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Autore: 365feelings    30/01/2015    2 recensioni
10. modern au in cui Arianna è in fuga; modern au in cui si rispettano le tradizioni legate al vischio; modern au in Arianna chiede a Dioniso di mettere fine ai litigi della sua famiglia
(scritte per il drabble event: 12 days of christmas)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arianna, Bacco
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Di mappe, diversivi e baci
Coppia: Dioniso/Arianna e Ade/Persefone
Rating: verde
Genere: commedia, fluff
Avvertimenti: het, au, Hogwarts!AU
Note: sono poche, lo prometto
  • È il seguito di questa storia. Per permettere ad Ade e Persefone di incontrarsi nonostante il divieto di Demetra di frequentare Serpeverde, Arianna decide di disegnare la mappa di Hogwarts e di incantarla in modo da avere le posizioni di tutti gli abitati del castello (mappa del Malandrino, insomma). Si fa aiutare dalle sue amiche e cioè Era (Grifondoro, settimo anno, incaricata di trovare gli incantesimi) e Afrodite (Serpeverde, settimo anno, incaricata di trovare tutte le informazioni possibili su Hogwarts), mentre lei disegna la mappa e Persefone sta con Ade.
  • Comparse: Mnemosine occupa la cattedra di Trasfigurazione, Melpomene (la musa della tragedia) gestisce la Biblioteca, Aglaia è una delle Grazie.
  • Afrodite e Ade sono entrambi Purosangue, anche Persefone lo è, ma Demetra ha preferito farla comparire poco in società. Arianna è figlia di Maghi ma nel suo albero genealogico compaiono Babbani. Dioniso invece da parte di madre è Babbano (sono indecisa se fare di Semele una Strega o meno, in ogni caso la sua famiglia non lo è) e da parte di padre non si sa.
 
 
 
 
 
 
Approfitta del fatto che oltre a lei nessuno occupa quel tavolo e dalla borsa estrae l'album da disegno che porta sempre con sé e che nell'ultimo mese ha iniziato a riempire di schizzi preparatori. Sono ancora lontane dalla realizzazione della mappa, ma è fiduciosa: entro Natale sarà pronta – deve essere pronta, ha l’impressione che Demetra abbia iniziato a sospettare qualcosa.
Riguarda le ultime bozze, ritoccando la disposizione delle aule e sistemando le proporzioni delle scale. Il lavoro da fare è ancora molto, perché nessuno prima di loro ha mai pensato di mappare Hogwarts e non possono andare in giro a chiedere informazioni come nulla fosse. La segretezza è un elemento fondamentale nel loro progetto, non solo perché è piuttosto sicura che se venissero scoperte rischierebbero l'espulsione, ma anche perché l'idea le è venuta proprio per permettere a Persefone di incontrarsi con Ade senza che Demetra lo venga a sapere – Persefone che in quel preciso momento è proprio con il Serpeverde in questione, mentre la madre pensa sia in Biblioteca con lei.
Inizia a ritoccare anche i cortili, pensando che deve a Dioniso molti dei particolari che in quel mese hanno arricchito la sua mappa: senza il ragazzo molto probabilmente sarebbe anni indietro con il lavoro. Non ha idea di come conosca così tanti passaggi segreti, come d'altronde lui non sa perché all'improvviso le interessino così tanto e nemmeno insiste per sapere; questo è uno degli aspetti di Dioniso che più apprezza, si fida. Quando ha iniziato a porgli domande, lui le ha semplicemente risposto, senza farle notare che la sua scusa non era minimamente credibile. Forse la sua non è solamente fiducia, ha il sospetto che neanche troppo segretamente Dioniso sia felice che lei stia facendo qualsiasi cosa stia facendo; ha scoperto infatti che poche altre cose (ossia del buon Whiskey Incendiario o del pregiato vino elfico) lo mettono di buon umore quanto qualcuno che infrange le regole e fa qualcosa che decisamente non dovrebbe fare.
«Aglaia ha appena ricevuto via Gufo una nuova divisa, direttamente da Parigi, e ora sta discutendo con la professoressa Mnemosine per poterla tenere».
Arianna sobbalza, presa alla sprovvista, e copre con i gomiti gli schizzi del castello, salvo poi riconoscere Afrodite nella splendida ragazza che ha preso posto davanti a lei e rilassarsi.
«Avevamo la testa sulle nuvole, eh?» commenta l'altra, sorridendole.
«Mi sono distratta un secondo».
«Pensavi al tuo ragazzo, non è così?»
