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Autore: yukikofairy    02/01/2015    3 recensioni
E se, invece di una sola persona, un gruppo di amici si ritrovasse improvvisamente nella terra di mezzo?!
E se avessero solo qualche fugace ricordo dei libri e dei film sul mondo in cui sono capitati?!
Dalla storia:
Il vecchio con un bastone è a pochi passi da noi e ci scruta, serio. Nello sfondo tredici nani, vestiti come a carnevale e armati fino ai denti, ci stanno fissando in un modo che non mi piace. Non mi piace affatto.
[...]
Mentre aspetto che dica qualcosa lo osservo di sott’occhio. Mi ricorda incredibilmente uno di quei dipinti classici, antichi dove sono ritratte persone belle da far male, ma vuote.
«Chi sei?» chiedo, cercando di mantenere la mente un po' lucida.
Lui sorride senza nessun segno di allegria, avvicinandosi con passi di una lentezza esasperante verso di me.
«Sono certo che ti allieterà sapere che stai parlando con il re, umana»

STORIA MOMENTANEAMENTE INTERROTTA.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bard, Fili, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Thranduil
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV Lily:

 

Un movimento alla mia sinistra mi sveglia. 

Sospiro, mentre sento le labbra distendersi in un sorriso. 

Tengo gli occhi chiusi, beandomi di quella sensazione. 

Per fortuna il sogno è finito e posso finalmente tornare alla realtà. Non che la realtà sia tutta questa gran cosa, ma almeno non ho a che fare con dei pazzi.

Apro piano gli occhi. Un volto mi oscura la visuale.

«Ben svegliata. Gli altri stanno già facendo colazione» voce e sguardo gentile.

Non può che essere Bilbo. Il che significa che è tutto reale.

Merda.

Mi tiro su con il busto, mentre cerco di capire cosa sta succedendo. 

Bilbo è in piedi vicino a me, chinato in avanti e mi sorride. Al tavolo tutti chiacchierano allegri, mentre fanno colazione. Tutti tranne il vecchio dal cappello grigio.

Gandalf non lo vedo da nessuna parte.

Io e Bilbo ci uniamo alla tavolata, sedendoci vicino ai miei amici. 

«Dormito bene?» mi chiede Ska alla mia sinistra, mentre si serve un po’ di latte. 

Alzo le spalle, evitando di rispondere. Di certo, se si passa la notte su un pagliaio, non si può dire di aver dormito bene. 

Passo la mattinata a girovagare per casa, conoscendo meglio Bilbo. 

Mi dice di essere un Hobbit, non mi chiedete cosa significhi perché non ne ho idea, e di aver intrapreso un viaggio con i nani alla ricerca di una montagna solitaria.

Tutto ciò inizia davvero ad essere al limite dell’assurdo. Anche perché, da come parlano, non sembrano elementi fuori di testa.

Non so più cosa pensare.

 

 

Nel pomeriggio il portone si apre con un fragoroso rumore, permettendo a Gandalf di entrare. Tra le braccia tiene diversi oggetti e ha l’aria decisamente seria. 

Si volta verso me e i miei amici «voi giovani di Bloomington e Thorin, seguitemi di là» esclama burbero. 

Dopodiché ci da le spalle senza aspettare una risposta, incamminandosi in una stanza adiacente al soggiorno. 

Lo seguiamo, dopo esserci scambiati un’occhiata perplessa tra di noi. Noto che quello che crede di essere un re, Thorin Scudodiquercia, ha l’aria imbronciata. 

Sicuramente non gli è piaciuto essere trattato così. 

Appena entriamo in una stanza, la camera di qualcuno a giudicare dal letto, Gandalf chiude con uno scatto la porta. Posa i fagotti che tiene tra le braccia sul letto, guardandoci serio. 

«Thorin io non resterò con voi mentre attraverserete Bosco Atro» il nano assottiglia gli occhi e incrocia le braccia, ma resta zitto «Ho delle faccende urgenti da sbrigare. Li porterai con te fino a Pontelagolungo» alza la mano che non sostiene il bastone, prima che Thorin possa interromperlo «Una volta lì farai in modo che restino al sicuro. Tornerò io a prenderli. La decisione è presa» 

Pontelagoche?

