Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Esmile8    13/01/2015    1 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction, ne ho lette molte, la maggior parte su Demi Lovato, e non penso di poter essere all'altezza di nessuno, ma io.. Beh, ci provo! Questa FF avrà diversi personaggi, che man mano vi presenteró. Il centro di tutto è la mia Demi. "E' incredibile quante persone in una sola volta riesca ad unire la musica." spero leggerete in tanti, buona lettura ❤
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Demons
 
Anche se non lo davo a vedere Charter mi mancava, era da un po' di giorni che non la sentivo, ne tantomeno vedevo. Mi ero comportato davvero male con lei, dal bacio con la segretaria di mio fratello, a tutte le ragazze con cui ero stato da ubriaco, ma non potevo farci nulla, non ero in grado di stare con una persona in modo serio. Charter era così dolce che certe volte anche io, proprio io, mi scioglievo, ogni bacio, ogni sguardo con lei era diverso, con lei c'era qualcosa di più, non era un abitudine, non era una ragazza con cui stare per non sentirmi solo, no, lei era di più. 
 
Era ormai sera, e probabilmente Charter non poteva uscire, così le mandai un messaggio -Domani ti va se ci vediamo? Vorrei parlarti.- posai il cellulare in tasca andando a casa. Charter non rispondeva, così posai il cellulare in camera e andai in cucina per vedere se era già pronto.
 
-Papà non mangi qua?- gli chiesi vedendo il tavolo apparecchiato per due
 
-No tesoro, devo sbrigare delle cose.- disse e poi uscì di casa prendendo la valigetta da lavoro perennemente fissa davanti la porta.
 
-Mamma è ok?- le andai contro per cercare di avere delle informazioni
 
-Certo, ma sai com'è.. Dopo aver saputo di tuo fratello non è più lo stesso. Ha solo bisogno di tempo.- cercò di giustificarlo, ma entrambi sapevamo che non c'era nulla da giustificare, sbattere fuori casa Tony solo per la sua sessualità era stata una cosa che un padre non avrebbe mai dovuto fare, certo, non è facile accettarlo, ma penso che mio fratello avrebbe avuto bisogno di una famiglia che lo sopportasse.
 
Io e mamma mangiammo e dopo aver finito la aiutai a pulire tutto.. Sembrava così stanca di quella situazione. Mamma non usciva mai, e come io e Tony avevamo bisogno di un padre lei aveva bisogno di un marito, e le si leggeva chiaramente in faccia che aveva bisogno di essere amata.
 
Salì le scale e mi diressi nella mia stanza, presi il telefono e mi buttai a letto per vedere se Charter aveva risposto, ma nulla. Aspettai tutta la sera un suo messaggio finché non mi addormentai col cellulare in mano ed i vestiti ancora addosso.
 
Pov Camilla 
 
Charter aveva chiamato proprio nel momento giusto impedendomi di fare una cazzata che avrei rimpianto. Presi il cellulare e mi alzai da sopra Demi rispondendo alla chiamata
 
-Pronto?- dissi soltanto
 
-Cams.. Demons mi ha scritto.. Vuole vedermi per parlare ed io non so che fare..- a quelle parole il mio cuore mancò di un battito, pensavo che Charter fosse talmente presa da me da rifiutare senza pensarci la proposta di Demons, ma forse mi sbagliato. Ero gelosa e allo stesso tempo avevo paura che Demons potesse riavere Charter. Chiusi gli occhi per un istante e l'immagine di loro due che si baciavano comparve improvvisamente facendomi uscire di matto. Riaprì gli occhi e cercai di ragionare ed elaborare una risposta decente e sensata da dare a Charter
 
-Ehm.. Tu vuoi vederlo?- in quel momento importava solo quello, se lei avrebbe risposto di si io non avrei potuto impedirglielo, in fondo era giusto così, avrebbero solo parlato, nulla di più, almeno questo è quello che speravo accadesse
 
-Credo..uhm.. Io credo di si.- rispose un po' incerta
 
-Allora vai.. Non ti costa nulla. Ascolta quello che ha da dirti.- risposi il più fredda possibile e riattaccai la chiamata.
 
Demi mi guardò in modo strano, ma non le diedi importanza.
 
-Tutto ok?- chiese dopo poco
 
-Una meraviglia.- risposi sperando che lei cogliesse l'ironia nella mia risposta
 
-Ti va di parlarne?- mi poggiò una mano sulla spalla amorevolmente
 
-Una mia amica deve vedere il suo ex, ed io ho paura che lei soffra ancora a causa sua.- mentii, non volevo ancora che Demi sapesse che Charter era qualcosa di più che un amica
 
-Ah- disse solo, sembrava un po' delusa dalla mia risposta, ma cercai di cambiare discorso prendendo un film e dei pop-corn
 
-Ti va?- chiesi sorridendo
 
-Va bene- annuì e ci mettemmo comode a guardare il film.
 
Pov Ryan
 
Avevo passato la giornata a casa, tra un libro e un altro il tempo era passato. Tony sarebbe tornato per cena e prima che arrivasse mi avvisò del fatto che avremmo avuto un ospite. Quella città era così nuova è strana che mi sentivo perso, non avevo amici e Demons era uno stronzo, quindi uscire con lui era fuori questione. Tony il giorno prima mi aveva fatto fare un giro per la città, ma non mi presentò nessuno anche se insistette per portarmi al lavoro con lui "così conosci un po' di gente" aveva detto, ma io rifiutai l'invito è restai a casa. Leggevo. Non facevo altro da quando ero arrivato in Italia. Leggere non mi annoiava mai, ma sarebbe stato bello vivere al di fuori dei libri, cosa che non facevo da ormai un paio d'anni.
 
Suonarono al campanello ed andai ad aprire, mi stupii appena vidi Tony accompagnato da un altro uomo. Entrarono ed io sorrisi amichevolmente
 
-Ryan, Marco. Marco, Ryan- disse di fretta Tony andando in cucina per preparare qualcosa da mangiare.
 
-Piacere.- mi porse la mano Marco evidentemente contento di fare la mia conoscenza
 
-Piacere mio- gli sorrisi
 
Tony preparò velocemente mentre il suo amico non faceva altro che tempestarmi di domande, sembrava così buffo mentre cercava di fare conversazione, mi diede l'impressione di un tipo a posto e simpatico.
 
Mangiai tutto di fretta per lasciare spazio a Marco e a mio cugino dato che avevano detto che avrebbero dovuto lavorare, mi alzai da tavola, ma Tony mi fermo
 
-Prima che vai in camera vorrei dirti una cosa.- iniziai a preoccuparmi del tono di voce che assunse mio cugino, sembrava quasi spaventato ed io divenni nervoso
 
-Si?- feci cenno con la testa per invitarlo a continuare
 
-Io e Marco stiamo insieme- disse tutto d'un fiato spaventato della mia reazione
 
-Lo so- dissi ovvio e i due mi guardarono in modo strano
 
-Come facevi a saperlo?- Tony accigliò un sopracciglio
 
-Si capisce.- sorrisi e poi andai via. Io non avevo proprio nulla contro i gay, e Marco non sembrava il tipo da spezzargli il cuore, quindi fui felice di saperlo in buone mani.
 
Presi un libro, uno qualunque posizionato nella libreria ed iniziai a leggere.. Una pagina, due pagine, tre, quattro, cinque.. Fino ad addormentarmi.
   
 
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