«Non è il mio ragazzo» replica con un sospiro «Non ancora almeno».
«Ma come?! Vi frequentate da un mese ormai, siete stati a Hogsmeade insieme, vi ho personalmente visto passeggiare in giardino e ti assicuro che anche da lontano sembrate molto di più che una coppia di amici» commenta Afrodite con stupore e disappunto «Non è che lui si è fatto avanti, ma tu non hai colto...»
«No, niente del genere» ribatte stizzita. Nonostante tutte le attenzioni che Dioniso le ha riservato e le sta riservando, non l'ha ancora baciata e se all'inizio era sollevata di ciò (memore dell'esperienza con Teseo, aveva un po' paura) ora inizia a spazientirsi: è pronta, ha superato le sue incertezze e non capisce perché il ragazzo stia temporeggiando, proprio lui che l'ha cercata con così tanta insistenza.
«Potresti muoverti tu» le suggerisce allora l'amica, ammiccando «È sorprendente, a volte, ciò che si ottiene dopo aver compiuto il primo passo».
Arianna non ne dubita, ma è anche sicura che certe tattiche funzionano proprio perché è Afrodite a metterle in atto e non lei, che con i ragazzi proprio non ci sa fare.
«Ci penserò» risponde comunque.
«Brava. Nel frattempo io ho qualcosa per te» le dice sporgendosi e indicando uno dei tanti punti della mappa che ancora devono essere completati «Qui c'è un corridoio, la fonte è attendibile».
La fonte è, molto probabilmente, Ares; anche lui Serpeverde, anche lui al settimo anno, senza ombra di dubbio il ragazzo preferito dell'amica – che di ragazzi ne ha sempre molti intorno, tutti molto decorativi.
«Grazie» risponde prendendo in mano la piuma «Hai per caso visto Era?».
«L'ho incrociata poco fa, è ancora con Atena».
«Ma non ci sta parlando da -».
«Venti minuti, sì» completa per lei con l'aria di chi davvero non vorrebbe trovarsi nei panni dell'altra «Da quanto ho potuto sentire Atena è un po' restia a fornire le informazioni che ci servono, teme che Era si stia cacciando nei guai o peggio, ma la nostra prode Grifondoro non demorde. È riuscita a depistarla e a farle credere che qualsiasi cosa stia facendo, dietro c'è Zeus».
«Ottimo, speriamo riesca ad ottenere l'incantesimo che ci serve. Se così fosse saremmo davvero a buon punto» risponde Arianna, confidando nelle capacità persuasive (o forse dovrebbe dire coercitive?) dell’amica. In ogni caso, se c’è qualcuno in grado di ragionare con Atena, quella è proprio Era.
«Persefone dov'è?» chiede, sbirciando curiosamente i disegni. La Tassorosso infatti non è l’unica ad averne bisogno; se Afrodite si è unita con entusiasmo al progetto è perché la mappa le tornerebbe davvero utile. Anche per amicizia, certo, ma soprattutto per i ragazzi.
«Con Ade, ma non ho idea di dove si siano nascosti. Demetra crede che sia qui con me, mentre invece sarà da qualche parte in giardino».
«Ade, in giardino» ripete Afrodite alzando un sopracciglio. Conosce il compagno di Casa da prima di Hogwarts e le volte che lo ha visto all’aperto si possono contare sulle dita di una mano: anche da bambino, infatti, gli piaceva stare al coperto e in solitudine, in compagnia solo dei suoi libri e del suo cane.
«Hai ragione, non ha senso. Saranno da qualche parte nei sotterranei» si corregge sorridendo. Ricorda che quando era al primo anno gli studenti più grandi cercavano di spaventare lei e le altre primine raccontando di come Ade fosse un crudele vampiro, tutte storie che circolano ancora e che atterriscono i più piccoli e più ingenui, che si tengono alla larga dal Serpeverde e non osano nemmeno guardarlo negli occhi. In realtà Ade non è un vampiro e non è nemmeno crudele: è solo un ragazzo diligente e silenzioso, molto portato per Aritmanzia e Difesa contro le Arti Oscure, amante della solitudine e della tranquillità dei sotterranei. Non ha avuto molte occasioni per parlargli, ma sembra davvero un Mago per bene, educato e per niente simile a certi suoi coetanei (tutti presi dal Quidditch e dalle sottane), decisamente e fortunatamente diverso dal fratello. Arianna trova divertente sentire i racconti che gli altri studenti inventano su di lui.
