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Autore: istinto della luna    05/02/2015    2 recensioni
- Fremione -
Questa storia non seguirà gli avvenimenti cronologici, bensì saranno i protagonisti che ricorderanno eventi nei quali hanno compiuto alcuni gesti senza rendersene conto.
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[Cap.3]
Quando fu abbastanza lontano, si girò verso di me. Compiaciuto per il fatto che non avevo ancora distolto lo sguardo alla sua schiena, si mise ad urlare: " Vedrai Hermione, la prossima volta sarai tu a ronzarmi intorno! "
[Cap.4]
Purtroppo avevamo più di una gatta da pelare. Una di queste era una sorta di gatto impagliato con la faccia da rospo. Si chiamava Dolores Umbridge ed era il nostro nuovo insegnante di Difesa. [...]
E la seconda? Beh, la seconda era...
" FRED WEASLEY! "
[...] Assomigliava un po' ad una ragazzina saccente con i capelli arruffati e uno sguardo fiero.
[Cap.5]
Prima di spingermi verso Ron che stava avanzando verso di me, mi sussurrò la miglior promessa che avessi potuto sentirmi dire. " Prima o poi andremo ancora insieme sulla scopa, vedrai. "
[Cap.7]
" Hermione? " Mi girai e spalancai la bocca. Era stato lui a chiamarmi.
" Si? "
" Non fare la guastafeste. "
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Per ricordarmi di te
 
(Pov's Hermione - settimo libro)

Kingsley e io arrivammo alla Tana aggrappati uno all'altra. Avevo il fiato corto e la paura ancora riflessa nelle mie pupille. Qualcuno aveva cantato a Voldemort del trasferimento e i Mangiamorte ci avevano attaccato. Fortunatamente noi eravamo giunti sani e salvi, ma gli altri? Mi guardai intorno disorientata per poi incontrare lo sguardo di Harry. Corsi verso di lui e ci abbandonammo ad un abbraccio liberatorio. Affondai la testa sulla sua spalla cercando di non tremare.
<< Chi è arrivato? >>
Harry abbassò lo sguardo: << Beh, solo George, Lupin e Hagrid oltre a me. >>
Repressi un singhiozzo dietro alle mani.
Mi resi conto di quanto fossi egoista, ma in quel momento solo una persona capitanava i miei pensieri. Sperai con tutto il cuore che raggiungesse il prima possibile la Tana sano e salvo. Mi girai verso Lupin e Kingsley nell'esatto momento in cui quest'ultimo chiedeva dove fosse George.
<< Ha perso un orecchio. >>
Io li fissai allibita, soffocando un ulteriore gemito. << Ha perso un... ? >>
<< È stato Piton. >>
Portai entrambe le mani alla testa, cercando lo sguardo di Harry. Ci fissammo per un tempo interminabile, poi tornò a guardare il vuoto.  Rimasi nel cortile dove eravamo atterrati grazie alla Passaporta, anche quando Harry rientrò insieme a Lupin nella Tana.
Il mio cuore aveva cominciato a palpitare più del dovuto. Sentivo le tempie pulsare e le gambe molli. Dov'erano gli altri? E perché ci mettevano così tanto tempo ad arrivare?
<< Hermione... >> mi chiamò Kingsley. Alzai lo sguardo e lui proseguì: << So che è una domanda priva di fondamento in questo momento ma... tutto bene? >>
Volevo rispondere di no, ma uno strano rumore irruppe nella notte in quel preciso momento.  Mi girai con il cuore in gola e sospirai sollevata. Stava abbracciando il padre. Ormai era tornato sé stesso.
<< Forse si >> sussurrai al vento, mentre Kingsley si stava già dirigendo verso Arthur con la bacchetta puntata. Fred mi stava fissando e io ricambiavo il suo sguardo. Stavo lottando contro me stessa per convincermi se lasciare agire l'istinto o attenermi ai piani. Eppure era lì, con la fronte corrucciata e il viso sporco di polvere.
<< Fred >> pronunciai senza accorgermene.
<< Hermione >> rispose lui, con uno strano sorrisetto.
Non ce la feci più. Gli corsi incontro e, come avevo fatto prima con Harry, mi lanciai nelle sue braccia. Avevo bramato quell'abbraccio durante il trasferimento, soprattutto quando i Mangiamorte avevano cominciato ad attaccarci. Era una strana sensazione, che mi fece scivolare di dosso la tensione accumulata quella notte. Mi sentivo finalmente al sicuro, senza esserlo davvero.
<< Ti dimostrerò chi sono, Kingsley, solo dopo aver visto mio figlio! Adesso fatti indietro, se ci tieni alla pelle! >>
Entrambi ci staccammo e ci guardammo negli occhi.
<< Quale fratello, Hermione? >>
Io boccheggiai. Non sapevo cosa dire.
<< Hermione, che fratello? >> domandò nuovamente Fred trattenendomi per le braccia. Sussurrai lievemente: << George. >>
Si irrigidì all'istante e, insieme al padre corse dentro casa, privandomi della sicurezza che mi aveva trasferito.


