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Autore: _DangerDays_    02/01/2015    1 recensioni
Premetto che è la mia prima FanFiction e sarei lieta di ricevere consigli e critiche!
".... -Potter,Lily- .A sentir chiamare il suo nome raggelò,e,tremante,si avvicinò al palco,si sedette,il cappello si posò sulla sua testa e iniziò a parlare......"
-Dal capitolo 15:
"La recente perdita mi ha fatto capire che la vita è come un volo nel vento. Che passa, che ha una fine, a volte sembra però che la vita ti schiacci. Guardi al futuro e pensi “oddio, come farò ad arrivarci, con tutti questi pesi?”. Però la vita è speciale, non bisogna sprecarla. Ho capito che le persone sono importanti, che anche gli oggetti, ricordi, sono importanti. Che le parole, sono importanti. Oh, le parole. Tra tutte le parole che ci sono al mondo, io oggi ho scelto una, una sola parola per te. La più importante, la più speciale, la più significativa. La parola che ho scelto per te, è 'scusa'"
-
Volevo chiarire che quando Lily è al primo anno con Hugo,Rose e Albus sono al terzo e James al sesto.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Hugo/Lily, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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A tutte quelle persone che hanno perso un parente o un genitore. In particolar modo a te, Marina. Sii forte.

Capitolo Speciale: Scorpius.

Prima mi capitava spesso di sentirmi male. La pressione per la malattia di mia madre era interminabile, quindi l'ansia mi perseguitava. Sapevo che poteva succedere sempre, in qualsiasi momento. Mentre stavo a scuola, lontano da lei. O nelle vacanze, mentre dormivamo. Teoricamente ero preparato. Ma in realtà non ci si può preparare davvero alla morte.

Ma mi ero rassegnato al fatto di perderla, questo sì. Tutto era successo così velocemente...

Erano le una del pomeriggio, e la famiglia Malfoy aveva appena finito di pranzare. Astoria era solare come sempre, e guardava felice suo figlio che sparecchiava. Lo sguardo di Scorpius incontrò quello di sua madre. Gli sorrideva, estremamente allegra. Se solo il ragazzo avesse saputo quello che stava per succedere, avrebbe gustato di più quello splendido sorriso.

Astoria si alzò in piedi per aiutare il figlio. Arrivati in cucina, la donna sospirò. “Scorpius” aveva detto. “Sai che potrei... morire in qualsiasi momento. Lo sai. Tu, tuo padre... Vi siete preparati. Non so perché, ma sento che te lo devo dire ora. Ho questa sensazione. Quindi... Scorpius, ricordatelo, e ricorda anche a tuo padre che...” Non riuscì a finire la frase che svenne. “PAPÀ” urlò Scorpius con tutto il fiato che aveva in gola, le lacrime che cominciavano a rigargli le guance. Draco si era precipitato in fretta nella sala dove si trovava il figlio.

È... è svenuta all'improvviso... papà...” continuò il ragazzino.

Vado a chiamare il San Mungo. Stalle vicino... ti prego, stalle vicino.” Nonostante il tono sicuro,il padre stava piangendo. Poco dopo erano arrivati i medici, che avevano portato la famiglia all'ospedale.

Lì, era stata priva di sensi per circa tre ore. Scorpius era triste, si sentiva così inutile, così male... Piangeva, e nonostante i medici cercassero di rassicurarlo, lui si imponeva di non credere alle loro parole. Si doveva preparare. “Vi siete preparati, non so perché, ma sento che te lo devo dire ora...” le parole gli rimbombavano in testa, ripetendosi senza una fine.

All'improvviso, Astoria prese coscienza. Parlò, e la sua voce era roca e stanca, debole. I suoi occhi erano vuoti e sembrava che si spegnessero sempre di più.

Ti stavo dicendo... che... ricordatevi... ricordatevi che... ricordatevi che vi amo.” arrancò. E poi cadde nel coma. Scorpius piangeva, sapeva che era finita. Urlò. “SIETE DEI MAGHI. DEI FOTTUTI MAGHI. PERCHÉ AVETE FATTO MORIRE MIA MADRE? PERCHÉ? Perché... Perdonami mamma, perdonami, scusa se non sono stato un bravo figlio... Scusa... Scusa, mamma... ti prego, non te ne puoi andare...” Draco era dietro di lui, e piangeva. Arrivò un medico.

