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Autore: Fast    11/01/2015    6 recensioni
Sai di cosa hai bisogno, Kagome? Di pane caldo, miele e una spruzzata di cannella! Ti rimette al mondo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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fiori di pruno:

è un'estasi

la mia primavera

Issa

 

-Sono le otto, il sole splende su Tokyo, e sarà così per tutta la settimana!-

 

Sbuffo irritata, girandomi tra le lenzuola fresche di bucato per spegnere quella dannata sveglia. Pigramente mi metto seduta e mi stiracchio, rallegrandomi per il buon profumo di caffè appena fatto che mi arriva alle narici.

 

-sei incinta, non malata, quindi perchè non muovi un po' il culo che rischiamo di fare tardi?!- sbraita Inuyasha apparendo sulla porta di camera.

 

-Hey, non si usa più bussare? Avrei potuto essere nuda!!- rispondo infastidita tirandomi addosso le coperte.

 

 

Lui, in tutta risposta, sghignazza e si appoggia allo stipite della porta.

 

-Come se il poterti vedere nuda potesse toccarmi minimamente. Voglio dire, a chi interesserebbe una col culo di una portaerei e le tette di un uomo?!-

 

-Razza di troglodita senza cervello! Il mio sedere non è affatto enorme, e il mio è un seno di tutto rispetto!! Fila fuori ora, che mi devo vestire, deficiente!- sbraito, più imbelvita di una iena.

 

Lo vedo sghignazzare ancora, alzando le mani in segno di resa. -Come vuoi Kagome, vado a finire di prepararti la colazione! Hai già preso l'acido folico, piuttosto?- -Mi sono appena alzata, dammi tregua!- -Sei la solita testona! Devi pensare al bambino!- -Senti, ci penso eccome, ma potresti evitare di stressarmi, ecco!! E si che vieni da un'epoca in cui era già manna avere una ciotola di riso...-

 

-Si, ma adesso siamo nel 2014, quindi non iniziare con tanti discorsi...- rimbecca lui, agitando le orecchie.

 

-Piuttosto- lo interrompo, sperando di evitarmi così una filippica delle sue -io ho una gran fame, alla faccia delle nausee dei primi mesi...- borbotto cambiando repentinamente il discorso.

Lo sento sospirare -Ti ho fatto i cereali col latte, un po' di caffè percheè sai che devi berne con moderazione, e l'immancabile pane, miele e cannella-

 

Sorrido rinfrancata -Arrivo subito, allora! Dammi cinque minuti, please!!-

 

Aspetto che chiuda la porta per alzarmi e andare verso l'armadio.

 

Mentre inizio a sistemarmi, torno con la mente a quella giornata di aprile, quando è iniziato tutto...

 

 

 

 

Mi svegliai il mattino seguente, senza scarpe e senza jeans, con una t-shirt da uomo grigia a coprirmi il torace, in un letto che non conoscevo.

 

Istintivamente con la mano tastai la parte di materasso accanto a me, cercando Koga.

 

Koga...

 

Mi tirai su a sedere di scatto.

 

Insieme a quel nome tutti i pensieri, e tutto il dolore del giorno precedente mi investirono come uno tsunami.

 

Realizzai dove mi trovavo.

 

Quello doveva essere il letto di Inuyasha.

Probabilmente, sfinita a causa di tutto quello che era successo, dopo

essermi addormentata in macchina non mi dovevo essere svegliata, e lui aveva certamente deciso di lasciarmi dormire.

Sospirai, sovrastata nuovamente dai ricordi.

 

Stavo per mettermi a piangere ancora una volta (neanche fossi stata nella vita una dalla lacrima facile, guiarda un po') quando Inuyasha bussò.

 

-Posso?-

-Certo-

 

Quando Inuyasha entrò in camera, mi sentii subito sollevata. Era già vestito per andare a lavoro, i pantaloni grigi e la camicia bianca in ordine come al solito, tranne per le maniche arrotolate fino ai gomiti.

 

-Come ti senti?- mi chiese sedendosi vicino a me.

 

Per tutta risposta, alzai le spalle.

 

-Da schifo-

 

-Mi vuoi raccontare cos'è successo, per favore?- mi domandò posandomi una mano artigliata, si, artigliata, sul braccio.

 

Sorrisi mestamente, pensando che accanto a me era seduto il rampollo di un'elite di essere speciali, gli youkai, arrivati in poche centinaia dritti dritti dal Sengoku, unici supersiti di un mondo ormai passato.

Oggi, nel mondo moderno, rappresentano appena l'1% della popolazione, e sono tutti appartenenti ad illustri famiglie che operano in campo finanziario, politico e culturale.

