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Autore: Butterfly8    04/02/2015    5 recensioni
Questa storia è il seguito de "I quarant'anni di Betty". In questa storia avranno un ruolo più attivo tutti i protagonisti "secondari". Armando e Betty sono uniti più che mai e saranno i punti di riferimento per tutti gli altri. Buona lettura e aspetto i vostri commenti e recensioni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Betty e Armando

Sono in ufficio, è molto tardi ma domani ho un appuntamento molto importante. Nicolas è in luna di miele quindi non posso fare affidamento su di lui. Mario Calderon è da poco andato via.
Ho cenato con lui in ufficio, ma domani dobbiamo siglare un importante accordo con una azienda di accessori. La mia scrivania era sepolta dalle carte e solo ora sembra esserci un po’ di ordine.
Sento un lieve bussare e le porte del mio ufficio si aprono. Vedo entrare mio marito.
“Armando!” gli dico “cosa ci fai qui? Stavo per venire a casa! Ho finito!”
Lui guarda la mia cena sul tavolinetto vicino al divano.
“Ma hai cenato Betty?” mi chiede.
Lo guardo. Sono rare le occasioni in cui si presenta in tenuta casual qui in Ecomoda. Ma questo è di certo un caso eccezionale.
“C’è Gina con i bambini?” gli chiedo.
“Si. Da quando Alberto e Dodo sono andati via, la casa è tranquillissima. Tutto è ritornato alla normalità!” mi dice.
Vado ad abbracciarlo. “Come mai sei venuto qui? Ti avrei raggiunto tra poco!” gli dico.
“Devo parlarti e non ce la facevo più ad aspettare a casa!” mi dice.
“Devo preoccuparmi?” gli chiedo.
“Devo parlarti di lavoro” mi dice e si siede sul divano attirandomi vicino a sè.
Io sono così stanca! Mi tolgo le scarpe e rannicchio le gambe sul divano.
“Vorrei venderti il cinque per cento delle mie azioni dell’Ecomoda” mi dice.
Io resto senza parole. “EH? Non ho capito bene!” gli dico.
“Hai capito benissimo invece! Voglio venderti il cinque per cento delle mie azioni dell’Ecomoda” mi ripete.
“Ok, ok. Avevo capito!” dico. “Ma perché?”
“Lasciami spiegare” mi interrompe lui. “Ho bisogno di denaro per fare un investimento alla New Tech. Insomma, non ci sarebbe bisogno dei miei soldi, o di quelli di tutta la New Tech, ma io e Manuel non vogliamo che tutto il capitale per l’investimento che dobbiamo fare lo mettano Alberto e Parker Jackson Ross. È un progetto importantissimo, ma significherebbe consegnare nelle mani di Parker l’azienda. E Manuel non vuole.”
“Fammi capire… dovete sviluppare un software e avete bisogno di un investimento di denaro consistente…” chiedo
“Si. Sei milioni di dollari. Potrebbero metterli tranquillamente sia Alberto o Parker, ma Manuel non vuole. Mi ha detto che i dieci ingegneri fondatori sono disposti a mettere un milione e cinquecentomila dollari e vorrebbe che anche io partecipassi personalmente all’investimento. Questa è la quota che metteremmo tutti. Ma io non ho una così grande liquidità, quindi…”
“Quindi hai pensato che siccome io la possiedo, tu mi vendi le azioni dell’Ecomoda e puoi fare l’investimento!” concludo.
“Si!” mi dice. “Cosa ci sarebbe di male?” mi chiede.
“Niente, ma io non voglio le azioni dell’Ecomoda. Ti do il denaro e basta.”
“No Betty, questo è inaccettabile per me! Non posso accettare né ora né mai!”
“Io non voglio le azioni dell’Ecomoda. Sono della tua famiglia.”
“Ma tu fai parte della mia famiglia! Sei la madre dei miei figli! Mia moglie! Per dio! Non essere così testarda.”
“Io non sono una Mendoza. E’ vero che lavoro all’Ecomoda da tanti anni, ma l’azienda è dei Mendoza e dei Valencia. Non ti metterei mai e poi mai in una situazione di minoranza rispetto a tua madre, tuo padre o tua sorella. Per non parlare dei Valencia. No, non se ne parla!”
“Ma appunto per questo non capisco perché tu non possa comprare le mie azioni! Se non mi metterai mai in difficoltà rispetto a tutti cosa c’è da temere? O è di questo che hai paura?”
“No. Non ho paura che le cose possano andare male tra noi, ma non voglio che ci vada di mezzo l’Ecomoda!”
“Ma rifletti Betty!! Tu sei la Presidente da quattordici anni quasi, è proprio strano che tu non possegga nemmeno una parte delle azioni!”
“Questo non mi ha mai impedito di fare bene il mio lavoro mi pare, o no?”
“No. Però, io vorrei che tu avessi le azioni!” mi dice.
“No. Non le voglio! Ti ho detto che ti do il denaro che ti serve e basta!”
“No Betty, così saresti tu che investi il denaro nella New Tech e non io! Vuol dire che mi farò fare un prestito da mio padre con a garanzia le azioni!” mi dice.
“No Armando. Facciamo che IO ti faccio un prestito e a garanzia mettiamo le azioni dell’Ecomoda ok?”
“Ma perché non vuoi comprarle?” mi chiede nuovamente.
“Perché sono tue! Sono della tua famiglia, sono l’eredità dei nostri figli, ed è meglio che l’assetto societario resti così com’è!” gli dico.
“Betty ma non puoi davvero fare una cosa del genere. Praticamente è come se mi stessi dando un milione e mezzo di dollari, così quasi al buio!” mi dice.
“No, Armando. Io mi fido del tuo intuito e non è un prestito al buio. Sono certa che sarà un successo!”
“Mostro, ma come devo fare con te?? Non posso avere mai l’ultima parola?” mi chiede.
Io lo abbraccio. “In questo caso no! Sapevo che prima o poi tutti i guadagni con la Terramoda sarebbero serviti a qualcosa!” gli dico e lo bacio.
“Domani devo andare a Seattle per un incontro con Parker e altri investitori” mi dice mentre lo sto baciando.
“Bene… vai a trovare Faith…” gli dico.
“Bettyyyyyy!!” mi dice lui.
“Armando… sto scherzando!!” gli dico.

