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Autore: istinto della luna    26/01/2015    2 recensioni
- Fremione -
Questa storia non seguirà gli avvenimenti cronologici, bensì saranno i protagonisti che ricorderanno eventi nei quali hanno compiuto alcuni gesti senza rendersene conto.
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[Cap.3]
Quando fu abbastanza lontano, si girò verso di me. Compiaciuto per il fatto che non avevo ancora distolto lo sguardo alla sua schiena, si mise ad urlare: " Vedrai Hermione, la prossima volta sarai tu a ronzarmi intorno! "
[Cap.4]
Purtroppo avevamo più di una gatta da pelare. Una di queste era una sorta di gatto impagliato con la faccia da rospo. Si chiamava Dolores Umbridge ed era il nostro nuovo insegnante di Difesa. [...]
E la seconda? Beh, la seconda era...
" FRED WEASLEY! "
[...] Assomigliava un po' ad una ragazzina saccente con i capelli arruffati e uno sguardo fiero.
[Cap.5]
Prima di spingermi verso Ron che stava avanzando verso di me, mi sussurrò la miglior promessa che avessi potuto sentirmi dire. " Prima o poi andremo ancora insieme sulla scopa, vedrai. "
[Cap.7]
" Hermione? " Mi girai e spalancai la bocca. Era stato lui a chiamarmi.
" Si? "
" Non fare la guastafeste. "
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Fastidioso come mosche
 
(Pov's Hermione - quarto libro)

