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Autore: happy ending    02/02/2015    2 recensioni
Dopo sei mesi dalla fine della storia tra Ron ed Hermione, i due si ritrovano ad affrontare una situazione decisamente imbarazzante e... difficile.
Dal testo:
E così arrivarono i litigi, i silenzi, le porte chiuse, gli sguardi mancati, le parole sbagliate... E crollò tutto.
"Non possiamo andare avanti così" le aveva detto.
"No, infatti. Se davvero non riesci a fidarti di me, tantovale che la chiudiamo qui" aveva risposto lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Rubeus Hagrid | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ron entrò nella sua vecchia camera e trovò il gufetto dei genitori appollaiato nella propria gabbia. Si avvicinò e tentò di accarezzarlo, ma a quanto pare questo non gradì, perché lo morse con forza, ferendogli un dito.

"Ahia! Stupido!" esclamò.

"Che fai? Litighi con gli animali adesso?" gli chiese Hermione, che mentre tornava dal bagno aveva sentito la voce del rosso ed era entrata nella stanza.

"Mi ha morso!".

"Avrà avuto i suoi motivi".

"Mi sei di aiuto, grazie".

"Dai, vieni che ti medico la ferita".

"Non serve" borbottò Ron.

"Ok".

Hermione fece per andarsene, ma lui dette un'occhiata al dito e vide che non la smetteva più di sanguinare.

"Aspetta... Va bene, aiutami" disse.

Lei alzò gli occhi al cielo e lo fece sedere sul letto, per poi prendere posto accanto a lui e tirare fuori la bacchetta dalla tasca dei jeans. Cominciò a sussurrare qualche formula magica, mentre Ron non riusciva a smettere di contemplare il suo volto concentrato.

"Ecco fatto" sorrise Hermione, che alzando il capo si ritrovò a pochi centimetri dal naso di Ron.

Rimasero in silenzio, guardandosi negli occhi, quasi trattenendo il respiro. Il ragazzo posò lo sguardo sulle sue labbra e subito ne ricordò la morbidezza ed il sapore... Senza riuscire a trattenersi, cercò di raggiungerle, ma Hermione lo fermò spingendolo con forza.

"Sei uno stupido" sospirò, trattenendo le lacrime.

"Hermione... Io...".

"Pensavi di risolvere tutto così? Non so nemmeno che cavolo ci faccio qui, devo andarmene".

"Scusami, non volevo... Non so cosa mi sia preso..." sussurrò Ron, massaggiandosi gli occhi stancamente.

"Voglio tornare a casa".

"Ok... Vado a prendere i cappotti".

Nel frattempo, la signora Weasley fece appena in tempo a nascondersi in un'altra stanza prima che Ron uscisse. Incuriosita, aveva sbirciato nella camera del figlio e aveva visto la scena tra lui ed Hermione. Doveva prendere la situazione in mano.

Si precipitò dal marito e lo condusse rapidamente in cucina, dove si chiusero dentro.

"Molly! Che succede?" chiese il signor Weasley, preoccupato.

"Ron ed Hermione hanno un problema e temo che possano lasciarsi" rispose lei tutto d'un fiato.

"Ma che dici? Li hai visti, sembrano sereni".

"Sembrano! Eppure prima ho sentito una strana conversazione!".

"Li hai spiati?!".

"No, sciocco... Cioè... Oh beh, non importa! Il fatto è che nostro figlio ha sicuramente combinato qualcosa, perché ho visto lui che la stava per baciare e lei che ad un tratto è quasi scoppiata in lacrime e lo ha allontanato rimproverandolo... E ha anche detto che non avrebbe dovuto trovarsi qui stasera!".

Arthur spalancò la bocca, sorpreso.

"Visto?!" esclamò la donna.

"Ma lo sai che quei due bisticciano sempre, magari stiamo esagerando un po'" provò a dire lui.

"Non mi sembrava solo un bisticcio... E sinceramente non è che li ho visti tanto sereni io stasera! Hai notato che non si sfiorano nemmeno?".

"Mmh... Quindi? Cosa proponi di fare?".

"Io parlo con Ron e tu con Hermione".

"Non è meglio il contrario?".

"No, Ronald lo capisco meglio io" sentenziò Molly.

All'improvviso qualcuno tentò di aprire la porta della cucina.

"Mamma? Papà?".

"E' Ron! Ora apro e ci parlo, tu vai di sopra da Hermione" e detto questo la signora Weasley fece scattare la serratura ed il figlio entrò con addosso già il suo cappotto.

Arthur gli sorrise ed uscì dalla stanza.

"Tutto bene?" domandò Ron alla madre, un po' confuso.

