Presentazione: James inciampa per caso in un libro di poesie babbane,
perso da qualcuno in uno dei tanti corridoi di Hogwarts.
Non gli è mai piaciuto troppo il genere, ma gli piace troppo Lily Evans e la
sua mente malandrina comincia già ad elaborare un'idea che potrebbe funzionare.
Il proprietario probabilmente dovrà aspettare ancora un po' per riavere il
libro.
Note in fondo alla pagina.
Novembre 1977,
settimo anno.
Settimo tentativo e problemi di insonnia.
Lily è stravaccata su una poltrona
nella sala comune dei Grifondoro, con un enorme pacco
di Cioccorane sopra alle ginocchia.
Non riesce a dormire, per questo ha
deciso di scendere dal letto e posizionarsi accanto al camino, mangiucchiando
di tanto in tanto un po’ di cioccolata. Guardare il fuoco che scoppietta l’ha
sempre rilassata, fin da quando era bambina. La sala è deserta per colpa
dell’ora tarda e Lily non può fare a meno di pensare alla giornata appena
trascorsa.
D’altronde, è proprio per questo
che non riesce ad addormentarsi.
« Salve signorina,
per caso sta aspettando qualcuno, qui tutta sola? » le domanda James,
spuntato alle sue spalle all’improvviso.
« In realtà sì. » risponde lei stando al gioco « Sarei dovuta uscire con un aitante giocatore di Quidditch
tremendamente affascinante, ma non si è ancora fatto vedere »
« Ma allora è la sua giornata
fortunata! Ha trovato un degno sostituto »
risponde il ragazzo baldanzoso, indicando se stesso.
Lily si gratta la testa pensierosa.
« Mmmm… non è
proprio quello che mi aspettav-» ma prima che possa finire la frase James le afferra rapido la
cuffia di lana e comincia a correre verso Hogsmeade
urlando:
« NON SA COSA SI PERDE SIGNORINA! »
Lei lo guarda allontanarsi sconvolta per
qualche secondo, poi si riscuote.
«EHI! TORNA QUI IMPOSTORE! »
Grida correndogli dietro.
James è sempre il solito stupido, ma Lily è più divertita
che irritata e per il momento è un buon inizio.
Lily si rigira sulla poltrona, ripensando alla giornata appena trascorsa.
L’appuntamento con James è stato una piacevole sorpresa e lei ora è più confusa che mai. Maledice mentalmente Potter per la sua innata capacità di mandarle in pappa il cervello, ogni dannata volta.
« E
così…siamo qui » azzarda James titubante, davanti a un
boccale di Burrobirra.
« Già
»
« È un po’ strano non trovi? »
« Già
»
« Però sta andando bene no? »
« Già
»
« Aspetta un momento… ti stai
prendendo gioco di me? »
« Già
»
James la guarda storto.
« Eddai fammi essere
un po’ la James della situazione! » sbotta infine Lily
ridendo.
Lui s’incanta per qualche secondo a
guardarla, ma cerca di non darlo a vedere.
«...»
« Ehi James? Ti sei offeso? »
« Già
»
Sorridono entrambi.
Si è trovata
davvero bene con lui. E quando dice bene intende proprio bene
bene.
Perciò dovrebbe
essere normale avere le farfalle nello stomaco, il cuore che accellera e le labbra che si piegano in un sorriso non
appena pensa a lui.
Ma per Lily tutto
ciò non è affatto normale, perché lui è James e - santo Godric- non può stare succedendo davvero!
« Non
sei poi così male alla fine » esclama all’improvviso
Lily dopo che sono usciti da Mielandia.
« Dici così perché ti ho appena regalato
un pacco enorme di Cioccorane » ribatte lui, anche
se in realtà dentro di sé sta esultando.
« Mpfh come sei diffidente » borbotta
la ragazza.
« Comunque
non sei poi così male neanche tu » le dice James
sorridendole.
E Lily senza pensarci gli passa un braccio
dietro la schiena.
James la guarda sorpreso.
« Beh che c’è? Ho un gran
freddo! » protesta lei.
