Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: heliodor    29/01/2015    2 recensioni
Dopo essere tornati ad Arendelle, Elsa, Anna e i loro amici si godono il meritato riposo. Ma dal profondo nord arriva una nuova minaccia.
Maia, la Regina dell'Inverno, è venuta a reclamare indietro il suo cuore. Al suo fianco un esercito di creature ghiacciate che invadono il fiordo.
Rimasta sola e senza alleati, Elsa dovrà intraprendere una lunga e pericolosa odissea per salvare i suoi cari e il regno.
Fino al confronto finale con Maia per decidere chi, tra le due, sarà l'unica Regina dell'Inverno...
Cursed è il terzo (e ultimo) episodio della serie The Winter Queen.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Winter Queen'
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Brick, aggrappato al mantello di Anna, viene trascinato nella neve. La principessa marcia decisa verso la fenditura nella roccia, l'espressione accigliata.
― Senti ragazzina ― dice il troll esausto. ― Vuoi fermarti un secondo e ascoltarmi?
Anna si volta di scatto. ― Sentimi tu. Mia sorella è lì dentro da sola e ha bisogno di me.
― Elsa sa cavarsela benissimo. Sei tu quella che si caccia sempre nei guai.
― Io ― inizia a dire Anna.
Un boato la fa trasalire.
La parete di roccia si sbriciola in mille pezzi. Dal polverone alzato dai detriti emerge la figura gigantesca di un golem.
― Bravo ― dice Kristoff avanzando al suo fianco. ― Ti avevo detto di fare piano.
― Scusa ― dice il golem.
Kastelgaard si spolvera il vestito. ― Almeno siamo fuori.
Anna, Sven e i troll vanno loro incontro.
― Anna ― grida Kristoff alla vista della principessa.
Anna corre da Kastelgaard. ― John. Dov'è Elsa?
Kristoff la guarda deluso.
Kastelgaard si volta verso la parete crollata. ― Pensavo fosse già tornata. Credo di essermi perso lì dentro.
― Ragazzo mio ― esclama Bulda.
Kristoff si china e l'abbraccia. ― Che cosa ci fai qui?
― Siamo venuti a prenderti ― dice la troll con gli occhi lucidi.
Sven da una leccata a Olaf, che ricambia con un sorriso. ― Guarda ― dice indicandosi il viso. ― Ho un naso nuovo.
La renna osserva incuriosita la gemma.
― Ti piace?
Sven annuisce felice.
Kristoff abbraccia la renna. ― Sei venuto anche tu.
― Non potevo abbandonarti, amico ― risponde Kastelgaard in falsetto.
Kristoff guarda prima l'uno e poi l'altro. ― Che storia è questa?
Kastelgaard si stringe nelle spalle.
Anna li osserva con aria indispettita. ― E così Sven era una bestia selvaggia che non si lasciava condurre da nessuno tranne te...
Kristoff, imbarazzato, guarda da un'altra parte.
― Ne riparliamo dopo. ― Anna marcia decisa tra i detriti.
― Dove credi di andare? ― le urla Kristoff alle spalle.
― Vado a salvare Elsa.
― Aspetta. ― Il montanaro l'afferra per un braccio ― Tu non hai idea dei pericoli che ci sono lì dentro.
Anna si libera con uno spintone. ― Ci siamo già stati, ricordi?
― Stavolta è diverso. Maia è pericolosa. Hai visto di che cosa è capace.
― È per questo che devo andare da Elsa. Lei ha bisogno di me.
― L'amico Kristoff ha ragione ― dice Kastelgaard. ― È troppo rischioso andare.
― Cerca di ragionare, ragazzina ― dice Brick.
Anna li guarda uno per uno, poi dice: ― Elsa si sta sacrificando per tutti noi e voi non volete muovere un dito per aiutarla.
Olaf fa un passo avanti. ― Vengo io con te, Anna. ― Il pupazzo trotterella ai suoi piedi.
― Grazie Olaf ― dice lei fissandolo perplessa. ― Ma.. cos'hai sulla faccia? Sembra un...
― Ti piace? È il mio nuovo naso.
