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Autore: istinto della luna    07/02/2015    2 recensioni
Dal testo:
Hermione Granger era imbarazzata.
Sì, molto imbarazzata.
Stava uscendo dall'aula di Trasfigurazione con le gambe tremanti e le gote arrossate.
Non ci poteva credere.
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Imbarazzata per cosa vi chiederete...
Beh, basta leggere!
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Quella scossa ha smentito le apparenze

Vuoto. Un grande vuoto stava occupando la mente di Hermione. Sentiva come se non occupasse né la realtà né la fantasia.
Un colpo, due colpi, tre colpi. Qualcuno si stava muovendo vicino a lei. Voleva aprire gli occhi. Un brusio e un movimento ovattato. Hermione voleva a tutti i costi aprire gli occhi.
E, finalmente, lo fece. Un fascio di luce la investì interamente facendola gemere. Non riusciva a capire dove si trovasse. Ricordava solo di aver sentito una voce e poi il legno duro di uno scaffale.
<< Finalmente cara, ti sei svegliata. >>
Hermione alzò lo sguardo. Era Madama Chips. Ricongiunse tutti gli avvenimenti. Erano andati al Ministero per raggiungere Sirius ma avevano trovato una setta di Mangiamorte ad impedire che si compiessero le loro intenzioni. Una strana paura l'assalì.
<< Dove sono gli altri? Come stanno? Si sono fatti male? Neville! Ricordo che aveva il naso rotto. >>
Madama Chips la guardò male come per dire che doveva pensare solo a riposare.
<< Hermione, non ti preoccupare, sto bene. >>
La ragazza si girò di scatto e notò che Neville si trovava nel letto di fronte a lei. Fu così che cominciò a guardarsi attorno notando all'istante anche altri due componenti della famiglia Weasley sdraiati uno di fianco all'altro.
<< Ron! Ginny! >>
<< Stanno riposando >> sussurrò Neville.  Il suo naso, perlomeno, aveva riacquistato la giusta dimensione.
<< Che è successo? >>
<< Oh, non preoccuparti Hermione. >>
Era stata Luna a parlare che, con i suoi occhioni a palla, stava guardando la ragazza da una sedia vicino al letto di Ginny. Hermione non l'aveva notata poco prima, forse per lo spavento che aveva preso vedendo i due ragazzi con gli occhi chiusi.
<< Ginny si è slogata una caviglia, mentre Ron... non lo so... è impazzito ad un certo punto. >>
<< Continuava a farfugliare e ha toccato dei cervelli >> continuò Luna.
<< Cervelli? >> domandò allarmata Hermione.
Neville annuì per poi toccarsi il naso e lasciarsi scappare un sospiro.
<< Dov'è Harry? >>
Neville si ricompose e si sedette meglio sul materasso.
<< Penso che sia da Silente. >>
Hermione si ributtò sul letto con le braccia sulla fronte. Che cosa era successo veramente? E perché i suoi amici non volevano parlare se non sollecitati? Poi pensò ad una persona. Quell'unico ragazzo che le faceva venire la scossa dalla testa ai piedi. Si guardò il polso dove, per sua gioia, il braccialetto era ancor legato dolcemente tutto intero.
Fred. Aveva bisogno di lui. Doveva vederlo, non poteva aspettare altro tempo.
<< Hermione? >> bisbigliò Neville dal suo letto. 
Lei girò il volto e notò che Luna aveva lasciato la sua sedia. Lo guardò e cercò di sorridere. << Dimmi. >>
<< Conoscevi Sirius Black? >>
Lei, disorientata, annuì avidamente. Che cosa era successo a Sirius?
Neville distolse lo sguardo. << Beh, ecco... >>
Hermione lo precedette: << Che cosa ha fatto? >>
Neville ricominciò: << Ehm, lui... si, diciamo che... >>
Il cuore di Hermione stava battendo all'impazzata. Non riusciva a capire perché Neville continuasse a farneticare invece che ammettere la verità all'istante. Che gli fosse successo qualcosa di... definitivo?
<< Lui... è m... si, insomma... è mor-rto >> ammise infine.
Hermione sbiancò: << Morto? >>
Lui annuì senza aggiungere nulla e si allontanò dal letto, avvicinandosi a Ron che, ancora placidamente, stava dormendo sereno.
La ragazza non poteva crederci. Sirius, il padrino di Harry, era morto dopo solo due anni di libertà. Sentì una lacrima abbandonare i suoi occhi ma, con la mano ancora fasciata, la scacciò malamente. 
Stranamente dal solito, decise di accantonare un attimo la questione, di non pensare più agli avvenimenti che avevano avuto luogo a causa del loro viaggio verso la Londra babbana. Le vennero in mente gli esami che, brillantemente, aveva affrontato. Si ricordò di tutte le lettere che aveva mandato a Fred, il quale aveva risposto solo per darle una calmata, o almeno così andava dicendo. 
Ancora una volta si scoprì di pensare a Fred, quel carismatico ragazzo di cui non avrebbe potuto fare a meno. Aveva cercato molte volte in quei due mesi, prima del "viaggio a Londra" di non permettere a Fred di occupare i suoi pensieri, di non lasciarsi andare alle emozioni. Purtroppo fu costretta ad accettarle e a non tirarsi i capelli ogni qualvolta un ragazzino qualsiasi, eccitato, aveva nuovamente nominato la spettacolare impresa compiuta da quei due scapestrati.