E lo abbraccia un po’ di più.
Lily
mangia l’ennesima Cioccorana, sporcandosi le labbra
di cioccolata, senza accorgersene. Avevano parlato un sacco. Avevano parlato
tanto anche durante tutte le settimane precedenti, ma lei aveva scoperto che
non si stancava mai di chiacchierare con lui. Perché con lui si riusciva a
parlare di tutto, perché la ascoltava sempre e perché, doveva ammetterlo, James
era davvero una bella persona e lei se n’era accorta un po’ in ritardo.
« Non ti facevo così dolcina
» sorride James dandole un buffetto su una guancia.
« Non sono dolcina!
» protesta lei corrucciata.
« E invece sì, mi hai ascoltato per tutto
il tempo senza mandarmi a quel paese! »
« Beh anche tu l’hai fatto! »
Lui la guarda con aria saputella.
« Sì ma io sono dolcino di natura! »
« Ma va a quel paese! » esclama lei tirandogli un pugno sul gomito.
« Ecco che ritorna il tuo spirito “Evansesco”! »
sghignazza lui scompigliandole i capelli.
« Stai attento Potter! » lo mette in
guardia lei fingendo di essere arrabbiata.
« E
comunque a me piace ascoltare quello che dici »
aggiunge improvvisamente.
« Quando non spari cavolate »
precisa poi, guardandolo seria.
Lui sbuffa.
« Evans,
a me è sempre piaciuto ascoltare quello che dici »
Poi la fissa con dolcezza.
« Anche quando spari cavolate »
Le piaceva James?
Le piaceva davvero quel James?
Aveva evitato di
chiederselo fino a quel momento, perché tanto sapeva che la risposta sarebbe
stata maledettamente positiva.
Eppure una
piccola parte di lei ancora si chiedeva se quel James che aveva imparato a
conoscere fosse il vero James Potter o un travestimento momentaneo del
ragazzino quindicenne che l’aveva esasperata gli anni precedenti.
« Vuoi una Cioccorana?
» gli chiede lei, mentre sono seduti su una panchina nei
pressi della Stamberga Strillante.
« Mi stai offrendo sul serio il tuo
cioccolato? »
sgrana gli occhi lui.
« Dopotutto
me l’hai comprato tu » ribatte Lily, alzando le
spalle.
James afferra di buon gusto
« Wow, non ci posso credere.
Sei la persona più cioccolatosa che conosco, dopo Remus, e mi hai permesso di mangiare la tua cioccolata! » dice lui sconvolto coprendosi il viso con le mani.
« Come sei melodrammatico! » Lily alza gli occhi al cielo sospirando.
Poi lo guarda in faccia e scoppia a
ridere.
« Ma sei tutto sporco di cioccolato!
Come diavolo hai fatto?! »
James si passa velocemente un guanto sulla
bocca cercando di rimediare alla figuraccia.
Non è il tipo che di solito si imbarazza
per cose del genere, ma quando è con Lily si scopre sempre un po’ più
impacciato del solito. Perché quella ragazza ha il potere di mandargli in pappa
il cervello, ogni dannata volta.
Lei lo guarda divertita e non può fare a
meno di rendersi conto, con un po’ di paura, che per un attimo ha pensato di
pulire lei stessa la cioccolata che lui aveva sulle labbra. Senza guanti,
ovviamente.
Ma dopotutto lei è la persona più cioccolatosa del mondo, dopo Remus,
quindi tutto ciò è normale.
O no?
Lily
in fondo lo sapeva che James era cambiato davvero.
Ma
le vecchie abitudini fanno fatica a scomparire e lei era sempre stata molto
tradizionalista.
« Quindi non sei pentita di non essere
uscita con l’aitante giocatore di Quidditch che
aspettavi? » chiede
James speranzoso quando si stanno per salutare.
« Mmmm… fammi
pensare… » risponde
Lily pensierosa.
Lui la guarda imbronciato.
« Attenta, mi riprendo il
pacco di Cioccorane! »
« E se invece ti dicessi che sono
stata bene con te, me lo lasci tenere? »
Il sorrisone di James vale più di mille
parole.
