Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: marta_weasley    22/02/2015    2 recensioni
questo mese è la Tsukkiyamafest e quindi mi sono imposta di seguire i prompt dati. ogni capitolo è a se' e può toccare vari temi, generi e rating, ma ovviamente i protagonisti indiscussi saranno Tsukishima e Yamaguchi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutor AU
 
Yamaguchi Tadashi non era mia andato molto bene a scuola. Passava tutto l’ anno a poltrire per poi recuperare, quando ci riusciva, alla fine con voti mediocri. La matematica poi, non era proprio il suo forte, per quanto si impegnasse non riusciva proprio a capirla. Quel giorno Yamaguchi si ritrovò in mano l’ ennesimo pessimo risultato del test di matematica. I suoi genitori lo avrebbero di certo ucciso questa volta, così nascose il compito nella tasca posteriore della divisa e cercò di entrare in casa senza farsi sentire. Per sua sfortuna però sua madre lo stava aspettando all’ ingresso.
“Yamaguchi Tadashi!” disse incrociando le braccia al petto.
“M-mamma… come mai sei qui?” chiese Yamaguchi  cercando di non guardarla negli occhi. Era impossibile che sapesse del suo ultimo compito ne era certo, ma questo non lo consolava affatto.
“Ho una sorpresa per te” la signora Yamaguchi aveva uno sguardo furbo sul volto. “Vai in camera tua e lo scoprirai”
Il moro era confuso e,  doveva ammetterlo, anche un po’ terrorizzato per la sua sorpresa. Salì le scale con un certo nervosismo ed aprì cautamente la porta facendo sbucare dentro solo la sua testa. Ciò che vide fu la sua solita e normale stanza.
“Tu sei Tadashi, vero?” il moro sentì una voce dietro di lui e scattò come un gatto girandosi all’ improvviso. Davanti a se’ aveva un ragazzo biondo, un po’ più alto di lui, magro e slanciato dagli spessi occhiali neri. Il biondo lo guardò sollevando un sopracciglio. “C-chi sei?” domandò il moro arretrando.
“Sono il tuo nuovo tutor” rispose l’ occhialuto come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Yamaguchi sbarrò gli occhi. Un tutor?! Il biondo si avvicinò ed allungò la mano verso la tasca posteriore dei pantaloni del moro. Quest’ ultimo arrossì violentemente irrigidendosi all’ improvviso. L’ altro però, come se niente fosse gli sfilò il foglio e lo lesse attentamente. Yamaguchi, risvegliato dal suo stato di shock, cercò di riprendersi il compito senza riuscirci. “Tsk. Come si fa a prendere 25 su 100 in matematica?! Neanche a farlo apposta…” commentò con un sorriso obliquo. Yamaguchi gli strappò di mano il foglio. “S-sono cose p-private!” cercò di sviare il discorso lamentandosi, ma non gli riuscì molto bene.
Il biondo sospirò alzando un angolo della bocca in un piccolo sorriso divertito. Constatò che era divertente vedere quel ragazzino  imbarazzato. “Comunque” disse dopo essersi schiarito la voce “Ci conviene iniziare a lavorare, abbiamo molte cose da fare se vogliamo che tu quest’ anno venga promosso”
Yamaguchi lo guardò attonito. Ma allora fa sul serio?
“Ah, e comunque, io mi chiamo Tsukishima Kei”
 
Passarono giorni e poi settimane ed i due si trovavano due volte a settimana a casa di Yamaguchi per le lezioni supplementari. Senza accorgersene diventarono piuttosto legati. Sebbene all’ inizio Tsukishima-san sembri un ragazzo freddo che pensa solamente a se stesso, Yamaguchi si era accorto che aveva anche un lato gentile e premuroso ed il moro, doveva ammetterlo ne era completamente affascinato.
Anche Tsukishima iniziò ad apprezzare la presenza dell’ altro, certo ogni tanto lo faceva veramente innervosire con tutte le sue scuse o quando si distraeva, cosa che succedeva terribilmente spesso, ma non poteva fare a meno di pensare a quanto stesse bene accanto a lui.
Un giorno però, mentre Tsukishima aspettava il moro nella sua stanza, quest’ ultimo entrò frettolosamente sorridente e col fiato corto. “Tsukishima-san ce l’ ho fatta!!” gli sventolò davanti alla faccia un foglio di carta “Sono riuscito a passare il test di matematica!” il moro preso dall’ entusiasmo abbracciò l’ altro e rimase così per un po’ a godersi il calore dell’ altro finché non si rese conto effettivamente di ciò che aveva fatto. Si staccò all’ improvviso iniziando a balbettare una scusa dietro l’ altra, ma Tsukishima non aveva aperto bocca, era rimasto pietrificato. Sentire il corpo dell’ altro contro il proprio gli aveva fatto perdere un battito o due per non parlare della faccia imbarazzata e paonazza che aveva in quel momento. Tsukishima resistette allo strano impulso di stringerselo al petto e non lasciarlo più andare e si schiarì la voce accarezzandogli la testa “Ben fatto Tadashi”
Quel piccolo ed imbarazzante episodio fu accantonato da entrambi, ma nei giorni seguenti tra loro era cambiato qualcosa. Ogni volta che si sfioravano anche solo per caso il moro si ritraeva immediatamente cercando di non guardarlo negli occhi, mentre l’ altro avrebbe solo voluto che quel contatto continuasse in eterno.
