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Autore: scImMIA    28/11/2008    4 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono ancora quì per vostra sfortuna ma per stavolta sarò rapida. Ringrazio chi ha recensito la volta scorsa: Vegeta4ever, ka93, Pepesale e Rory_Kaulitz. Oltre a loro ringrazio anche Angelo Azzurro e kamy che hanno recensito il mio ultimo lavoro passato inosservato ("La matematica è un'opinione", regalo che non è stato nemmeno scartato). Ora sono ri fretta, devo andare al lavoro prima perché ha nevicato forte e non posso fare altrimenti.

Alla prossima e magari lasciate qualche commento anche alla fc del micio della Bea perché sennò diventa triste, fatelo per lei ç.ç

Vi saluto. Baci

scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 83
- VERSO L'INFINITO E OLTRE (HO SEMPRE SOGNATO DIRLO! ^^)-

Il namecciano incrociò le braccia al petto con aria decisa mentre i suoi occhi scuri, lievemente socchiusi a causa della sua determinazione, luccicavano grazie a quella luce dai riflessi d'oro che Vegeta, per colpa della sfrontatezza di Piccolo, stava emanando grazie alla trazformazione in super sayan che stava entrando in atto. Il lampo abbagliante colse tutti impreparati e per colpa di esso i presenti dovettero socchiudere gli occhi per non essere abbagliati prima di riaprirli e notare il principe dei sayan sul piede di guerra mentre Piccolo, sempre calmo, rimaneva nel suo atteggiamento senza timore alcuno.
« Ti pentirai di avermi preso per i fondelli, muso verde! » esclamò Vegeta additando l'interessato con una mano mentre il resto del corpo, indirizzato verso di noi, sembrava colmo di quella fierezza che da sempre distingueva cotale personaggio dagli altri. Piccolo sorrise mostrando i bianchi denti acuminati, sciolse l'intreccio delle braccia e dopo averle lasciate un poco pendule verso terra, le scosse un poco per scioglierle per poi, all'improvviso, farle allungare in direzione di Vegeta e iniziare ciò che si era prefissato di compiere: con le lunghe dita affusolate afferrò con forza il collo muscoloso del sayan, non lo mollò per nemmeno un instante e quando ebbe riaccorciato le distanze fece cioccare le due fronti l'una con l'altra senza indugi. Il biondo arraffò con le mani guantate le braccia dalla muscolatura tipica dei namecciani, allontanò la testa indietro e rapidamente fece anch'egli cozzare la sua testaccia dura con quella dell'altro che però, per colpa dell'attacco impetuoso nonostante la semplicità, fu costretto a mollare la presa per arretrare di pochi passi. Piccolo scosse un poco la nuca, riosservò il sorriso beffardo di Vegeta e tornò all'attacco iniziando a graffiare non volutamente il cielo poiché l'altro evitava tutti gli attacchi. Il sayan quando poteva attaccava e quando la furia del namecciano non gli dava abbastanza spazio si limitava a schivare i colpi rispondendo sonoramente.
A bordo campo le facce allibite di tutti i presenti evidenziavano il loro disappunto riguardo a quell'avvenimento inspiegabile. Kaioshin poi, che era già stressato di suo, si mise le mani nei capelli, strepitò e dopo aver perso la poca pazienza che aveva, si ritrovò in ginocchio schiacciato da quella che appariva come l'ennesima presa in giro del destino: non solo erano nei pasticci perché la storia di MajinBu si sarebbe potuta ripetere una seconda volta, non solo Babidi era circondato da guerrieri come Darbula, ma ci voleva anche che Piccolo e Vegeta iniziassero a battibeccare tra loro per peggiorare la situazione. Il superiore dell'aldilà, affiancato da Kibith che possedeva un'espressione estremamente simile, cercò di tornare in piedi e dopo aver recuperato un po' di amor proprio iniziò a sgridare i due ottenendo ben pochi risultati « SMETTETELA IMMEDIATAMENTE, NON E' IL MOMENTO!! ... » ... Piccolo e Vegeta sembrarono non sentire ragioni ed anzi, il namecciano scagliò quasi volutamente un'onda in direzione dell'ometto dalla pelle violacea. Kibith si parò davanti al suo signore e riuscì a deviare il colpo che soltanto in apparenza era forte e quindi Kaioshin, ritrovatosi di nuovo al sicuro, tornò nuovamente a parlare attiranto l'attenzione di tutti: « ... MA PICCOLO, TU CHE SEI IL PRECEDENTE DIO DELLA TERRA, PERCHE' TI COMPORTI COSI'? PERCHE' NON MI VUOI ASCOLTARE? ». Il namecciano scattò verso Vegeta, cercò di colpirlo con un destro, un sinistro ma avendolo mancato entrambe le volte iniziò a scalciare rapido con le lunghe gambe non riuscendo però a variare il risultato: il sayan era rapido e la differenza tra i due livelli d'energia era piuttosto evidente. Il namecciano strinse i pugni e ringhiò prima di voltarsi in direzione del superiore venuto dall'aldilà, assottigliò gli occhi e fu cattivo in quello che disse: « Perché mi sono stancato di aspettare, di dover vedere quelli che mi hanno superato comportarsi da rammolliti ... » Piccolo guardò con la coda dell'occhio quello che era il suo allievo e vedendo quello sguardo ancora da bambino provò la tentazione di mordersi la lingua ma poi, ripensando a quale fosse la cosa giusta da fare, proseguì « ... Volevo provare di persona ma vista l'intrusione di questo individuo mi ritrovo costretto a tenere alte le mie idee ». Vegeta sogghignò divertito e disse la propria anche se non era interpellato « Visto che Kaharoth aveva sottolineato con tanto fervore che nessuno sarebbe dovuto intervenite, non ho trovato giusto che il muso verde facesse di testa sua al posto mio ». I due si guardarono nuovamente e bastò una lieve scintilla per far scatenare nuovamente la lite tra i due anche perché in fondo, per entrambi, le proprie opinioni dovevano avere la meglio a qualsiasi costo. Goku mosse un poco la testa da una parte all'altra con un sorriso divertito sul viso « Non cambieranno mai ... » mormorò attirando l'attenzione del piccolo Goten che aveva accanto « ... Dovessero passare mille anni quei due rimarranno delle teste calde ». Il ragazzo del futuro (cioé io) sentì l'affermazione e sentì l'impulso di controbattere « Per Vegeta posso capire ma non ho mai visto Piccolo comportarsi così, soprattutto nei confronti di Gohan ... » lo sguardo dei tre si indirizzò verso il secondogenito del sayan che a fatica si rialzava in piedi, con un'espressione sconfitta sul volto. Goku alzò le braccia al cielo, intrecciò le dita tra loro e le fece scrocchiare sonoramente dopo aver stirato le braccia robuste « Non fa mai le cose a caso e scommetto che anche adesso qualcosa bolle in pentola. E poi una volta era il grande mago Piccolo ... stiamo a vedere ». Il piccolo Son balzò giù dalla roccia e poggiò entrambi i piccoli piedi a terra iniziando poi a correre in direzione del campo di battaglia, scostò un poco Crillin che era sulla sua traiettoria e proseguì finché non raggiunse un piccolo mucchio di sassi ammucchiati. Saltò su di un paio di essi e si aggrappò alla gamba del fratello che a fatica si reggeva in piedi e in più si teneva il braccio sinistro con la mano libera. Il bambino lo richiamò « Gohan ... ». Il fratello negò un poco con la testa e mantenne gli occhi socchiusi mentre osservava perplesso il suo vecchio maestro « Proprio non capisco ... » mormorò confuso non capendo cosa stesse accadendo.
Su di una montagnola vicina qualcun'altro invece sembrava perfettamente conscio di cosa stava accadendo e non vedeva l'ora di mettere a punto ciò che gli era balenato nella mente: Darbula strinse i pugni con forza e iniziò a ridere come un forsennato e poi, dopo aver riempito d'aria i polmoni, iniziò a gridare al cielo « GRANDE MAGO! FATEMI RIENTRARE, DEVO DIRLE COSE IMPORTANTI!! ». In lontananza il magò udì perfettamente e sembrò cogliere di buon grando la richiesta del suo suddito anche perché, subito dopo la richiesta, la stanza tornò quella di sempre e il demone oltrepassò la piccola porta bianca che poi si richiuse dopo il suo passaggio. Kaioshin si mise le mani nei capelli ancora più disperato « E adesso cosa succederà ... ? ». Trunks, visto che poco prima era seduto assieme a Goku su di una roccia, cadde assieme a quest'ultimo a terra facendo sbattere forte il sedere oltre che far risuonare un ciocco che fece sorridere Crillin e il piccolo bimbo.
« Perfetto, siamo ancora nella nave, che trovata! » esclamò Vegeta sù di giri osservando severo il namecciano che gli sorrideva e che con una lentezza disarmante apriva le braccia in segno di finta accondiscendenza « Mi spiace che non sia di tuo gradimento Vegeta, ma sinceramente non vedo dove stia il problema ... » mormorò mellifluo facendo accensere sul volto dell'altro un sorriso sornione tutt'altro che dispiaciuto. « Allora possiamo proseguire » disse infine il principe dei sayan stringendo i pugni e scattando in direzione di Piccolo che sembrava agguerrito e soddisfatto come non mai.
« PICCOLO, NON LO FARE! » gridò Gohan in preda ad un senso di apprensione nei confronti del suo maestro ma poi, vedendo di non essere ascoltato affatto, si lasciò abbracciare dal fratellino e si incamminò lentamente verso il padre che ancora si stava massaggiando il sedere.
Vegeta attaccò cattivo, spinto da una sete che non sentiva da tempo, e colpì duro non risparmiando al suo nemico anche se sapeva bene che non era alla sua altezza perché, se fosse stato il contrario, non avrebbe mai accettato che il namecciano giocasse con lui ritenendolo non adeguato all'attimo e quindi, spinto anche senza volere da un profondo senso di rispetto per quell'alieno dalla pelle verde, non si tratteneva e si lasciò andare. Piccolo controbatteva rapido anche se non riusciva a mantenere lo stesso livello degli attacchi del principe dei sayan, non desisteva anche se i lividi violacei spuntavano fuori come funghi e continuava imperterrito per il bene suo, dei suoi amici che non avrebbe mai riconosciuto e soprattutto per Gohan, il suo primo, unico e vero amico. Il namecciano incrociò le sue dita con quelle di Vegeta e lo obbligò a salire verso il soffitto della stanza andando a sfiorarlo con le teste. Mentre le gambe di entrambi colpivano fortemente il corpo nemico, Piccolo avvicinò il vuo viso all'orecchio sinistro di Vegeta e iniziò a sussurrargli serio ciò che tramava da tempo « Ascolta Vegeta, devi ascoltarmi attentamente se vuoi che tutto proceda secondo il mio piano ... ». Il sayan trabuzzò gli occhi sentendosi nuovamente preso per i fondelli « CHE COSA!? ... » sbraitò furioso ma poi, serrando maggiormente i suoi attacchi per vendetta, iniziò anch'egli a bisbigliare al muso verde « ... Volevi prenderti gioco di me? Dimmi cosa trami! ». Piccolo ricevette una sonora testata in pieno viso ma non si arrese affatto: liberò la mano destra e colpì il super sayan con un destro dritto sulla guancia per poi proseguire mentre gli altri osservavano senza parole ciò che facevano « In effetti ti stò usando Vegeta, ma sei indispensabile. Solo noi possiamo mettere fine a questa storia di MajinBu, Babidi e tutto il resto ». Il sayan sembrò arrabbarsi ulteriormente e pertanto sciolse anche l'altra mano occupata e con entrambe iniziò a colpire ripetutamente il namecciano nello stomaco facendolo piegare come un origamo « Allora mi hai teso una trappola brutto verme, adesso me la paghi! ». Quando Vegeta stava per allontanarsi Piccolo lo riagguantò per poter completare il suo discorso accompagnato comunque da numerosi colpi « Chiamala così se vuoi ... » sussurrò mostrando i denti un poco sporchi di sangue violaceo « ... In ogni caso ascoltami perché se vogliamo mettere a posto questa storia dobbiamo collaborare ».