― Quello che intendevo dire è che...
Il vento si alza all'improvviso scompigliandole i capelli. Fiocchi di neve turbinano nell'aria. Dal nulla prende forma una figura dall'aspetto umano.
― Voi ― dice assumendo le sembianze di un fantasma con i tratti di Maia. ― Ridatemi quello che mi appartiene.
Anna si volta verso il fantasma. ― Libera Elsa ― esclama minacciosa.
Il fantasma fluttua davanti alla principessa. ― Piccola impertinente, come osi parlarmi in questo modo? ― I suoi occhi scivolano su Olaf, che si ritrae. ― Cosa? Piccolo, insignificante, insulso nanerottolo.
Olaf guarda Brick. ― Ce l'ha con te?
Il troll scuote la testa.
― Tu ― dice il fantasma puntando l'indice contro Olaf. ― Sei stato tu.
Anna si volta verso il pupazzo e con la mano tira via la gemma piantata al posto del naso. ― Il cuore di Elsa ― esclama sorpresa. ― Come hai fatto a...
Olaf scrolla le spalle. ― È stato un caso, te lo giuro. E chi lo sapeva che si sarebbe arrabbiata così tanto?
Anna si volta verso il fantasma e gli mostra la gemma. ― È questo che vuoi?
Maia sorride. ― Vedo che ora ragioni di nuovo. Se me lo riporti, ti assicuro che ne terrò conto.
― Scordatelo ― dice Anna.
― Che cosa?
― Ho detto scordatelo ― ripete Anna.
― Non è il caso di farla arrabbiare ― dice Brick.
― Invece sì ― insiste Anna con tono sfrontato. ― Che venga a prenderselo lei stessa, se lo rivuole indietro.
― Piccola impertinente...
― Scappa Anna. ― La voce di Elsa si sovrappone a quella di Maia.
― Elsa ― grida Anna. ― Resisti.
Il fantasma di Maia fluttua sopra di loro. ― L'avete voluto voi. Ora mi avete fatto arrabbiare sul serio.
La volta della caverna trema come scossa dalle mani di un gigante. Rocce enormi precipitano esplodendo in mille pezzi al contatto col suolo. Una sfiora Anna, che incespica e cade. La gemma rotola via verso l'entrata della caverna.
Kastelgaard si getta in avanti e la raccoglie. Un masso lo sfiora e lui arretra verso l'entrata.
Anna si rialza e lo raggiunge di corsa.
Dietro di lei, Kristoff l'afferra per le spalle e la getta oltre l'entrata della caverna. Un attimo dopo una lastra di granito si schianta al suolo con un rombo assordante.
Il fantasma di Maia aleggia sopra di loro.
La volta della caverna si sbriciola. Anna tenta di correre fuori, ma Kristoff la trattiene. I massi precipitano chiudendo la via d'uscita.
***
Elsa cade in ginocchio. ― Ti prego. Non fargli del male. Vogliono solo aiutarmi.
― Sono degli stupidi se credono di potermi sfidare ― dice Maia mostrando i denti. ― Guarda che cosa farò al tuo regno, Elsa di Arendelle.
La lastra di ghiaccio si anima al'improvviso. Come in uno specchio, Elsa vede uno scorcio di Arendelle e del fiordo.
― Creature del freddo e del ghiaccio ― grida Maia. ― Vi ordino di marciare ai miei ordini. È la vostra regina che vi chiama.
Una nebbia innaturale ricopre il fiordo e le montagne attorno al villaggio. Da essa sbucano, come soldati in marcia, una dozzina di golem e di guerrieri di ghiaccio.
Mescolati tra la folla che guarda sgomenta i mostri che si avvicinano, Kai e Gerda corrono verso il palazzo reale. Altri si uniscono a loro nella fuga.
― Tutti nella reggia ― grida Kai. ― Le mura ci proteggeranno.
― Maia ― dice Elsa con tono supplice. ― Ti scongiuro. Non fare loro del male.
