Ed ecco il terzo capitolo della storia ma anche il primo flashback che spiega i retroscena della vita dei ragazzi di Crime Sorcière. Ce ne saranno molti altri in futuro che racconteranno il modo in cui la gilda è nata, perchè e come mai sono tutti così ossessionati da Tartaros. Ma per ora questo è solo un piccolo assaggio!
Nuova missione
We don't ever stop,
And we're never gonna change
We'll be running down the street, yelling
kiss my ass
I'm like yeah whatever, we're still living like that,
When the sun's going down, we'll be raising our cups
They say just grow up but they don't know us
We don't give a fuck and we're never gonna change
(Here’s to never growing up - Avril Lavigne)
- Quando diventerò grande farò il boss della
mafia! - Esclamò Wally illustrando i suoi progetti per il futuro, completamente
dimentico del fatto di essere un bambino ridotto in schiavitù. - Avrò un sacco
di scagnozzi alle mie dipendenze, sarò ricchissimo e mi vestirò solo con gli
abiti più alla moda e gli occhiali scuri! -
- Io invece farò il capo indiano! - Esclamò
il fratello Richard, saltando in piedi a sua volta ed imitando qualche passo di
danza attorno ad un fuoco immaginario - Cominciate pure a chiamarmi gran capo
Hoteye! Tu Simon invece cosa vuoi fare? -
Simon era quello più grosso del gruppo, che
cresceva di più in altezza e con le spalle più larghe, ma era anche quello col
cuore più tenero. - Io voglio fare il pasticciere. - Ammise alla fine, dopo
averci pensato un po’ su con le braccia incrociate. La sua affermazione causò
una sfilza di mormorii di protesta, specialmente da parte di Wally che non ci
vedeva niente di avventuroso nel fare il pasticciere.
- Che c’è di male a voler imparare a fare le
torte e i dolci? - Lo rimbeccò Kagura, l’affezionatissima sorellina di Simon -
Se lui vuole fare il pasticciere allora voglio farlo anche io! -
- Io invece voglio diventare un mago! -
Esclamò Sho con entusiasmo - Una volta uno è venuto al mio villaggio e ci ha
fatto vedere tutti i giochi che faceva con le carte! Era fantastico! -
- Io diventerò un gatto. - Concluse infine Millianna.
- Ma non puoi diventare un gatto! - Le
gridarono dietro gli amici costringendola a rispondere con una linguaccia - E
invece sì! Nya! -
Erano chiusi in una grande cella buia e
sporca eppure, nonostante la stanchezza e le percosse, quei bambini avevano
ancora abbastanza energia per sognare. - Che cosa vuoi fare tu da grande? - Jellal
si chinò accanto ad Erza mentre i loro compagni erano troppo intenti a
bisticciare per sentirli. La bambina si girò a guardare fuori dalla cella senza
nemmeno pensarci due volte, fissando le guardie che passavano pigramente
durante il loro giro di ronda. - Io voglio una spada e voglio pure una corazza!
Così tutti avranno paura di me e non mi ordineranno più cosa fare! -
- Vuoi ... Vuoi diventare un cavaliere? -
Ripeté Jellal con aria incredula: non aveva mai sentito nessuna ragazza dire
una cosa del genere. - Ma non hai bisogno di una spada! Perché quando
diventeremo grandi ti sposerò e ci penserò io a proteggerti! -
Erza si sentì avvampare di colpo e la sua
faccia divenne rossa come i suoi capelli. Ma Jellal stava ridendo e non era
facile capire se fosse serio oppure no. - Quando fuggiremo da questa torre ci
sposeremo e vivremo felici per sempre! -
Felici per sempre ...
- Che cosa siamo diventati invece ... - Erza si passò una mano sulla faccia, sforzandosi di svegliarsi completamente. A quanto pare aveva appena fatto un lungo viaggio nel mondo dei sogni e dei ricordi del suo passato.