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Darbula si portò una mano sullo stomaco e piegò la schiena in avanti facendo un caloroso inchino in direzione del piccolo mago che osservava il suo secondo con aria assorta « Allora Darbula, perché hai voluto che ti facessi rientrare? Al momento ti avevo visto talmente preso che non ho fatto domande ma adesso vorrei qualche spiegazione ». Il demone risollevò la schiena e sorrise smagliante al suo signore « Le ho chiesto quello perché ho fatto una grandiosa scoperta: quei due, Vegeta e Piccolo ... Forse sono adatti al nostro piano ». Babidi si prese il mento con una mano e divenne pensieroso mentre osservava severo i due guastafeste che si stavano ancora malmenando, si arricciò un baffo, per errore si mise anche un dito nel naso ma cercò di rimanere serio « E come ci sarebbero utili scusa? ».
Darbula non si perse d'animo « Signore, quei due sono impuri al contrario degli altri e quindi, se impossessati dalla vostra magia, potrebbero fare al caso nostro. Potrebbero velocizzare la rinascita della sua creatura ».
« Già ... » iniziò il piccoletto un po' dubbioso « ... oppure potrebbero crearci maggiori grane. Se si comportano così che sono normali non credo che il loro caratteraccio potrà modificarsi più di tanto sotto la mia magia ... Potrebbero continuare a litigare tra loro » farfugliò mentre osservava Vegeta scannare letteralmente il namecciano. Darbula fece spallucce « E' un rischio che può correre se ciò significa avere due come loro dalla sua parte. E poi se si azzuffano troppo ci penserò io a metterli al loro posto ». Babidi sogghignò divertito « D'accordo, si può fare Darbula ... » alzò le sottili mani in direzione della grande sfera di cristallo, spalancò gli occhi « Prontiiiii ... TATTARATAAAA!!! ».