Non va bene, non va bene per niente… devo darmi una calmata.
Quel giorno Tsukishima se lo ripeté più volte. Più i giorni passavano più si sentiva legato a quell’ imbranato lentigginoso. Aveva iniziato a studiare ogni suo movimento, dai muscoli delle gambe che si tiravano quando incrociava le gambe sulla sedia per concentrarsi su un problema particolarmente difficile, ai movimenti delle lunghe dita affusolate che continuavano a torturarsi a vicenda ogni volta che tra loro scendeva un silenzio imbarazzante; ma la cosa su cui più amava soffermarsi erano le labbra rosse che l’ altro aveva. Certe volte si ritrovò a fissarle intensamente ed a desiderare di poterle baciare più e più volte. Ma non poteva, doveva darsi una calmata, non voleva rischiare di rovinare quel rapporto di amicizia e fiducia che si stava pian piano instaurando tra loro anche se certi giorni la tentazione di mandare tutto all’ aria e baciarlo era troppa.
Passò un’ altra settimana e Yamaguchi si stava impegnando duramente per il nuovo test di matematica che avrebbe dovuto dare il giorno seguente.  Tsukishima si allontanò dalla camera per andare in bagno e quando tornò lo ritrovò addormentato sulla scrivania.
Come diamine fa ad addormentarsi così in fretta? Mi sono allontanato per 5 minuti…
Non riuscì a trattenere un piccolo sorriso obliquo per quella visione così adorabile.
Lo fissò a lungo finché non lo vide muoversi leggermente e mugugnare. Lo sguardo finì sulle sue labbra dischiuse. Voleva baciarle, Dio se lo voleva. Era la prima volta che lo vedeva da così vicino. I capelli scuri erano arruffati intorno al viso e un ciuffo ribelle gli copriva l’ occhio sinistro. Senza pensarci il biondo glielo scostò dal viso gentilmente. La pelle del moro era morbida e Tsukishima non poté fare a meno di passare un dito sopra le lentiggini dell’ altro. Ora che era così vicino poteva addirittura contarle. Una… due… tre….
 
Yamaguchi aprì gli occhi e si ritrovò il volto addormentato di Tsukishima davanti a lui. Saltò in piedi completamente paonazzo. Tsukishima aveva il volto appoggiato alla scrivania sopra il braccio destro. Aveva gli occhiali un po’ storti e calati sul naso e lo faceva sembrare un po’ goffo e buffo, ma sempre terribilmente bello.
Era da tempo che il moro si era accorto di essere attratto dall’ altro e quando quel giorno per la felicità di aver passato il test lo aveva abbracciato pensò che il suo cuore avrebbe potuto sfondargli la gabbia toracica. Il moro iniziò a camminare avanti ed indietro per la stanza cercando di calmarsi. Quando stavano insieme era perennemente nervoso, ma ora lo era ancora di più perché sentiva l’ irrefrenabile impulso di baciarlo.
Oddio, non dovrei, ma.. ma se lo faccio n-non se ne accorgerà, vero?!
Yamaguchi inghiottì a vuoto e si accucciò vicino all’ altro. Chiuse gli occhi e strinse forte le labbra. Si avvicinò stringendo le palpebre e sentendosi il cuore in gola lo baciò. Fu un tocco leggero e veloce.
Non si è svegliato, m-magari potrei dargliene un’ altro e poi basta.
Il moro chiuse di nuovo gli occhi e lo baciò di nuovo. Le labbra del biondo erano così morbide e quando si staccò non resistette dal baciarlo ancora ed ancora ed ancora.
Quando si staccò per l’ ultima volta e aprì gli occhi si congelò sul posto. Ciò che vide furono due occhi ambrati che lo fissavano completamente spalancati. Yamaguchi si alzò di scatto e iniziò a farfugliare; avrebbe voluto mettersi a piangere, era finita , ora lo disprezzava, lo avrebbe insultato e picchiato e non sarebbe più tornato. Sentiva le lacrime pungergli gli occhi mentre il fiume di parole sconnesse continuava a fluire dalle sue labbra senza controllo. Il biondo si alzò e fece una cosa del tutto inaspettata; lo baciò, non come aveva fatto Yamaguchi, ma  con trasporto circondandogli la vita con le braccia e stringendoselo forte.
