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Autore: La Sibilla    13/12/2014    3 recensioni
Dopo il midseason finale siamo rimasti tutti molto scioccati per la morte di Oliver.. la mia storia ha inizio quando questa sconvolgente notizia arriva al team.
Non sappiamo come andrà a finire ma possiamo immaginarlo.
Ci chiediamo come reagiranno tutte le persone che lo amano.
Cosa succederà ad Oliver? Si salverà? Quando tornerà a casa?
Venite a scoprirlo insieme a me.
Genere: Malinconico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Nella stanza calò il silenzio.
Felicity guardò Diggle e Roy, non riusciva a muovere nemmeno un passo.
Quell'uomo aveva riportato al covo la giacca e la borsa di Oliver e aveva annunciato solennemente che Arrow era morto per mano del Demone, poi era sparito alla velocità della luce, lasciandoli tutti con un terrificante senso di vuoto.
Roy abbassò lo sguardo e si accasciò a terra ai piedi della teca di vetro che conteneva la divisa di Oliver e con le braccia strette attorno alle gambe iniziò a tremare.
Diggle battè entrambi i pugni sul tavolo molteplici volte continuando a ripetere "no, non è possibile" e poi si mise a piangere.
Felicity fece dei piccoli passi , le gambe traballanti la tenevano a malapena in piedi.
Si diresse verso la scatola. Lentamente la aprì. Prese la giacca. Era Fredda.
La strinse a se e vi affondò il viso per inspirare l'odore di Oliver.
Appena sentì l'aroma  del dopobarba del suo amato cadde in ginocchio.
Nessuno di loro ebbe la forza di parlare.
Restarono così ognuno a modo suo ad elaborare quella notizia sconvolgente.
Dopo qualche minuto Roy strisciò sul pavimento fino ad arrivare vicino a Felicity,
Diggle li raggiunse e li strinse entrambi in un forte abbraccio, per condividere il dolore della perdita di Oliver.
Felicity era una statua di marmo, non piangeva, non tremava, era assolutamente priva di qualsiasi espressione,
sembrava essere lontana mille miglia da lì.
Roy cercò di scuoterla da quello stato catatonico continuando a chiamarla dolcemente mentre Diggle le accarezzava la schiena, ma nulla aveva effetto.
Stringeva la giacca talmente forte che le nocche delle mani le erano diventate bianche.
Era rigida , come se la morte avesse preso anche lei.
I due uomini si guardarono ancora con le lacrime agli occhi e insieme la misero in piedi.
Diggle prese il cellulare e chiamò Layla.
-" tesoro è successo qualcosa di molto grave.. ho bisogno di te qui.. Felicity..ha bisogno di te"-
-" Dig .. Oliver... Oh mio Dio... "-singhiozzò-" cerco di fare presto.."-
-" Grazie"-
Entrambi tentarono di togliere la giacca dalle mani della ragazza ma non ci riuscirono, allora Roy prese una copertina di pile da uno scaffale e gliela mise sulle spalle.
Diggle rivolgendosi al suo compagno disse:-"Roy.. sarà il caso di andare ad avvertire la famiglia Lance"- 
Il ragazzo annui e si allontanò per andare a casa di Laurel.
Nel frattempo Layla li raggiunse al Covo e aiutò il marito a portare Felicity in macchina.
Si muoveva come un automa, senza una volontà propria, spinta dal tocco gentile della sua amica che continuava a sussurrarle parole di conforto ma senza riuscire a suscitare alcuna reazione.
Arrivati a casa la condussero nella stanza degli ospiti, la fecero sdraiare sul letto poi spensero le luci e augurandosi che riuscisse a dormire la lasciarono da sola.
Felicity restò immobile come una bambola di porcellana mentre la sua mente ripercorreva  tutti i momenti vissuti con Oliver, dal loro primo incontro allo straziante addio prima del duello mortale.
Continuava a rivedere il suo sorriso mentre le diceva serenamente Ti amo.
Le due parole le martellavano nella testa e la pungevano come aghi 
fino al punto che divennero così strazianti che si mise ad urlare e poi finalmente, dopo ore di  muto tormento, iniziò a piangere.
Layla era accorsa subito nella stanza appena aveva sentito le urla, si era avvicinata cautamente alla ragazza e cercava di cullarla e consolarla come faceva con la sua piccola Sara, non potendo fare a meno di pensare che se fosse toccato a Dig, anche lei ne sarebbe rimasta distrutta nel corpo e nell'anima.
Il pianto durò per ore, tanto che entrambe si addormentarono esauste.
Il mattino seguente Felicity si svegliò fra le braccia della sua amica.
La osservò ancora addormentata le accarezzò il viso, le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò:"Grazie"., poi si alzò lentamente dal letto e raggiunse la finestra.
Il sole stava sorgendo e i suoi raggi filtravano dalle veneziane.
Felicity tirò la cordicella per alzare la tendina e lasciare che il sole la invadesse col suo caldo e lucente abbraccio.
Chiuse gli occhi e sospirò, vide nuovamente Oliver sorridente che le diceva di amarla.
Battè un pugno sul vetro  dando sfogo a tutta la sua rabbia  e mentre ricominciava a piangere  il pugno divenne una carezza che scivolava lungo la finestra mentre lei cadeva in ginocchio esclamando:" NO! non voglio essere la donna che ami!.. Non ne sono degna".
Layla che si era svegliata per il rumore sordo del pugno sul vetro, in pochi attimi fu vicino a lei, pronta a consolarla nuovamente.
Felicity si voltò verso l'amica e lasciandosi confortare dal suo abbraccio disse:-"non c'è più.. non lo vedrò più.. non potrò più dirgli che lo amo.. oh Layla... che sciocca sono stata a lasciarlo andare via senza dirglielo.. "-
L'amica le accarezzò la nuca dicendole:-" shhhhhh..non ti tormentare.. lui lo sapeva.. stai tranquilla".
Nonostante  quelle rassicurazioni però, Felicity non riusciva a mettere in pace il suo cuore. Dio solo sapeva se mai ci sarebbe riuscita, era convinta che avrebbe vissuto per sempre con quel rimpianto.
Diggle arrivò nella camera con la piccola Sara, le raggiunse e si accucciò di fianco a loro, in quel momento la piccolina guardò Felicity e come se avesse percepito la sua infinita tristezza le mise la manina sulla guancia e le fece un enorme sorriso, la ragazza la guardò e sfiorò i suoi ditini con un bacio leggero non potendo fare  a meno di ricambiare quella adorabile dimostrazione d'affetto.
La bambina allora allungò le braccine verso di lei e Felicity la prese in braccio.
Diggle e Layla si scambiarono uno sguardo complice  e un cenno col capo, poi l'uomo tirò fuori un bel biberon pieno di latte e rivolgendosi all'amica disse:-" ti va di darle da mangiare mentre noi prepariamo la colazione?"-
Felicity annui, afferrò il biberon e si accomodò sul letto con la bimba per allattarla.
La dolcezza di quella creatura innocente le aveva ridato un pò di serenità.
   
 
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