Dopo molto tempo ancora nessuno si era aggiunto a noi e io temevo che fosse successo qualcosa di brutto. Scrutavo il cielo scuro in silenzio in cerca di qualche indizio sulla possibilità che Ron, Tonks, Bill e Fleur e Moody e Mondungus non fossero perduti.
Ad un tratto vedemmo uno strano movimento nel cielo e riconobbi una scopa. Saltellai sul posto strillando senza riuscire a contenermi.  Ron e Tonks atterrarono davanti a noi ansanti, ma felici. Mi precipitai ad abbracciare Ron, così come Harry insieme a me. Arrivarono poi anche Bill e Fleur bianchi come due lenzuoli.
<< Che cosa è successo? >> chiese qualcuno preoccupato.
Bill guardò suo padre e disse: << Malocchio è morto. >>
Ci fu un silenzio disumano in cui percepivo solo i miei battiti farsi sempre più lenti fino a scomparire per sempre.
<< Come è...? >>
<< Mondungus, appena ha visto Voi-Sapete-Chi, è fuggito. >>
Abbassai lo sguardo. Lo sapevo che di quel Mondungus non potevamo fidarci.
Repressi una lacrima ed entrammo nella Tana dove Fred stava ridendo con George. Fissai inorridita il lato del volto del ragazzo senza aggiungere una parola.  La notizia della morte di Malocchio giunse alle orecchie dei membri mancanti e tutti cercammo di mantenere la calma.  << Ora è meglio andare a letto, dovete riposare. >>
Alzai lo sguardo su Molly e annuii. Nessuno aveva bisogno di dormire, ma di dimenticare. Sapevo che era impossibile... un po' come dormire.

*

<< Harry, sai già che cosa abbiamo intenzione di fare, giusto? >> domandai il giorno dopo, guardandolo negli occhi.
<< Verremo con te >>  aggiunse Ron.
Harry scosse il capo. << Non se ne parla, non rischierete ancora. >>
Assottigliai lo sguardo tornando a riempire la borsetta. Non sopportavo quando faceva così. Che cosa si aspettava: che dopo aver rischiato la notte precedente non saremmo andati fino in fondo?
<< Sappiamo bene che cosa può accadere. >>
<< Nonostante questo non abbiamo intenzione di lasciarti andare da solo. >>
Harry stava per rispondere quando due figure alte, uguali e dai capelli rossi fecero la loro comparsa nella camera dove stavamo parlando.
<< Salve ragazzi! >>
<< Come va? >>
Ron digrignò i denti: << Come vuoi che vada? >>
George parve pensarci un secondo e poi aggiunse: << Se devo essere sincero non mi interessa! >>
Fred si avvicinò sedendosi sullo stesso letto sul quale ero appoggiata io.  << Siamo qui per fare le veci di mamma. >>
<< Già - proseguì l'altro - vuole a raccolta sia Ron che Harry. >>
<< Perché? >> domandai.
Entrambi alzarono le spalle senza rispondere.  Harry e Ron, dopo aver scambiato un'occhiata complice con me, uscirono dalla camera. intuii all'istante che cosa volevano che non facessi e io non lo avrei fatto.
Uno strano silenzio prese il loro posto facendomi imbarazzare; ma cercavo, mio malgrado, di nascondere la borsetta di perline.
<< Se non vi dispiace, vi lascio anche io! >> disse George, apprestandosi a raggiungere la porta.
Io inarcai un sopracciglio. << George - lo chiamai - ti sei reso conto di avere uno spazzolino conficcato nel... ehm... orecchio? >>
Lui si girò di scatto squadrandomi divertito: << Puoi dire anche foro, Granger, e comunque non ti sembra che sia più sexy così? >>
Corrucciai le labbra. Lui mi fece l'occhiolino e uscì dalla camera.
Guardai Fred che nel frattempo si era allargato sul letto riducendo il mio spazio a poco più di un quarto dell'intero materasso.
<< Ti sembra il modo, Fred? >>
<< E così partite? >>
Abbassai lo sguardo senza rispondere. Avevo promesso di non dire nulla, ma non sapevo a cosa sarebbe effettivamente servito dirgli che non saremmo partiti, quando era più che evidente.
<< Perché vuoi saperlo? >> sussurrai, sperando che non continuasse a fare domande.
<< E no Granger, qui faccio io le domande! >>
Sbuffai e finalmente alzai lo sguardo su di lui. << Abbiamo un compito da svolgere e per attuarlo dobbiamo partire. >>
<< Non puoi prenderti una vacanza, Hermione? >>
Scossi la testa risoluta. Sapevo che quello che avrei fatto sarebbe stata la cosa giusta. Il mio compito era sempre stato essere al fianco di Harry e ora non lo avrei lasciato per nulla al mondo.
Lui mi passò una mano sulla guancia. Lo guardai e incontrai i suoi occhi infuocati a fissarmi. Sembravano arrabbiati, ma allo stesso tempo divertiti.
<< Non cambierai mai. >>
Si avvicinò maggiormente, continuando a tenere quella sua mano sulla mia guancia ormai bollente. Che mi stava succedendo?
<< Non riesco a credere che te lo stia per dire. >>
<< Cosa? >>
Lui mi guardò perplesso per poi alzarsi dal letto. Mi imbronciai per il fatto che avesse tolto la mano e mi parve che capii a cosa stessi pensando perché rise compiaciuto.
<< Beh, sai, mi mancherà... >> cominciò, interrompendosi a metà frase.
<< Che cosa ti mancherà? >>
Lo vidi deglutire. << Andare sulla scopa, Hermione. >>
Dopo di che si Smaterializzò, lasciandomi impotente di compiere qualunque gesto.

