Joensuu,
Finlandia, Ilosaarirock, 13 luglio 2013, ore 16.43
Me ne stavo seduto su una cassa di strumenti nei
pressi del backstage, con una perfetta visuale laterale del palco. I Within
Temptation si stavano esibendo in quel momento.
-Come butta Holopainen?- esordì una voce
maschile accanto a me.
Mi voltai e incrociai lo sguardo con quello
verde smeraldo di Ville Valo.
Mi limitai a sospirare e a riportare gli occhi
sul palco.
-Ti vedo sbattuto…- constatò sedendosi accanto a
me, sfilandomi l’accendino dalla mano sinistra per accendersi una bionda - …e
preoccupato- ridacchiò, accennando alle cicche di sigaretta ai miei piedi.
-Guardala!- sbottai indicando il palco.
-Oh sì, la vedo- sorrise lui- Sembra che si stia
divertendo con Sharon…-
-Ti prego falla scendere- lo implorai.
-Guarda che Sophie non è una malata terminale-
Sbuffai.
-Si sta agitando troppo-
-Sta cantando- affermò come se fosse una cosa
ovvia.
-Potrebbe farle male-
-Guarda che non è la prima che sale sul palco
nelle sue condizioni-
- Infatti è colpa di Simone se Sophie è sul
palco ora!-
-Ora non dare la colpa agli altri…-
-Io volevo sostituirla di nuovo con Floor- biascicai.
La testa di Valo scattò verso di me con uno
sguardo minaccioso: -Non dirmi che la tua testa bacata lo ha esternato a
Sophie-
Mi voltai lentamente. –Sì- mormorai, spegnendo
la sigaretta a terra.
Lui scattò in piedi: -Sei un’idiota. Lo sai che
più vieti una cosa a quella donna più lei fa il contrario!- esclamò lanciando a
terra la sua sigaretta a metà con un gesto stizzito.
Mi nascosi il viso tra le mani.
-Certo che tu, Tuomas, non impari mai-
-Cristo Valo, è incinta di sei mesi!- sbottai
indicandola sul palco.
-Vabbè, lo sai che dal mese prossimo sarà a
riposo-
-Non voglio che si stanchi. È già tanto che
abbia acconsentito a farle fare i festival-
-È un’artista, è ovvio che voglia stare sul
palco. Tu, però, potresti evitare di pressarla, non è una bambina-
-È in-cin-ta! Vi è così difficile da capire?! Mi
preoccupo per lei e per il bambino-
-Eri così schizzato quando aspettava Eva?-
-Eravamo in pausa-
-Bè lo sarete fra un mese- ripeté ridacchiando
dandomi una pacca sulla spalla e allontanandosi.
Wacken, Germania, Wacken Open Air, 3 Agosto 2013, ore
15.47
-Non glielo hai detto?!?!?- urlarono Emppu e
Tero in coro con due facce allucinate.
Feci spallucce: - Lo avete visto quant’è
schizzato?- mi giustificai per la mia “piccola” omissione.
-Sophie ma ragiona! Si vede che sei già una
mongolfiera a sette mesi- esclamò Tero indicandomi.
-Ehi! Non sono una mongolfiera!- O forse si? Mi
guardai allo specchio del camerino con la coda dell’occhio…effettivamente
sembrava avessi mangiato un’anguria intera. Oddio Soph, pensa ad altro, pensa
ad altro, pensa ad altro!! Dove la vai a scovare un’anguria ora?! Maledette
voglie!
-Glielo devi dire- mi consigliò Emppu con fare
diplomatico.
-No, no. Non se ne parla-
-Ma che problemi di coppia avete che non parlate
mai?!- riprese il folletto, stavolta esasperato.
-Soprattutto, dal ginecologo non se n’è mai
accorto?!- intervenne Tero.
-Accorto di cosa?- domandò Tuomas entrando in
camerino, avvicinandosi al frigobar per prendere una bottiglia d’acqua.
-Nulla! Non parlavamo di te- affermai
frettolosamente. Gli altri due mi guardarono male.
Il tastierista si voltò avvicinandosi.
-Diventi sempre più bella, Soph!- mentre si
chinava per darmi un bacio dietro potevo vedere Tero ed Emppu che facevano
finta di impiccarsi dal nostro troppo essere smielati.