«Chi lo avrebbe mai detto, il caro, vecchio, taciturno Ade e la tenera, meno innocente di quanto sembri, Persefone» cinguetta Afrodite accavallando le gambe «Ah, l'amore, che cosa bella!»
«Convincila tu Demetra» ribatte Arianna con un'ombra di preoccupazione nello sguardo «Prima o poi lo verrà a scoprire o Persefone glielo dirà e allora sarà molto meno bello».
«Non preoccupiamoci prima del tempo» replica la Serpeverde «Demetra potrebbe anche stupirci. Mal che vada impedirebbe loro di vedersi, ma di sicuro troverebbero un modo per stare insieme. Fa molto Romeo e Giulietta, sai, quell'opera Babbana. Sarebbe bellissimo, non trovi?»
«Romeo e Giulietta non è finito molto bene, o sbaglio?» ribatte. Il romanticismo dell'amica la lascia sempre più perplessa, ma se ne dimentica presto perché tra uno scaffale e l'altro avvista Dioniso e il suo cuore perde un battito. Ha l'aria di chi ha fatto festa fino al secondo prima: i riccioli neri sono spettinati come al solito, la cravatta è allentata e la divisa è stropicciata. È completamente diverso da Teseo, ma è bellissimo e le sta sorridendo e il suo cuore perde un battito.
Rapidamente fa sparire l'album da disegno nella borsa e si liscia il maglione sotto lo sguardo divertito di Afrodite.
«Ragazze!» le saluta giovale fermandosi con le mani in tasca davanti al tavolo. Arianna lancia un'occhiata alle sue spalle perché teme che la bibliotecaria possa arrivare, ma Dioniso la tranquillizza.
«Melpomene ha lasciato la sua postazione, altrimenti non avrei nemmeno potuto mettere piede qui dentro» afferma e poi aggiunge con un sogghigno «Mi ha bandito dal suo regno».
«Come fai ad essere sicuro che non sia tra qualche scaffale?»
«Perché l'ho vista parlare con la professoressa Demetra sotto la Torre dell’Orologio» replica tranquillamente, le mani in tasca.
«Cosa?» domanda Arianna sbiancando.
«L'ho vista parlare con -»
«Ma non doveva passare il pomeriggio nel suo studio a correggere compiti?» domanda Afrodite con tono allarmato.
«Doveva» conferma lei «Sei sicuro di quello che hai visto?»
«Sicurissimo. C'è qualche problema?»
«Oh tu non immagini nemmeno» replica riempiendo velocemente la propria borsa con i libri di testo che avrebbe dovuto studiare.
«Io vado a cercare Persefone» le dice Afrodite, già in piedi «Tu trattieni la professoressa».
«Trattenere... Demetra...» mormora impallidendo ulteriormente.
«Sì, rallentala. Distraila. Inventati qualcosa» ripete e sparisce tra gli scaffali prima che possa ricordarle che lei non è la persona più indicata per quel compito. Arianna osserva per un secondo il punto in cui prima c'era la sua amica e poi si muove a sua volta.
«Andiamo» dice con decisione – ha promesso a Persefone che le avrebbe fornito tutti gli alibi di cui avrebbe avuto bisogno e così farà.
Dioniso la segue impassibile senza perdere l'aria svagata (deve essere abituato a stranezze ben peggiori), mentre i piedi della ragazza si muovono veloci e sicuri sulle antiche pietre di Hogwarts e la conducono dritta dalla madre della sua migliore amica che è anche professoressa di Erbologia nonché direttrice della Casa dei Tassorosso e una Strega vecchio stampo, fermamente convinta che Salazar e i suoi discendenti siano il male incarnato.
La donna, il corpo florido avvolto in una variopinta tunica ocra e smeraldo, è in fondo al corridoio e Arianna non ha la minima idea di come riuscirà a distrarla. Non appena la vedrà da sola inizierà a farle un sacco di domande ed è certa che non si berrà la scusa del Persefone è andata in bagno. A differenza dell'amica, non è brava a mentire e sfortunatamente Demetra è una donna che fiuta le bugie come un cane da tartufo il tartufo. Afrodite, d'altro canto, se la cava molto meglio, soprattutto se il suo interlocutore è di sesso maschile, ma l'ha vista convincere Elena che seguire Paride era una buona idea; dovrebbe esserci lei al suo posto. È anche vero però che è una Serpeverde e che conosce molto bene i sotterranei, quindi se c'è qualcuno che può avvisare Persefone e farla tornare in superficie in un tempo ragionevole quella è di certo Afrodite.
