Buongiorno!
Come alcuni di voi sanno, da quasi un mese sono separata dal mio amato piccì, ma oggi è il 5° compleanno di Linette e, pur facendo i salti mortali, ci tenevo ad aggiornare.
Il regalo che vi propongo per festeggiare
questa ricorrenza è il seguito della mia bimba virtuale: The He in the She 2:
So di averlo già spiegato molte volte, ma ho scoperto che alcuni utenti non ne erano al corrente. Quindi…
Il seguito di Linette, già in parte scritto, è una raccolta e non una long-fic.
Ho adottato questa scelta perché i capitoli avranno lunghezza variabile e non seguiranno una precisa sequenza cronologica (quando i capitoli saranno collegati, sarà specificato di volta in volta).
In essa, si riempirà il buco temporale tra il ritorno di Merlin-maschio e la sua ri-trasformazione, missing moments di questi 3 anni prima dell’epilogo, cose che avevo eliminato nella storia di Lin.
Avremo dei what if, degli spin-off, side story e avventure con Merlin-maschio e Arthur; capitoli sul Merthur vero e proprio, e su come è stata fatta la scelta di ritrasformarsi e la sua attuale descrizione fisica (per ovvie ragioni, la regina non può assomigliare a Linette).
Ovviamente, però, ci sarà un sacco di futuro, perché la dinastia dei Pendragon ci attende! ^_=
(Nel complesso, pochissimo angst, quintali di fluff, ironia e comicità).
Credo sia doveroso specificare che non metterò l’avvertimento Mpreg, poiché Merlin è diventato biologicamente donna, ma resta una Mpreg spirituale per ovvi motivi (vedi trama cap. 90).
Linea temporale: qualche
mese dopo il matrimonio.
Dedico questo nuovo inizio a quanti hanno amato MerLin.
Ai vecchi e ai nuovi lettori.
Grazie.
The He in the She 2
Capitolo I:
The Nest Syndrome
Il re di Camelot entrò nei propri appartamenti,
ma si arrestò bruscamente sulla porta.
Sembrava che nella stanza
fosse passato un tifone: secchi d’acqua, spazzoloni, spugne, stracci, vestiti
ammonticchiati…
“Merlin?!” Arthur guardò le gambe del proprio consorte che
spuntavano da sotto il baldacchino.
Il mago sussultò,
spaventandosi. Lo si capì dal movimento scattoso dei piedi. “Sì?”
“Merlin! Ma che diamine stai fa-” Il
nobile gli corse incontro, cercando in qualche modo di raccapezzarsi o di
aiutarlo.
La regina di Camelot riemerse lentamente dall’angusto
spazio, risollevandosi a fatica e tenendosi l’enorme pancione prominente.
“Oh, niente, niente!” rispose, sventolando una mano a mezz’aria con
espressione noncurante. “Stavo solo pulendo la nostra camera!”
“Tu… cosa?”
“Pulivo. La. Camera”, scandì, come se stesse parlando con un idiota.
“Questo l’avevo
intuito, ma me ne chiedevo la ragione!” s’alterò il
re. “In tanti anni, non hai mai pulito le mie stanze decentemente! E ti ci metti ora, ora che
dovresti solo riposare?!”
Merlin sollevò un sopracciglio,
offeso.
“Forse dovrei farmi
stipendiare come allora”, ponderò, provocatorio. “Nh. Meglio di no, mi pagavi una miseria”.
Arthur boccheggiò,
temendo che l’altro fosse davvero impazzito.
“Tesoro, ma sei sicuro di stare bene?!” ripeté,
avvicinandosi a lui preoccupato.
“Sì, certo!” replicò il
mago gioioso. “Manca ancora mezza luna al parto!”
“E
questo… questo. Che significa?” Il sovrano allargò le braccia come
a contenere l’intero caos.
“Avevo voglia di
muovermi e di riordinare. Così l’ho fatto”.
“E ti sembra normale?
Nelle tue condizioni? Dov’è finito Malcom?”
“Gli ho dato il
pomeriggio libero. Mi stava assillando”.
“Oh, e chissà
perché!” ironizzò Arthur, incrociando le braccia. “Ora tu ti cambi quegli abiti
sporchi e ti rimetti a letto e riposi un po’. D’accordo?”
“Manco per idea!”
La vena sulla tempia
del nobile Somaro pulsò in modo preoccupante.
“Merlin…”
sibilò, come faceva un tempo mentre stava per perdere la pazienza, oppure
quando il valletto reale ne aveva combinata una delle sue.
“Le lenzuola vanno
cambiate, Amore”, lo rabbonì il mago, accarezzandogli una guancia con la mano
impolverata, ma il sovrano non se ne curò.
“Allora chiamo due
serve”.
“Faccio da me…” gli
spiegò Merlin, sciacquandosi le dita in un catino e andando a passo pesante
verso il canterano.
Peccato che le lenzuola fossero nel cassetto più basso e lui non
riuscisse più a chinarsi fin laggiù.
Al terzo tentativo
inutile, lanciò uno sguardo supplice al consorte.