*

Arrivò il giorno del matrimonio di Bill e Fleur. Prelevai dall'armadio il vestito che avevo portato per quell'occasione e lo indossai. Mi sedetti sul letto e ci rimasi per un po'. Le parole di Fred mi avevano completamente sconvolto. Non riuscivo a capacitarmi di ciò che ci stava succedendo, una cosa troppo grande e troppo difficile in vista degli avvenimenti che stavano accadendo. 
Mi alzai e agguantai la mia borsetta di perline stringendola possessivamente. 

Dopo la cerimonia giunsi nel gazebo presso il quale si teneva il ballo in onore dei due sposi. Mi misi ad osservare la gente presente. Tutti avevano volti sconsolati, seppur illuminati da una strana luce e - ahimè - fin troppo passeggera.
Vidi i miei amici intenti a parlottare in un angolo e decisi di unirmi a loro.
Feci in tempo a sentire "zia Muriel","orecchie asimmetriche" e "vecchia megera".
<< Che succede? >> chiesi cercando di apparire allegra e rilassata.
Tutti si girarono verso di me fissandomi intensamente.
<< Niente di speciale >> prese parola Ginny.
<< Zia Muriel e i suoi commenti >> continuò Ron sconsolato.
Una mano mi sfiorò la schiena da dietro. Mi girai di scatto allarmata. Constatai che si trattava solo di Fred. Sorrisi e lo fissai interrogativa.
<< Dai, vieni a ballare. >>
<< Non raggiungi tuo fratello? >>
Fred assunse una finta aria di innocenza: << Perché? >>
<< Beh, è circondato da Veela, mentre tu sei qui... con me. >>
Mi prese la mano e mi trascinò in pista, urlando che non sarei mai cambiata. Misi una mia mano sulla mia spalla e lui la posò sul mio fianco. Non eravamo molto vicini, ma la voglia di ritrovarmi in un altro di quegli abbracci avventati e improvvisati cresceva progressivamente.
<< Beh, saremo spesso in contatto comunque. >>
<< Che cosa intendi? >>
Lui si avvicinò al mio orecchio sfiorandolo con le labbra. << Radio Potter. >>
<< CHE!?! >> gridai, facendo voltare buona parte degli invitati verso di noi. Lui scoppiò a ridere incurante del rossore che si stava impossessando delle mie guance.
<< Lo scoprirai a tempo debito. >>
<< Ok >> convenni non del tutto convinta.
Continuammo a ballare in silenzio. Non sapevo cosa dire o forse non volevo dire nulla per non disturbare l'atmosfera che si era formata tra di noi. Sapevo ormai che ci cercavamo spesso, soprattutto da quell'episodio.
<< Mi manca non occuparmi più del mio negozio, Hermione, lo sai? >>
Oh no, no, no, no... dove voleva arrivare?
<< Ah si? >>
Lui sorrise: << Certo! Non ricordi che divertimento? >>
Io finsi indifferenza, sperando che non arrivasse mai a quel punto. Probabilmente mi stava ascoltando al contrario perché proseguì finendo col accennare a quell'episodio di cui me ne vergognavo ancora a distanza di un anno.
<< Come quella volta in cui hai preso per sbaglio un nostro filtro d'amore e mi... >>
Fred non poté continuare perché gli tappai la bocca con entrambe le mani all'istante. Eravamo ad un palmo dal naso, mentre lui rideva con gli occhi e io lo crucciavo con lo sguardo.
<< Fred, ti prego non parlare di quell'episodio. >>
Lui annuii e io tolsi le mani dalla sua bocca. 
<< Te lo concedo Hermione, ma guarda che quello non era un filtro d'amore normale. >>
Io alzai un sopracciglio: << A no? >>
<< Certo che no, ma non fa niente. >>