 

Non riesco mai ad avere l’ultima parola con mia moglie. Insomma! Non è possibile che lei debba avere una soluzione pronta per ogni situazione.
Questa volta, entrare in questo ufficio mi è sembrato strano. Mi ha fatto un’impressione diversa. Come se davvero non fosse più il mio ufficio. Anche se è qui che è iniziato tutto.
“Bene… vai a trovare Faith…” mi sta dicendo Betty.
“Bettyyyyyy” le dico.
Non sopporto che mi dica così! Vuole stuzzicarmi sul fatto che, durante la nostra crisi, in un assoluto momento di stupidità io abbia baciato Faith. Ma sa benissimo che non c’è niente tra me e lei lo fa proprio per provocare e perché sa che a me infastidisce molto!!
“Armando… sto scherzando!!” mi dice.
So benissimo che sta scherzando. Che vuole provocarmi. Per tutta risposta la zittisco con un bacio e la faccio sdraiare sul divano sotto di me. Inizio a baciarla insistentemente, in modo che lei capisca quali siano le mie intenzioni.
Tentando di riprendere fiato mi dice “Armando… siamo in ufficio. Tra poco verranno a cercarci! E’ tardi!”
“Ma noi stiamo lavorando!” le rispondo. “Stiamo lavorando al nostro progetto comune ‘proviamo ad avere un altro figlio!’” le dico. Lei si mette a ridere, mi bacia decidendo finalmente di iniziare a partecipare ai lavori!
Siamo ancora abbracciati sul divano, dopo aver fatto l’amore. La stringo forte a me. Non avrei mai pensato di provare nella mia vita un amore così profondo nei confronti di una donna. Un amore che non passa, ma che anzi aumenta sempre di più.
“A cosa stai pensando?” mi chiede lei.
“Sto pensando che … nessuna donna prima di te è riuscita a entrarmi dentro, nell’anima come te. Non ho mai amato nessuna donna come te. Per nessuna ho provato l’amore che nutro per te. Non pensavo che sarebbe stato possibile amare qualcuno così come ti amo. Ogni giorno di più” le dico.
Vedo che ha gli occhi lucidi. Mi prende il volto tra le mani e mi dice “Ti amo tanto dottor Mendoza!” e mi bacia. Chissà a che ora torneremo a casa stasera!!

