Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: scoiattolo17    04/02/2015    7 recensioni
Un sorso troppo amaro da inghiottire. Così amaro da non poter far altro che farle sputare fuori le peggio parole ed il peggior disgusto per quell’uomo che lei aveva amato. Le calde lacrime versate le erano servite da monito: mai e poi mai gli avrebbe rivolto la parola, mai e poi mai lo avrebbe più chiamato col suo nome e mai e poi mai si sarebbe di nuovo innamorata e fidata di un uomo in tutta la sua vita. Basta. Con l’amore, lei, aveva chiuso.
:D eccomi di nuovo a stressarvi la vita! un saluto a tuttii!!! :D S.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rientrarono a Shinjuku alle prime luci dell’alba.
Sato, alla fine, si era arreso alla sorte ed, intervenendo ad aiutare Ryo e Kaori, aveva salvato anche se stesso.
Sapeva che la strada intrapresa dal padre era sbagliata, e sapeva anche quanto odioso era vivere consapevolmente una vita piena di errori. Errori che non lo lasciavano dormire la notte ed ai quali, forse, da adesso in poi, avrebbe potuto porre rimedio.
 
La lamborghini blu notte si accostò alla piccola mini rossa nel piazzale sottostante casa.
Kaori abbracciò l’uomo salutandolo.
-Ehi Kaori… grazie per non avermi fatto arrestare con tutti gli altri… grazie per avermi dato una possibilità, forse… l’aspettavo da tutta la vita… e perdonami per quello che ti ho detto… io…- sorrise gentile Sato
-Non temere Sato… Tu perdonami per averti tenuto nascosto chi fossi realmente; io, noi…- aggiunse facendo un cenno verso Ryo che guardava la scena a distanza –…noi cerchiamo di fare giustizia un po’ a modo nostro… Tokyo ne ha bisogno e… Io non ho mai avuto niente contro di te, anzi… perdonami…- una lacrima scese dagli occhi della bella sweeper imbrattandosi con il sangue ormai secco sulla sua guancia
-Ehi, grazie a te… Io adesso è meglio che vada…- sospirò Sato staccandosi dall’abbraccio -Andrò all’aereoporto e prenderò il primo volo che trovo per chissà dove, l’importante è allontanarmi da qui…-
-Ok…- Kaori lo lasciò rassegnata, quella breve amicizia era ormai giunta al termine, doveva prevederlo
-Ah Kaori?!- Sato la chiamò poco prima di entrare in auto –Sei licenziata…- scherzò sorridendo, prima di chiudere la portiera dell’auto e partire veloce.
 
Il sorriso di Kaori si trasformò ben presto in un sospiro.
Guardò Ryo aspettarla sulla porta.
Doveva medicargli il braccio e veloce si diresse da lui.
 
In bagno notò come anche lei non fosse conciata poi molto bene.
Sulle mani e sul viso aveva molti tagli, causati dalla caduta sui vetri della finestra rotta. Non erano profondi ma il volto era praticamente imbrattato di sangue ormai secco.
Guardò Ryo attenderla seduto sulla sedia con le pinze in mano
-Socia non hai una bella cera…-
-Fra un po’ non ce l’avrai neanche tu…- tentò di ironizzare lei prendendogli le pinze
 
Ryo strinse i pugni mentre le pinze gli entravano nella carne in cerca della pallottola.
Ma sapeva che il dolore che provava non era nulla in confronto a quello provato da Kaori. Poteva solo immaginare quanto per lei fosse dura  accettare la realtà, adesso che anche le sue mani erano sporche di sangue.
Lui alla morte ci era abituato, ci conviveva da quando era un bambino, ma lei? Lei era così fragile… Avrebbe sopportato tutto questo? La guardò mentre estraeva la pallottola e metodicamente disinfettava la ferita.
Il suo sguardo era assente. Era lì ma qualcosa non andava.
Kaori aveva appena finito il bendaggio quando Ryo le bloccò la mano
-Kaori va tutto bene??!- le chiese guardandola profondamente negli occhi
La ragazza guardò quegli occhi neri avvolgerla e scrutarla fino in fondo all’anima. Lui sapeva il suo stato d’animo. Lo percepiva.
E fu così che il muro di protezione da lei stessa costruito cedette sotto una piena di emozioni.
Kaori s’inginocchiò piangendo di fronte a Ryo
-Ryo io… io l’ho ucciso…- solo queste parole, tra un singhiozzo e l’altro
 