<< Allora, mi dici con chi vai al Ballo, eh? >> implorò Ron, ormai del tutto depresso. Erano giorni che continuava a chiedermi con chi andassi al Ballo del Ceppo, ma io non volevo rispondere. Sicuramente, se avesse saputo che ci sarei andata con Victor Krum, non mi avrebbe più rivolto la parola.
<< No Ron, non ti dirò con chi vado al Ballo >> affermai risoluta per poi immergermi nella lettura del libro di Pozioni.  
<< Chi ha già un accompagnatore? >>
Alzai la testa e non potetti fare a meno di arrossire involontariamente. Perché dovevo fare così? I gemelli stavano abbracciando divertiti l'intera situazione.
<< Hermione >> disse sconsolato Ron. Con la coda dell'occhio vidi i due gemelli lanciarsi uno strano sguardo per poi posare i propri occhi su di me.
<< Davvero? >> chiesero all'unisono.
Annuii e li guardai male. Sperai con tutto il cuore che non cominciassero a prendermi in giro o che facessero alcune delle loro battute squallide davanti a Ron.
<< Beh, non è difficile immaginare con chi ci vada al Ballo, vero George? >> chiese Fred al diretto interessato. Lo guardai attentamente e notai che aveva la fronte corrugata, ove ricadevano voluminose ciocche di capelli rosso fuoco. Anche la sua voce pareva diversa, come se fosse infastidito per qualcosa.
Mi ripresi immediatamente quando capii il pieno significato di quella domanda.
<< Che cosa? Perché? >> chiesi ad un tratto con il fiato sospeso.
George stava per controbattere, quando venne fermato dall'immediato intervento di Fred: << Beh, chi è che ti ronza sempre attorno quest'anno? >>
Arrossii lievemente e distolsi lo sguardo. Che cosa mi stava succedendo? Perché ogni volta che mi parlava dovevo reagire così?
Mi finsi indifferente: << Ah non lo so. Secondo te? >>
<< Se posso inserirmi - disse ad un tratto George, sporgendosi leggermente - il ragazzo che ronza intorno alla qui presente Granger è proprio tra di noi. >>
Vidi Ron assumere una smorfia imbarazzata per poi bofonchiare parole poco carine.
<< Ma che hai capito testone! Mi riferivo a Fred. >>
Silenzio. Sgranai gli occhi posando ostentatamente lo sguardo sul gemello - per così dire - sbagliato, in modo che non incontrassi gli occhi di quello in questione.
<< Ma dai George! Se siamo sempre insieme come puoi dire che sia solo io a ronzare intorno a Hermione? >>
Annuii lievemente e scrutai beffarda il viso di George la cui espressione si incupì all'istante. Ringraziai Fred con lo sguardo e mi rimisi a leggere quelle pagine, avida di sapere. Ron se ne stava di fronte a me, mentre aspettava Harry che si era recato nella Voliera per mandare una risposta a Sirius.
Percepii uno strano movimento dietro di me e constatai con sorpresa che Fred si era avvicinato alla mia poltrona appoggiandosi con tutto il corpo. Nonostante mi desse le spalle e continuasse a parlare con il gemello, sentivo il suo braccio bruciare sulla mia nuca mentre con finta indifferenza continuavo a studiare.
Con l'arrivo in Sala Comune di Harry, Ron si volatilizzò insieme a lui. Feci in tempo a sentire che stessero parlando del Ballo e del fatto che, se non si fossero dati una mossa, si sarebbero dovuto accontentare anche di quelle più scarse.
Sbuffai stizzita per le parole che avevano utilizzato e chiusi gli occhi.
Ero terribilmente stanca in realtà, ma dovevo finire di studiare. La presa delle mie mani sul libro cominciò a diminuire. Le parole stavano pian piano abbandonando la mia mente e venivano spazzate via da uno strano vento.  Non sentivo più il libro sotto i polpastrelli.
Mi ridestai all'istante: io avevo bisogno del sapere, della retta via, della realtà. Mi svegliai e sobbalzai leggermente. Il libro non era più nelle mie mani non soltanto metaforicamente. Fred Weasley, a pochi centimetri dal mio viso, mi osservava beffardo reggendo tra le mani il tomo.
<< E così anche Hermione Granger è riuscita ad addormentarsi sui libri. Complimenti! Immagino che sia la prima volta. >>
Io lo guardai di traverso. << E anche l'ultima! >> affermai a denti stretti.
Lui scoppiò a ridermi in faccia senza riuscire a trattenersi. Mi stava prendendo in giro. Lo fissai allibita, ma lasciai perdere immediatamente. Non avrei mai potuto modificare il DNA di nessuno, tantomeno quello dei Gemelli Weasley, un universo completamente a parte.
Una volta che ebbe sgonfiato entrambi i polmoni e anche la riserva, mi guardò deciso e un poco malizioso: << So di chi si tratta, cara mia! >>
<< Riguardo cosa? >>
<< Riguardo al Ballo! So chi ti accompagna, Hermione. >>
Lo guardai dubbia alzando entrambe le sopracciglia. Non poteva conoscere l'identità del mio accompagnatore. Me lo aveva chiesto di nascosto e, prima di farlo, mi ero assicurata personalmente che non ci fosse nessuno appostato dietro ai muri.
<< Ah si? E dimmi... chi sarebbe? >>
Lui si avvicinò al mio orecchio solleticandomi la pelle. Sentii il cuore precipitare in burrone per poi riprendere a pompare il doppio del normale.
<< Krum >> sussurrò. Spalancai la bocca e tornai a guardalo. Come aveva fatto a scoprirlo? Mi morsi la lingua fino a farmi fuoriuscire del sangue.
<< E tu come fai a saperlo? >>>
<< Ho le mie fonti >> disse alzando le spalle.
Sorrisi ironica: << Allora è vero ciò che dice George: mi giri spesso intorno. >>
Lo vidi deglutire e stringere i pugni. << Ti piacerebbe Hermione, se fosse così? >>
Feci uno strano scatto con la testa e abbassai lo sguardo. Beh, che dovevo rispondere... si, forse? Neanche morta!
<< Non potrei mai dirlo, dato che non ho mai avuto modo di sperimentarlo. Non che ci tenga ovviamente. >>
Rise leggermente dandomi uno schiaffetto sulla mano. Risi a mia volta e lo guardai negli occhi. Che cosa nascondevano quei due abissi? Perché mi aveva posto quella domanda?
<< Come dici che le sta cavando Harry? >>
<< Beh, se devo essere sincera, non molto bene. Si ostina a dire che ha molto tempo ancora a disposizione per interpretare correttamente il bottino, ma credo che si ridurrà all'ultima settimana >> conclusi abbassando lo sguardo.
Lui mi alzò il viso con due dita e mi fece l'occhiolino: << Beh, che ne sai Hermione, magari quell'ultimo giorno si rivela essere il più fruttuoso e pieno di spunti significativi per l'indovinello. >>
Scettica come sempre, replicai: << Quindi per sapere le risposte al compito sugli Antidoti di Piton devo aspettare l'ultimo giorno così le risposte entreranno automaticamente nella mia testa? >>
<< Beh, non esageriamo. Diciamo che Piton rappresenta l'eccezione. >>
Sorrisi e mi alzai. Lui si scostò appena per permettermi di allontanarmi dalla poltrona. Quando mi fui allontanata abbastanza, affinché non potesse sentire i miei possibili lamenti, chiesi: << Con chi ci vai tu? >>
Lui si alzò da terra divertito. Dopo aver sogghignato, affermò: << Mmm non so, forse lo scoprirai domani, forse no. >>