Arthur sbuffò, ma si
avvicinò e le prese al posto suo. “Ecco”.
Il sorriso di Merlin,
mentre lo ringraziava, gli fece mancare un battito.
Il re si schiarì la
gola tossicchiando. “Perché non… ti limiti a giocare un po’ con la magia? Come passatempo…”
“È troppo instabile.
Ho la testa in subbuglio e anche il corpo. Potrei anche distruggere Camelot per sbaglio”.
Re Pendragon trasalì. “D’accordo. Niente
magia, per carità”.
“Infatti”,
concordò Merlin, spazientito. “Sto usando le mani, come puoi ben vedere”, replicò
brusco, incalzandolo poi. “Ti muovi con quelle coperte?”
Sua Maestà scattò
come un valletto, dandosi da fare laborioso.
“Hai visto Gaius?”
s’informò, circumnavigando le colonne del baldacchino per mettersi di fronte
all’altro e aiutarlo nella sostituzione della biancheria.
“Mi ha visitato due
ore fa”, rispose lo stregone, infilando uno dei cuscini in una nuova federa.
“Dice che ho la ‘Sindrome del Nido’”.
“Ed è grave?!” Arthur trattenne il respiro. Merlin scoppiò a ridere.
“Lo diventa quando ti
ostini a voler spolverare ogni ampolla del laboratorio del medico di Corte!”
Arthur pensò che sì,
il suo compagno era definitivamente andato.
E boccheggiò
sconvolto.
“Mi ha vietato di
provarci. Temeva che gli fracassassi tutto quanto”, gli
raccontò colpevole. “Così sono andato nelle stalle, ma non hanno voluto
sentir ragioni…”
“E vorrei ben
vedere!”
“… e poi nelle cucine”,
continuò Merlin, come se non fosse stato interrotto, “chiedendo di lavare i
piatti…”
Il re si sbatté una
mano sul viso, sgomento.
“… ma la capocuoca
era così agitata che ha quasi bruciato il pranzo e allora ci ho rinunciato…”
“E sei venuto qui a mettere a soqquadro la camera”.
“Ehi!” sbottò
risentito. “Stavo rassettando!”
“Sì, certo”,
confermò, sarcastico. “E quanto dura questa… Mania del Nido?”
“Aumenta con
l’avvicinarsi del parto”.
Il futuro padre inspirò
rumorosamente. “E il tuo livello com’è?”
“Gaius crede che il
piccolo nascerà prima del previsto”, gli rivelò, accarezzandosi il pancione.
“Fra qualche giorno, al massimo… o fra qualche
ora”, bisbigliò, calando sul finale.
“Oh, fantastico!”
Arthur si grattò la fronte, pensieroso. “Non è che adesso decidi che senti il bisogno irrefrenabile
di un giro a cavallo o che ti manca tua madre…” – perché lui avrebbe preferito
andare in guerra, piuttosto che rivedere l’amata suocera.
Oh, sì.
Hunith si era dimostrata una suocera modello, fino
a quando non le aveva spiegato che aveva messo incinto il suo bambino. Allora le cose era un po’ cambiate e
l’adorabile signora era diventata un po’ meno adorabile.
– “… Tu non vuoi emigrare su una scopa a Ealdor,
vero?”
Merlin ghignò
divertito. “Ma che asino che sei!”
Arthur prese la
risposta come un gesto incoraggiante e si rilassò.
“Mia madre arriva domani. Non te l’avevo detto?”
E Arthur sbiancò.
-
Fine -
Disclaimer: I personaggi di Merlin, citati in questo racconto, non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.
Ringraziamenti: Un abbraccio alla mia kohai e a Laura, che subiscono le mie paranoie. X°D
Note: The Nest Syndrome si traduce con “
Poiché è una cosa istintiva, non andrebbe repressa. (Rientra nell’istinto materno del mammifero, serve a creare un ambiente sano e confortevole al nascituro).
Gli Esperti credono che la sindrome del nido, che colpisce le donne incinte, sia causata da fattori biologici ed emotivi. Durante la gravidanza gli ormoni sono rivoluzionati e possono far agire in maniera diversa dall’abituale. È uno dei sintomi più divertenti dell’essere incinta, anche se il partner potrebbe non trovare tanto divertente la terza volta che viene riorganizzato l’armadio in una settimana!
Ridipingere la casa, per esempio, oppure fare le pulizie di primavera fuori
stagione, è uno degli istinti più comuni e una delle
attività che si svolgono maggiormente durante questa fase.
Per chi ha letto la mia fic “Waiting for you” al capitolo 10 c’è un riferimento al ‘nido’ che Aithusa deve costruire per partorire i suoi cuccioli.
Bene. Volevo solo
ringraziare tutti quelli che mi hanno lasciato un parere sul finale di Linette. Sono davvero felice che la mia scelta vi sia
piaciuta!
Avviso di servizio (per chi segue le altre mie storie):
- Aggiornato
il cap. 3 della long merthur
AU “Magic Melody (Mordred’s Lullaby)”.
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elyxyz