To See or Not To See
 

Era pomeriggio inoltrato e, già da circa un'ora, Steve stava tirando di boxe contro un sacco rinforzato che Tony aveva costruito apposta per lui e messo nella palestra dell'Avengers Tower.
Non era passato un secondo di quella giornata senza che lui avesse pensato al turbolento e inaspettato risveglio di quella mattina.
Il black-out completo che aveva della notte precedente lo stava mandando fuori di testa; non gli era mai capitata una cosa simile in tutta la sua vita.
Non aveva mai avuto incontri tanto intensi da portarlo ad un risultato del genere e, al contrario, quelli che davvero erano stato pieni e coinvolgenti, erano sempre finiti troppo preso o in malo modo.
In più, questa volta, non si trattava di qualcuno incontrato per caso o conosciuto all'improvviso, ma di Tony.
Quello stesso Tony con cui aveva litigato quasi ogni giorno da quando si erano conosciuti ma con cui gli faceva piacere stare alzato fino a tardi a guardare film orribili alla televisione.
Lo stesso Tony che non smetteva mai di prenderlo in giro per la sua inabilità con la tecnologia ma che non abbandonava il suo fianco in battaglia anche a costo di rischiare la vita.
Non sapeva perchè, ma la cosa che più lo infastidiva di tutta la faccenda non era l'idea di poter essere andato a letto con Tony, ma proprio il fatto di non ricordarlo.
Cos'era successo?
Cosa li aveva portati fino a quel punto?
Non poteva essere stato solo l'alcol.
Era stata una cosa rapida e senza alcun sentimento o avevano provato qualcosa?
Ma, soprattutto, sarebbe potuto accadere di nuovo?
Diede un colpo più forte al sacco bloccandolo poi sul ritorno e fermandosi sul posto, ansimante per la fatica e ancora più aggrovigliato di prima nei suoi pensieri.
Lasciando che la palestra tornasse nel completo silenzio si accorse della porta che si apriva alle sue spalle facendo entrare un piccolo fascio di luce prima di richiudersi.
"Hey, Cap!"
La voce di Tony gridò avvicinandosi a lui, che si voltò per accoglierlo guardando in viso.
"Ciao, Tony."
Rispose gentilmente notando che l'uomo aveva in mano uno dei suoi schermi touch.
"Che succede?"
Gli chiese indicando con un cenno il tablet.
"Ho trovato un modo per capire cos'è successo ieri notte."
Disse con tono serio ma sicuro di se, andando a posizionarsi al fianco di Steve per mostrargli lo schermo.
"Che modo?"
"Le telecamere di JARVIS."
"Tu hai messo delle telecamere nella mia stanza?!?!"
Sbraitò allontanandosi di un passo da Tony per poterlo guardare negli occhi e incenerirlo con lo sguardo.
"Ho messo delle telecamere nelle stanze di tutti! Ma sono a riconoscimento facciale, si spengono quando il proprietario entra nella camera."
Rispose Tony spostandosi a sua volta per guardarlo dritto in viso.
"E perchè non si sono spente ieri notte?"
"Perchè c'ero io con te! E non si spengono mai quando io sono presente nella stanza!"
Entrambi si zittirono all'istante realizzando che se le telecamere non si erano spente voleva dire che o Tony era entrato per primo o loro erano entrati nella stanza insieme. In entrambi i casi significava che in quella camera ci erano entrati volontariamente dopo essersi ubriacati alla grande.
"Un video dicevi?"
Steve cercò di riportare l'attenzione sull'argomento primo con una casuale domanda che Tony acchiappò subito e tutti e due tornarono a concentrarsi sul tablet ancora spento.
"Si. Quindi possiamo vederlo e capire cos'è davvero successo o... possiamo cancellarlo e restare come siamo ora."
Quella frase rimase a galleggiare nell'aria per almeno un minuto intero, nel quale Steve si soffermò a pensare e soppesare cosa avrebbe significato conoscere il contenuto di quel filmato.
Voleva saperlo in un modo quasi morboso, e si sorprese di se stesso per questa sua curiosità incontenibile ma, allo stesso tempo, sapeva che qualsiasi cosa ci fosse stata in quel video avrebbe anche benissimo potuto spaccare la loro amicizia come un fulmine squarcia un albero.
"Tu cosa vuoi fare?"
Domandò alla fine capendo di non essere in grado di prendere una decisione come quella e lasciando a Tony l'arduo compito.
"Vediamolo."
Non tanto arduo a quanto pare. Tony era molto più rilassato e divertito dalla cosa, come se sapesse già che il contenuto del filmato non avrebbe potuto scalfire la sua persona nemmeno per sbaglio.
Steve sospirò rumorosamente e annuì con la testa, affidandosi all'enorme fiducia che Tony dimostrava.
Si sedettero sul bordo del ring da boxe, uno accanto all'altro, il tablet nelle mani di Tony che toccando lo schermo un paio di volte fece comparire l'immagine della stanza di Steve.
Per un attimo entrambi trattennero il respiro quando premette play e la porta nel filmato si spalancò, ma, immediatamente dopo, Tony schiacciò di nuovo lo schermo bloccando l'immagine.
"Un momento..."
"Lo cancelliamo?"
Chiese subito Steve.
"No. Voglio solo prendere dei popcorn."
Rispose alzandosi di scatto e andando a recuperare, da uno degli armadietti della palestra, un sacchetto di popcorn nascosto, lasciando Steve immobile sul ring, basito e incredulo.
"E' tutto uno scherzo per te?"
Gli disse in tono severo quando tornò a sedersi accanto a lui.
"Che c'è! Mal che vada stiamo per vedere due uomini affascinanti che ci danno dentro! Non è una cosa tremenda!"
Rispose infilandosi una manciata di popcorn in bocca prima di far ripartire definitivamente il video.
La porta della camera finì di aprirsi e Steve sentì il suo cuore balzargli diretto in gola quando vide se stesso avvinghiato a Tony entrare nella stanza sfilandosi le giacche di dosso l'un l'altro.
Gettò uno sguardo verso Tony, vedendolo reagire a quell'immagine con lo stesso imbarazzo che anche lui sentiva: affermare una cosa e vederla accadere davanti ai propri occhi sono due cose molto diverse.
Non era tanto il fatto che si stessero baciando a sconvolgerli, quanto il modo in cui lo stavano facendo.
Si stavano baciando in un modo che nessuno dei due avrebbe mai creduto possibile: con il trasporto, la passione e la foga di chi non ha atteso altro per tutta la vita e, finalmente, può goderselo completamente.
"N-non... non era quello che mi aspettavo."
Balbettò Tony deglutendo rumorosamente mentre Steve non riusciva a distogliere lo sguardo da quello che i suoi occhi stavano vedendo.