 
*

Passarono alcuni giorni e fui investita dall'ansia. Non sapevo perché ma volevo sapere l'identità della ragazza con cui Fred sarebbe andato al ballo. 
Dovevo saperlo.
Entrai nella Sala Comune e vidi Ron e Harry confabulare tra loro. Mentre mi apprestavo a raggiungerli fui spintonata da qualcuno. Indispettita ruotai il capo e vidi - con uno strano piacere - le facce allegre di Fred e George dietro di me. Sorrisi a mia volta e mi avvicinai ai miei amici. Tanto per cambiare Ron mi chiese con chi andassi al Ballo. Alzai gli occhi al cielo e repressi la voglia di Schiantarlo. Perché non voleva rassegnarsi al fatto che non glielo avrei mai detto?
George raggiunse il fratello. Una strana luce gli attraversò gli occhi. Sgranai gli occhi quando mi resi conto che si trattasse di disperazione. Una disperazione che riusciva a nascondere piuttosto bene.
<< Ron, ci presti Leo? >>
<< Perché? >>
George sbuffò: << Sai, mi serviva un compagno con cui andare al ballo... >>
Fred rise e si avvicinò a me: << Gli ho suggerito io quella battuta. >>
Lo guardai e repressi una risata. No, no, no, non potevo farmi abbindolare da quel mascalzone!
<< Allora... avete già tutti una dama per il ballo? >> chiese alzando di poco il viso.
<< No >> rispose secco Ron.
<< Beh, sarà meglio che ti sbrighi fratellino, o quelle carine saranno già tutte occupate. >>
Mi fissò per una manciata di secondi fino a quando non fui io a interrompere quello scambio di battute con gli sguardi. Ero troppo imbarazzata.
<< Con chi ci vai tu? >> domandò allora Ron.
Già, con chi diavolo ci andava? Volevo saperlo anche io.
<< Con Angelina. >>
Spalancai la bocca senza volerlo. Ecco, ora lo sapevo, ma perché non ero soddisfatta di aver finalmente ricevuto una risposta? Mi aveva detto ciò che volevo sapere, la ragazza che lo avrebbe accompagnato al Ballo, perché non ne ero contenta?
<< Cosa? >> chiese Ron allibito << L'hai già invitata? >>
Fred si diede teatralmente una manata in faccia. << Giusto >> disse poi.
Si voltò e, dopo avermi strizzato l'occhio, urlò attraverso la Sala: << Ehi, Angelina! >>
Non riuscivo a credere ai miei occhi. Avrebbe chiesto alla ragazza se fosse venuta con lui al Ballo urlando dall'altra parte della Sala incurante degli altri? Repressi uno sbuffo e cercai di non guardarlo troppo.
La ragazza si girò si scatto e rispose gridando: << Che c'è? >>
Fred fece un sorriso malizioso che gli accese il viso: << Vuoi venire al Ballo con me? >>
Mi sporsi verso Angelina che lo guardava incredula e compiaciuta allo stesso tempo. Accettò all'istante e poi tornò a parlare con Alicia.
<< Ecco fatto! >> disse Fred guardando Ron  << Un gioco da ragazzi. >>
Ron lo guardava indignato quasi quanto me. Incontrai lo sguardo di Fred e lui mi sorrise alzando un sopracciglio. Cosa avrei dovuto dirgli? Complimenti? Avrei dovuto dare loro la mia benedizione?
<< Granger, non dispiacerti troppo, vedrai che lo riconquisterai >> mi sussurrò George. Lo spintonai e mi diressi nel mio Dormitorio senza più guardare in faccia nessuno. 