Ryo guardò teneramente la sua dolce Kaori. Era inevitabile. Chiunque facesse quel lavoro, prima o dopo, volente o nolente, avrebbe dovuto premere il grilletto. Inutile tentare di tenerla lontana da quel lavoro quando quello stesso mestiere ti fa scendere in campo schierato contro i demoni negli inferi.
Inutile tentare ti tenerla lontano oramai, inutile proteggerla dal male, se lo stesso male trattiene la sua anima in fondo ad un oscuro pozzo.
Piccola Kaori. Forse non sapevi che ‘sweeper’  è sinonimo di ‘morte’? Forse non lo sapevi, ma adesso ne hai avuto la conferma. E le voci dei morti torneranno a tormentarti presto o tardi nella vita…
Ma forse dovresti anche sapere che ‘City Hunter’ vuol dire ‘giustizia’… e la giustizia, come tutto ciò che ha valore al mondo, ha un alto prezzo da pagare.  Ma salvare gli innocenti può essere poi un peccato così grave? Può la lotta per una così giusta causa provocare tanto dolore??
 
Ryo le accarezzò una guancia ancora tinta del rosso del sangue mischiato alle lacrime; doveva tranquillizzarla, farla ragionare…
 
Alzandosi aiutò Kaori a rimettersi in piedi e la trascinò con sé, dentro la doccia, ancora vestiti.
Il contatto con l’acqua dapprima fredda fece rimanere senza respiro la ragazza che cercò di uscire veloce fuori dalla doccia ma Ryo glielo impedì, trattenendola a sé.
-E’ vero hai ucciso un uomo…- cominciò lo sweeper  -Inutile negarlo, o evitare il discorso, o mentire a se stessi…L’hai ucciso ma l’hai fatto per salvare te stessa e Sato…- fece una pausa -…ed anche me…-
L’acqua divenne calda e mischiò il sangue alle lacrime, lavando via quei sensi di colpa che attanagliavano il cuore della bella donna.
Era vero. Aveva ucciso un uomo, ma lo aveva fatto per proteggerne due. Per salvare Ryo.
Poteva quell’uomo valere così tanto per lei? Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, qualsiasi. E nonostante il passato, nonostante le litigate e le porte sbattute in faccia, lei non poteva far altro che amarlo.
 
L’acqua calda inzuppava i vestiti di entrambi, ma lei restò comunque aggrappata a Ryo.
Era bello ritrovarlo, tenerlo stretto, sentirsi al sicuro tra le sue braccia.
 
-Mi dispiace Kaori… Alla fine non sono riuscito a tenerti lontano da questa vita… Alla fine ti ho trascinato con me all’inferno…- parole appena sussurrate si mescolarono con l’acqua che inzuppava i loro corpi.
Kaori alzò lo sguardo  a cercare gli occhi dell’uomo. Occhi maledettamente tristi. Tristi per lei…
Ma lei sorrise:
-Le promesse vanno mantenute Saeba… Il mio compleanno lo festeggeremo insieme anche all’inferno; mi sarei sicuramente annoiata in paradiso in mezzo agli angeli…-
Ryo sorrise e l’abbracciò; l’abbracciò intensamente  come fosse aria dopo aver trattenuto a lungo il respiro, come fosse il fuoco per chi ha freddo  o la luce per chi ha paura del buio.
L’abbracciò immagazzinando nella sua mente quell’istante per sempre; quel profumo, quel calore, quegli occhi nocciola così vicini ai suoi, e Kaori finalmente tra le sue braccia.
Dio se era bello. Quell’abbraccio, quella sensazione.
Avrebbero voluto rimanere così per sempre.
 
Ma tutto ha una fine e quel momento non durò molto. 
Entrambi non si sarebbero sentiti soddisfatti  fino a che il desiderio dell’uno verso l’altro non fosse stato appagato.  Ed un semplice abbraccio non avrebbe mai saziato gli istinti che crescevano nei due.
 