Resta il fatto però che la professoressa si sta avvicinando e, come se non bastasse, l'ha già notata e nel suo sguardo ha colto una scintilla di sospetto – dov'è mia figlia?
«Arianna!» si sente chiamare e finge di non aver udito, fissando intensamente la punta delle scarpe di vernice.
«Arianna!» il suo nome risuona nuovamente nel corridoio, più vicino, e ora non può fare finta di nulla. Sorride a Demetra. Ancora pochi metri e si sarà immollata sull'altare dell'amicizia. Chiude gli occhi.
In quel preciso momento avverte una mano gentile sulla sua spalla e poco dopo delle labbra posarsi leggere sulle sue.
Il mondo sembra essersi fermato. Demetra non è a due passi da lei. Persefone non è in chissà quale posizione compromettente con Ade. Lei non sta rischiando di far perdere innumerevoli punti alla sua Casa e molto probabilmente anche l'espulsione disegnando la mappa di Hogwarts.
«Arianna» si sente chiamare nuovamente dalla professoressa, ma questa volta non c'è l'urgenza che aveva udito prima nel tono, quanto piuttosto l'incertezza e anche molta sorpresa.
Apre gli occhi incontrando lo sguardo sorridente di Dioniso e per qualche altro secondo esistono solo loro e loro labbra così vicine che potrebbero baciarsi nuovamente. Poi si concentra sulla donna.
«Sì professoressa?»
«Non credi che il corridoio non sia il luogo più appropriato per queste manifestazioni d'affetto? Che la scuola, in generale, lo sia?»
«Ha perfettamente ragione» risponde, pensando esattamente l'opposto, e le viene da ridere perché l'obiettivo che si era prefissata (distrarre Demetra e rallentarla) è stato pienamente raggiunto e ora si trova nei guai: Persefone non è più il primo pensiero della donna, in compenso lo sono i punti che di certo le toglierà. Che toglierà ad entrambi, perché se anche la professoressa di sta rivolgendo solo a lei, nel momento in cui passerà alla punizione non si dimenticherà di Dioniso e ha il sospetto che non ci andrà leggera dato che il ragazzo veste verde-argento.
«Non me lo aspettavo da te, Arianna» le dice infatti «Mi vedo costretta a -».
«Oh, mamma» la interrompe in quel preciso momento Persefone comparendo al fianco dell'amica «Lascia che Arianna si diverta un po', non tormentare anche lei».
Deve aver fatto una corsa per raggiungerli, ma dall'aria tranquilla e ordinata che esibisce sembra il ritratto della studentessa diligente, che studia in Biblioteca e di certo non si apparta con il suo ragazzo Serpeverde di due anni più grande.
L'attenzione di Demetra viene nuovamente dirottata e torna a concentrarsi sul suo bene più grande: l'amata figlia. Le accarezza il capo, controllando velocemente con lo sguardo che stia bene.
«Persefone, tesoro, ma dov'eri? Mi avevi detto che avresti studiato in Biblioteca ma Melpomene mi ha detto che non c'eri».
Mentre Persefone si inventa una scusa e prosegue lungo il corridoio con sua madre, Arianna tira un sospiro di sollievo. Hanno decisamente bisogno di ultimare al più presto la mappa, non riusciranno ad ingannare ancora per molto Demetra che ormai sembra sospettare qualcosa data la frequenza con cui passa a controllare la figlia. Questo le ricorda che Dioniso è ancora lì e l'ha appena baciata davanti ad un insegnante, salvandola e condannandola al tempo stesso: arrossisce e abbassa lo sguardo.
Afrodite le ha consigliato di essere intraprendente, ma lei proprio non sa come si faccia, si sente impacciata e non ha idea di cosa dire.
«Grazie» mormora, sentendosi subito un po’ stupida – chi è che ringrazia per essere stata baciata?
«Non c'è di che» replica lui e dal tono sembra non aver perso il buon umore.
«Ti dispiace se replico?» aggiunge poi e Arianna scuote il capo, trovando il coraggio per guardarlo dritto negli occhi scuri.
Quello che segue è un bacio vero e la cosa più divertente è che, in parte, è merito della madre iperprotettiva della sua migliore amica. Arianna prende nota di ringraziare Persefone, più tardi, e mentre sente le mani di Dioniso posarsi sui suoi fianchi considera che è davvero il caso di ultimare la mappa, servirà anche a lei.
   
 
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