*

 Ballo del Ceppo. Questa sera ci sarebbe stato il Ballo... e io stavo tremando. Erano ore che ero chiusa in camera mia con il vestito appoggiato alla sedia e i capelli sparsi sul cuscino. Erano diventati lisci. LISCI. Avevo utilizzato una pozione e, come per magia - che scoperta - i miei capelli avevano cominciato a sgonfiarsi.
Non avevo voglia di vedere Fred, ma avevo voglia di vedere Krum. Non potevo piantarlo due ore prima della festa. Mi alzai dal letto e cominciai a prepararmi. Il vestito che avevo scelto era di un azzurro chiaro, la cui gonna abbondava di pieghe.
Feci un ampio respiro e raggiunsi la Sala Comune. Era vuota. Evidentemente nessuno, oltre a me, aveva avuto ripensamenti durante gli ultimi minuti prima del Ballo.
Sconsolata uscii dal Ritratto della Signora Grassa e raggiunsi la Sala Grande. Mancava ancora una rampa di scale. Mi sporsi dal muro e potei notare quanti studenti stavano campeggiando nel corridoio. Non avevo mai visto i corridoi così graviti, se non alla fine dell'ultima lezione del giorno.
Sospirai e cominciai a scendere le scale. Mi guardai attorno e vidi Victor Krum ad aspettarmi in fondo alle scale. Lo guardai sorridendo. Quando tornai ad alzare lo sguardo notai che non era l'unico che mi stava guardando. Dalla parte opposta una nota testa rossa non riusciva a togliere lo sguardo da me, come io da lui.
Arrivai alla fine delle scale e mi fermai ancora prima di aggrapparmi alla mano di Victor. Sostenni il suo sguardo. Angelina gli stava tenendo il braccio mentre gesticolava con quello libero. Dedussi che stesse parlando di Quiddich. Perché Fred, famoso battitore Grifondoro, non stava ascoltando ciò che la sua dama gli stava dicendo?  Mi voltai di scatto e afferrai la mano di Krum con improvvisa convinzione.
Ci avvicinammo alla Sala Grande e, con molta eleganza, vi ci scivolammo insieme agli altri Campioni tre Maghi. Quella serata non sarebbe andata storta. Non per Fred.

