Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Segui la storia  |       
Autore: Ninechka    26/02/2015    3 recensioni
[ AU scolastica || genderbend di una parte dei personaggi || Makoto protagonista ]
Un nuovo anno scolastico comincia per Makoto Tachibana e Nagisa Hazuki. Si ritrovano nella stessa classe, con compagni nuovi e, il primo giorno, sono assenti due studenti. Uno è un nuovo studente appena trasferitosi, l'altro chi sarà? Grandi problemi di cuore e non, tutti mischiati ad una buona dose di serietà e comicità, tutti accompagnati da una palla che finisce nel canestro!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makoto Tachibana, Nagisa Hazuki, Sosuke Yamazaki, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Iwatobi Basketball Club

 

Capitolo 2: I ragazzi mancanti! Pericoli in vista?



 

Il sole caldo del tramonto colorava quella stanza con lievi sfumature aranciate, mentre una penna scriveva furiosamente sul quaderno. Makoto era lì, gli occhiali da riposo posati sul naso a darle un’aria da studentessa modello e gli occhi che, di tanto in tanto, guizzavano dal quaderno, al libro, al letto lì affianco, per poi tornare sul quaderno e ripetersi: erano mesi e mesi che la situazione era sempre la stessa, ma Tachibana non riusciva ancora ad abituarsi. Quella stanza era troppo bianca nonostante lo squisito tramonto alla finestra, era troppo silenziosa nonostante il continuo “bip” dell’elettrocardiogramma, Haruka aveva ancora gli occhi chiusi, e non dava cenni di miglioramento da ben 11 mesi.

 

Haruka Nanase era un bellissimo ragazzo dai capelli lisci e neri come la notte ed occhi brillanti come zaffiri; era poco più basso di Makoto, magro, silenzioso e schivo, con forti passioni quali l’acqua - quindi anche il nuoto - e lo sgombro alla piastra; ma con Tachibana era diverso, con lei si apriva e si mostrava quasi per niente apatico - almeno quand’erano soli, il che capitava molto spesso -, si stavano vicini a vicenda, e così crescevano: insieme. I due erano vicini di casa poichè le loro madri erano amiche per la pelle, così sono sempre stati insieme da prima dell’arrivo di Nagisa nella loro vita. Certo, Nanase poteva mostrarsi freddo e musone, ma...Makoto ne era cotta da sempre: era il suo opposto sotto tutti i punti di vista, e lo ammirava per questo; non ebbe mai il coraggio di dichiararsi, e da quasi un anno a quella parte, neanche l’occasione.
Makoto ricordava quel tragico incidente come se avvenisse ogni secondo delle sue giornate.

 

Nell’estate dell’anno precedente, la famiglia Nanase e la famiglia Tachibana - come ogni anno - stavano beatamente trascorrendo le loro vacanze estive tutti insieme, e Haruka e Makoto, stanchi di dover avere quelle piccole pesti di Ran e Ren Tachibana attorno a schiamazzare chi per un motivo e chi per un altro, avevano deciso di fare una passeggiata per il lungomare. Il cielo scuro non prometteva nulla di buono, così come il vento che increspava il mare repentinamente; ma nonostante ciò, Haruka trascinò Makoto in acqua, a costo di tenersela letteralmente appiccicata addosso pur di starci: la castana aveva paura di nuotare, figurarsi con quelle onde alte e scure a minacciarli.
« Haru torniamo a casa, il mare è troppo agitato! » uggiolò la ragazza, impaurita ed infreddolita, guardando l’altro con occhi supplichevoli.
« Solo un altro po’. » le rispose apaticamente il ragazzo, lo sguardo determinato negli occhi di lei che, con un sospiro, dovette acconsentire: voleva che il suo adorato Haru fosse felice, e nulla lo emozionava più dell’idea di poter placidamente nuotare nell’oceano. Ma qualcuno lassù non voleva dargli scampo, a quanto pare.
Presto, le onde del mare s’ingrossarono a dismisura, dividendo i due ragazzi e spedendo Makoto lontano, dove neanche lei riusciva a toccare; urlò il nome del ragazzo, il quale si voltò - sorpreso dal suo tono - e accorse subito a prenderla, stringendola forte a sè. Insieme, tentarono di raggiungere la riva e salvarsi, ma di nuovo, il mare li divise, buttando la ragazza sulla spiaggia e il ragazzo altrove, verso la scogliera.
« HARUKA!! » lo richiamò la ragazza, la voce stridula tra panico e lacrime.
Per quanto quel gruppo di marinai lì vicino lo ripescarono in fretta e lo riportarono a riva, nulla riuscì ad evitargli quello schianto contro la roccia frastagliata, che gli procurò un trauma cranico talmente grave da farlo finire in coma. I medici dell’ospedale gli prestarono tutte le cure necessarie in fretta, operandolo anche d’urgenza, ma per sapere quanto fossero gravi i danni riportati avrebbero dovuto aspettare il suo risveglio.
Risveglio che non arrivava dopo quasi un anno d’attesa.