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L’aria divenne improvvisamente pesante, quell’atmosfera indescrivibilmente opprimente sembrò infittirsi ancora quando Piccolo e Vegeta iniziarono ad agitarsi in preda a evidenti spasmi: le loro mani stringevano con furia la nuca che sembrava scoppiare a causa di quei pensieri che sbattevano follemente da una parte all’altra mentre la stridula voce del mago Babidi si intrufolava tra di essi rubando spazio. Quando il loro dolore divenne quasi insopportabile le loro voci diedero libertà agli sfoghi mentre le pelli degli altri presenti si accapponavano senza che potessero fare diversamente. Il super sayan, colui che gridava con maggiore forza, colui che stava facendo espandere la propria energia tutt’attorno deformando le pareti già curve, si staccò da terra di alcuni centimetri. Strinse i pugni, digrignò i denti, arcuò la schiena all’indietro e gridò in direzione del cielo che non si poteva vedere lasciando per sé le imprecazioni in direzione del namecciano che l’aveva fatto cadere in quella strabiliante pensata. Piccolo non stava di certo meglio: con occhi insanguinati fulminava chiunque cercava di farlo ragionare, dopo aver poggiato i palmi delle mani sulla larga parete non faceva altro che tirare indietro la nuca, attendere qualche istante e poi far picchiare la fronte sul rigido supporto. Il sangue dal colore violaceo non lo aiutava a far tacere quella vocetta petulante e insopportabile ed anzi, i continui colpi sembravano far aumentare i rimbombi e peggiorare quindi la situazione. Piccolo però non demordeva, stringeva i denti e continuò finché ne ebbe le forze, finché non si dovette accasciare a terra sfinito e con i nervi a pezzi.
« Piccolo, che cosa ti succede?! » domandò Gohan preoccupatissimo quando, dopo un po’ di tempo trascorso in silenziosa meditazione riguardo a cosa stesse accadendo, si avvicinò al namecciano e gli si inginocchiò accanto. Nonostante il figlio di Goku avesse le braccia malridotte e olezze del suo sangue, abbracciò il suo maestro con il preciso compito di aiutarlo ad alzarsi. Ci provò un paio di volte finché l’atteggiamento di Piccolo variò in maniera impressionante: il namecciano si disfò del ragazzo con un colpo di braccio e poi, quando Gohan si fu allontanato di un poco, lo guardò con uno sguardo indecifrabile e in quell’attimo egli sembrò davvero irriconoscibile. L’aria omicida realizzatasi da quella strana ombreggiatura attorno agli occhi e quella imponente “M” in mezzo alla fronte rendevano il personaggio di Piccolo come uno dei nemici più minacciosi. Nemmeno Goku riuscì ad immaginare che in quell’istante quel nuovo essere e il caro amico/nemico di un tempo fossero in realtà lo stesso soggetto … non riusciva a credere che l’ex Dio della Terra non avrebbe più sogghignato durante un’incontro o almeno, non assieme a loro.
« Piccolo, ma cosa … » mugolò Gohan in preda un lieve spaesamento prima che i suoi occhi andassero a posarsi sulla figura di Vegeta che, con una lentezza che non rientrava nei suoi normali canoni, discendeva fino a far toccare i bianchi stivaletti al terreno. Il momento di distrazione gli costò parecchio: a sorpresa Piccolo scattò verso il ragazzo con entrambe le braccia rivolte in avanti e con le dita delle mani vicine l’una alle altre per formare una punta, quando la distanza fu sufficiente si fermò e colpì con entrambe le mani le spalle del giovane facendo affondare le unghie nella carne. Il moro non riuscì a trattenersi e latrò verso l’alto mentre le nuove ferite bruciavano terribilmente anche perché Piccolo, a istanti alternanti, interrompeva momentaneamente il contatto per poi far sprofondare maggiormente in profondità le sue tacche.
Goten non ci vide più … « NOOO!!! » urlò a squarciagola scattando in direzione del namecciano scappando alle grinfie benevole del padre che, ancora una volta, lo voleva aiutare tenendolo a distanza. Fece poche falcate e poi, quando lo stacco fu abbastanza, saltò in direzione del namecciano con il gomito diretto proprio in direzione della sua guancia. Ci mancava davvero poco ma qualcuno fece in modo di modificare l’impatto a proprio favore: Vegeta infatti, che era rimasto in disparte fino ad allora, appena vide il ragazzino darsi una mossa comparve a fianco del namecciano e gli bastò un sonoro schiaffone per far volare il poverino contro la parete facendogli sbattere la nuca.
« VEGETA!!! » sbraitai colto da un moto di rabbia (finalmente mi sono inserito nella narrazione ^-^) e non gli staccai gli occhi di dosso nemmeno quando mi fissò con quegli occhi terrificanti … il suo sorriso poi, tirato e derisorio molto più del solito, creava sul suo viso un’espressione da pazzoide che mi fece rabbrividire …
Papà socchiuse un attimo gli occhi e sollevò le spalle fregandosene altamente del mio richiamo e poi, quando mi mossi assieme al signor Goku verso il piccolo, mi lasciò fare fulminandomi con la coda dell’occhio.
« Figliolo, tutto bene? » domandò il Son al suo bambino mentre quest’ultimo si massaggiava la testola ammaccata. « Siii » mugolò Goten mentre continuava a far navigare le manuccie in quella chioma scarmigliata.
L’attenzione tornò nuovamente su Gohan che dopo l’ennesimo colpo urlò ancora. Il viso di Piccolo si avvicinò all’orecchio del ragazzo e poi, dopo aver mormorato in esso qualcosa di impercettibile agli altri, affondò ancora le unghie un’ultima volta prima di toglierle rapidamente e con un colpo secco. Il primogenito di Goku, orai esangue per il combattimento precedente e quell’ultimo attacco al quale non aveva trovato dentro di sé la forza spirituale per reagire, cadde ginocchia a terra e Crillin, anch’egli coinvolto emotivamente in quel brutto affare, agì per tempo evitando che Gohan stramazzasse al suolo peggiorando le sue condizioni.
Kaioshin era letteralmente senza parole e il pallore del suo viso parlava al posto suo. Le mani tramavano e ogni istante sembravano fare piccoli scatti mentre i denti sbattevano un poco gli uni con gli altri. Gli occhi sgranati e vuoti osservavano lontani quello scenario che rappresentava il crollo delle loro speranze mentre Kibith, allo stesso modo paralizzato, sudava freddo temendo l’ennesimo colpo che avrebbe rotto le loro difese. Babidi l’aveva combinata grossa.
Piccolo e Vegeta si incamminarono verso la porta bianca della stanza e si fermarono dinanzi ad essa. Il namecciano parlò autoritario in direzione del soffitto prendendo come interlocutore il mago che li stava osservando nascosto in una stanza lontana: « Babidi! Facci entrare! ».
Un leggero stupore si fece largo nel cuore di tutti, sia tra i buoni che tra i cattivi anche se io, personalmente, ero più preoccupato riguardo a mio padre piuttosto che a quello che Piccolo aveva in mentre.
La voce del mago si rese udibile da tutti e al di sotto di essa si poteva sentire i farfugliamenti di Darbula « Eh? E perché dovrei lasciarvi entrare? » chiese Babidi con fare scocciato perché questo aspetto molto probabilmente non rientrava nei piani. Piccolo alzò un poco le mani portandole vicino al viso lasciando che il sangue purpureo del sayan attaccato da poco fluisse fino a raggiungere i gomiti e poi cadere a terra, sul viso si delineò un sorriso, quello suo solito, quello derisorio e sogghignò prima di parlare « Vorrei darmi una sistemata se non ti dispiace. Sai, questa umidità non è di mio gradimento » disse sprezzante facendo scivolare il pollice della mano destra sull’indice e il medio della medesima mano.
Dall’altra parte della sfera il mago arricciò il naso infastidito e fortemente accigliato di voltò in direzione del suo secondo dopo aver interrotto momentaneamente le comunicazioni con l’altro luogo dove attendevano risposte « Che ne pensi Darbula? ». Il demone assottigliò gli occhi un poco pensieroso e marcò senza volere la sua espressione già di per sé severa « Grande mago, spetta a lei decidere. Se non ne è convinto non lo faccia » disse schietto e senza peli sulla lingua. L’esseruncolo portò dietro la schiena le mani e continuò a meditare un poco prima di porgere un’ulteriore domanda che sottolineava ancora una volta il suo cieco affidamento verso il suo adepto « Tu cosa faresti? ». Darbula sorrise e si rallegrò del fatto che il mago contasse così tanto sul suo parere « Io li farei entrare anche se per poco … » iniziò voltando poi il viso in direzione della sfera che racchiudeva i volti dei due interessati « … Il muso verde sicuramente adesso starà sentendo i colpi della battaglia contro Vegeta piuttosto che il sangue del ragazzo. Io li farei passare, direi loro cosa devono e non devono fare qui dentro e dopo li rispedirei in quella stanza a fare fuori gli altri ». La pulce gigante annuì con la testa « Hai ragione, potrebbero far saltare la nave e non voglio proprio che ciò accada » e dopo aver detto ciò fece aprire il portello tornando nuovamente a farsi udire « Potete passare, venite pure da me … ».
Vegeta sogghignò ma smise immediatamente quando il mago aggiunse altro « Tu però torna normale. Non mi piace che tu vada a zonzo nella mia astronave come una lampadina! ». Il principe sbuffò ma dopo aver annullato la trasformazione in super sayan riprese a sorridere. Varcò la soglia e dopo ciò attese che il muso verde facesse lo stesso prima che la pesante porta si chiudesse alle loro spalle.
« Tzk, è stato troppo facile » mormorò il sayan prima in incamminarsi lungo quel corridoio.