 

 

***

 

Un mese dopo
Armando Mendoza colto in flagrante tradimento.
Il noto imprenditore colombiano è ritratto in queste foto con la sua ultima fiamma Miranda Del Bosque con cui ha passato la notte a Seattle, mentre la moglie si trovava in Colombia a guidare la sua azienda.
Altro che fedeltà assoluta! L’imprenditore, un tempo grande tombeur de femmes, negli ultimi tempi aveva fatto parlare di sé per i suoi successi professionali. A quanto pare, il lupo perde il pelo ma non il vizio!  A pagina cinque le dichiarazioni rilasciate dalla Del Bosque.

Non pensavo di dover affrontare una cosa del genere, non di fronte a mia figlia soprattutto.
“Amore, la tua compagna voleva ferirti, farti del male, ma papà non mi ha tradita. Questa foto è un falso!” le dice Betty.
“Mamma, non puoi prendermi per stupida, tra poco compio tredici anni! Qui, su questo giornale c’è la foto di papà con questa modella mentre si baciano.”
Maledetto giornale, maledetto giornale. Vorrei solo strapparlo. Poco fa Betty è entrata in casa come una furia, era al centro sportivo quando la bambina l’ha raggiunta in lacrime con quella rivista, in cui c’è una mia foto mentre bacio una modella, nell’albergo in cui ero a Seattle!
Dannazione è tutta una montatura!
“Cami, ti prego credimi!” le dico. “Non ho tradito la mamma. Te lo giuro!”
“Non ti credo! Non ti credo!” mi dice e corre a chiudersi nella sua stanza. Faccio per seguirla ma Betty mi ferma per un braccio e mi dice “Vado io più tra un po’. Ora dobbiamo parlare.”

 