“T-tsuki... Tsukishima-saaaan!! Asp-“ il biondo si staccò un’ attimo per riprendere fiato e lo guardò negli occhi.
“Ascoltami bene” gli sussurrò all’ orecchio con voce pesante provocando nel moro decine di brividi lungo la schiena “Se vuoi che mi farmi e che faccia finta che tutto questo non sia mai accaduto dillo ora che riesco ancora a fermarmi” sebbene la voce del biondo fosse bassa e leggermente incrinata Yamaguchi la sentiva rimbombare in tutto il corpo chiara come mai prima d’ ora.
Oh, al diavolo!
Il moro prese il volto dell’ altro tra le mani e lo baciò con trasporto. Il biondo si immobilizzò per un secondo, sorpreso dalla mossa di Yamaguchi, ma si riprese in fretta e ricambiò il bacio. Yamaguchi era schiacciato tra la scrivania e il corpo di Tsukishima e con le mani si reggeva alla sua maglia. La sua mente non voleva funzionare normalmente, l’ intera stanza era sparita per lui, c’ era solo Tsukishima incollato a lui. Quest’ ultimo gli leccò il labbro inferiore in un chiaro invito ad aprire le labbra. Tadashi era completamente in balia dell’ altro ragazzo ed aprì la bocca approfondendo il bacio. Ad un certo punto Tsukishima iniziò ad accarezzare l’ addome dell’ altro prima sopra e poi sotto la maglia. Yamaguchi si staccò ed appoggiò  la testa nell’ incavo del collo dell’ altro riprendendo fiato. Il biondo gli baciò il collo continuando ad accarezzarlo dolcemente per imprimere nella memoria ogni singolo lembo di pelle dell’ altro; il colore, la morbidezza, il sapore. Tsukishima si abbassò ed inizio a baciargli il ventre, assaggiandolo; il moro tremò e si appoggiò alla scrivania con una mano mentre mordeva piano l’ altra per cercare di non urlare; lo avrebbe fatto, avrebbe voluto urlare perché quella situazione era così nuova, così strana e così bella.
Nel frattempo il biondo continuava la sua esplorazione salendo verso i pettorali poco delineati, con le mani ancora che circondavano la vita sottile del moro con gentilezza, quasi avesse paura di poterlo rompere. Poi le sue mani si spostarono verso l’ elastico dei pantaloni da ginnastica che il moro portava sempre in casa.
“A-aspetto un attimo Tsukishima-san!” le mani del moro fermarono all’ istante quelle dell’ altro. Non riusciva neanche a guardarlo perché tutto l’ imbarazzo che non riusciva a sentire prima era arrivato tutto in una volta facendogli scoppiare il cuore nel petto. Era tutto nuovo per lui e si sentiva in balia di tutte quelle emozioni ed era bellissimo, ma anche un po’ spaventoso.
Tsukishima lo guardò per un attimo cercando di ricomporsi, ma era difficile, finalmente lo aveva lì tra le sue braccia con i capelli scompigliati, le labbra umide e le guance talmente rosse da far spiccare le sue lentiggini più del solito e lui gli chiedeva di fermarsi?! Prese un respiro ed allontanò le mani riluttante, non avrebbe mai fatto niente contro la sua volontà.
Appoggiò la mano destra sulla sua guancia e baciò l’ altra con gentilezza. Yamaguchi lo guardò per un attimo ed accennò un piccolo sorriso; il biondo sarebbe potuto morire solo guardandolo sorridere. Lo strinse a sé e appoggiò il mento sulla sua spalla.
“Tsukishima-san?” lo chiamò il moro dopo qualche minuto perché l’ altro sembrava non volersi muovere. “Tsukishima-saaan” lo chiamò di nuovo.
“Voglio rimanere così ancora un po’” rispose il biondo stringendolo più forte, ma stando attento a non fargli male.
Il moro sorrise sentendo la sua faccia completamente bollente e gli passò una mano tra i capelli. Rimasero così per un po’ e quando il giorno dopo Yamaguchi portò a casa l’ ennesima insufficienza non poté fare a meno di ridacchiare tra sé.
Bhe, sembra che avrò bisogno del  tutor ancora per un po’.
 
 ROBA DELL' AUTRICE
non so come chiedervi scusa per la mia scomparsa improvvisa! sul serio, mi dispiace tantissimo, ma ho avuto delle settimane infernali, tra un raffreddore tremendo e l' inizio del progetto "scuola-lavoro" (cioè per due settimane non vado a scuola, ma a fare uno stage mattina e pomeriggio). chiedo ancora scusa e spero di poter recuperare al più presto ç.ç
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: marta_weasley