Gli occhi di Maia fissano la scena. ― Tranquilla, Elsa. Non è la prima volta che distruggo un regno che osa disubbidirmi. Con la pratica sono diventata molto... efficiente. ― A un gesto della mano la scena cambia. Ora nello specchio si intravedono due troll, un golem, una renna e un pupazzo di neve che si muovono tra rocce disseminate in giro. ― E ora occupiamoci di loro.
***
― Bel guaio che hai combinato ― dice Brick rivolto a Olaf.
Il pupazzo di neve si tasta il centro del viso. ― Il mio naso ― dice con espressione triste. ― Come potevo sapere...
Sven gli lecca il viso.
― Invece di litigare ― dice Bulda spostando un masso. ― Diamoci da fare per liberare l'entrata. Anna e Kristoff potrebbero essere intrappolati dall'altra parte.
Un ululato risuona sopra le loro teste.
Brick si volta verso la stessa direzione, lo sguardo accigliato. ― Lupi ― sussurra.
Sei paia di occhi li fissano malevoli dalla foschia che avvolge la base della montagna. I lupi si materializzano uno alla volta. Mostri fatti di ghiaccio, grandi il doppio di un lupo normale, la schiena irta di aculei appuntiti e lunghe zanne luccicanti.
Olaf deglutisce a vuoto. ― Sembrano affamati.
I lupi ringhiano nella loro direzione mentre si allineano in un'unica fila, come un esercito pronto ad attaccare.
Erik avanza di un passo. ― Lupi cattivi. ― Il golem lancia un urlo che fa tremare l'aria.
I lupi arretrano di un passo, si scambiano una rapida occhiata e poi si lanciano all'attacco.
***
― Di qui non si passa ― dice Kastelgaard sferrando un pugno a una pietra.
L'entrata della caverna è sigillata da tonnellate di roccia e pietre affastellate una sopra l'altra.
Il fantasma evocato da Maia fluttua vicino al soffitto, un sorriso trionfante disegnato sul viso che sembra svanire e poi riapparire. ― Il mio cuore, ragazzina ― dice rivolto ad Anna. ― Il mio cuore per la vita dei tuoi amici e di tua sorella. So che ci tieni tanto.
― Proprio non ti entra in quella testa gelata il concetto. ― Anna lo fissa con aria di sfida. ― Il cuore appartiene a Elsa. Lo darò solo a lei.
― Allora vieni da me ― dice Maia. ― Ti indicherò la strada, così sarà più facile per te raggiungermi.
Anna raccoglie una pietra e la scaglia contro il fantasma, che viene attraversato da parte a parte. Il sasso prosegue fino alla parete e vi si infrange sopra.
― Sei proprio un tipetto poco cordiale ― ringhia Maia. ― Forse ti serve solo un piccolo incentivo. ― Il fantasma si dirige verso la parete e si dissolve al contatto con la roccia. Al suo posto si forma una chiazza gelata che si espande con un crepitio sinistro.
La lastra di ghiaccio raggiunge il pavimento e inizia a ricoprirlo con una patina che si espande in ogni direzione.
Kastelgaard la fissa preoccupato. ― Qualcosa mi dice che è meglio non farsi toccare da quella roba.
― È quello che penso anch'io ― dice Kristoff.
― Concordo ― aggiunge Anna.
― Da quella parte. ― Kastelgaard indica l'unico passaggio visibile, un cunicolo circolare che procede in salita.
I tre imboccano il corridoio di corsa.
***
Il sorriso di Maia si allarga. ― Ora ci divertiremo sul serio.
Sullo specchio le immagini di Anna, Kristoff e Kastelgaard in fuga attraverso il condotto si mescolano a quelle dei golem che marciano per le vie di Arendelle e dei lupi che accerchiano Erik e si preparano a colpirlo.
Elsa fissa le immagini sgomenta, gli occhi che corrono da un viso all'altro. ― Ti prego Maia, smettila. Hai già avuto quello che volevi. Io non sono una minaccia. Non lo sono mai stata.
Maia si volta di scatto, il viso trasformato in una maschera di rabbia. ― Non sono sopravvissuta per tanto tempo sottovalutando un pericolo, seppure piccolo. Risparmi una formica oggi e domani ce ne saranno milioni.
― Ascolta...