« Gohan, stai bene? » disse Crillin apprensivo mentre con i suoi gesti cercava di non toccare nessuna delle sue ferite che sembravano piuttosto gravi. Il ragazzo iniziò a respirare profondamente e poggiò la nuca alla parete che stava proprio alle sue spalle, chiuse gli occhi e rimase ad approfittare di quel silenzio che si era venuto a creare e che, puntualmente, Goku rovinava a modo suo: « FIGLIOLO! … » disse a voce talmente alta da risane in quel momento un po’ molto fastidiosa (cosa per cui Gohan si ritrovò costretto a riaprire gli occhi) « … Come stai? ». Crillin osservò storto il vecchio amico perché pure lui gli aveva fatto da poco la stessa domanda ma poi si rimise tranquillo quando sentì il giovane farfugliare qualcosa « Sto bene, non vi preoccupate … ». Kaioshin si avvicinò al ragazzo con aria severa e la sua espressione accigliata lasciava presagire cattive notizie « Non penso che tu stia bene come dici, inoltre la situazione è peggiorata. Di male in peggio … » mormorò quasi lapidario, come se le parole dette con tale tono lo aiutassero a farsi sentire meglio perché lui fin dall’inizio li aveva avvertiti del pericolo che correvano. Goten, che evidentemente aveva la stoppa nelle orecchie, si disinteressò delle parole dello strano tizio e, pestando anche senza volere i piedi del medesimo personaggio, corse al capezzale del fratello poggiandogli le manine sullo stomaco senza però fare pressione alcuna. « Non ti preoccupare fratellone, si penso io » disse deciso il ragazzino alzandosi nuovamente in piedi sotto lo sguardo silenzioso di tutti, con le mani si afferrò la parte superiore della tuta da combattimento e con un leggero strattone fece in modo che il tessuto arancione uscisse dalla stretta della cintura blu legata in vita. Con l’allontanamento delle due maglie accadde ciò che non mi sarei mai aspettato: due piccoli fagioli caddero a terra rimbalzando poi un paio di volte.
« Hai dei senzu con te? » gli chiesi spiccio approfittando del fatto che gli altri erano ancora allibiti per proferire parola. Goten annuì con un cenno della testa « Li ho presi dal sacchetto senza farmi vedere dalla mamma perché avevo visto che funzionavano bene … » raccolse i due piccoli legumi stringendoli appena con una mano mentre l’altra grattava la parte orientale della nuca « … All’inizio erano tre ma durante il volo mi è venuta curiosità e ne ho mangiato uno … Era davvero buono e dopo mi sono sentito pienissimo ». Il padre iniziò a ridere affiancato dal suo amico di sempre « Certo, i senzu sono davvero gustosi ». Gohan sorrideva tranquillo, contento di quell’attimo di spensieratezza. Il bimbo tornò dal fratello e gli porse un fagiolino ma prima che questi potesse afferrarlo Kibith lo bloccò facendo da parte con la forza il piccolo sayan che però, sentitosi improvvisamente e letteralmente messo da parte, si impuntò e per punizione diede un calcio allo stinco dell’omone facendolo diventare livido in volto … e sicuramente anche nella gamba dopo XD
Kaioshin intervenne spiegando il perché di quell’atteggiamento un po’ brusco del duo amico « Calmati, ci penserà Kibith a Gohan, non ti devi preoccupare ». Il faccino rabbuiato non era ancora scomparso dopo l’affermazione ma questo si annullò soltanto quando il fratellone disse esplicitamente di lasciare fare all’alieno. Goten si allontanò un poco, senza pudore si abbassò le braghe e nel bel mezzo della stanza iniziò a vestirsi piegando ben bene la maglietta che doveva andare dentro ai pantaloni … se avessi saputo gli avrei almeno fatto da paravento umano. Kibith lavorò in silenzio: poggiò la mano destra sul torace ferito di Gohan e concentrò tutte le sue energie in essa. Dopo pochi istanti l’intero corpo del mio amico si illuminò di una luce flebile e il colorito pallido che lo caratterizzava scomparve dopo pochi attimi assieme agli evidenti traumi. Ci vollero pochi minuti prima che Gohan si stabilizzasse completamente tornando come nuovo e pertanto, quando lo stesso si alzò in piedi stupito di cosa fosse accaduto al suo corpo, Crillin non poté fare a meno di sollevare nuovamente una delle sue osservazioni visto che ogni qualvolta sembravano adatte alla situazione « Perché non avete fatto così anche con Trunks? Avremmo risparmiato un sacco di tempo, no? » domandò con aria secca ai due superiori che, ancora una volta, si guardarono le punte delle scarpette per l’imbarazzo. Dal canto mio non dissi nulla perché mi sembrava che non ci fosse nulla da aggiungere.
« Allora, come stai? » chiese Crillin al Son che stava iniziando a fare un po’ di riscaldamento per vedere se tutto era veramente a posto. « Sì, stò a meraviglia … » disse Gohan sorridente poiché era davvero al massimo delle energie prima di ripiombare in un umore nero « … Chissà che aveva prima Piccolo … Era così strano … ».
« E’ tutta colpa di Babidi … » sentenziò Kaioshin con una leggera irritazione udibile dalla voce « … Con la sua magia si è impossessato delle menti di Vegeta e Piccolo schierando i due dalla sua parte. Se prima dovevamo vedercela soltanto con Darbula adesso quel mago da strapazzo ci manderà loro all’attacco, ne sono sicuro »la mascella si irrigidì quando la frase terminò e il silenzio aleggiò per un po’ di tempo in quella stanza.
Goku sorrise mentre incrociava le braccia al petto « Non si preoccupi. Piccolo avrà di sicuro qualcosa per la testa, ne sono certo. Dovremo soltanto aspettare per scoprirlo » disse poi mentre con disinvoltura poggiava la schiena alla parete, poco lontano dal primogenito e dal secondo che tornava trotterellando dal suo attimo di vestizione. Pure io pensavo che qualcosa bollisse in pentola « Anch’io credo che ci sia sotto qualcosa. Mio padre e Piccolo non si lascerebbero impossessare da quel mago così ».
Kaioshin digrignò i denti mentre a fianco Kibith si massaggiava ancora lo stinco … « Non dovete assolutamente sottovalutare Babidi: è un mago potentissimo e gli basta poco per fare sua una mente nemica. In questo caso Vegeta e Piccolo sono stati catturati perché avevano un animo malvagio e quindi potete capire anche voi di quanto poco Babidi abbia bisogno per fare ciò che vuole! ».
Crillin controbatté a modo suo « Beh, Piccolo è stato cattivello in passato ma Vegeta penso che sia ancora crudele fino al midollo e certe volte lo mostra apertamente. Non per dire ma Babidi di materiale a disposizione ne aveva parecchio secondo me ». Il superiore dell’aldilà non poté far altro che coprirsi la facci con una mano mentre una goccia di sudore gli scendeva dalla fronte … pensava che noi stessimo sottovalutando la situazione.
« In ogni caso non possiamo fare altro che attendere Kaioshin, quindi si metta il cuore in pace » Goku parlò rilassato come se in quel momento non fosse nella base di un nemico ma sulle sponde di un ruscello con in piedi a mollo nell’acqua. Gohan posò una mano sulla spalla paterna e sorrise anch’egli « Già anche perché Piccolo mi ha detto di stare pronto perché si farà sentire ».
« Sentire? » domandai piegando un poco la testa da una parte. Il sono fece spallucce piegando anch’egli la nuca.