Ci chiudiamo nella nostra camera. “Betty, non crederai anche tu che sia vero!”
“Cosa dovrei pensare secondo te? Quello nella foto sei proprio tu. L’infedele Armando Mendoza!” mi urla tra le lacrime.
“Non ti ho tradita! Non ti ho tradita!” le urlo di rimando.
“Vuoi dire che non sei tu nella foto? Che questi capelli non sono i tuoi? So ancora riconoscerti in una foto!”
“Betty, non è come sembra!”
“Questo lo dicono tutti i traditori quando vengono colti sul fatto!!” mi dice. “ Vuoi forse sostenere di non conoscere questa ragazza o di non essere tu quello nella foto?”
“Mi lasci spiegare?” le chiedo.
“Sono davvero curiosa di sapere che spiegazione inventerai!” mi urla.
“Questa foto risale a quando sono andata a Seattle. La sera, io, Parker e gli altri americani siamo andati a cena insieme come già sai. E questa ragazza stava accompagnando uno degli investitori amici di Parker.”
“Perdonami se non ti credo!”
“Durante la cena abbiamo fatto quattro chiacchiere, ma niente di più! Quando la cena è finita, sono tornato nella mia camera e se ricordi ti ho telefonato! Dopo circa mezz’ora hanno bussato alla mia porta e sono andata ad aprire. Era questa ragazza, che effettivamente ci ha provato, ma sembrava ubriaca. Le ho detto di andare via perché non ero interessato e che aveva sbagliato stanza. Il suo amico era poco più avanti della mia camera. Ma lei ha detto che stava cercando proprio me. Poi ha provato a baciarmi ma non appena mi sono reso conto di quello che stava facendo l’ho respinta. Ti giuro che l’ho mandata via. L’ho mandata via!! Non è successo niente tra di noi!”
“Non ti credo! Se le cose sono andate così, perché non mi hai detto niente al tuo ritorno?”
“Perché è un episodio senza nessuna importanza. Non volevo creare la situazione che si è creata ora. Tra l’altro, quella ragazza era ubriaca secondo me!”
“Non ti credo Armando! Questa è la storia più assurda che io abbia mai sentito!” mi dice
“Ma è la verità Betty. Te lo giuro. Non è successo niente tra me e lei. Non ti ho mai tradita, né con lei né con nessun’altra! Credimi.”
“Mi risulta difficile. Ti conosco! Quante volte ho dovuto coprirti con Marcela?”
“Betty..” le dico con voce sconfortata “Non ti ho tradita. Credo invece che questo sia un servizio montato ad arte. Giusto questo fine settimana dobbiamo chiudere l’accordo col Governo americano per vendergli il software che stiamo sviluppando grazie ai nostri investimenti. E sono certo che a qualcuno questo non vada bene. Quindi cosa c’è di meglio di un gossip sul presidente della New Tech per infangare la sua reputazione e di conseguenza quella della compagnia?”
“Mi sembra una storia assurda! Vuoi inventarti una storia di spionaggio industriale per coprire la tua scappatella?” mi dice.
“Non è una scappatella. Non ti ho tradita. Sono quasi certo che sia andata così. Inoltre ho già dato incarico di querelare sia la rivista che la ragazza.”
Mio figlio Roberto entra nella nostra camera e ci dice che è pronta la cena. Vede Betty piangere e le chiede se va tutto bene.
“Mamma, perché piangi?” le chiede.
Io lo prendo per mano e lo porto fuori. Voglio lasciare a Betty il tempo di rifletterci.

 

***

 

Betty si raggomitola ai piedi del letto, si siede a terra e si stringe le gambe contro il petto.
Il dolore che sta provando la fa tornare indietro nel tempo, a quando ha scoperto la lettera di Mario Calderon con le istruzioni per Armando. Pensava di aver superato quel dolore. Invece lo sta riprovando in pieno.