Mi scusi” disse rivolto al padre. “In realtà... Non è morta, è solo in coma, ora...” si rivolse anche a Scorpius. “Dovreste prendere una decisione...” l'uomo lo interruppe.

Sì sì, mi faccia parlare con mio figlio...” Il dottore annuì e li lasciò soli. Dopo una veloce discussione, decisero insieme che dovevano staccare la spina, o avrebbe solo sofferto. Mentre guardavano la donna morire, padre e figlio piangevano disperati. Era morta esattamente alle cinque e trentadue minuti.


 

La morte ti prende quando meno te lo aspetti. Ora... io penso a tutte quelle famiglie, i cui figli si lamentano di una sgridata della madre, oppure ai genitori divorziati, e mi viene solo da dire “Hey, non fate così. Potreste moire da un momento all'altro”. Non capiscono quanto sono fortunati ad avere una famiglia? Perché rovinarla? Perché arrabbiarsi per un nulla?

Tutti continuano a ripetermi che mi capiscono, che sono dispiaciuti.

Ma quale verità si cela dietro quelle parole? Come fanno a capirmi? Non credo che tutti loro... Tutte quelle persone che dicono di 'capirmi' hanno perso la madre. Dicono che sono dispiaciuti per essere educati, ma quanti l'hanno conosciuta davvero? Solo ora... Solo ora che è morta, alle persone interessa di lei.

Io... continuo a trascinarmi giorno dopo giorno senza sentire nulla, come se le cose mi passassero accanto e io le vivessi in terza persona. Vorrei provare a stare a galla, a resistere, a impegnarmi nella vita... ma non ci riesco. Ci provo, ma ogni volta mi ricordo di mia madre.

Delle persone mi aiutano. La famiglia dei Potter-Weasley, Rose, mio padre... ma io non ce la faccio. Questo dolore è troppo reale, c'è semplicemente troppo che il tempo non può cancellare. (Evanescence, My Immortal)

Mia madre... la persona che mi è sempre stata vicino. Quella che mi ha consolato e ha convinto mio padre a non preoccuparsi quando sono entrato in Grifondoro, quella che quando mi sono rotto il ginocchio cadendo dalla scopa, ha continuato a starmi vicino, nonostante la malattia che le avevano appena diagnosticato.

I suoi occhi erano così belli, così profondi e pieni di vita. Amavo guardare gli occhi delle persone come mi aveva insegnato lei. Invece ora, mentre cammino per gli infiniti corridoi di Hogwarts, sto sempre attento a non alzare gli occhi per paura di incontrare un volto simile al suo, una persona che neanche conosco che mi vuole dare le condoglianze, oppure ho semplicemente paura di affrontare la realtà. La realtà è che la vita va avanti, non si cura delle tue ferite, non si ferma ad aspettarti quando ti fai male. Ed è così brutto. Fa così fottutamente male dover continuare a lottare anche se sei ferito, anche se sei stanco, anche quando la voglia ti abbandona.

È così brutto quando le tue ragioni di vita smettono di coesistere con te. Quando ti svegli e ti ricordi che quella persona non c'è più, quando devi farti forza per non seguirla. Quando nessuno a parte te, e neanche, ti capisce. Perché vorresti semplicemente che quella persona sia l'unica a capirti.

È così brutto scoprire di essere soli. Soli contro il mondo.

Angolino Autrice.

Ebbene eccomi. Questo capitolo non è molto lungo, ma almeno è molto triste. Beh, devo ringraziare _ilfigliodiDurin che ha recensito i capitoli, in special modo gli ultimi :3 SPERO DI AVERTI FATTO PIANGERE, dato che volevi il capitolo, è questa la tua pena.

Beh, devo ringraziare gli Evanescence per le loro canzoni, credo che "My Immortal" ci stia proprio bene.

BUON PIANTO E BUON ANNO!


 

  
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