******

I passi riecheggiavano in quei lunghi e tetri corridoi fatti di metallo e Vegeta si stancò ben presto di camminare in essi poiché quella brutta somiglianza con i luoghi nei quali aveva vissuto anni addietro gli arrecavano non poco fastidio « Hei muso verde! Hai intenzione di dirmi perché mi hai coinvolto in questo scherzo oppure no? » domandò fortemente irritato mentre seguiva un namecciano che sembrava non degnarlo minimamente. Il principe dei sayan, con il sangue ancora più caldo per colpa della maledizione del mago, afferrò per la spalla Piccolo e lo obbligò a voltarsi in sua direzione « E allora? Parla, ne ho abbastanza di questa storia! ».
« D’accordo … » disse il namecciano dopo aver allontanato il sayan dalla sua figura ed essere tornato a guardarsi attorno « … Innanzitutto ti dico che stavo cercando una mappa dell’astronave ».
Lo sguardo di Vegeta, anche se era per la maggior parte sadico e omicida, assunse una piega interrogativa « E cosa te ne fai di una mappa della nave? ».
Piccolo ricominciò ad incamminarsi aprendo tutte le porte che trovava lungo il tragitto osservando poi l’interno alla ricerca di ciò che cercava « Voglio trovare la sala comandi » sentenziò poi dopo aver trovato quella che doveva essere stata la stanza del mostro Yacon poiché a terra vi erano i chiari segni di uno spuntino veloce tracciato con il sangue. Il principe socchiuse gli occhi arricciando le labbra « Bene, io che centro? ». Il namecciano si fermò un istante, non si voltò ma sollevò le spalle aprendo un poco le braccia « Mi dai una mano no? In fondo sei quello più esperto di navi spaziali e quindi magari sapresti anche dove andare a cercare il documento ». La passeggiata riprese e mentre Piccolo proseguiva con l’esplorazione il sayan rimaneva muto. Il silenzio cadde nuovamente e perdurò finché Vegeta non parlò spinto da chissà quale motivo « In genere si possono trovare nelle zone addette ai pasti e nei larghi dormitori anche perché fungono come una mappa per i piani d’evacuazione nel caso di avaria della nave ». Il namecciano provò la tentazione di voltarsi e di fulminarlo ma si trattenne quando, aprendo l’ennesima porta, non si trovò dentro ad una stanza piena di quelli che si potevano definire tavoli futuristici accompagnati da sedie sicuramente scomode. « Questa dev’essere la mensa o qualcosa di simile, è la stanza più grande che ho visto al momento oltre a quella da cui siamo venuti » si osservò attorno e poi, dopo aver aguzzato l’occhio e aver visto ciò che cercava, si avvicinò ad esso lasciando l’oggetto appeso alla parete. Vegeta rimase distante e si sedette su uno dei tavoli accavallando le gambe ed incrociando le braccia al petto « Bene, adesso? Ti progetti la tua nuova abitazione? » chiese in tono sarcastico non riuscendo però a far infastidire l’altro. Piccolo studiò attentamente la mappa e constatò che effettivamente la struttura della nave era proprio a parete, come l’aveva decritta il sayan tempo prima: le stanze erano separate l’une dalle altre e le interfacciavano dei corridoi minuscoli che creavano un reticolo. Naturalmente le stanze più piccole avevano talmente poca importanza che erano delineate soltanto da dei piccoli punti di colore differente. I namecciano si voltò indietro e si ritrovò addosso lo sguardo critico di Vegeta « Dove si trova la sala comandi? Non conosco questa scrittura » mormorò severo aspettando un cenno dall’altro che arrivò dopo un po’: il sayan saltò giù dal tavolo sul quale stava seduto e si avvicinò all’alieno mantenendo le braccia incrociate. Lo adocchiò truce, « Spostati! » gli ordinò e poi, dopo aver ricevuto soltanto uno sguardo identico al suo come risposta, fissò la carta con disinteresse. « Ce ne sono due … » bofonchiò irritato accendendo però l’attenzione di Piccolo che tornò a fissare la cartina sbiadita « … Una è qui, nella stanza più alta a sinistra mentre la seconda è stanza più bassa nella zona centrale. In navi come questa non è anormale trovarle doppie ».
« Due stanze. Me ne chiedo il motivo » mormorò l’ex Dio della Terra fissando attentamente la seconda stanza che però aveva qualcosa che non tornava …
« Navi spaziali così ampie posso avere due sale per evitare maggiormente collisioni o altro, è solo un’optional e volendo una delle due può essere adibita ad altro come in questo caso … » Vegeta additò la stanza che secondo la mappa era la più bassa della nave e socchiuse un poco gli occhi « … Qui c’è Babidi con la sfera di MajinBu. Ricordo che Darbula ci aveva detto che avremmo raggiunto quella stanza soltanto battendo i nemici di ogni livello e quindi è logico che sia l’ultima. Se devi fare i giochino ti consiglio di utilizzare l’altra sala » aggiunse poi secco poiché secondo il suo parere aveva sprecato fin troppe parole con quell’alieno a suo avviso incompetente. Piccolo sorrise « Bene, il primo passo è stato fatto e il secondo lo faremo adesso … » mormorò prima di chiudere gli occhi e cadere in profonda concentrazione lasciando il principe dei sayan in balia di quel silenzio e nella nevrosi del mago che di lì a poco si sarebbe fatta udire.