Mio dio, mio dio, non posso pensarci. Non posso passare di nuovo quello che ho già passato. Non pensavo che Armando mi avrebbe fatto riprovare questo tormento, questo dolore e non pensavo che avrei sentito quello che sto sentendo, venendo a sapere di un suo tradimento.
Questa volta Catalina non c’è. Non riesco a credere che mi abbia tradita. Lo conosco, non posso nemmeno escludere in assoluto che lo abbia fatto. Né che non lo abbia fatto.
Sono davvero sconvolta. La sola idea che lui se la sia trovata dietro la porta, che le abbia aperto è per me un pugno nello stomaco. Devo credere che sia andata via? Che non sia successo niente tra loro?
Ma se invece è successo qualcosa, cosa devo fare? Sono di nuovo di fronte ad un altro tradimento di mio marito? Perché di questo si tratta. Dovrei considerarlo come una scappatella?
Le lacrime scendono copiose sulla mia faccia.
Io e lui abbiamo già discusso prima di cena. Anche affrontare Cami è stato difficile. Devo credere alla storia che sia tutto un piano per non far fare alla New Tech l’accordo col governo americano come mi continua a ripetere? In effetti, se ripenso a quello che mi ha detto la sera prima di questo disastro, mentre eravamo in Ecomoda, mai e poi mai potrei credere che mi abbia tradita. Ma ora come ora non so cosa pensare. E’ già stato capace di farmi del male come nessuno nella vita, nemmeno Miguel.
Qualcuno entra nella camera, mi asciugo in fretta e furia le lacrime, ma poi vedo che è lui.
Mi viene vicino e mi prende tra le braccia.
Non dovrei farmi consolare da lui che è la fonte del mio tormento.
“Betty” mi dice “so benissimo quello che stai pensando e cosa stai passando, ma questa volta dovrai starmi a sentire, non ti lascerò andare da nessuna parte, anche a costo di chiuderci qui dentro e buttare la chiave dal balcone!!!”
“Non dire sciocchezze” gli dico.
“Tu mi devi ascoltare!” mi ripete. “Non ti ho tradita. Sono pronto a giurartelo sulla cosa più cara che ho! Non ti ho tradita. Quella ragazza fa parte di un piano. IO non potrei mai e poi mai farti ancora del male. Mi sento male al solo pensiero…”
“Ma… magari hai pensato che non ne sarei mai venuta a conoscenza!” gli dico.
“No Betty, no!! Io ti amo. TI AMO!” urla. “Non ti ho tradita, non l’ho fatto. Sono stato incastrato. Proprio perché ti ho già fatto male in passato mi guarderei bene dal ripetere l’esperienza! Io amo te, voglio te, desidero te!”
“Non so se riesco a crederti …” singhiozzo io. Sto soffrendo dannatamente. Mi sembra di essere in un fumetto, in cui lui, dopo tanto tempo torna a essere se stesso, quello di sempre, di prima del nostro matrimonio, prima della nostra famiglia. Ripenso a quello che diceva Hugo Lombardi agli inizi del nostro matrimonio ‘A lui l’infedeltà scorre nel sangue!’.
O mio dio. Non può essere. Non può averlo fatto di nuovo. Se l’ha fatto ha sconfessato tutto quello che credevo avessimo costruito in questi anni. Un rapporto solido, fatto di amore e fiducia reciproca.
“Beatriz” mi chiama “lo so che stai soffrendo. Ma io sono innocente. Non ti ho tradita. Il fatto che abbia sbagliato quattordici anni fa non significa che lo rifarei adesso. Non ti ho tradita con quella modella né con nessuna. Sono un’altra persona adesso. Tu sei il centro della mia vita. Mi sembra assurdo che tu possa credere ad un giornale scandalistico e non a me! Soprattutto, dopo che siamo sposati da tredici anni, che abbiamo tre figli, che abbiamo passato quello che abbiamo passato. Dopo che ti ho chiesto di avere un altro figlio, dopo che ti ho detto che sei il mio baricentro, come puoi pensare che vada a tradirti? Come puoi pensare che io sia quel tipo di uomo? Questo FERISCE ME ancora di più di quanto possa ferire te il mio ipotetico tradimento. Significa che tu non credi che io sia cambiato e che stavi solo aspettando il momento in cui ti avrei tradito.”
Non capisco come faccia a leggermi così nel pensiero.
“Ma io sono davvero un altro, non ti ho tradita, né con questa Del Bosque né con nessun’altra. Devi fidarti di me. Se non riesci a farlo significa che il nostro matrimonio non ha motivo di continuare! Ci riesci?!”

 

***

 