La madre di Inuyasha era un'umana. È morta secoli fa, ma lui ne conserva sempre un ricordo dolcissimo.

Forse, è il suo essere per metà umano che mi facilita l'avvicinarmi a lui, chissà...

Soltanto, i suoi artigli dovrebbero incutere timore, mentre a me non hanno mai dato nessun fastidio, e adesso mi stavano trasmettendo un senso di pace di cui, in quel preciso momento della mia vita, avevo disperatamente e particolarmente bisogno.

 

Cominciai così il mio racconto, non risparmiandogli i particolari della furia di Koga.

 

-E questo è quanto-

 

Lo sentii ringhiare, mentre la presa sul mio braccio si fece più forte -Non vorrai davvero rinunciare al bambino per quell'egoista, vero?- mi domandò infine, la voce parecchio alterata.

 

Lo guardai storto -Ovvio che non voglio rinunciare al bimbo! Ma spero comunque che Koga prima o poi si renda conto di quello che ha fatto e che torni sui suoi passi! In fondo, è suo padre, dovrà pur contare qualcosa! E poi siamo rimasti d'accordo che mi sarei presa del tempo per riflettere, e magari in questo tempo anche lui penserà a questa cosa, e si ricrederà...-

 

-Tanto per cominciare è lui che ti ha imposto di prenderti del tempo per "riflettere", certo, in tutta la sua meschina arroganza, che tu fossi una donnicciola da piegare al suo volere e che ti saresti lasciata convincere ad abortire! Cazzo Kagome, guardalo per quello che è davvero!! Si è comportato peggio di un ragazzino! Ha trent'anni, guadagna più che bene, non vedo quale dovrebbe essere l'impedimento! Sicuramente non è stato cercato, ma c'è, è qui presente. Ho sentito il suo cuore battere stanotte, e...-

 

-Cosa? Hai sentito il suo cuoricino? Ma come è possibile?!- lo interruppi sbalordita.

 

Inuyasha in risposta mi sorrise dolcemente, un evento più unico che raro, pensai tra me e me -Dimentichi che sono per metà demone, il mio udito, il mio olfatto, tutti i miei sensi sono più sviluppati!-

 

-Ah già, dimenticavo il tuo udito da Superman- risposi ironica.

 

Lo osservai assottigliare gli occhi -Scema. Comunque c'è una vita dentro di te, che conta mille, e ancora mille volte più dell'opinione di quel coglione, che se potessi ti giuro dilanierei co...-

-Basta basta Inuyasha, ho capito perfettamente!- lo interruppi un'altra volta.

 

Rimase a fissarmi in silenzio per qualche minuto, quando improvvisamente un forte odore di uova arrivò al mio naso.

 

-oh, Dio...- feci in tempo a borbottare mentre mi portavo una mano alla bocca per poi precipitarmi di corsa nel bagno adiacente alla camera che avevo adocchiato appena alzata, bagno dove rimisi una quantità di liquido che non credevo possibile per un comune essere umano.

 

-Tieni-

 

Sempre piegata sul wc, sbirciai Inuyasha che mi stava tendendo un asciugamano.

 

-grazie- borbottai in risposta.

 

-Ti aspetto in cucina, anche se credo dovrò buttar via la colazione, visto l'effetto che ti ha fatto l'odore delle uova-.

 

Mi presi qualche minuto per sistemarmi, concedendomi una doccia calda.

Mentre mi pettinavo i capelli, diedi un'occhiata al mio riflesso.

Gli occhi erano rossi e contornati da due borse che avrebbero fatto dare di matto Rin, moglie di Sesshomaru nonchè mia abilissima estetista.

Un chiaro ricordino dei pianti di ieri.

Per finire, le labbra erano secche, smunte.

 

-Per tutti i Kami, sembro davvero un cadavere...- borbottai tra me e me. Casualmente gli occhi mi caddero su uno rossetto, che afferrai immediatamente.

 

"Chanel...rosso scarlatto...chissà chi ce l'ha lasciato" mi chiesi mentre me lo passavo sulla bocca. Il rosso scarlatto non era propriamente il mio colore preferito, ma per dare un po' di colore al viso me lo sarei fatto andar bene.

 

Quando scesi al piano di sotto in cucina, trovai il camino acceso, la tavola apparecchiata e Inuyasha ai fornelli.

 

-Finalmente ce l'hai fatta! Credevo fossi mezza svenut... Kagome, il rosso non ti si addice per nulla... assomigli ad Akaname*!- mi disse fissandomi inorridito.