******

« Gohan, mi senti? »
Il Son ordinò a tutti di fare silenzio assoluto dopodiché chiuse ermeticamente gli occhi lasciandoci ad ascoltare le sue parole che sembravano non avere un senso mentre invece lui coglieva tutto perfettamente nella sua mente. Ora vi dirò cosa successe con quello che Gohan ci raccontò successivamente …
Il mio amico alzò il viso verso l’alto, parlò e senza accorgersene sorrise: « Dimmi Piccolo, ti sento ».
« Bene. Devi sapere che tutto ciò che è accaduto e successo perché io l’ho voluto: sono intervenuto di proposito nel tuo scontro contro Darbula per attirare le ire di Vegeta e fare in modo che Babidi si impossessasse delle nostre menti … »
I pugni del sayan si strinsero udendo quelle parole: « Ma perché … Non dovevate farlo, era pericoloso! ».
« Lo so, ma sapevo che ce l’avremmo fatta perché sia io che Vegeta non abbiamo la benché minima voglia di farci comandare da qualcuno. Vegeta era contrario ma alla fine si è ritrovato costretto perché ormai era troppo tardi per tornare indietro, in ogni caso sappi e fai sapere che siamo pienamente coscienti delle nostre azioni, Babidi non è stato in grado di impossessarsi completamente di noi ».
Il sorriso tornò e per noi crebbe la voglia di sapere di più « Bene! Sono davvero contento »
« Adesso ascoltami bene e riferisci all’interessato ciò che ti dirò, non perderne nemmeno una parte, ne andrebbe del piano … ».
Vedemmo Gohan annuire numerose volte prima di dare il messaggio finale: « D’accordo Piccolo, ho capito. Fate attenzione ». Il sayan riaprì gli occhi e ci osservò sorridente capendo che le nostre espressioni non significassero altro se non “dicci-dicci”. Gohan incrociò le braccia al petto e iniziò a parlare a voce estremamente bassa « Babidi potrebbe ascoltarci quindi devo parlare piano: Piccolo si è fatto impossessare dal mago di proposito e ha fatto in modo che pure Vegeta subisse lo stesso trattamento sapendo che anch’egli avrebbe mantenuto distaccata la sua personalità da quella impiantata da Babidi, quindi vi informo che ciò che è accaduto prima è stata una pura messa in scena per ingannare qui due … » il Son si fermò un attimo e pensò bene di nascondere il fatto che in realtà, il colpo che papà aveva dato a Goten, non era una recitazione ma un mero sfogo per quell’assurda parte che il principe dei sayan era costretto a fare « … La seconda parte del piano di Piccolo non riguarda noi nel generico ma soltanto Trunks ».
Spalancai gli occhi per la sorpresa « Io? » nel frattanto Goten diceva che ero fortunato … mah.
« Già … » iniziò Gohan avvicinandosi maggiormente al gruppo che si fece più compatto per udire meglio « … Devi andare nella sala comandi che si trova nel primo piano a sinistra e far allontanare la navicella di Babidi dalla Terra utilizzando la tastiera che troverai ». Kaioshin si portò una mano al mento e socchiuse gli occhi pensando che quella fosse una buona idea. Crillin non poté ribattere.
« Ma io non ho mai pilotato una navicella spaziale. La macchina del tempo non è propriamente la stessa cosa » dissi un po’ amareggiato a Gohan sottolineando poi che in tutti quegli anni di pace avevo studiato la vecchia navicella di mio padre ma che la nave in questione, essendo molto più grande di quella analizzata, poteva essere completamente diversa.
« Piccolo ha detto che tu sei l’unico che può farlo perché tra noi sei quello che ha maggiore esperienza, visto che Vegeta non lo può fare perché sarà occupato con Babidi e Darbula. Papà sa giusto azionarla se si tratta di spingere un bottone ma non credo proprio che sarebbe in grado di pilotarla … » Gohan guardò per un attimo Goku che se la rideva mentre si grattava la zazzera con una mano « … Io e Crillin ci abbiamo viaggiato ma al tempo la guidava Bulma quindi non ne sappiamo nulla. Per il signor Kaioshin e Kibith, Piccolo ha pensato che avessero usato un mezzo differente per spostarsi quindi non ha pensato a loro. Manchi solo tu, sei l’unico ». Goten iniziò a tamponare il fratellone « Ovviamente Goten tu non sei stato contemplato » aggiunse Gohan mettendolo a tacere e facendo ridere in molti.
Annuii lasciando che i capelli mi andassero davanti agli occhi « D’accordo, farò il possibile ». Mi alzai in volo raggiungendo il portello che stava sul soffitto che però era ancora perforato dal passaggio che avevamo fatto io e Goten per entare nella nave. Oltrepassai tale varco e risalii tutto il tragitto ritrovandomi nella prima stanza della nave, nella quale in principio mio padre aveva combattuto contro Pui Pui sconfiggendolo pesantemente, e voltai da una parte all’altra per scovare il passaggio laterale che mi avrebbe portato nella sala comandi del sistema. Intravidi la porta chiara e la raggiunsi con pochi passi che, senza volere, feci senza emettere alcun suono, come se fossi stato un gatto. Poggiai la mia mano sulla fredda parete e generai su di essa una piccola onda che si deformò divenendo sottile ma ampia e andando così a coprire una parte di quell’area che avrei dovuto poi oltrepassare. Lasciai che la mia energia s’espandesse e successivamente attesi che la nuvola di fumo e polvere che si era creata scomparisse da per sé prima di proseguire. Varcai la soglia e appena ciò accade mi dovetti spostare sul fianco perché all’interno della stanza vi era uno degli scagnozzi di Babidi (forse l’ultimo rimasto) che appena mi vide nella coltre cercò di colpirmi con furia. Il tentativo fu vano e con esso pure i successivi che seguirono ma poi, quando lo vidi correre in direzione di quello che appariva come il piano dei comandi, pensai che stesse per azionare un allarme generale che sicuramente avrebbe fatto tornare all’attacco Darbula sotto l’ordine del mago e pertanto scattai in sua direzione, gli tagliai la strada dopodiché, con un colpo secco all’altezza del collo, lo tramortii facendolo accasciare al suolo privo di sensi. Lo scrutai non sorpreso di quelle mosse perché moto probabilmente avrei agito allo stesso modo se fossi stato nei suoi panni. Mi avvicinai alla grande tastiera e per un attimo mi venne male vedere quella moltitudine di tasti multicolore uno affiancato all’altro e disposti secondo quella che sembrava una logica senza senso. Mi portai una mano al mento e lo presi con il pollice e l’indice, iniziai a riflettere ma poi però, quando i miei neuroni mi diedero “pagina bianca” come risposta spostai la stessa mano dietro alla nuca e mi grattai lievemente.
« Allora, questo forse è l’allarme generale perché il tizio prima lo stava per premere … » sussurrai indicando il bottone rosso dalla forma circolare che era posizionato vicino al margine del pannello orizzontale « … Ma gli altri? » mi chiesi poi perplesso senza nemmeno capire quale fosse il timone di quella navicella.
Ero nel pieno delle mie riflessioni quando …
« CI SONO ANCH’IO TRUNKS!! ». Mi voltai di scatto verso la voce che mi aveva fatto quasi spaventare e mi misi una mano sul cuore vedendo che colui che aveva emesso tale esclamazione non era nessuno di pericoloso « Goten … Mi spieghi cosa ci fai qui? ».
Il bimbo alzò le braccia portandole all’altezza delle spalle e con una posa da aeroplano mi si avvicinò con un sorriso stampato sulla faccia « Ti do una mano » disse poi con una sincerità che aveva dell’incredibile. L’osservai alzarsi lievemente in volo e iniziare a galleggiare poco sopra al largo pennello prima di arricciare il naso confuso « Ma come si fa? Quali sono i comandi? ».
Sorrisi e puntai le mani ai fianchi « E’ questo il problema, non lo capisco nemmeno io … » ridacchiai un poco e poi, prendendo una mano nell’altra, feci crocchiare le nocche « … Proviamo, non abbiamo alternative. Speriamo nella fortuna ».