 

Makoto si sfilò gli occhiali dal viso, asciugandosi le silenziose lacrime che le bagnavano il viso. Nessuno le aveva puntato il dito contro, ma lei si sentiva colpevole per quell’incidente: se fossero usciti dall’acqua poco prima, si sarebbero certamente salvati; se lei non avesse avuto paura, sarebbe stata capace di tirarlo fuori da quell’inferno dai colori freddi… “Se ci fossi io in quel letto, invece che lui, sarebbe sicuramente meglio” si diceva infine, tutte le volte.
Da quell’incidente, Tachibana passava tutti i pomeriggi lì, in ospedale, accanto ad Haruka, portandosi pure i compiti da fare per non rimanere comunque troppo indietro con lo studio. Quell’avvenimento la logorava dall’interno, e se non ci fosse stata Nagisa nelle sue giornate a consolarla e distrarla, forse non sarebbe nemmeno più viva.

 

~~~

 

« Siamo al secondo giorno e stavi per entrare in ritardo. Mako-chan, non cambierai mai! » rise Nagisa Hazuki, chinata sul banco dell’amica appena arrivata.
« N-non ho sentito la sveglia. » rispose Makoto, trafelata per la corsa, mentre si lasciava andare contro la propria sedia. L’altra poggiò gomiti ed avambracci sul ripiano, avvicinando il suo viso a quello dell’amica con espressione seria...troppo seria per essere di Nagisa.
« Piuttosto, Mako-chan. So chi è l’altro studente che non si è presentato ieri. » le sussurrò, e alla castana mancò il fiato per un tempo indescrivibile.
« E chi è? » chiese quindi curiosa e quasi impaurita, ma Nadeko - eletta il giorno prima rappresentante di classe con Kyoko, come l’anno precedente - richiamò l’attenzione di tutti, invitando gli studenti a raggiungere il proprio banco per salutare la professoressa di letteratura classica, Amataka-sensei.
« Mako-chan, cambia banco. » sibilò Hazuki prima di correre verso il suo posto. Makoto tremò al suo avvertimento: chi mai poteva essere quello studente che era in grado di rendere seria una persona tanto spensierata come Nagisa?!
« In piedi! » disse cristallina e ferma la voce di Nadeko, facendo alzare tutti gli studenti. « Saluto! » ordinò, inchinandosi verso la signorina appena entrata in aula, seguita a ruota dalla scolaresca. « Seduti! » disse infine, e tutti si risedettero al proprio posto. Nadeko era molto timida, ma era abbastanza rigida sulle regole, il che la rendeva un’ottima candidata per rappresentare la classe; casomai qualcuno si ribellasse alle sue disposizioni, sarebbe intervenuta Kyoko, ben più determinata e forte della sua amica.
« Buongiorno, ragazzi. Prima di iniziare la lezione, vorrei dare il benvenuto ad un nuovo studente. » sorrise la giovane insegnante, mentre la porta della classe si apriva. Un ragazzo alto camminò verso la cattedra con passo misurato ed elegante, postura dritta e composta, la divisa ben messa che pareva essere stata modellata sul fisico stesso dell’alunno. Intanto, Amataka aveva appena finito di scrivere il nome dello studente sulla lavagna, e a Makoto parve di vedere Nagisa sobbalzare. Il nuovo arrivato si sistemò meglio gli occhiali dalla montatura cremisi che schermavano gli occhi purpurei, dopo essersi chinato davanti alla scolaresca ed essere ritornato in piedi facendo scostare appena i capelli bluastri.
« Io sono Ryugazaki Rei, mi sono trasferito da Hokkaido per il lavoro di mio padre. E’ un piacere conoscervi. » si pronunciò finalmente il nuovo studente. Sembrava molto educato, ma al contempo rigido: non c’era una sbavatura o un’incongruenza tra il suo aspetto fisico, i suoi vestiti ed i termini utilizzati; era uno di quei ragazzi perfetti, che miravano ad essere i primi in tutto. La cosa non rassicurò particolarmente Tachibana - goffa com’era, sarebbe subito risultata antipatica a quel ragazzo - ma non gli risparmiò un caloroso sorriso, mentre rispondeva in coro agli altri ragazzi della loro classe.
« Benvenuto, Ryugazaki-kun! »

 