 

Lo guardai storto -Certamente donerà molto indosso a chi l'ha lasciato, ma non ho potuto fare a meno di usarlo. Sembravo un cadavere sai?- risposi seccata mentre prendevo posto a sedere davanti al fuoco. Anche se eravamo ad aprile inoltrato, le mattine e le sere erano ancora piuttosto fredde.

-Certo, certo...comunque, mi sa che mi dovrò abituare ai tuoi attacchi di nausea, almeno per i primi mesi. Quindi, niente cibi strani, o dall'odore troppo deciso. Sai invece di che cosa hai bisogno Kagome? Di pane caldo, miele ed una spruzzata di cannella! Ti rimette al mondo, sai?- mi spiegò mettendomi davanti due fette di pane caldo spalmate di miele e spolverate con polvere di cannella.

 

-Il pane, almeno questo, è altamente digeribile, il miele controlla l'acidità di stomaco e la cannella tiene un po' buona la nausea. Inoltre, è buonissimo, e fa bene all'umore. Il pane l'ho preparato stanotte e cotto stamattina nel forno in giardino, in modo che fosse appena sfornato per quando ti saresti alzata- .

 

Lo guardai, stupita -Hai davvero passato tutta la notte a prepararmi il pane?-.

Alzò gli occhi al cielo, girandosi immediatamente verso i fornelli -Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere, razza di curiosa- mi iniziò a spiegare, il tono di voce arrogante, il solito che assumeva ogni volta che si sentiva in imbarazzo -Ma se non ti va basta dirlo, che ho di meglio da fare la notte, sai?-

 

Sorrisi sorniona, addentando una fetta di pane.

 

Divino.

 

-Tipo ascoltare il battito cardiaco del bambino?- domandai a bocca piena.

 

-Tsk. È successo per caso-

 

Tono decisamente arrogante. Imbarazzo a livelli record.

 

Dopo un tempo che mi parve interminabile, si decise a sedersi di fronte a me.

 

-Hai un buon medico che ti possa seguire in questi nove mesi?-

 

Feci mente locale.

 

-Ci sarebbe la dottoressa Kitano. Ha seguito la gravidanza di Sango. È molto in gamba, magari dopo la chiamo, e prendo un appuntamento... e magari sarà meglio che informi mia madre, mio nonno, Sango e Miroku del bambino...- conclusi a bassa voce.

 

-... del bambino, e dell'assenza di quella specie di omuncolo.Bene, io vado a lavoro, prima però ti porto a prendere la macchina. Prenditi ovviamente la mattinata libera, avrai da fare, sicuramente. Tienimi informato sulla faccenda del dottore, e già che ci sei vedi di farmi trovare pronta la stanza degli ospiti- mi spiegò mentre si infilava la giacca.

 

Inarcai le sopracciglia -La stanza degli ospiti?-

 

In tutta risposta, mi fulminò con lo sguardo -Certo. O preferisci farmi dormire sul divano?- -Io non ho ancora capito...- sibilai.

-Razza di stupida, credi davvero che potrei stare tranquillo, lasciandoti dormire per nove mesi da sola, nelle tue condizioni? Dato che quello che da oggi comincerò a chiamare "il castrato" si è dato alla macchia, sarà bene che ti tenga d'occhio! Credimi, sarebbero più tranquilli anche i tuoi-

 

Sbuffai irritata. Adesso stava esagerando. -Stai a sentire, non ho certo bisogno della governante, sai?! Posso fare tranquillamente tutto da sola, e...-

 

Strabuzzai gli occhi, piegata in due dal secondo, portentoso conato di vomito della giornata.

 

Mentre correvo in bagno sentii Inuyasha sussurrare – Altro che governante...la balia...-

 

 

-Ma insomma! Quanto cavolo ti ci vuole a vestirti?!-

La dolce, delicata voce del mio adorabilmente detestabile amico arriva dritta dritta ai miei poveri timpani, distogliendomi dai miei pensieri.

 

-Arrivo! Un momento!-

 

Passo un velo di fard sulle guance, un filo di matita e mascara sugli occhi.

 

Mi sistemo meglio le spalline del vestito di cotone a fiori blu. È la fine di maggio, e il caldo inizia già a farsi sentire.

 

Mi metto di profilo, appiattendo l'ampia gonna sul ventre. È già leggermente sporgente, sarà perchè sono piccola di statura. Non posso certo lamentarmi, è bello vedere il mio corpo cambiare.

Il seno invece mi trova meno contenta. È da subito aumentato di volume, e inizia già a darmi fastidio,come aveva previsto Sango.

 

Sospiro, prendo la borsa e mi dirigo al piano di sotto, dove trovo Inuyasha già pronto, con indosso una leggera camicia di seta grigia e pantaloni chiari.