Nei giorni a seguire Hermione sperò varie volte che, da quella porta, spuntasse almeno un ciuffo rosso di capelli a farle la sorpresa più bella del mondo, ma non accadde. Dovette ammettere che ci era rimasta un po' male, ma non lo avrebbe mai riferito a sé stessa, nemmeno sotto tortura.
Harry li aveva raggiunti e, insieme, avevano letto sulla Gazzetta del ritorno di Voldemort e dello scoppio di una nuova Guerra Magica.  Hermione voleva capire che cosa stesse passando nella mente di Harry, voleva capire che cosa fosse realmente successo nella Stanza dei Misteri. Insomma voleva parlare di Sirius Black. Ron la zittiva sempre lanciando una lunga occhiata compensiva nella direzione di Harry.
Il tempo passò e finalmente, dopo essere usciti dall'infermeria, presero il treno per fare ritorno a casa.

*

Appena mise piede fuori dal treno l'odore della Metropolitana invase le sue narici. Sapeva di vecchio e la cosa la infastidiva alquanto.  Attraversò il muro che divideva il mondo magico da quello babbano e vide i suoi genitori. Si fiondò tra le loro braccia senza pensarci due volte. Ancora una volta Hermione stava abbracciando persone che non avrebbero innescato nel suo corpo quella maledetta scarica elettrica. Sorridevano felici, soprattutto per il fatto che non conoscevano in dettaglio ciò che era accaduto.
Il padre parlò per primo: << Hai passato bene l'anno? >>
<< Certo, papà >> affermò convinta.
<< Mi sembra che quest'anno avessi degli esami difficili. I GUFO, giusto? >>
Hermione annuì entusiasta: << Sì! Spero solo che mi siano andati bene. >>
<< Certo che ti sono andati bene, Granger. >>
Hermione si girò di scatto. Dietro di lei un ragazzo alto e magro dalla folta chioma infuocata aveva appena fatto capolino da un angolo. Si avvicinò maggiormente sorridendo a trentadue denti. Aveva una strana giacca, che fece rabbrividire Hermione.
<< Buongiorno signori Granger. Sono Fred, figlio di... >>
<< Ah si! Sei uno dei gemelli Weasley >> esclamò la madre di Hermione senza contenersi.
Fred sorrise: << Si... e quello più bello, per la precisione. >>
Hermione sbuffò e lo spintonò leggermente. Era davvero felice di poterlo rivedere ma, il pensiero di mostrarlo in pubblico e, in modo particolare, davanti ai suoi genitori, la frenava.
<< Perché secondo te non sono il gemello più bello, Hermione? >>
La ragazza avvampò. I suoi genitori stavano assistendo alla scena senza parlare. Non avrebbe di certo potuto rispondere davanti a loro. Non sapeva che fare: puntava lo sguardo tra Fred e i suoi genitori immaginando che ci fosse una via di fuga alternativa pronta a risucchiarla.
<< Hermione, Hermione! >>
Qualcuno la stava chiamando. Si girò e vide il resto della combriccola Weasley fare la loro entrata. I signori Weasley portarono via i suoi genitori in meno di un secondo. Hermione sospirò d'un tratto alleggerita e si sedette su una panchina.
Fred, che stava ancora sogghignando, la prese per mano e la condusse lontano dagli altri, sotto le iridi divertite di George.
<< Allora mi vuoi rispondere Granger? >>
Lei lo guardò negli occhi. Era con le spalle al muro mentre Fred la squadrava dalla testa ai piedi giocando con uno dei suoi ricci.
<< Si e no. >>
<< Che vuoi dire? >>
<< Si, ti risponderò e no, non sei il gemello più bello. >>
<< Sicura? >> Le si avvicinò pericolosamente: i due visi separati solo da pochi centimetri e le braccia del ragazzo la intrappolavano al muro.
<< Si. >>
Fred ghignò e le baciò una guancia. Hermione chiuse gli occhi sperando che la fatidica scossa non l'assalisse senza avvisarla. Aveva aspettato quel momento dal giorno in cui aveva aperto gli occhi in infermeria.
<< Se ne sei convinta, questo sarà il mio limite, Hermione >> affermò risoluto continuando a fissare le sue iridi castane.
Hermione avrebbe voluto obbiettare, ma aveva paura che così facendo sarebbe sottostata ai piani di Fred ed era l'ultima cosa che voleva. Eppure quel viso, quel sorriso, quelle labbra, quelle braccia le erano mancate troppo. Sentiva il braccialetto scottare sul polso e la voglia di annullare le distanze la stava opprimendo.