Se noi siamo basiti, il tipo scorbutico è decisamente furioso.

«No» gesticola arrabbiato. Certo che è acido eh «Non porterò con me quattro pesi morti. Questa missione è troppo importante» 

Il vecchio sospira, appoggiandosi al bastone «Cocciuto di un nano, è essenziale che tu mi ascolti. E’ accaduto un fatto che non ho mai visto prima e ho bisogno di risposte» si interrompe e io mi accorgo solo adesso di aver trattenuto il fiato. Riprendo a respirare, cercando di non farmi prendere dal panico «questi ragazzi vengono da un altro mondo e ho bisogno di capire come fare a rimandarli indietro» 

Oddio.

«Ok ora basta» l’urlo di Esmeralda mi fa sobbalzare «il gioco è bello quando dura poco. Voi siete tutti matti e noi»

«E’ vero» ci voltiamo di scatto verso la voce. Alaska, in un angolo della stanza, ha lo sguardo perso nel vuoto. Sta tremando e non sembra vedere nessuno di noi «Siamo davvero nella terra di mezzo» finalmente ci guarda. Nei suoi occhi noto solo terrore. 

 

 

POV David: 

 

Faccio uno scatto verso di lei, prendendola prima che possa cadere. Si sorregge a me, mentre nessuno osa parlare.

«Ricordo qualcosa Dav» mi sussurra, guardandomi «ricordo una certa Erebor e una compagnia. Non so nemmeno io perché, ma so che stanno dicendo la verità» si scosta, ancora un po’ incerta sulle gambe. 

Un opprimente silenzio invade la stanza. Già lo sospettavo. Di essere in un mondo diverso dal nostro, intendo. 

Per quanto impossibile possa sembrare, iniziavo a pensare che fosse l’unica possibilità. 

La bestia era troppo grossa per essere un normale orso. 
E poi questi nani sono strani, ma non fuori di testa a tal punto da inventarsi una storia del genere.

«Bene allora siamo d’accordo» il vecchio si avvia verso l’altra stanza «Lì ci sono dei vestiti. Sbrigatevi a cambiarvi, che non mangio niente da questa mattina ed il mio stomaco inizia a fare storie» ci rivolge un’ultima penetrante occhiata per poi uscire. Subito seguito dal nano decisamente furioso.

Una volta soli scoppia il finimondo. 

Ci ritroviamo tutti a parlare nello stesso momento. Porto le mani avanti, cercando di tranquillizzarle 

«Ok calma. Uno alla volta» 

La prima a prendere parola è una tremante Lils «Secondo voi è davvero possibile finire dentro un libro?»

«Che cazzo dici, certo che no»

«Ti sbagli Esmeralda. È successo e lo sai benissimo anche te» incrocio le braccia, sbuffando «solo che non lo vuoi ammettere»

La mora stringe le labbra, ma non dice niente. Neanche Ska, ancora turbata, apre bocca. Si limita a dirigersi verso il letto e a prendere in mano uno dei vestiti che Gandalf ha poggiato.

«Sentite» inizio dirigendomi anche io verso il letto «che ci crediate o meno» e qui mi soffermo su Esme, che ricambia con un’occhiataccia «la cosa migliore che possiamo fare è seguirli e vedere che succede. Capiremo così se siamo realmente nella terra di mezzo, altrimenti se vediamo che è una cazzata scappiamo a cercare aiuto» 

Poso un braccio intorno alle spalle di Lils, stringendola protettivo  «Se siamo davvero finiti in questo mondo vedrete che i nani ci proteggeranno, mentre Gandalf troverà un rimedio per rispedirci a casa» sorrido, cercando di consolarla. Lei si limita ad incurvare leggermente le labbra, cercando invano di rispondermi al sorriso.

«Forza vestiamoci» commenta secca la mora, avvicinandosi anche lei. Prendiamo i vestiti e ci cambiamo velocemente. 

Ormai ci conosciamo da talmente tanti anni che non c’è nessun imbarazzo tra noi. Certo un occhio su Ska mi ci cade sempre… spero mi capiate.

Ska ed Esme indossano comodi pantaloni neri. Sopra hanno una camicia marrone ed una casacca verde scuro. Ai piedi calzano degli stivali neri.