 

Gli occhi scintillano d'impazienza -Donne.Tsk. Mai una volta che siate pronte in orario-.

 

Alzo gli occhi al cielo, mentre mi porto alla bocca una fetta di pane, miele e cannella. Cavoli, devo ammettere che funziona davvero. Controlla la nausea, l'acidità di stomaco e sopratutto mette di buon umore.

A sentire i medici della vecchia guardia, in gravidanza la cannella andrebbe evitata, ma la mia dottoressa mi ha assicurato che se presa in piccolissime dosi conserva comunque tutti i suoi benefici e non è dannosa.

 

Do' un'occhiata all'orologio. Le nove meno un quarto.

 

-Rilassati, l'appuntamento è per le dieci...-

-Già. Peccato però che sei più lenta di un bradipo ubriaco e che faremo tardi!-

-Ti dico di no, Inuyasha! Credi davvero che potrei far tardi alla mia prima ecografia?! Voglio sapere come sta il bimbo, e poi sono ansiosa di sentire per la prima volta il suo cuoricino. Sai, non tutti hanno la fortuna di nascere demoni e di riuscire a sentire quello che un normale orecchio umano non può sentire...- concludo ironicamente, certa di farlo imbelvire ancora di più.

-Sarà. Ma sbrigati-

 

Mentre butto giù il mio caffè, non posso che congratularmi ancora una volta con me stessa che non farlo dormire qui da me sia stata la scelta migliore. Kami, che stress altrimenti!Neanche mia madre arriva a certi livelli!

Dopo tanto brontolare sono riuscita a convincerlo a dormire da sola, corrompendolo con una copia delle chiavi di casa, cedendo sul fatto che sarebbe venuto sempre a cena qui e che se ne sarebbe andato via soltanto quando mi fossi addormentata, per riapparire prontamente per la colazione del mattino successivo.

 

Una guardia carceraria sarebbe stata più malleabile...

 

Ma cosa può fare una povera ragazza, quando il suo migliore amico, sua madre, suo nonno, suo fratello, la sua migliore amica, il marito della sua migliore amica, e quasi quasi anche il gatto, concordano senza se e senza ma nel metterla in croce?!

 

 

-Dei onnipotenti!!Che schiatti, quel pusillanime!!Abbandonare così la mia bambina su due piedi!!Vigliacco che non è altro, lui e tutti i suoi riccioloni da cantante anni settanta!- sbotta mio nonno, sputacchiando thè e biscotti a tutto spiano, facendomi con orrore temere per un altro rigurgito, l'ennesimo della giornata.

Non hanno preso tanto bene la notizia. O meglio, sono tutti al settimo cielo per il bambino, mentre con Koga sono meno clementi..

-Lui e tutta la sua pomposità! Ma stanne certa, lo stroncherò come un giunco secco alla prossima udienza, quel decerebrato!- rincara la dose Sango, la mano stretta a pugno che sventola davanti al viso, mentre le sue gemelline la guardano sconcertate.

Sospiro.

Ho optato per una cena tutti insieme, io, i miei parenti, Sango e Miroku. Almeno avrei dato la notizia a tutti contemporaneamente.

-E non soltanto alla prossima udienza, ma anche dal vivo!E saprei anche dove andare a picchiare, sai? Dritto dritto al suo pisel...-

-Sango!!Le bambine!!-

-Bah, Miroku, è bene che imparino fin da subito che gli omiccioli vanno sistemati come si deve!-

-Non posso che essere d'accordo con Sango, Kagome. Anche se tornasse sui suoi passi, credi che varrebbe davvero la pena perdonarlo? Ha dimostrato di essere un completo inaffidabile...- mi dice Miroku senza tanti giri di parole.

E non posso che dargli ragione, in fondo... Ma non sono neanche tanto sicura che saprei dirgli di no, nel caso facesse marcia indietro. Sono undici anni che stiamo...stavamo, insieme, e un errore si può sempre perdonare.

La paura, la sorpresa, la...

-La stupidità? Ho già visto dalle espressioni del tuo viso a cosa stai pensando! Vorresti perdonarlo, eh? Ma noi te lo impediremo!-

Alzo gli occhi al cielo -Kami, Inuyasha! Dammi tregua! Come possiamo parlare di perdono se non ci siamo ancora neanche sentiti?!E poi sono cose che non si possono prevedere e programmare, Dio mio!! Vedrò come comportarmi al momento, e, sia ben chiaro, agirò sempre e solo nell'interesse del bambino!!-

-Ha ragione lui, Ka-chan!! Come puoi perdonarlo? Che razza di esempio sarebbe per il bambino?- lo spalleggia Sango, ignorando quello che ho appena detto.