« Mako-chan hai visto quant’è figo il nuovo studente??! » trillò Nagisa, le braccia dietro al collo e gli occhi sognanti; Makoto dovette spostarla per non farla finire contro un albero nel cortile della scuola, mentre si dirigevano verso la palestra, dove il club di basket le attendeva: dovevano decidere cosa fare e dire per invogliare i nuovi studenti ad iscriversi al loro club, soprattutto il femminile, visto che non era uno sport propriamente da ragazze.
« Sembra molto...serio. » commentò la castana, dubbiosa, una mano sotto il mento, e Hazuki sbuffò contrariata, dando una piccola spinta all’amica.
« Non ne capisci niente di ragazzi! » borbottò, arricciando il naso, mentre Makoto rise, divertita dalla sua reazione. La giornata prometteva bene, sia per il meteo che per il clima sereno nel cuore di Tachibana che, tra l’arrivo di Ryugazaki, le ore scolastiche e l’ottimo pranzo cucinatole dalle sante mani di sua madre, parve ricordare solo in quel momento l’avvertimento di Nagisa circa l’altro punto interrogativo del giorno precedente.
« Alla fine, chi è lo studente che manca? » chiese quindi, facendo cadere l’amica dalle nuvole. Quest’ultima si rabbuiò, ma non fece in tempo a dire nulla che la più alta venne colpita dietro la testa da una palla da basket.
« Oops. Che sbadato..! » sghignazzò ironicamente una voce alle loro spalle; una voce che le due conoscevano troppo bene. Raccolto il pallone, Makoto si voltò con espressione indecifrabile verso l’alto ragazzo, che la guardava arcignamente.
« Attento a dove miri, o ti faccio sbattere fuori dalla squadra. » parlò Tachibana, il tono forzatamente calmo per celarne l’astio; lanciò quindi il pallone al ragazzo, mettendoci casualmente più forza del dovuto e beccandolo all’altezza dello stomaco. L’altro incassò il colpo e frenò la palla, costringendosi a mostrare noncuranza per la botta subita.
« E da quando una del club femminile può decidere per il club maschile? » domandò sarcastico l’altro, facendo poi dietrofront e tornando verso l’altra palestra; le due ragazze ne seguirono l’ampia schiena allontanarsi, lanciandogli mentalmente ogni tipo di maledizione, fattura, iella e chi ne ha più ne metta.
« Ma ancora non l’hanno espulso, quello Yamazaki?! » sbuffò Makoto, una mano a massaggiarsi la testa laddove era stata colpita. Sousuke Yamazaki era una ragazzo molto alto e prestante, dai corti capelli bruni e i taglienti occhi color acqua marina; asociale titolare della squadra di basket, era forte sia nello sport che con le mani: era il “bullo della scuola”, ma nonostante ciò, era comunque molto quotato tra le ragazze. Ma sia Tachibana che Hazuki lo odiavano da morire.
« Beh, no. E lo abbiamo pure nella stessa classe, quest’anno. » commentò lugubre Nagisa, facendo sobbalzare la castana. Era lui lo studente mancante? Quello che avrebbe occupato il banco dietro al suo?!
« CHE COSA??! » strillò, tra panico e rabbia. Da lontano, Rei Ryugazaki non si era fatto sfuggire un singolo istante della scena.


...to be continued!


*Nina’s Corner*

Nonostante i 15 anni di attesa, ecco il secondo capitolo, finalmente! *^* Perdonate il ritardo, ma non sapevo come concluderlo...inizialmente volevo raccontare di più, ma mi sono detta che mettere troppe cose tutte insieme non era consigliabile. E poi dove stava la suspance?? BD *condannatela per la troppa cattiveria*
Come mai tra Makoto e Sousuke c’è tutto questo astio?
Perchè Rei ha assistito a tutta la scena a mo’ di stalker?
Quante ere passeranno prima di vedere un terzo capitolo?
Lo scoprirete solo vivendoleggendo! BD
Grazie per aver letto lo scorso capitolo e di avermi fatto sapere le vostre opinioni; spero lo farete anche per questo! >u< (e scusatemi per Makoto OOC, ma ho dei motivi. Davvero. -?-)
Alla prossima! *^* <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: Ninechka