Sono passati due giorni ed io non ho ancora dato una risposta ad Armando. Non sono riuscita a dirgli “Mi fido di te” ma nemmeno “Non mi fido di te”. È una situazione assurda! Davanti a Cami ho sempre fatto finta di niente, ho sempre sostenuto che suo padre non abbia fatto nulla di contro di me e comunque contro la nostra famiglia. Anche se mi è costato comportarmi così. Ma lei è già turbata dall’aver visto quelle riviste ed è turbata dalla separazione di Camila e Alberto. Vorrei farla stare il più tranquilla possibile. Penso in continuazione alle parole di Armando, a quando nello specifico mi ha detto ‘se non ti fidi di me, significa che il nostro matrimonio non ha motivo di continuare’. Questa cosa mi ha lasciato molto da pensare. Non credo che se si fosse trattato di una scappatella mi avrebbe mai detto una cosa del genere, probabilmente me l’avrebbe confessata, così come mi ha confessato di aver baciato Faith. Quindi probabilmente è sincero. Ma allo stesso tempo ho così paura che stia cercando di nascondere tutto, per non perdere la nostra famiglia. Anche se sinceramente non riesco a credere che possa fare una cosa del genere.
In questi due giorni è stato molto concentrato sul lavoro, cercando di capire CHI possa aver architettato tutto questo. A casa nostra è venuto Manuel per controllare il nostro computer fisso. E ha preso i nostri tablet. Il mio me l’ha restituito ieri. Insomma, sono convinti che qualcuno abbia hackerato il computer di Armando per incastrarlo.
Armando, Alberto, Manuel e Parker Jackson Ross domani hanno l’incontro con i rappresentanti del governo americano e questo scandalo potrebbe mandarlo a monte. Questo me l’ha detto Alberto. Ma Parker sostiene che alla fine si tratta di un pettegolezzo, che la volontà di fare l’accordo c’è e quindi non dovrebbero esserci problemi.
Io, non parlo con lui dalla sera in cui mi ha trovato in camera in lacrime. Come per un tacito accordo non mi chiede niente. Sa che stiamo affrontando una dura battaglia e lui, inoltre, rischia di perdere tutto.
Margherita entra nel mio ufficio. Lei e Roberto si sono subito precipitati qui non appena è scoppiato lo scandalo.
“Pensavo che la faccia di Armando fosse il peggio che potessi vedere, ma la tua lo è di più!!” mi dice.
“Al peggio non c’è mai fine” sospiro. “Margherita…” la saluto. “Non dormo da due notti!” le dico. Spero tanto che non sia venuta a farmi una paternale, che non voglia infierire, che non venga a dirmi che Marcela avrebbe saputo come reagire in una situazione del genere.
“Betty” inizia “non sono venuta da sola. Sono qui con una persona che vorrebbe parlarti, che sa che mai e poi mai accetteresti il suo aiuto, quindi mi ha chiesto di mediare.”
“E chi sarebbe?” chiedo.
“Vieni Daniele, entra” dice Margherita dirigendosi verso la porta e aprendola.
“Salve Beatriz” dice lui entrando. “Mi fa molto piacere vederla, anche se avrei preferito che le circostanze fossero diverse.”
“Salve Daniele” dico io apparentemente calma. “A cosa devo il suo aiuto?”
“Non sono qui semplicemente per questo. Ci sono delle questioni che devo risolvere all’ambasciata tedesca in Colombia. Se non fosse scoppiato questo scandalo probabilmente nemmeno ci saremmo visti. Ho chiamato Margherita e le ho chiesto di vederci, perché vede, io conosco Miranda Del Bosque. Ho avuto una breve relazione con lei non appena sono tornato in Colombia lo scorso anno” confessa.
“Ah” dico io. ‘E questo era l’uomo che professava a destra e manca che voleva me e solo me?’
“SO a cosa sta pensando Betty, ma quello ormai è passato. Comunque, io la conosco e se vuole posso incontrarmi con lei e provare a farla confessare. Sinceramente, è sempre stata un tipo interessato solo al denaro e a finire sui giornali. Non dubito che possa aver partecipato ad un piano per incastrare Armando in cambio di molto denaro.”
“Non capisco perché lo farebbe Daniele” chiedo.
Margherita ascolta in silenzio la nostra discussione.
“Per lei Betty. Solo per lei. E per salvaguardare la mia azienda dal ridicolo. Perché questa è ancora la mia azienda dopotutto!”
“No Daniele, non voglio, non lo so. Vi prego lasciatemi sola. Devo pensarci” chiedo.
“Betty, rifletti, questo sarebbe un modo per proteggere sia Armando che la New Tech, che l’Ecomoda.”
Daniele mi guarda negli occhi e mi chiede “Betty, ha paura che Armando l’abbia davvero tradita? Ha paura di scoprirlo?” mi chiede.
“Queste sono cose che non la riguardano Daniele. E non mi fido della sua improvvisa bontà!”
“Come vuole! Io ci ho provato!”
Daniele e Margherita si avviano all’uscita del mio studio. Prima Margherita mi da due baci sulle guance.
“Sii forte Betty. Armando è mio figlio. So che è stato capace di tutto ma dopo averlo visto a New York, distrutto, devastato mentre ti operavano, terrorizzato dall’attesa degli esami, non lo credo proprio capace di fare questo, adesso” mi dice ed esce.

