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Autore: K_ein_Z    27/02/2015    2 recensioni
Si sveglio nel cuore della notte per una strana fitta al cuore. La terra continuava a tremare, come se era percossa continuamente dai piccoli terremoti. Nella stanza di ella c'era un buio completa, visto che i scudi delle finestre come al solito erano chiusi.
Non ci vorrò molto per capire che quelle scosse che sentiva erano dei passi delle creature veramente gigantesce...
Genere: Drammatico, Fluff, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Kentin, Nathaniel, Rosalya, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Forza, Mey, non fermarti!" Rosa, vestita soltanto in pantaloni di pigiama e una cannotiera lilla, trascinava Mey dietro di se. "Non guardarti intorno, non possiamo fermarci"
"Rosalya" mora con sguardo disperato scivolava sui edifici distrutti e negozi spazzati da chissà cosa. "Sento della gente che chiede aiuto"
"Non possiamo aiutarli, Mey!" bionda si fermò di colpo, guardando al orizzonte "Oh, merda..."
Nella luce rosa pastello del sole che sorgeva si vedevano figure gigantesce, tre cinque oppure anche di 10 metri, che con la camminata lentissima camminavano per la città, distrugendo tutto quello che li capitava sotto la mano.
"Cosa sono questi così" sussurò Mey, tremando come una foglia, sentendo di nuovo il terrore che bloccava le sue gambe. 
"Merda.." Rosa continuava a ripetere le stesse cose, stringendo così forte il braccio della sua amica che lasciava dei segni rossi.
Queste creature avevano le sembianze umane, ma non si distinguevano di sesso come comuni umani. La loro pelle era rossa e coperta da vene sorgenti in superficie, con le mani grosse e piedi ingombranti.
Avevano occhi fuoriuscenti dalle orbite, con dei denti affilati e mascelle potenti in avanti. Alcuni di questi sembravano che non avesserò nemmeno la pelle, ma erano soltanto un schifoso ammasso di muscoli che tralasciavano le ondate di caldo che smuovevano aria.
Un di questi titani, con lo sguardo imbambolato, più o meno 8 metri di altezza, con le braccia piegate al petto si dirigeva verso le ragazze terrorizzate.
Solo quando quel titano si piegò in avanti, allungando una delle sue corte manine verso Mey, Rosalya trovò le forze per reagire.
Prendendo rincorsa di due passi, bionda presi tra le braccia la sua amica e si butto fra le macerie per nascondersi da quel mostro.
Trovandosi sotto due muri abbattuti, sovrastanti uno sull'altro e sostenuti da un poco numero di pali dei tetti, le due ragazze con terrore guardavano il gigante attraverso uno spacco fra i mattoni.
La creatura non sembrava molto intelligente, con lentezza che sembrava pigrizia, giro la testa in direzione opposta, con fatica alzandosi di nuovo in piedi e per il sollievo di Rosa e Mey, camminò via.
Sembrava che mora stessi per avere un attacco di asma, giudicando dalla faccia tutta rossa e respirò soffocato.
"Non andare in palla, Mey" balbettò Rosalya, tentando di trattenersi dal panico. "Va tutto bene."
"Cosa sono questi così" la voce di Mey era così acuta, che faceva quasi male a sentirla parlare.
"Non lo so" Rosa si sforzò di fare un sorriso"Ma mi sa che l'abbiamo scampata all'ultimo secondo"
Non riuscì nemmeno finire la frase, quando di colpo uno dei pali si spezzo, e una parte del muro si abbatte sulle due ragazze.
Mey urlò, sentì la polvere che le entrava nella gola e per colpa di stessa non riusciva a vedere. Un dolore paralizzante le trafisse la gamba sinistra.
Continuò a urlare, chiedere aiuto e esclamare il nome di Rosalya sperando in una risposta.
Quando finalmente Mey riuscì ad intravvedere qualcosa, capiì che i mattoni l'hanno completamente coperto fino alla vita, e alcune macerie si sono abbatutte pure sulla testa. 
Il piede della ragazza era completamente schiacciato da qualcosa di pesante, e sanguinava.
"Rosalya" chiamò mora la sua amica, tossendo per la polvere. "Rosa"
Vide pallido braccio della sua amica sotto le macerie, e qualche ciocca dei capelli d'argento tra la polvere. Mey continuò a chiamarla a lungo, finchè non persi completamente la voce, ma ragazza non dava nessun segno di vita.
Mey senti una sensazione spiacevole nello stomaco, paura e disperazione, e le lacrime che salivano per la gola.
"Per favore, no!" mormorai Mey, con le lacrime agli occhi "Non voglio perderti"...
  
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