-Adesso però, quello su cui dobbiamo concentrarci sono il benessere di Kagome e del mio nipotino, vero cara?- mette tutti a tacere mia madre.

La guardo.

Ha un sorriso che le aleggia sulle labbra, e stringe tra le mani la tazza di the.

Comprendo subito che soffre per quello che sto vivendo.

Quello che dovrebbe essere uno dei momenti più belli della vita di una donna, quello in cui la forza creatrice che esiste in potenza in ogni essere vivente esplode in tutta la sua forza, mi vede sola, senza nessuno con cui condividere tutto questo.

Lo capirò appieno quando diventerò madre a tutti gli effetti... l'amore di una mamma è insostituibile ed unico, oltre che speciale ed elitario.

Con un'occhiata, riesce a capire quello che pensi, quello che senti, e sa sempre come agire.

Ricambio la sua occhiata con gratitudine.

-Potresti trasferirti qui, almeno per il periodo della gravidanza- mi propone.

Scuoto la testa.

-No, mamma. Ti ringrazio del pensiero, e certamente verrò qui molto spesso, ma preferisco stare da sola, a casa mia, nel mio ambiente, con le mie cose-

-Ma tesoro! La gravidanza è un periodo così particolare! Non è vero Sango?-

-Certo! Adesso sei soltanto agli inizi, ma aspetta di entrare nel clou. Non è mica tutto rose e fiori, sai? Le nausee sono il meno peggio, credimi! Quando inzieranno i mal di schiena, i capogiri accentuati, i dolori di stomaco, il gonfiore alle gambe, il bimbo che si gira neanche stesse giocando a calcio, ed un mucchio di altre cose che non ti sto a dire... Credimi, avrai veramente bisogno di qualcuno!-

 

-Ma si cara! E poi, io ho bisogno di saperti al sicuro! Anche se sei grande, e stai per diventare madre a tua volta, resti sempre la mia bambina... Devo saperti in mani affidabili, ecco!- riprende il discorso mia madre.

 

-Certo che si, Tomoko! E per questo ci sono io!-

-che cosa?!- borbotto in risposta, guadagnandomi un'occhiata di fuoco dal mezzodemone.

-Come ti ho già anticipato questa mattina, non ho intenzione di lasciarti sola. Non sono il tuo compagno, certo... ma potrò largamente sostituirlo!-

Ma che diavolo si è messo in testa, quello li?! Figurarsi se qualcuno in questa stanza gli darà ragione!!

-Sagge parole, figliolo- asserisce mio nonno.

Lo guardo inorridita – Che cosa?! Dite un po', siete tutti impazziti?!-

-Ma si, Ka-chan, in fondo, che male c'è? Tu e Inuyasha siete amici da una vita, santo cielo! Ti darà una mano, mentre noi non ci saremo!- replica Sango, neanche fosse una cosa ovvia.

-State scherzando, ripeto? E tu Inuyasha, non fare tanto il saputello! Non sei l'eroe della situazione, sai?!-

 

Accidenti a me.

Appena mi rendo conto di quello che ho detto, vorrei prendere un piccone e scavarmi la fossa da sola.

Lo vedo assottigliare gli occhi e stringere la mano in un pugno così serrato che poco ci manca si conficchi le unghie nella carne.

-Ah, no? Peccato, perchè credevo di averti tirata fuori da un gran casino, quando sono corso alla tua chiamata. Piangevi così' forte che credevo ti stessi per sentire male..-

 

Sango, Miroku, mia mamma e mio nonno mi stanno lanciando un'occhiata inceneritrice.

-Inuyasha..- riprendo il discorso, cercando di addolcire il tono -Capisco le tue buone intenzioni, e credimi non volevo offenderti... ma sei pur sempre un uomo, ed io sono pur sempre una donna, e...-

 

-E quindi è bene che ti stia accanto! Buon Dio, Kagome! Capiamo perfettamente e rispettiamo il tuo non volerti spostare da casa tua ed essere indipendente, ma tua madre ed io non possiamo trasferirci da te, e tu non potrai certamente fare la spola da casa tua a qua, quindi, ben venga la presenza di Inuyasha!- mi interrompe mio nonno, categorico, continuando a sputacchiare the e biscotti.

 

Frustrante. Ecco com'è questa situazione.

-Kagome...- dice Inuyasha, mettendomi una mano sulla spalla e facendomi voltare nella sua direzione. -Non sarò entrante, ti giuro. Mi prenderò soltanto cura di te- conclude, un sorriso (cavolo, li secondo della giornata, e, ricavolo, anche bello) che gli aleggia sulle labbra.