 
Le parole di Margherita mi lasciano l’amaro in bocca. Sono così confusa. Ho così paura che lui mi abbia tradita. Ma se mi guardo indietro e ripenso a tutti gli anni felici che abbiamo passato assieme, a quando sono nati i nostri figli, a quando era sdraiato con me su quel maledetto letto d’ospedale, se penso a tutte le volte che per qualsiasi motivo mi ha fatto scenate di gelosia, se lo immagino mentre gioca con i nostri figli, se penso a quando è nata Aurora, se penso al suo volto quando qui in questa stanza mi ha detto che aveva paura di avermi persa, se penso alla nostra notte sulla spiaggia di Cartagena, non riesco a credere che mi abbia tradita. Non ci riesco proprio. Quello è l’uomo che ho accanto! Non quello che la mia irrazionale paura di perderlo mi ha proiettato in questi giorni.
Sono io, evidentemente che nonostante tutti i cambi di look di questo mondo  e stupidaggini varie, non sono ancora del tutto convinta di meritarmi un uomo come lui.
Ripenso a quando la sera prima dello scandalo eravamo assieme qui nel mio ufficio. A quando dopo aver fatto l’amore, mentre eravamo ancora abbracciati mi ha detto che nessuna donna era riuscita ad entrargli dentro nell’anima come me, e che per nessuna donna ha mai provato l’amore che nutre per me. Ripenso a come è riuscito alla fine a starmi sempre vicino. Anche se gli veniva difficile. Sono proprio stupida.
Quando sono venuta a sapere del suo tradimento presunto, mi sono sentita di nuovo me quattordici anni fa. Questo mi ha mandato fuori di testa. Ma io sono diversa adesso, non sono più quella persona. E lui è mio marito. L’uomo che è stato al mio fianco per tutto questo tempo.
Stupida, stupida Betty. Improvvisamente mi è tutto chiaro.
Io lo so che lui mi ama. Ha avuto ragione a chiedermi di fidarmi del suo amore. Io mi devo fidare del suo amore per me. Mi sembra di rinsavire da un lungo tunnel buio. Adesso so cosa devo fare.

 