Guardò ancora una volta quelle labbra e si buttò. Quasi lo soffocò con i propri capelli e lo fece indietreggiare. Sentiva la sua risata assopita nelle orecchie e le occhiate maliziose che, probabilmente, le avrebbe lanciato successivamente, le trafiggevano la pelle.
Lo stava finalmente baciando e quella scossa ritornò più agguerrita che mai facendola tremare leggermente. Finalmente si sentiva di nuovo viva, desiderata e a casa.
<< Hermione sono sorpreso! Che ti è successo? Sei ancora tu? >> domandò Fred dopo essersi ripreso.
<< Si, certo che sono io, Weasley. >>
<< Non avevo dubbi. >>
Si sedettero per terra a parlare di quello che era successo dei mesi successivi alla loro fuga. Omise il particolare del fatto che fu costretta a passare giorni interminabili in infermeria perché vittima di fatture e maledizioni.
<< Cosa succederà adesso, Fred? Voglio dire... >>
<< Adesso che è tornato tu-sai-chi, intendi? >>
<< Si. >>
Uno strano silenzio occupò presto il posto delle loro parole. Fred ci pensò a fondo e infine affermò sicuro: << Combatteremo. >>
Annuì con il capo e tornò a perdersi tra i suoi pensieri.
<< Ehi Granger, coraggio. Non mi va di sorbirmi una ragazza che pensa solo a cose brutte! >> disse il ragazzo, scompigliandole i capelli.
<< Che dovrei fare? >>
Fred sorrise: << Oltre a baciarmi, dici? Beh, rispondere ad alcune domande! >>
Hermione non ebbe bisogno di sentire la domanda. Sapeva già che cosa stesse pensando il gemello.
<< Scossa. >>
<< Come? >>
<< È stata la scossa, Fred. Lei me lo ha fatto capire. >>
Il ragazzo alzò un angolo della bocca, in quella che doveva essere la sua espressione imbarazzata. Non ci sarebbe mai riuscito! 
<< Ringrazia la scossa da parte mia, allora. >>
Entrambi risero tranquilli e rincuorati. Non si erano giurati amore eterno, ma sapevano che quello che provavano era reale e forte come quella strana scossa che, ogni volta, che lo sentiva vicino, provava incessantemente.
<< Ehi piccioncini, la mamma vi vuole a raccolta. >>
Alzarono la testa e non si sorpresero nel vedere George in piedi di fronte a loro.
Hermione lo fissò ringhiando appena: << Ti sei lasciato sfuggire... >>
<< No, tranquilla, non sono un ipocrita, ma l'ho detto a Ginny. In fondo siamo noi che abbiamo dato il via alle danze. >>
Fred e Hermione si alzarono e seguirono George che trotterellava di fronte a loro con la stessa giacca orrenda che stava portando Fred.
<< Ma che giacca state indossando? >>
<< Non ti piace Granger? È di drago. >>
Hermione si voltò verso Fred cercando di nascondere il disagio, facendogli una linguaccia.
<< Che stavate facendo? Si può sapere? >> domandò Ron appena arrivarono.
Hermione avvampò, ma non aprì bocca.
George tossì: << Beh, io avrei da dire una cosa. >>
<< Cosa? >> domandò Ron con gli occhi di fuori.
<< E così il nostro gemellino si è dato da fare... con un prefettino: niente male! >>
<< George! >> urlarono i diretti interessati meritandosi le occhiatacce di Molly e della madre di Hermione.
<< Non urlate troppo! Se no è più evidente >> continuò George per nulla turbato dalla loro reazione.
<< Quindi state insieme? >> chiese a bruciapelo Ginny.
Le orecchie di Ron diventarono roventi, mentre Hermione trasalì.  Guardò Fred che, per la prima volta in vita sua, era stato zittito. Non avevano mai detto esplicitamente di stare insieme. Infondo non era da molto che la loro "storia" andava avanti.
Hermione inspirò a fondo e fissò incerta Fred, che non perse tempo e parlò: << Certo! Ne dubitavi forse? >>
Ginny, contenta del proprio operato, si congratulò con loro. George, dal canto suo, tentò di canticchiare nuovamente la filastrocca, ma fu prontamente fermato dal gemello.
Quando lasciò i suoi amici promettendo loro che avrebbe scritto presto e, dopo aver abbracciato Fred, Hermione si allontanò con la sua famiglia. Solo in quel momento capì che aveva sempre sbagliato a limitare il proprio punto di vista. Prese il braccialetto tra le mani facendolo oscillare attorno alle dita.  Fissò ancora la lettera W e sorrise al significato.   
In quel momento, in auto diretta a casa sua, fece una promessa a se stessa.