Si guardano per qualche
secondo indecisi su come salutarsi, perché se sono ancora amici non lo
sanno più neanche loro.
« EHI GENTE! »
Ma come sempre il tempismo di Sirius non ha eguali.
« Scusate, non sono riuscito a trattenerlo » borbotta Remus contrariato, spuntando dietro Sirius
e tirandogli uno scappellotto sulla nuca.
James e Lily li guardano a disagio, un po’
spaesati.
« Beh io vado » coglie subito
l’occasione lei.
« Grazie per il bel pomeriggio James! » aggiunge poi,
tirandogli una pacca sulla spalla e avviandosi verso il castello.
« Non l’ha detto davvero » dice Sirius sconvolto.
« L’ha
detto davvero » ribatte James trasognato.
« Comunque
Pad, ora facciamo i conti » dice poco dopo
riscuotendosi e trascinando il migliore amico per il giubbotto.
« NO REMUS AIUTAMI! SONO UN
POVERO INNOCENTE IN UNA BANDA DI INNAMORATI! » urla Sirius in tono drammatico, cercando
di liberarsi dalla presa di James.
Remus scoppia a ridere.
Non
si erano più visti da quel momento. E Lily non riusciva a pensare a cosa
avrebbero fatto se Sirius con il suo solito tempismo
non li avesse interrotti.
Sta
pensando a tutto questo quando improvvisamente si spengono le luci e il fuoco e
Lily rimane sola nell’oscurità.
Dopo
il primo attimo di panico si riscuote e sta per allungarsi verso la bacchetta
quando a pochi metri da lei si accende una piccola candelina con accanto un bigliettino, entrambi sospesi in aria.
Si
avvicina un po’ intimorita.
Nonostante
la luce fioca riesce a leggere:
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella
notte.
Il primo per vederti tutto il viso.
Il
timore le passa in un istante, quando capisce che sicuramente c’è lo zampino di
James.
Dopo
un attimo la candelina si spegne e se ne accende un’altra poco più avanti,
accompagnata anch’essa da un bigliettino.
Il secondo per vederti gli occhi.
Poi
si spegne anche il secondo lumino.
Lily
si guarda intorno nonostante il buio.
« James sei tu vero? Perché tutto ciò è
leggermente inquietante » sussurra
all’oscurità intorno a lei.
« Sì sono io » risponde James a
qualche passo da lei, mentre tiene in mano una terza candelina accesa e un
altro bigliettino. « È che… Oggi non ci siamo salutati per bene e volevo
fare qualcosa di carino sai per… per ringraziarti
della bella giornata, ecco » aggiunge poi titubante.
« Tu sei pazzo » dice lei,
avanzando piano verso di lui, afferrando il terzo foglio di carta e leggendolo.
Il terzo per vedere la tua bocca.
Lily guarda James, illuminato dalla candelina. Indossa il pigiama, ha i capelli più scompigliati del solito e gli occhiali storti sul naso. Probabilmente qualcuno gli ha detto che lei era lì e lui è sceso dal letto in fretta e furia. O magari non riusciva a dormire neanche lui.
« Non riuscivo a dormire »
Ecco
appunto.
« Così ho scoperto che eri qui giù e ho pensato di regalarti anche questa poesia. So che di solito ti piace » aggiunge, passandosi una mano tra i capelli nervosamente.
« Così però l’hai
fatta sembrare un film horror » ride Lily avvicinandosi un po’ di più.
Lui
finalmente riesce a vederla meglio. In pigiama anche lei, i capelli rossi che
vanno da tutte le parti e uno sbaffo di cioccolata sulle labbra.
« So che sei una tipa cioccolatosa,
ma non pensavo ti sbafassi cioccolata anche dopo mezzanotte » le dice lui sorridendo, senza riuscire a trattenersi.
« E invece tu a quanto pare sei un rompiscatole
a tutte le ore » ribatte lei, avvicinandosi ancora.