***

Sono nel mio ufficio alla New Tech. Manuel entra con il mio tablet.
“Finalmente sono riuscito a risalire a chi sia entrato nel sistema del tuo tablet. È stato da qui Armando. Dall’ufficio. Ancora devo fare delle indagini interne per sapere chi era davanti al pc in quel momento, ma possiamo  escludere che sia stato qualcuno da casa tua. Di certo, qualcuno ha saputo che avresti preso l’aereo, ha visto la prenotazione dell’albergo e anche il numero della suite che ti hanno mandato per mail.”
“Voglio la testa di questa persona entro oggi!” grido.
Entro oggi, tra poche ore dobbiamo incontrarci con gli esponenti del governo americano, per definire la vendita del software che abbiamo sviluppato con l’investimento personale mio, di Alberto, di Parker e dei ragazzi della New Tech. Ci lavoravano da mesi, ma solo con il nostro supporto economico sono riusciti a realizzare un sofisticato sistema di difesa che migliora di moltissimo la precisione dei droni e che in futuro potrebbe essere utile per prevenire attacchi di varia natura. La presenza di Parker ha fatto si che il nostro primo interlocutore fosse la Difesa americana. Ora, è ovvio che qualcuno ha saputo anche questo e abbia voluto impedire in qualsiasi modo che si facesse l’accordo.
Thomas Marquez è un investigatore privato, sta già indagando per noi. E a quanto pare, Miranda Del Bosque, che accompagnava uno degli americani a Seattle, non era una invitata casuale.
Non posso pensarci. Quella stupida oca potrebbe distruggere il mio matrimonio. La mia famiglia. La mia carriera. Sono stato così stupido, ma non potevo di certo prevedere che fosse lei a bussare alla mia porta, né che ci fosse un fotografo appostato da qualche parte pronto a immortalare l’attimo.
Betty … solo pensare a lei mi apre uno squarcio nel petto, è convinta che io l’abbia tradita. In effetti il mio passato non è a mio favore. Ma da quando l’ho sposata, ho cambiato vita.
Il fatto che lei non ci creda mi distrugge. Non parliamo seriamente da tre giorni, dalla sera in cui l’ho trovata in lacrime in camera nostra. Per quanto mio dio, dovrò pagare per gli errori del passato?
Affrontare nostra figlia è stato terribile. Per fortuna lei è riuscita a tranquillizzarla. Sapere che mia figlia pensi che io possa aver tradito sua madre mi distrugge. Soprattutto perché non è vero. Appena trovo chi ha architettato questo piano lo uccido. Non basta la querela che ho già fatto partire contro tutte le riviste che hanno pubblicato quelle foto!
Betty, comunque, si è chiusa in se stessa, non mi parla. Abbiamo solo dei rapporti civili davanti ai nostri figli. Non riesco proprio a credere come faccia a non credermi e a non fidarsi di me. Mi sta di nuovo distruggendo. Mi amareggia credere che lei stesse al passo ad aspettare un mio tradimento. Io non la tradirei mai. La amo più della mia vita. Nessuna venticinquenne riuscirebbe a togliermela dalla testa! Nemmeno per cinque minuti!
“… scusa dicevi?” dico a Manuel che mi sta parlando.
“Niente, niente… dicevo, immagino che Betty non stia ancora reagendo bene” mi chiede.
“No. Lei è convinta che io l’abbia tradita sul serio … o che comunque la storia del complotto non esclude che io l’abbia tradita” gli dico.
“Mi dispiace Armando” mi risponde “Sei davvero in un brutto casino.”
Entrano Alberto e Parker Jackson Ross. Abbiamo una piccola riunione. Gli americani sono già arrivati ieri sera e ci aspettano nel ristorante del loro albergo.
“Armando” mi dice Parker J. Ross sorridendo “hai una moglie eccezionale. Non molte avrebbero reagito con la sua compostezza e la sua forza” mi dice.
“Eh?” gli chiedo. Non capisco a cosa si riferisca.
“Non hai ancora letto il giornale?” mi chiede Alberto.
“No, con tutto quello che ho da fare, il giornale è proprio l’ultimo dei miei pensieri”.
“Apri a pagina cinque” mi dice Parker.
Prendo il giornale che è sulla mia scrivania come ogni mattina. Apro a pagina cinque e vedo che al posto della solita pubblicità ci sono queste parole:

Yes.  
I believe You.
I believe in You.
I trust You.
I love You
From Betty Mendoza To My husband, my Love, my Life.

Non riesco a crederci. Betty ha comprato un’intera pagina di giornale.
Si. Ti credo. Credo in te. Mi fido di te. Ti amo. Da Betty Mendoza a mio marito, il mio Amore, la mia Vita.
Ripenso alle mie parole. ’Devi fidarti di me. Se non riesci a farlo significa che il nostro matrimonio non ha motivo di continuare! Ci riesci?!’

Questa è la risposta alla mia domanda. Adesso non so più cosa dire.
   
 
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