Trattenni una risata.
-Ciao piccolino- salutò poi accarezzandomi il
pancione.
- -ni- precisarono i due dietro.
Io li fulminai con lo sguardo.
-Cosa?- domandò mio marito voltandosi.
-Niente. Io non ho fiatato- si giustificò Emppu.
-Io non ho aperto bocca!- esclamò Tero.
-Uh ok…mi sembrava che…vabbè non importa. 10
minuti e tocca a noi- e se ne andò.
-Sophie devi parlargli-
Negai vigorosamente con la testa.
-Gli prenderà un infarto in sala parto, quando
vedrà che nasceranno due neonati-
-Sciocchezze- minimizzai.
Non potevo dire a Tuomas che aspettavo due gemelli,
due maschi per giunta. Mi avrebbe chiusa in casa e legata al letto. E io non
potevo… dovevo cantare.
-Sophie, lo diciamo per te-
-Dai mancano ancora due date, non fate i noiosi-
-Speriamo non partorisca sul palco-
-Tero!- esclamò Emppu.
Nightwish Summer Camp, somewhere near Kitee, 23 luglio 2014, ore 20.32
Guardavo dal portico Eva che giocava con Tero ad
acchiapparella. Ha quasi tre anni e mi
sembra ieri di aver scoperto di aspettarla in un tiepido mattino parigino.
Ricordo ancora quel giorno di settembre quando invece nacque, il terrore sul
volto di Tuomas quando guidava a tavoletta per portarmi in ospedale.
Per non parlare della faccia che fece l’estate
scorsa a Wacken quando dopo il concerto presi coraggio a quattro mani, ok le
quattro mani erano quelle di Tero ed Emppu che mi spinsero letteralmente verso
di lui e mi minacciarono di non farmi salire sul tour bus a costo di venire
denunciati al Tribunale dell’Aia per violazione dei diritti umani, e gli dissi
che aspettavamo due gemelli.
Diventò bianco come un cencio, cercò un appoggio
che non trovò. E il grande Tuomas Holopainen svenne davanti ai miei occhi per
l’emozione.
Marco e Jukka risero per una settimana intera
appena vedevano il tastierista spuntare all’orizzonte.
Mi beccai la filippica…ok cazziatone…da parte di
mio marito, minacciandomi di rispedirmi a Kitee di volata ma dato che mancavano
due date lo convinsi senza troppi sforzi. Il risvolto della medaglia fu che mi
seguiva ovunque chiedendomi ogni 7 minuti e 15 secondi come mi sentissi. Dopo
quattro giorni meditavo di imbavagliarlo con un cavo delle luci.
Però alla fine, quando il 18 0ttobre Lauri e
Johannes sono nati tutto è cambiato per noi. Avere a che fare con tre bambini così piccoli
e portare avanti una band di fama mondiale nel suo genere non è e non sarà
facile.
Tuomas, però, è al settimo cielo e non ha
intenzione di scendere.
Vi state chiedendo perché li abbiamo chiamati
con secondo e terzo nome di Tuomas? È la mia punizione per aver taciuto sul
fatto che fossero due e per il fatto che il tastierista del mio cuore è un
megalomane.
Rientrai in casa con un sorriso, andando a
controllare i monelli di sopra.
Con mia meraviglia notai che dormivano nel letto
matrimoniale e che Tuomas li guardava a vista seduto a gambe incrociate sul
fondo del letto mentre era impegnato a terminare l’ultima canzone del nuovo
album, scribacchiando sul suo taccuino con la destra mentre con la sinistra
teneva un biberon di latte mezzo pieno e su una spalla una salvietta.
Senza fare rumore mi sedetti accanto a lui e gli
diedi un bacio sulla guancia.
-Come va?-
-Bene, si sono addormentati subito. Lauri non ha
finito il latte- sussurrò mentre continuava a scrivere porgendomi il biberon,
che presi in mano.
Guardai i miei paffuti bambini che dormivano
sereni. Avevano 9 mesi e già volevano buttarsi a gattonare. Precoci come il
padre.