Ryo cercò di mantenere forte il suo autocontrollo e non reagì al primo impulso. Ma quando lei si avvicinò ancora di più, accostando i loro corpi, l’uomo non ci vide più e, quasi come a saziarsi di una sete che gli infiammava la bocca, cercò il contatto con un bacio.
L’avvicinò ancora di più a sé; in breve tempo la spogliò della maglietta e continuò a baciarla insaziabile mentre l’acqua copriva i loro corpi accendendone gli istinti; e l’intera stanza fu avvolta dal vapore…
 
 
Qualche ora più tardi….
 
Il bussare insistente alla porta di casa fece destare lo sweeper.
Aprendo gli occhi notò la sua bella socia accoccolata al suo fianco.
Si perse un attimo nel contemplare quel viso così bello ripensando alle ore passate: adesso appartenevano l’uno all’altra e nessuno  avrebbe forse mai capito quanto forte ed inscindibile fosse quel legame.
Perché lei era il suo mondo, la sua vita, la sua stessa anima. E niente e nessuno poteva privarlo dell’anima. Nemmeno la morte.
Silenziosamente si alzò, scivolando fuori dal letto senza svegliare Kaori, dirigendosi verso la porta di casa.
 
-Da quando in qua chiudi la porta a chiave? Hai forse paura dei ladri?- la voce ironica della poliziotta non si fece attendere una volta aperto l’uscio di casa.
-Saeko che vuoi a quest’ora?-
-Sono le quattro di pomeriggio, non credi sia l’ora di alzarsi??-
Ryo alzò un sopracciglio pensando. Sapeva chi l’attendeva nella camera e che Dio gli fosse testimone, ci si sarebbe volentieri chiuso dentro per sempre.
-No, ancora non mi va di alzarmi, passa più tardi…- rispose di tutto punto riprendendo la via appena percorsa, ma fece pochi passi che Kaori spuntò proprio da quella porta, richiamata probabilmente dalle voci.
Era bellissima: le labbra rosee, la carnagione bianca e i capelli in disordine.
Bellissima e maledettamente sexy dato che, indossando solo la grossa maglietta dell’uomo, mostrava quelle lunghe e splendide gambe.
 
Saeko non nascose il suo stupore e,  portandosi una mano alla bocca, cercò di coprire il sorriso malizioso appena spuntato: -Hai forse troppo da fare per offrirmi un caffè, Ryo?!-
-Si, Saeko, ho troppo da fare…- sorrideva guardando Kaori –sono un uomo ricco adesso, e si sa, gli uomini ricchi hanno sempre una marea di impegni…-
Detto questo scostò Kaori delicatamente, facendola rientrare nella camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Rimasero in silenzio entrambi, uno di fronte all’altra, aspettando di sentire la porta dell’appartamento chiudersi, segno che Saeko se ne era finalmente andata.
Pochi secondi dopo la porta sbattè forte.
-Dici che si è offesa??- chiese Kaori
-Sapessi quanto mi sono offeso io quando mi ha detto  che eri alla villa Kirasawa, da sola, in mezzo a quella feccia…-
-dovremmo comunque darle la registrazione della cimice che avevo nascosto addosso a Sato, o non avrà abbastanza prove per incarcerarli…-
-Non temere, quella ne sa una più del diavolo… un giorno di ritardo delle prove non la fermerà…-  disse malizioso lo sweeper avvicinandosi alla sua bella.
-ed adesso che intenzioni hai??- disse la ragazza arrossendo
-le stesse che ho avuto stamani…-parole maliziosamente  sussurrate all’orecchio di Kaori che rabbrividì di piacere pensando a quello che l’aspettava.
La giornata, per City Hunter, sarebbe iniziata molto tardi, o ,forse, non sarebbe proprio cominciata quel giorno.
Quel giorno prevalse l’amore.
 
Fine!
***
Volevo fare un saluto a tutte le ragazze che hanno commentato e che mi hanno seguito fino a qua con la storia, siete fantasticheee!!!
Volevo  soprattutto ringraziare la mia supporter Angela che, riuscendo a farmi ragionare, ha pazientemente contribuito allo svolgimento della storia! Grazie Aky!!! :D
Un bacione a tutti! Alla prossima!!  :D :D :D
S.
 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: scoiattolo17