 
*
Ballare con Victor fu uno spasso. Nonostante apparisse calmo e riservato, aveva una vena divertente e movimentata. Mi prese una mano e mi fece fare varie piroette. La musica era così alta che faticavo a capire che cosa mi stesse dicendo. Avevo perso di vista Harry e Ron da un pezzo ormai e non avevo ancora pensato a Fred. 
Ad un tratto Krum mi trascinò fuori dalla baraonda e mi costrinse ad avvicinarmi ai tavoli.
<< Io defe andare in bagno. Tu mi aspetta? >>
Annuì convinta per poi avvicinarmi ad uno dei tavoli che non erano ancora stati occupati. Mi buttai sulla sedia affondando il viso tra le mani. Mi stavo divertendo davvero tanto! Soprattutto da quando avevo deciso che non mi sarei più girata per vedere cosa stessero facendo Fred e Angelina.
Un paio di voci mi svegliarono. Sbarrai gli occhi quando capii di chi si trattasse. Fred e Angelina stavano raggiungendo lo stesso tavolo dov'ero seduta io. Li guardai meglio. Angelina aveva i capelli leggermente spettinati, mentre Fred aveva allacciato la cravatta alla testa.
Misi le mani davanti agli occhi e mi nascosi sotto il tavolo. Si sedettero sulle sedie infilando le gambe sotto il tavolo. Riuscii ad evitare il tacco appuntito di Angelina per puro miracolo.
<< Allora - chiese Fred - ti sei divertita sta sera? >>
<< Devo ammetterlo Fred, non mi sono mai divertita così tanto in vita mia. >>
Sentii la sua risata risuonare nelle mie orecchie.
<< Ad eccezione... >> lasciò in sospeso Fred.
<< ... del Quiddich, ovvio! >> finì lei.
Dopo pochi minuti la ragazza si congedò da Fred dicendo che sarebbe arrivata subito. Ero così tesa per il fatto che avrebbero potuto scovarmi, che non rimasi nemmeno ad ascoltare quale fosse il motivo.
<< Ora puoi uscire Granger, se n'è andata. >>
Mi girai di scatto e vidi il viso di Fred affiorare da sotto la tovaglia. Sorrisi imbarazzata per poi sollevarmi e sedermi su una sedia lì vicino.
<< Che cosa ci facevi lì sotto? >> domandò nuovamente con uno strano ghigno.
<< E tu perché hai annodato la cravatta intorno alla testa? >> chiesi senza pensarci.
Mi osservò con interesse e poi scoppiò a ridere.
<< Che cosa stai insinuando? >>  mi chiese con uno sguardo eloquente. Abbassai il viso senza aggiungere altro. Mi aveva incastrato.
<< Non pensavo che una casta ragazza come te potesse insinuare questo genere di cose >> continuò per nulla intimorito.
Una strana rabbia si impossessò di me. Incontrai i suoi occhi e dissi: << E tu che ne sai di cosa sono? Mi hai mai visto? TU, voi, mi vedete solo come una piccola so-tutto-io, ma non è così. Anche io ho una vita! >>
Lui si alzò dal tavolo e, con colpo secco si tolse la cravatta dalla fronte, me la lanciò e si allontanò poco prima che mi raggiungesse Krum.
Quando fu abbastanza lontano, si girò verso di me. Compiaciuto per il fatto che non avevo ancora distolto lo sguardo alla sua schiena, si mise ad urlare: << Vedrai Hermione, la prossima volta sarai tu a ronzarmi intorno! >>
Sentii le guance andare a fuoco, mentre stringevo ancora tra le mani la sua cravatta sgargiante. Perché doveva comportarsi proprio in quel modo? Ah già, perché si chiamava Fred Weasley.
<< Che volefa quel ragazzo da te Hermaion? >> mi chiese Krum.
Nascosi in fretta la cravatta e risposi: << Hermione. Comunque non era nulla d'importante. >>
Victor si convinse e ritornammo a ballare. Nessuno lo avrebbe mai saputo ma, in una tasca del vestito, ci avevo infilato quella cravatta.








Angolo Autrice
Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo di questa "strana" Fremione!!
Spero non sia stato troppo lungo o stancante da leggere.
Nel prossimo capitolo si risolverà il mistero della battuta di Fred? 
Spero comunque che vi sia piaciuto, lasciate un commento se volete.
Ringrazio infinitamente chi ha messo la storia tra i preferiti, ricordati, seguiti e l'abbia recensita.
Un grosso abbraccio a tutti!
A presto,
Martina
   
 
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