-Veramente parlavo della canzone-
Finalmente alzò lo sguardo: - Oh, l’ho quasi
finita- sorrise.
-Mami- mi chiamò una vocina femminile entrando.
-Eva, hai fatto le scale da sola?-
-No, tio Tero mi ha portata poi mi ha detto di
entrare sola-
-Vieni qui- le dissi mentre si arrampicava sul
letto- Sei tutta sudata, dopo andiamo a farci un bel bagnetto-
-No!- piagnucolò lei.
-Non lo vuoi fare insieme alla mamma?-chiesi.
Acconsentì controvoglia.
-E il papà quando fa il bagno con la mamma?- Per
tutta risposta gli diedi una gomitata.
-Sei pronto per andare in tour l’anno prossimo?-
-Non vedo l’ora. Anche se mi mancheranno tutti e
tre- affermò col sorriso di un padre innamorato dei figli, un sorriso che si
portava dietro da tre anni.
Appoggiai la testa sulla sua spalla, sospirando
felice.
-Ti ricordi il primo giorno?-
-L’audizione?-
-Mmmh- mmmh- confermò.
-Ero terrorizzata-
-Io ero già innamorato di te ancor prima di
vederti. Mi ero innamorato della tua voce. Poi ti ho vista e non ho capito più
nulla-
-In effetti i risultati si sono protratti per
anni- ridacchiai dei nostri anni di incomprensioni.
-Io ho capito di amarti quella sera sul tour
bus- continuai- quando mi regalasti Paperino- conclusi guardando per un secondo
il vecchio pupazzo sul mio comodino che mi seguiva in ogni viaggio. Poi mi
accorsi che Eva si era addormentata stravolta nel mio grembo.
-Sembra passato un secolo-
-Sono passati 7 anni- risposi.
-Oddio siamo alla crisi del settimo anno?!-
-Non mi pare. E poi ci siamo sposati molto dopo-
Mi diede un bacio.
-Sei il mio miracolo- dissi.
-Sei il mio Élan- mormorò sorridendo.
-Cosa?- chiesi spaesata.
Con la testa mi indicò il quaderno. Osservai la
pagina scarabocchiata in più punti. In alto c’era scritto a caratteri cubitali
blu: ÉLAN.
L’album era finalmente finito.
La nostra vita insieme era solo all’inizio.
Loppuun.
(Fine)
Spazio autrice:
Lo so, sono in ritardo clamoroso.
Non sapevo più come concludere la storia. E dato
che è l’ultimo capitolo di questa saga, volevo che fosse qualcosa di carino.
Sophie e Tuomas resteranno per sempre nel mio
cuore e spero tanto anche nel vostro.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto
questa storia fin dall’inizio. Chi ha commentato e mi ha sempre dato spunti per
continuare, chi l’ha messa nelle seguite/preferite/ricordate ecc.
Kiitos, davvero!
Non c’è bisogno di fare l’elenco di tutti gli
utenti, perché voglio che siano ringraziamenti generici anche per chi leggeva
silenziosamente (lo faccio anch’io, eh!) sappiate che anche voi mi avete dato
lo stimolo per andare avanti.
The Sound of Nightwish Reborn è stata ed è la
mia storia di successo ed è grazie a tutti voi.
Grazie anche a quei 5 pazzi finnici, ok 4
finnici e una svedese e poi l’olandese, per aver offerto inconsapevolmente la
storyline della mia AU LOL
Eh sì, temo che questa sia l’ultima FF in questa
meravigliosa sezione che mi ha fatto conoscere tantissimi fan meravigliosi.
Grazie per aver seguito le mie storie qui,
davvero, ancora grazie.
Un abbraccio, un bacio a tutti voi. Sì va beh
anche un pacco di gocciole a tutti ;) A Natale siamo tutti più golosi…ah non
era così il detto? XD
A proposito buone feste miei caVi lettori!!
CrystalRose.
Ps: poi vabbé magari quando esce l’album e lo
ascolterò per intero e mi verrà in mente un’altra storia o OS e sarò di nuovo
qui. Mai dire mai. Ma per il momento, la mia avventura qui nel fandom, finisce
così. *oddio mi viene da piangere!*
Ps2: Keep hepping! *se ne va facendo Hep – hep*