Io e Lils invece abbiamo dei pantaloni marroni, una camicia grigia e una casacca nera. Anche noi ai piedi degli stivali, ma di color marrone scuro.

Io che indosso stivali… pazzesco. Se avessi con me il cellulare mi farei una foto. 
Sembro uscito da una fiera di cosplay.

Appena finito di cambiarci, lasciamo i vestiti in un angolo ed usciamo dalla stanza.

I nani e Bilbo stanno apparecchiando la tavola, mentre Gandalf fuma la sua pipa in un angolo. 

Tutti, appena notano i nostri vestiti, ci lanciano un’occhiata sorpresa. Facciamo finta di niente e li aiutiamo a preparare la cena.

 

Mentre ceniamo sono intento ad osservare Esme, che è seduta davanti a Ska. Dal suo volto direi che ha ritrovato un po’ di buonumore. 

Noto che sta fissando pensierosa l’altro lato della tavola. 

All’improvviso si china in avanti, verso me e Ska. Lils, che è accanto ad Esme, si abbassa a sua volta per poter sentire anche lei. 

«Avete notato Thorin, quello che dice di essere il re di qualcosa?» fa un impercettibile cenno con la testa, indicando il tipo dai capelli neri sempre imbronciato «Se non fosse così scorbutico me lo farei volentieri»

Le reazioni sono immediate e prevedibili.

Lils sgrana gli occhi sorpresa, mentre le guance le vanno a fuoco dall’imbarazzo. 
Io quasi mi strozzo con il formaggio, ridendo. 

Ce n’è una però inaspettata. 

Alaska, che di solito sta al gioco di Esme, non risponde limitandosi ad osservare il piatto colmo di cibo. Come Lilian ha la faccia rossa e sembra a disagio.

Non mi piace questa reazione. Cazzo se non mi piace.

«Beh che hai?» chiede la mora, notando anche lei lo strano atteggiamento «ti piace?quando non mi rispondi di solito è perché sei cotta» la mia migliore amica sgrana gli occhi, indignata. 

«Ma che cazzo dici» si alza di scatto, attirando l’attenzione di tutti. Arrossisce, se possibile, ancora più di prima «Io vado a dormire, sono stanca» senza aspettare le nostre risposte va a sdraiarsi in un angolo del soggiorno, sparendo sotto il mantello. 

Incrocio gli sguardi dispiaciuti delle mie due amiche. 

Sanno bene cosa provo per lei ormai da anni. Chino un po’ le spalle, mentre sento Lils ed Esme riprendere a parlare. Non ascolto i loro discorsi, fingendo di essere preso dal cibo. 

Non ci credo. Preferisce addirittura un nano antipatico a me.

Per il resto della cena non dico una parola. 

Piuttosto ascolto Bilbo spiegarci che il proprietario della casa è Beorn e che sarebbe anche l’orso che ci ha attaccato. Praticamente è un mutaforma. Che figata. 

Questo, a giudicare dall’espressione, sembra quasi convincere Esme che siamo davvero dentro il libro.

A fine serata, anche se sono arrabbiato, mi sdraio accanto a Ska. 

So che, nonostante non lo dia a vedere, è spaventata a morte da tutta questa situazione e che ha bisogno di me. 

Mentre il sonno prendere il sopravvento, la sento stringersi a me. 

 

La mattina io e Ska veniamo svegliati da Bilbo, mentre Esme e Lils sono, insieme ai nani e al vecchietto, vicino alla finestra. 

Li raggiungiamo curiosi. 

Stanno osservando un tipo che taglia la legna nel cortile. A giudicare dal suo aspetto direi che è quello che può diventare l'orso che ci ha attaccato ieri. 

Gandalf ci spiega che dobbiamo andare due alla volta ad un suo segnale e che dovremmo lasciar parlare lui. 

Io e le mie amiche andiamo subito dopo Bilbo e lo stregone. 

Prima io e Lils, che mi sta stritolando il braccio destro, e poi Ska ed Esme. 

Usciamo ad un cenno del vecchio, mentre il sole mi acceca per qualche attimo. 

Da vicino, il tipo che mi hanno detto che si chiama Beorn, mi sembra ancora più grosso. 

E io che, da quando vado in palestra, mi vanto di aver messo su un paio di chili di muscoli. A confronto sembro uno scarafaggio. 