Mi trascinò di nuovo a ballare, senza che potetti aggiungere altro.  Mi sentivo così  tranquilla tra le sue braccia che per un momento mi dimenticai della situazione che stavamo vivendo.  Fu così fino a quando un patronus non irruppe nel gazebo. Ammutolimmo tutti all'istante e osservammo la vivida luce che emanava l'animale. L'osservai con più attenzione. Era una lince: Kingsley.
Deglutii tornando a guardare Fred, anch'egli stupito e preoccupato.
Una voce roca parlò: << Il Ministero è caduto. Il Ministro della Magia è morto. Arrivano, arrivano... >>
La folla cominciò a urlare e a disperdersi nel tendone. Cercai di rimanere il più lucida possibile.  Sapevo che cosa avrei dovuto fare in caso fosse accaduto qualcosa del genere, tuttavia non riuscivo a muovere un passo. Intercettai Ron e Harry e provai a dirigermi verso di loro. Tra pochi secondi i Mangiamorte ci avrebbero raggiunti, non avevo tempo.
Venni bloccata da un braccio che mi strattonò talmente forte da farmi girare su me stessa. Ancora intontita guardai negli occhi il mio aggressore: Fred. Una strana fiamma si impossessò delle mie viscere e non potetti fare nulla per fermarla: mi avvicinai a lui avida e lo baciai. Dall'impeto con il quale rispose al mio bacio, capii che era quello il motivo per cui mi aveva strattonato. Non riuscivo a sciogliere quel contatto anche se sentivo la bacchetta sfoderata fremere nella mia mano.
Mi staccai da lui poco dopo con gli occhi lucidi. Quante parole non dette ci avevano tenuto separati e quanto tempo a rincorrere le menzogne. Gli accarezzai una guancia, mentre lui mi sorrideva dolcemente, forse per la prima volta. Mi tornò alla mente di quell'episodio in cui io, sotto l'effetto del filtro, mi ero ritrovata a baciare lui, il proprietario di quello stesso negozio, mentre stava spiegando ad un ragazzo il funzionamento di una Merendina. Solo in quel momento feci caso ad un particolare: lui aveva ricambiato, aveva ricambiato, nonostante  sapesse che fossi sotto incantesimo.
Prima di spingermi verso Ron che stava avanzando verso di me, mi sussurrò la miglior promessa che avessi mai potuto sentirmi dire.
<< Prima o poi andremo ancora insieme sulla scopa, vedrai. >>
Tornai a scrutare i suoi occhi e sobbalzai: non mi aveva mia guardato così dall'anno in cui ero stata pietrificata.








Angolo Autrice:
Nuovo capitolo!!!
Come vi è sembrato? Diciamo che in questo caso c'è stato un salto nel futuro, anche se non è la prima volta. Beh, l'indizio presente in questo capitolo parla da solo quindi... incontreremo presto dei protagonisti un po' meno "maturi", per così dire.
Se devo essere sincera mi piace personalmente il bacio fugace e pieno di sentimento che si scambiano poco prima dell'arrivo dei Mangiamorte, perché, oltre ad essere un gesto avventato (eheheh) ha finalmente denudato i due protagonisti dalle proprie convinzioni e superficialità, che invece avevano da bambini. 
Tengo molto a questa storia e spero di riuscire a trasmettere anche a voi lettori la sua importanza (per me).
Come sempre mi auguro che vi sia piaciuta e che sia all'altezza delle vostre aspettative.
Ringrazio chiunque l'abbia inserita tra le preferite, seguite, ricordate e abbia recensito, o abbia semplicemente letto.
A presto,

Martina

 
   
 
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