Maia distende il braccio verso Elsa. L'energia che fluisce di palmi colpisce la regina di Arendelle, che viene proiettata all'indietro verso il baratro. ― Hai avuto la tua occasione, Elsa. Ora sono io a condurre il gioco. Mettiti comoda e goditi lo spettacolo.
***
Anna si guarda le spalle. Dietro di lei, il cunicolo affonda nel buio rischiarato da un leggero chiarore. Lungo le pareti e il pavimento il ghiaccio continua a espandersi metro dopo metro, avvicinandosi con un crepitio sinistro. ― Ci raggiungerà ― dice col fiatone.
― Corri ― dice Kristoff. ― Non parlare.
I tre sbucano in un'ampia sala sormontata da una cupola a volta scavata nella roccia. In alto qualcosa luccica nel buio, facendo assomigliare il soffitto a un cielo stellato.
― Sarebbe bellissimo ― dice Anna col naso all'insù. ― Se non fosse per quel ghiaccio magico che ci sta inseguendo.
Un ponte sospeso nel vuoto attraversa la cupola da una parte all'altra. Tutto intorno, statue gigantesche scolpite nel ghiaccio e raffiguranti animali e piante sorvegliano mute i tre che corrono a perdifiato.
Dietro di loro, il ghiaccio continua a espandersi sia sul ponte che lungo le pareti della cupola.
A metà strada, Anna rallenta. ― Non ce la faccio più  dice piegandosi in due.
Kristoff la prende per il braccio e la trascina. ― Non ti fermare.
― Andate... voi ― dice Anna boccheggiando.
Il ghiaccio raggiunge la base delle statue e inizia a espandersi lungo di esse. Il materiale di cui sono fatte si spacca e si frattura al contatto con la sostanza.
Il crepitio del ghiaccio che si espande e di quello che si dissolve riempie la caverna.
― A quanto pare quella roba è proprio indigesta ― dice Kastelgaard.
― Avanti, Anna. ― Kristoff la solleva e la spinge. I due si attardano mentre Kastelgaard si volta per guardare il ghiaccio che continua la sua avanzata lungo il ponte.
― Svelti voi due.
Una statua si piega in due e si abbatte sul ponte, trascinandone via un pezzo. Nello stesso punto si apre una spaccatura che si allarga e si dirama in tutte le direzioni.
― Si mette male. ― Kastelgaard torna indietro e prende Anna per l'altra spalla, sostenendola insieme a Kristoff.
― Grazie ― dice il montanaro.
― Di niente.
Una seconda statua si abbatte a pochi passi di distanza. Il ponte oscilla sbalzando in una direzione Kristoff e Anna e nell'altra Kastelgaard.
La sezione di ponte che li divide crolla trascinata via dalla statua che vi si è abbattuta.
Kristoff tira via Anna prima che il ponte crolli sotto i loro piedi. Quando si volta, vede Kastelgaard in piedi dall'altra parte della voragine. Dietro di lui il ghiaccio continua ad avanzare.
― John ― grida Kristoff. ― Devi saltare, amico.
Kastelgaard guarda la spaccatura. Il fondo dell'abisso è avvolto dal buio. Solleva gli occhi e scuote la testa. ― Non ce la farò mai.
― Sì che ce la farai ― grida Anna. ― Cerchiamo qualcosa per aiutarlo.
Kastelgaard si volta. Il ghiaccio lo ha quasi raggiunto. Nella mano stringe il cuore di Elsa. Si volta, prende una leggera rincorsa e lo lancia oltre l'abisso.
Kristoff lo afferra al volo.
― Conto su di voi, amici ― dice prima di voltarsi.
― John ― esclama Anna.
Kastelgaard estrae la sciabola e la solleva davanti al ghiaccio che avanza. ― Avanti bello, vediamo che cosa sai fare.
Il ghiaccio sembra esitare, poi avanza deciso verso gli stivali di Kastelgaard. La sciabola lo taglia in due in un punto, ma altro ghiaccio richiude la ferita e si arrampica lungo la lama e raggiunge l'elsa e poi la mano che la stringe. In un secondo raggiunge i piedi e si arrampica lungo le gambe.