Beh almeno io non sono così brutto. 

Gandalf ci presenta e lui non sembra fare tante storie. 

Almeno non quante come quando iniziano ad uscire i nani. Non gli piacciono proprio. Nemmeno a me se è per quello. 

Se alcuni mi stanno simpatici, altri proprio non li reggo. Come il pelatone tutto muscoli o, ancor peggio, il loro capo.

Ovviamente non è per la reazione che Ska ha avuto a cena.. ovviamente. 

Proprio in questo momento Thorin esce per ultimo, con la sua faccia da “sono figo solo io”.

Che schiaffi. 

Finalmente, dopo che lo stregone ha presentato tutti, ci sediamo a tavola per fare colazione. Beorn compreso. 

Non dico una parola, troppo preso a mangiare. 

Li ascolto interessato discutere su dei mostri che hanno sterminato la famiglia dell'orso e su un Bosco pericoloso. 

Appena finiamo di riempirci la pancia prepariamo degli zaini da portare con noi. A malincuore, soprattutto per Ska che non vuole separarsi dai suoi stivaletti, dobbiamo lasciare qui i vestiti che indossavamo quando siamo arrivati in questo mondo. 

Usciamo tutti insieme e montiamo sui pony. 

Il che si rivela un po' problematico per me, Esme e Ska, visto che non abbiamo mai cavalcato. Al contrario Lils, che è sempre andata a cavallo fin da piccola, è decisamente a suo agio. 

Dopo il terzo tentativo di Ska di salire sull'animale, con mio disappunto, il giovane nano, Kili, si offre di aiutarla. 

Alla fine riusciamo a partire. Viaggiamo per decisamente troppo tempo. 

Quando arriviamo davanti all’entrata del Bosco, che tra parentesi non è per nulla invitante, ho le gambe e la schiena a pezzi. 

«La porta degli elfi» commenta lo stregone, volgendo lo sguardo su un arco.

Elfi?

Ma che cazzo..

«Nessun segno degli orchi» esclama il pelatone con la barbona. Dwalin, se non sbaglio. Comunque… orchi?

Orchi? 

Scherziamo spero. Sembra di essere dentro un gioco di ruolo. Mentre scendo lentamente Gandalf ci ordina di liberare i pony, per far si che tornino dal loro padrone. 

«Questa foresta sembra… malata» mi volto verso Bilbo, che evidentemente ha dato parola anche ai miei pensieri «Come se una malattia l’avesse colpita» Non posso che essere d’accordo.

«Non c’è modo di aggirarla?» chiede fissando il vecchio. 

«Infatti credo che Bilbo abbia» comincio, ma vengo bruscamente interrotto da Gandalf che afferma che quella è l’unica via.

Ma che fortuna. 

Prendiamo i nostri zaini e lasciamo andare i cavalli. Tranne quello di Gandalf che, come noi sapevamo già, si mette in marcia verso chissà dove. 

Prima di partire ci avverte di non toccare l’acqua del ruscello che troveremo nel bosco, di non lasciare il sentiero e che l’aria della foresta ci creerà illusioni.

Se i nani sono abituati a queste situazioni, noi non lo siamo affatto. Temo che la piccola Lils possa svenire da un momento all’altro. E anche Ska non ha una bella cera.  

Thorin ci invita tutti, con i suoi toni sempre affabili e amorevoli, a sbrigarsi ad entrare. «E voi cercate di non essere un peso» ci rivolge un’occhiataccia. Ancora non ha digerito il fatto di doverci portare con lui.

Esmeralda gli risponde con una linguaccia che, però, lui non nota essendo già entrato. 

Lasciamo scorrere i nani e lo hobbit e, dopo esserci scambiati un’occhiata d’intesa, entriamo anche noi quattro. 

 

 

Angolo dell’autrice:

 

Salve!

Chiedo venia per il ritardo, ma tra le varie festività non avevo mai un minuto per scrivere. 
Che dire.. questi primi capitoli servivano ad introdurre e a far ambientare un po’ i nuovi personaggi . Dal prossimo le cose si dovrebbero fare meno noiose.

Ringrazio infinitamente tutte le persone che seguono e recensiscono la mia storia, ma anche quelle che leggono solamente. Grazie di cuore <3

Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio

  
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