Ormai erano trascorsi già parecchi giorni dall’incidente dell’isola dei demoni e tutto era tornato a scorrere in modo tranquillo a Magnolia e alla gilda di Fairy Tail. Forse tranquillo non era il termine esatto, perché alla gilda le cose erano sempre terribilmente caotiche, ma se Erza avesse potuto scegliere, avrebbe votato lo stesso per la parola “tranquillo”. Nell’ultimo periodo non c’erano stati incidenti e anche lei ne aveva approfittato per concedersi una piccola pausa: non era andata a lavoro ma si era cercata un posticino comodo sul divano. Non aveva mai abbastanza tempo, ma tra una missione e l’altra le piaceva concedersi un po’ di relax e leggere un libro. Levy a volte le suggeriva qualche titolo oppure le prestava qualche volume. Quando non aveva voglia di leggere la cosa che amava fare di più era shopping e per lei non faceva differenza acquistare abiti o armi.
- Questo libro che mi ha suggerito Levy ... - Erza avrebbe voluto dare la colpa a lei per il fatto che si fosse addormentata ma forse si trattava solo di stanchezza accumulata. - Santo cielo non pensavo che quella ragazza leggesse cose del genere ... È ... È ... - Fu proprio mentre Erza stava riflettendo sul modo in cui avrebbe definito il romanzo, che qualcuno interruppe la sua concentrazione bussando rumorosamente contro la porta. Accidenti! Quando Jellal fosse passato la prossima volta doveva chiedergli di piazzare all’ingresso delle rune capaci di impedire agli scocciatori di bussare. Magari un incantesimo capace di incenerirli ...
- Erzaaaa! Sei in casaaaa? -
- Se sei venuto per sfidarmi a duello, allora Natsu, torna il prossimo millennio! -
- Erza ci siamo anche noi! -
C’era anche Lucy?
- Dai apri! -
- Apri, Aye! -
E Gray ed Happy. Erza lanciò un lungo sospiro richiudendo il libro. Chissà perché, ma aveva l’impressione che quel giorno non avrebbe più avuto tempo di leggere. - Eccomi! - E quando aprì la porta la comitiva si infilò dentro senza neanche chiedere permesso, andando ad accomodarsi al tavolo del soggiorno.
- Posso sapere perché siete qui? -
- Hai qualcosa da sgranocchiare? -
- Per me delle sardine! -
- Io vorrei un caffè. -
Erza lanciò un sospiro e si diresse verso la credenza tirando un pacco di patatine dritto in testa a Natsu e una scatola di sardine ad Happy. La maga si ritrovò a ridacchiare pensando al fatto che ormai faceva la spesa in base ai gusti dei suoi ospiti. - Il caffè arriva tra un attimo ma nel frattempo potreste almeno dirmi perché siete qui? -
- Che casa adorabile che hai! Hai anche un secondo piano? - Lucy era l’unica ancora in piedi; si stava guardando attorno con aria ammirata. Erza si era dimenticata del fatto che non fosse mai venuta prima a farle visita. - Non è niente di speciale Lucy ... -
- Io la trovo fantastica! Mi piace questo tocco d’azzurro e l’idea dell’angolo cottura nel soggiorno mi piace ancora di più. L’hai davvero comprata tutta da sola? -
- In genere puoi permettertelo quando lavori e non ti porti Natsu dietro a distruggere cose oppure ... - Lo sguardo di Erza si appuntò sui pettorali di Gray - Lui a prendersi denunce per atti osceni in luogo pubblico. -
- EHI! -
- Rimettiti la camicia allora! Non voglio uomini nudi in giro! -
- Anche l’appartamento di Lucy è grazioso ma la padrona di casa è una strega. - Continuò Happy mangiucchiando allegramente le sue sardine.
- Lo sai che Fairy Tail ha un dormitorio femminile, sulla collina? La chiamiamo Fairy Hill. - Le spiegò a quel punto Erza - Qualche volta potrei accompagnarti a fare un giro. Apparte Cana e Mira stanno tutte lì ... - Ma Erza non riuscì nemmeno a completare la frase prima che Natsu cominciasse a strillare, rischiando di strozzarsi con tutte le patatine che aveva in bocca - No Lucy non andare! Lì i maschi non sono più ammessi e non potrei dormire da te! -
- Vi conoscete da così poco eppure avete già dormito insieme??? - Gridò subito dopo Gray e così forte da farsi sentire fino alla gilda.