 

-Bene...ma non ti permetterò di restare a dormire!-

Alza le mani -Certo che no!! Sarò discreto e silenzioso, parola mia!-

 


Si, discreto e silenzioso, certo...

E' passato un mese da quel giorno.

Un mese in cui non ho avuto il fegato di chiamare Koga, e neppure lui ha tentato di mettersi in contatto.

Mi manca, cavolo se mi manca, ma...

 

-Forza, muoviti!!-

-Arrivo Inuyasha, arrivo....-

 

In compenso, c'è il mio adorabile migliore amico che ha preso la cosa talmente sul serio da non darmi neanche il tempo di concentrarmi sui miei casini.

Kami...

Certe volte mi domando se non sia lui quello in attesa di un bambino.

 

È diventato un esperto di tutto e tutti...

Tipologie di cibi, cure omeopatiche, corsi di yoga, neonatologia, medici....

Kami che roba....

L'altra sera, quando mi sono lasciata sfuggire che durante l'aperitivo (rigorosamente a base di succo di frutta) con Sango ho mangiato due patatine, credevo mi volesse uccidere. È partito con un pippone sull'ipertensione e la ritenzione idrica, per poi passare ai danni dei grassi saturi, con un accenno al terrrrribile olio di palma per poi finire decantando le doti delle verdurine (rigorosamente disinfettate con i prodotti appositi) e del riso basmati.

Credo che una suocera risulterebbe meno invadente...

 

-Bhe, a che pensi?- mi chiede mentre siamo in macchina in direzione dello studio della Dottoressa Kitano, distogliendomi da quei pensieri che, ne sono certa, lo farebbero infuriare.

 

-Nulla in particolare. Sono solo ansiosa di vedere per la prima volta l'erede-

-Vedrai ben poco, essendo soltanto al secondo mese- mi risponde guardandomi di sbieco.

-Lo so, Inuyasha... si vede soltanto un microscopico puntino, ma è pur sempre una bella sensazione-.

 

Sono in fermento davvero per questa prima ecografia.

Quando sono andata lo scorso mese dalla dottoressa che ha seguito il parto di Sango, ha effettuato una ecografia transvaginale e prescritto soltanto delle analisi del sangue.

 

-La prima ecografia trans-addominale deve essere fatta tra la sesta e la nona settimana- mi ha spiegato la dottoressa – Adesso lei è intorno alla sesta settimana, e va tutto benissimo. Adesso è inutile farla. Prendiamo subito un appuntamento per la fine di maggio, ed intanto inizi ad assumere l'acido folico che le prescrivo-

 

Sorrido, mentre scendo dall'auto ed osservo l'entrata dello studio, una porta decorata con l'immagine di un bimbo decisamente paffutello rannicchiato in posizione fetale.

 

-Tua madre dovrebbe essere gia arrivata...eccola li!- sento dire ad Inuyasha mentre entriamo nella sala d'attesa dello studio.

-Cara!!Finalmente!! Non sai quanto sono emozionata!- mi saluta dolcemente mamma con un caloroso abbraccio.

-E ciao anche a te, mio caro!- dice con lo stesso tono ad Inuyasha, che in risposta le sorride.

-Vado a portare tutti i documenti all'accettazione, aspettatemi qui-

 

Lo osservo allontanarsi verso il bancone.

Mi fa una strana sensazione, vedergli prendere il posto che dovrebbe essere di un altro...

 

-E' tanto un caro ragazzo, non è vero Kagome?-

Mi giro verso mamma, che mi guarda con un sorriso strano stampato in volto.

-Si. Almeno quando avrà un figlio suo saprà già come muoversi. Anche se spero che per quel momento sarà meno asfissiante di adesso.. o almeno lo spero per la sua...compagna, ecco-

-Certamente sarà una donna fortunata-

La guardo un'altra volta.

Ma cosa si sta mettendo in testa?!

-Del resto, anche tu sei una donna fortunata, ad averlo vicino...-

-Mamma...-

 

-Ecco qua!!- mi interrompe Inuyasha – L'infermiera ci sta aspettando, una paziente ha rimandato il suo appuntamento, quindi la dottoressa ci può ricevere subito. Vieni, Kagome-

Mi alzo, seguita da mia madre che continua a guardarci, un'aria beata e compiaciuta, direi, vedendoci camminare fianco a fianco.

Istintivamente, mi sposto avanti di qualche passo.

Questa scena è decisamente molto, troppo intima, e mi suona troppo strano vedere Inuyasha calato nei panni di Koga.

 

Una giovanissima e sorridente infermiera ci apre la porta dello studio della dottoressa Kitano.