"Oh sì, caro... Senti, ti andrebbe di chiacchierare un po'? Non ci vediamo da tanto e con tutto il baccano che c'è stato durante la serata, non abbiamo avuto nemmeno un attimo per parlare".

"Veramente io ed Hermione dovremmo andare... E' molto stanca e...".

"Dai, solo due minuti!".

Il mix tra lo sguardo implorante e il tono minaccioso della signora Weasley, costrinse Ron a togliersi la giacca e a sedersi con lei.

 

Nel frattempo, nella vecchia camera di Ron...

Il signor Weasley bussò piano alla porta ed Hermione, ancora seduta sul letto, lo fece entrare.

"Ehi! Cosa fai qui tutta sola?".

"Oh, ho un po' di mal di testa" rispose lei, sperando di risultare convincente.

"Mmh... Solo questo?".

Arthur si accomodò alla scrivania e la guardò negli occhi con affetto.

Hermione annuì, abbassando lo sguardo.

"Senti Hermione, sei come una figlia per noi, lo sai... Per qualunque cosa, io sono qui... Ok?".

"Grazie signor Weasley" rispose, commossa.

"Vorrei solo dirti che... Ronald è un bravo ragazzo. Purtroppo ha preso tutto da me, per cui di errori ne commetterà da qui all'eternità... Però ti ama infinitamente, ricordatelo sempre".

La riccia rimase colpita da quel discorso... Cosa sapeva Arthur di lei e Ron?

"Perché mi dice questo?".

L'uomo alzò le spalle con un sorriso.

 

 

"Come va con Hermione?" chiese Molly al figlio.

"Bene".

"Sicuro?".

"Certo".

"Non le sai dire le bugie, Ronald".

"Abbiamo avuto solo un piccolo battibecco questa mattina, ma niente di ché".

Ormai le orecchie di Ron erano di uno spaventoso rosso acceso.

Molly sospirò.

"Non lasciartela scappare, figliolo... Vi amate così tanto! Sarebbe proprio da stupidi lasciarsi".

"E se invece lei non mi amasse così tanto? E se comunque l'amore non bastasse?".

Ron si maledì non appena vide la faccia sconvolta della madre.

"Cosa intendi?" gli domandò, seria.

"Niente... Solo che... Non so, magari lei potrebbe incontrare qualcuno a lavoro più interessante di me e...".

"Ti ha tradito?!" quasi urlò lei.

"Shhh! Mamma!".

"Ti ha tradito! Oh, quella piccola ragazzetta ora mi sente! Non ci posso credere! E io che pensavo che fossi tu ad avere combinato qualcosa! Non ho parole!".

E prima che Ron riuscisse a trattenerla, la signora Weasley era già piombata in camera di Ron.

"Tu!" urlò, puntando un dito grassottello contro la ragazza, che stava ancora chiacchierando con Arthur.

"Che succede?" chiese spaventata.

"Lo sai bene cosa succede! Come diamine hai potuto?! Il mio piccolo Ron!".

"Mamma, non hai capito!" eslcamò il ragazzo, col fiatone.

"Ho capito benissimo invece!".

Nel frattempo, sentendo il baccano, il resto della famiglia si era precipitato da loro ed assistiva sbigottito alla scena.

"Perché ce l'hai con Hermione?" si intromise il signor Weasley, confuso.

"Perché? Perché ha tradito nostro figlio con un altro uomo!".

Hermione sgrandò gli occhi, sconcertata, poi guardò Ron con una tale cattiveria che questo indietreggiò appena. In un secondo, la ragazza sparì.

"Cosa accidenti hai fatto?!" esclamò Ginny, rivolta al fratello.

"Io... Niente! Mamma ha capito male!".

"Non ti ha tradito?!" domandò Molly, rossa in volto.

"No che non l'ha tradito!" scattò Harry, nervoso.

"Oh mon Dieu!" sospirò Fleur, mentre Bill, Charlie e George se la ridevano.

"Oh, cavoli! Devo chiederle scusa" momorò la signora Weasley, imbarazzata.

"L'unico a doverle delle scuse qui è Ron" disse Ginny.

"Giusto, vado".

"No! Per oggi l'hai già torturata abbastanza... Lasciala tranquilla ora e domani mattina corri da lei" sentenziò Harry, guardandolo severamente.

Tutti scesero di nuovo al piano di sotto, mentre Ron decise di tornarsene a casa.

Quando arrivò, la prima cosa che fece fu aprire una bottiglia di wiskey incendiario, per poi sistemarsi sul divano e cominciare a bere con urgenza.

 

 

   
 
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