- Già! Il letto di Lucy è definitivamente il migliore. Ho provato un sacco di letti ma il suo è il più comodo! -
Per un attimo Gray rimase ancora un istante a bocca aperta, poi la richiuse e agitò una mano - Come non detto. - Lucy invece continuò a fissarlo - Quanti letti avresti provato tu? -
- Se vuoi posso aiutarti a farlo smettere. - Le suggerì Erza - Con me ci ha provato una sola volta ed è stata anche l’ultima. -
- Magari, mi saresti di grande aiuto. - A quel punto Lucy lanciò un lungo sospiro ma poi il suo sguardo cadde su qualcos’altro, qualcosa in bella mostra sul divano. - Oh, conosco questo libro! “ Cinquanta sfumature di magia ”! Mi hanno consigliato di leggerlo. -
- Non dirmi che te lo ha suggerito Levy? -
- Sì, ha detto che è il massimo! -
Pervertita. Ecco! Finalmente Erza aveva trovato il termine giusto per Levy: una sporca pervertita.
- Vieni Lucy, ne ho preparato uno anche per te. - Ma alla fine la maga lasciò perdere il capitolo libri, passando una tazza di caffè fumante a Gray e appoggiandone un’altra sul tavolo. Il ragazzo, prese subito un lungo sorso sospirando tra sé e sé - Ottimo come sempre. A volte mi dimentico che sotto quella corazza c’è una ragazza normale e che anche tu sai cucinare. - Gray non riuscì nemmeno a completare la frase prima che un pugnale, materializzatosi praticamente dal nulla, si andasse a piantare nel legno del tavolo ad un centimetro dalla sua mano.
- Allora, adesso che siete stati tutti serviti, potete dirmi per quale ragione siete venuti fin qui? -
- Erza ma come mai a casa tua c’è quasi sempre questo odore ... - Natsu alzò la testa in alto annusando rumorosamente l’aria - Sembra puzza di ... Di zolfo! - Come l’illuminazione lo colse così fece un pugno direttamente sulla testa.
- Lo sai che è maleducato dire che le persone anziane puzzano? -
- Che? - Natsu non riuscì a borbottare altro tenendosi la testa tra le mani, ma Erza andò a sedersi come se nulla fosse - C’è questa vecchietta così carina, che abita nella casa accanto e che ogni tanto mi porta una porzione di quello che ha cucinato. Prova ad insultarla ancora e non ti faccio più entrare. -
- Aye ... - Il ragazzo chinò la testa come un cane bastonato. Il suo olfatto era dannatamente acuto ma per fortuna non si poteva dire lo stesso del suo intelletto. Come poteva spiegargli che quell’alone di zolfo era l’odore che lasciava la magia di Jellal?
- Allora, vi stavo chiedendo per l’ennesima volta, perché siete venuti qui? -
- Abbiamo trovato una missione! - Esclamarono questa volta Natsu ed Happy in coro mentre il gatto si sfilava il foglio della richiesta dalla sacca che portava sempre dietro la schiena e glielo porgeva - Parla di recuperare un libro. -
Toh, parlando di libri eccone saltare fuori un altro.
- Noi abbiamo pensato a Lucy. - Le spiegò Natsu ma la ragazza scosse la testa - E io ho pensato che fosse meglio dirlo anche a te, prima che questo imbecille mi trascinasse a Shirostune e distruggesse l’intera città. -
- Shirostune ... - Ripeté Erza tra sé e sé, saggiando quel nome sulla punta della lingua. - Sono già stata a Shirostune una volta. -
- Allora ci stai? - Lucy sorrideva così tanto che non poteva dirle di no. - Ci sto. Ma ho solo un’ultima domanda. Tu che ci fai qui? -
Gray fece spallucce - Vi seguo perché non ho niente da fare? -
Oh, maghi di Fairy Tail! Perché Erza pensava che dopotutto non fossero molto diversi dagli amici con cui era cresciuta alla Torre? Sarebbero stati identici se non avessero scelto strade così diverse ...