Una statua di ghiaccio scintilla sotto il chiarore della cupola, lo sguardo fisso in un punto e la sciabola sollevata sopra la testa.
Kristoff afferra Anna per il braccio e la trascina via. Dietro di loro il ghiaccio continua a ricoprire il pavimento e le pareti del passaggio come una creatura vivente.
― Corri Anna, corri ― la incita Kristoff.
Il crepitio del ghiaccio aumenta.
Davanti a loro appare un bivio.
― Da che parte? ― grida Anna.
― Non lo so.
― A destra. ― Anna si butta nella direzione scelta, Kristoff subito dietro di lei.
Il pavimento in discesa diventa ripido dopo pochi passi. Anna e Kristoff perdono l'equilibrio e scivolano lungo il condotto.
Anna sbuca in una sala circolare. Una roccia ferma Kristoff.
― Mai che mi capiti qualcosa di morbido ― si lamenta il montanaro mentre si rimette in piedi.
Anna guarda il condotto dal quale sono sbucati. ― L'abbiamo seminato?
Dal cunicolo giunge l'eco lontano di un crepitio.
― Abbiamo guadagnato qualche minuto ― dice Kristoff.
La parte opposta della sala è dominata da una parete di roccia ricoperta di ghiaccio che si innalza di qualche metro. Sulla sommità c'è una piattaforma e collegata a questa un nuovo passaggio scavato nella roccia.
Kristoff passa una mano sulla superficie della parete. ― È liscia come uno specchio ― dice guardando Anna.
― Che facciamo ora?
Kristoff si piega su di un ginocchio e mette le mani a coppa. ― Ti sollevo io.
Anna poggia un piede sulle mani di Kristoff e lui la solleva sopra la sua spalla. Quando si tende verso l'alto, le dita della principessa sfiorano la sommità della parete. ― Non ci arrivo ― si lamenta.
Il crepitio del ghiaccio li fa trasalire. Il lato opposto della sala è già stato ricoperto.
Kristoff solleva Anna sopra le spalle. La ragazza si alza in punta di piedi e raggiunge il bordo della parete. Con uno sforzo si solleva oltre di esso e scivola sulla piattaforma.
Kristoff si volta verso il ghiaccio che avanza verso di lui.
Anna si sporge dal bordo e tende una mano verso il basso. ― È proprio vero che finiamo sempre appesi da qualche parte.
Kristoff si alza in punta di piedi e allunga la mano verso la sua. ― Questa volta no ― dice porgendole la gemma.
Anna la prende e lo guarda stupita.
Kristoff ritrae la mano. Il ghiaccio gli intrappola i piedi, risale lungo le gambe, gli avvolge le spalle.
Anna si sporge di più, ma riesce solo a sfiorarlo con le dita.
Kristoff alza la testa e le sorride. Il ghiaccio gli ricopre il viso.
Anna sparisce oltre il bordo mentre il ghiaccio inizia a risalire lungo la parete.
***
Elsa si alza puntellandosi sulle braccia.
Nello specchio ha una fugace visione di una statua in piedi di fronte a una parete di roccia. La scena cambia all'improvviso. Golem e guerrieri armati di lance scudi scintillanti avanzano verso il castello di Arendelle. Kai, Gerda e i soldati chiudono ciò che resta del portone. Altri soldati appostati sulle mura sparano dardi contro i mostri. Le frecce si conficcano nel ghiaccio con un rumore sordo. I mostri continuano ad avanzare.
La scena cambia ancora. I lupi di ghiaccio circondano Erik. Uno balza sul golem, che lo afferra e lo scaraventa via dopo averlo fatto roteare sopra la testa.
Un secondo lupo di avventa su Erik, ma Sven si frappone tra i due. La renna respinge il mostro di ghiaccio con le corna.
Il lupo indietreggia di qualche passo.
Poco lontano, la schiena contro la parete di roccia, Brick, Bulda e Olaf osservano il combattimento.
Maia osserva la scena mostrando i denti. ― Ancora pochi minuti e tutto sarà finito.
Elsa china la testa in avanti.

 
  
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