<< Hermione non ti fermerai più alle apparenze, vero? >>
<< No, andrò oltre. Ne sono più che certa. >>








Angolo Autrice:
Ed ecco il CAPITOLO FINALE!!
Sono davvero contenta del mio operato, al di là del successo riscontrato (proprio) o del contenuto, perché ho preso un impegno e l'ho mantenuto. Inizialmente, se devo essere sincera, ero molto restia nel rendere la mia One shot una Long, soprattutto per il fatto che non avevo mai scritto storie sulla Fremione più lunghe di una One shot (appunto). Trovo che la Fremione sia una coppia alquanto complicata da descrivere in più capitoli, soprattutto per il comportamento "variabile" di Fred nei confronti di chiunque. Non lo vedo come un ragazzo apprensivo o altro, di conseguenza non posso pensare di fare una Long se non ci sia dietro anche qualche fatto più grande (come la guerra). Tuttavia ho voluto provare e questo è il risultato.
Ovviamente come da copione (almeno per quanto riguarda il mio modo di fare) non ho potuto omettere il risveglio travagliato di Hermione in seguito - per chi non lo sa - dello "svenimento" avvenuto a causa dello Schiantesimo di un Mangiamorte. Di conseguenza, si può dire, si è persa la battaglia finale e quindi la morte di Sirius. Non sa nemmeno cosa sia accaduto a Ron e Ginny, perché poco prima di perdere conoscenza, ha preso la direzione opposta a quella dei due giovani Weasley. 
Per concludere, voglio RINGRAZIARE chiunque abbia ritenuto la mia ff degna di essere letta e (forse) di conseguenza inserita tra le preferite, seguite e ricordate. Ringrazio anche chi ha recensito i miei capitoli.

Voglio, infine, aggiungere che sto scrivendo una sorta di Long fic, sempre sulla coppia Fremione, molto più semplice di questa e che si svolge durante tutti gli anni dei due personaggi, o almeno durante quelli corrispondenti ai libri della Rowling. La caratteristica fondamentale è quella della presenza di salti temporali continui che alimentano (o almeno dovrebbero XD) la curiosità del lettore.
Il titolo è Una storia fatta di gesti avventati.

Ok, ora posso concludere sul serio.
Posso salutarvi e augurarmi che sia stata di vostro gradimento until the very end.
A presto, con altri scritti...
Martina


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