******

Erano trascorsi parecchi minuti da quando il sayan e i namecciano avevano abbandonato la stanza e Babidi, giustamente, stava iniziando a chiedersi dove si fossero cacciati quei due impiastri. Ringhiò il mago continuando a camminare in tondo lasciando come centro fisso Darbula che osserva il proprio padrone in silenzio senza proferire parola « Ma dove diavolo si sono cacciati quei due?! Non sopporto chi mi fa aspettare! » sbraitò poi il piccoletto stringendo i pugni scheletrici.
« Forse sarebbe meglio chiederglielo tramite la sfera … » suggerì il demone dopo una veloce riflessione e il mago, tenendo come buona tale idea, tornò alla sua palla di cristallo e fece comparire i due nuovi sudditi in essa.
« Hei! Voi due, mi dite dove accidenti siete?! » urlò a squarciagola Babidi attirando l’attenzione di Vegeta e Piccolo che, appena udirono la voce, alzarono istintivamente gli occhi verso l’alto non sapendo che senza volere stavano guardando in direzione del mago.
« Tzk, ma cosa ti importa? Fatti gli affari tuoi » disse seccato Vegeta procedendo con il cammino e sparendo così dalla visuale del mago che, a quella risposta incresciosa, si arrabbiò ancora di più: « Io sono il vostro padrone, sono stato chiaro?! Voi dovete ubbidirmi e portarmi rispetto!! ». La pulce divenne talmente paonazza che in confronto Darbula sembrava pallido …
Piccolo sorrise mellifluo ed incrociò le braccia al petto « Grande mago, saremmo già lì se avesse progettato meglio questo posto. Non ci si capisce nulla » inventò il namecciano come scusa per il ritardo pensando che Babidi se la bevesse senza replicare troppo, cosa che fu: « SIETE SOLTANTO DEGLI IMPERTINENTI! VENTE SUBITO QUI!! » sbraitò furente il piccoletto con i nervi a fior di pelle.
« Agli ordini … » disse solo Piccolo con aria scocciata sparendo anch’egli dalla visuale. Babidi spense la comunicazione e osservandosi attorno fu felice avere accanto uno come Darbula che non gli dava così tante grane « Quei due sono degli impertinenti! » esclamò poi come per darsi forza e ragione mentre nel frattempo i due maledetti erano pronti per menare le mani: il principe dei sayan e il grande mago Piccolo contro il piccolo mago Babidi … perdonate il mio gioco di parole ^-^”
Il mago proseguì a camminare in circolo per parecchio tempo prima di bloccarsi impallidito per ciò che stava accadendo: il pavimento vibrava e le pareti tremavano creando un frastuono insopportabile. « DARBULA! CHE COSA STA’ SUCCEDENDO?! » gridò in preda ad un’altra crisi e il demone, più calmo ma comunque preoccupato osservò da un degli oblò e quando comprese cosa stesse accadendo riferì tutto quanto « Ci stiamo allontanando dalla Terra, la nave è fuori quasi del tutto dalla crosta terrestre ».
« CHE COSA?! » il mago corse alla sua sfera e osservò la propria nave dall’esterno: rapidamente usciva dal terreno e su di essa il sole splendeva forte e abbagliante. Babidi cadde in ginocchio in preda all’ansia per i suoi piani stavano andando letteralmente a rotoli mentre da un’altra parte io e il piccolo Goten ridevamo come matti.

 

 

 

... Continua ...

  
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