È una stanza grande, ariosa, con le pareti tappezzate da foto di bambini, trai quali riconosco quasi immediatamente le gemelline di Sango con indosso le tutine che gli regalai io quando compirono otto mesi.

La dottoressa, una donna sulla cinquantina dai lisci capelli neri e gli occhiali calati sul naso, mi osserva sorridente mentre sono assorta nella contemplazione dello fotografie.

-Per nove mesi, dico sempre alle mie pazienti, sono anche miei, i vostri bambini!Per questo loro ci tengono tanto a mandarmi delle foto! Siediti pure, Kagome. Le tue analisi del sangue e delle urine sono perfette, te lo dico subito. Dimmi, come è andato questo mese?-

 

Sorrido -Bene, a onor del vero! Ma, apparte le nausee, credo che i disagi veri e propri debbano ancora arrivare, no?-

-Esatto. Ovviamente, non tutte le gravidanze sono uguali, scoprirai da sola come cambia il tuo corpo. Ma adesso veniamo a noi: chi abbiamo qui? La mamma, suppongo...e lei deve essere il papà del bambino!!-

 

Arrossisco all'inverosimile, mentre mi agito sulla sedia

 

-No, no dottoressa!! Lui è un amico!!- mi affretto a spiegare.

-Il padre non è potuto essere presente?-

-Il padre, se così lo possiamo definire, non è potuto essere presente perchè è un....-

-Non è potuto essere presente perchè ci siamo lasciati, ecco- mi affretto ad interrompere Inuyasha, prima che spari qualche insulto a vanvera.

 

 

Appena realizzo quello che ho detto, mi stupisco di me stessa.

L'ho detto, l'ho ammesso, così semplicemente, che io e Koga non siamo più insieme, che quasi mi sconvolgo.

 

La dottoressa ci osserva, un sopracciglio alzato.

-Capisco. Succede, ma abbiamo passato il 2000 da un pezzo, ed essere una madre single è cosa comune...-

-Oh, dottoressa, ma non creda che la mia bambina sia sola! C'è sempre Inuyasha con lei!!- dice mia madre, un sorriso a trentadue denti.

 

Mi giro di scatto a gurdarla inorridita -Mamma, ma che stai dicendo?!-

 

-Oh, allora è tutto spiegato, credo... vieni Kagome, andiamo alla postazione per l'ecografia!- sghignazza la dottoressa scambiandosi uno sguardo d'intesa con mamma.

 

Ma che cavolo...?!?!?!

 

-Possiamo venire anche noi, dottoressa?- domanda dolcemente Inuyasha -O ha bisogno di un po' di privacy?-

 

E lui come si permette di utilizzare quel tono così, così....confidenziale, ecco?!?

 

-Ma certo che potete venire anche voi! Vieni Kagome, sistemati un attimo in tutta tranquillità, così poi li faccio entrare!- risponde lei, tutta giuliva.

-Caro, ma che domande fai? Sei stato il primo a sentire il battito del cuore del piccino, come potresti mancare in questo momento??- fa eco mia madre, il solito sorriso beota di prima.

 

-Lei è un demone quindi! È un privilegiato allora, sente cose che gli altri non percepiscono! Che fortuna! E come le è parso?-

 

-E' stato strano. Sembrava un cavallo al galoppo- risponde, il solito dolcissimo tono di prima, facendo andare in estasi mia madre che per poco non si commuove.

 

Qui sono tutti pazzi, ve lo dico io!!

 

Mi alzo il vestito fin sotto al seno e mi copro le gambe con una coperta che mi passa la dottoressa, che prontamente arriva e si siede accanto a me, seguita a ruota da mia madre ed Inuyasha, che prendono posto in piedi dall'altro lato del lettino.

 

Sono emozionatissima...

 

La Kitano spalma il gel sulla sonda e la poggia sull'addome.

 

-E' già cresciuta un po' la pancia, eh?-

-Già-

Inizia a muovere la sonda sulla pancia, mentre sullo schermo compare qualcosa che ai miei occhi è indefinito..
 

Poi, lo sento.

 

Un suono fortissimo, che mi fa voltare di scatto verso il monitor.

 

La dottoressa mi sorride.

-Ecco qua il nostro bel battito... siamo a nove settimane bambina, e devo dire che procede tutto a meraviglia! Lo vedi, quel puntino, li? È l'embrione, e si vede chiaramente il pulsare del suo cuoricino!-

 

Sono estasiata.

 

È meraviglioso.

 

-Inuyasha... tu hai sentito questo?- domando al ragazzo accanto a me, che fissa il monitor con aria assorta.