« Comunque l’ultima parte della poesia sarebbe-
» ma non riesce a finire la frase, perché Lily
appoggia le proprie labbra sulle sue e la prima cosa che James riesce a pensare
è che è stupito di se stesso, perché aveva pensato di baciarla così tante volte
e invece alla fine è stata lei a fare il primo passo.
E
poi il sapore di Lily riempie tutto e lei sa di cioccolato, di poesie
interpretate a tarda notte e di qualcosa che assomiglia alla felicità.
E
la prima cosa che Lily riesce a pensare è che è stupita di se stessa, perché
aveva pensato a così tante situazioni in cui James avrebbe potuto rubarle un
bacio e invece alla fine lo aveva baciato lei. Tutta sporca di cioccolata per
giunta.
Ma
vederlo lì a quell’ora tutto scarmigliato e con una poesia tra le mani le aveva
fatto scattare qualcosa, qualcosa che aveva cancellato tutti i dubbi che l’attanagliavano
qualche minuto prima. Perché James le piaceva eccome e le piaceva molto più del
cioccolato e allora al diavolo le abitudini, le tradizioni e le loro stupide
liti di quando avevano quindici anni.
Se
ne stavano entrambi lì, stretti stretti
nel buio, senza vedere niente ma capendo tutto.
E
nessuno badò più al quarto foglietto, che ormai giaceva dimenticato sul
pavimento.
E tutto il buio per ricordarmi queste cose,
mentre ti stringo fra le braccia.
J. Prevert
P.s. Oggi sono stato davvero bene con te. E se ti abbraccio forte
non ti arrabbiare, ma tu per me sei meglio di tutto il cioccolato del
mondo.
James.
Perché in fondo è l’amore la poesia più grande di tutte.
Note dell’autrice.
Io sono così imperdonabile che non posso provare a redimermi.
Sono troppo in ritardo lo so.
Ma non ce la posso proprio fare.
Tra università ed esami e altre cose non ho mai tempo per scrivere un tubo.
Spero che ci sia ancora qualcuno interessato a questa storia.
Se volete potete mandarmi la vostra poesia preferita o alcune poesie che vorreste veder interpretate da James.
Così una volta terminate le poesie che ho in mente posso aggiungere capitoli extra!
Mi farebbe molto piacere e magari mi aiuterebbe a risvegliare la mia ispirazione nei momenti di vuoto!
Ora iniziano gli esami, quindi sarò un po’ incasinata, ma ormai sono affezionatissima a questa storia e a voi e mi impegnerò al massimo per quello che posso!
La poesia come avete visto è di Jaques Prevert. L’ho spezzettata, ma se unite i quattro bigliettini di James avrete l’intera poesia.
Si sono baciati!! Alleluia!
Lily è praticamente cotta di James, ma aveva paura ad ammetterlo, perché le sembra troppo strano pensare a lui in quel modo, dopo anni passati a farsi i dispetti.
James ora che si è dato alle poesie è molto attento con Lily. Aveva paura a fare la prima mossa perché non voleva che lei scappasse a gambe levate distruggendo quel legame che stavano formando.
Beh, direi che ha funzionato, così Lily finalmente si è data una svegliata!
Ah ovviamente tutti i flashback in corsivo sono estratti del loro appuntamento a Hogsmeade, visto che Lily nello scorso capitolo finalmente gli aveva detto di sì! E non so se ve ne siete resi conto, ma James e Lily pensano cose molto simili (entrambi la cioccolata, entrambi chi ha baciato prima chi ecc..) perché mi piaceva pensare a loro come a due persone sulla stessa lunghezza d’onda che si piacciono e la pensano allo stesso modo ma ci mettono un sacco di tempo a incontrarsi veramente.
E Sirius rompipalle ovviamente non poteva non esserci!
Ringrazio di cuore tutti quei fantastici e pazienti lettori che mi seguono ancora!
Ai 18 delle preferite, i 2 delle ricordate e i 29 delle seguite grazie di cuore!
E un grazie alle quattro meravigliose lettrici che hanno recensito lo scorso capitolo.
Buone feste a tutti!
Un bacio,
Giuly.