Si riscuote e mi osserva, gli occhi dorati così liquidi che sembrano fusi.

-Si- mi conferma sorridendo -Era proprio qusto il suono. Un cavallo al galoppo-

 

-Cielo, Kagome... che meraviglia- balbetta mia madre, decisamente prossima alle lacrime, come me del resto...

 

-Dottoressa, quando sentirò il bambino che si muove?-

 

Mi sorride, benevola -Impaziente, come tutte le mamme del resto... è intorno alla ventesima settimana che si inizia a percepire il movimento del bambino-

 

-Prima è solo il singhiozzo del bimbo che da la sensazione di movimento, no?-

 

La dottoressa in risposta sorride ad Inuyasha -Vedo che lei è molto beneinformato sull'argomento. Esatto, comunque-.

 

Vedo Inuyasha arrossire lievemente, strappandomi un sorriso.

 

-Quando dovrò fare la prossima ecografia?-

 

-Diciamo per la fine di agosto, intorno alla ventesima settimana. Non ci sono problemi, quindi possiamo tranquillamente attendere, anche se durante questi due mesi e mezzo dovrai fare costantemente degli esami del sangue e delle urine, e eseguiremo anche l'amniocentasi, se vorrai, per escludere ogni eventualità. Ovviamente, dovessero esserci problemi, eseguiremo prontamente un'ecografia d'urgenza- mi spiega.

 

-So che dalla seconda ecografia si può vedere il sesso del bimbo- le chiede mamma.

 

-Esatto signora. Con la morfologica vediamo i primi tratti del nascituro...le mani, le gambe, ed ovviamente il sesso. Mi raccomando Kagome, segui una sana alimentazione, seguendo passo passo il prontuario che ti ho dato la volta scorsa-

 

-Di questo non deve dubitare, dottoressa!!- irrompe Inuyasha, il caro vecchio tono strafottente che lo contraddistingue -Ci sono io che la controllo!-

 

-Ma bene! Che ragazzo premuroso abbiamo! Puoi rivestirti Kagome- mi dice, lo sguardo di chi la sa lunga.

 

-Come potrei preoccuparmi di mia figlia, dottoressa? Con un uomo così accanto!!-

 

Per poco non scivolo dal lettino. Parla di Inuyasha neanche fosse...

 

-Davvero!! Siamo sicuri che non sia suo il bambino?- replica sghignazzando la dottoressa.

 

Quelle due... befane, oh, l'ho detto.

 

-No, non è mio, signora. Ma mi prenderò cura di lui e sua madre come fossero miei-.

 

Alzo gli occhi su Inuyasha.

 

Ha lo sguardo serio, penetrante, liquido come oro fuso, quando dice questa cosa.

 

Questa cosa così importante.

 

-Molto bene, allora. La sua è una affermazione che farebbe perdere un battito a molte donne, vero? Sei fortunata ad avere un amico così, Kagome, non c'è che dire- afferma soddisfatta la dottoressa.

 

Annuisco.

 

E cerco di fare caso al fatto che anche io ho perso un battito.

 

 

 

 

Ma buonaseraaaaaa.... eccoci qua, il mese di maggio è volato come una libellula!! La gravidanza procede a meraviglia, l'avanzo di gabinetto dai capelli alla Riccardo Cocciante (come mi ha fatto notare la carissima Serin) è ancora latitante, ed Inuyasha è più puffoso che mai, nel suo piccolo. Come mi ha fatto notare qualcuno, è un mezzodemone, e l'ho voluto apposta così per enfatizzare situazioni e sensazioni che soltanto un mezzodemone potrebbe avere, come sentire il battito del cuore del nascituro, ad esempio. Le informazione sulla gravidanza, o meglio sulle ecografie sono state davvero complicate da reperire, nel senso che ogni medico ha un certo modus operandi, che può scostarsi di un po' da quello di un altro medico. Ho cercato quindi di trovare una via di mezzo tra tutto quello che ho trovato su internet, spero di avercela fatta!!

Voglio anticiparvi poi che non sarà sempre Kagome il narratore della storia. Darò spazio ad Inuyasha, e, molto probabilmente, anche alla madre di Kagome, che povera donna riporrà moltisssssssssime speranze nel nostro amato mezzodemone cane!

Infine, Akaname: è un mostro della mitologia giapponese, che, bontà sua, si diverte a leccare la sporcizia nei bagni delle case. È pressochè innocuo, ma fa paura perchè è di un vivo rosso scarlatto. Il tenero Inuyasha, dall'alto di tutta la sua delicatezza, paragona Kagome ad Akaname per questo motivo ^^".

Alla prossima Gente!!

  
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