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Autore: _papavero_    06/03/2015    0 recensioni
Regina Mills ed Emma Swan stanno cambiando il loro destino e Stroybrooke è il loro nuovo mondo. Mr. Gold e Belle stanno passando dei momenti complicati; un nuovo personaggio, Will Scarlett, è entrato nel mondo delle fiabe. Ma cosa mai potrebbe succedere se una divinità facesse "toc toc" alla vostra porta?
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Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
Emma non capì. Come era possibile che una caverna di quelle dimensioni fosse sorta all'improvviso? Storybrooke non aveva mai visto nulla del genere, nemmeno quando Elsa era arrivata e aveva creato il muro di ghiaccio. E poi chi era quell'uomo di fronte all'entrata? E come mai un gatto in braccio? E quegli occhi poi...
Emma decise di farsi avanti a parlare quando vide che quasi tutta Storybooke si era riunita davanti a quella stranezza. "Che cos'é questo, uno scherzo? E tu chi sei?". L'uomo rimase impassibile. Il colore cadaverico faceva risaltare il colore turchese dei capelli. Continuò ad accarezzare il gatto che sembrava infastidito da lui e da tutti i presenti.
Neve era accanto ad Emma quando l'uomo esclamò a gran voce "Quale meraviglioso onore essere di fronte ad una principessa così potente! Onore a te, Biancaneve e alla tua stirpe!" Guardò per un attimo Emma e poi si concentrò su Regina. Quando gli occhi della donna incontrarono quelli dell'uomo, lui sorrise mostrando dei perfetti denti bianchi. "Regina... mia cara amica...". "Non so chi tu sia ma vattene o ne pagherai le conseguenze." A questo punto, una sfera infuocata apparve sopra la mano sana di Regina e con aria minacciosa avanzò di un passo. "Ah!" L'uomo disse solo questo e con uno schiocco di dita fece scomparire il fuoco. "Davvero credevi di potermi fare qualcosa con quella fiammella? A me? Il sovrano delle fiamme?" Scoppiò in una risata fragorosa che tutta Storybrooke sentì e temette.

Un vento caldo soffiò nel Paese delle Meraviglie quando Ade arrivò. Una nuvola continua di polvere grigia gli teneva i piedi alzati da terra, quasi per dare un'aria più alta alla sua figura. Deciso, come se quelle strade fossero quelle dell'Oltretomba, si diresse verso il luogo dove si sarebbe dovuta trovare la torre di Jafar. Quando vide che non c'era nulla, nemmeno con l'utilizzo di incantesimi, si materializzò nella tana del Brucaliffo.
"Ciao Brucaliffo." La voce di Ade era amichevole, quasi come se stesse parlando con un altro essere del regno degli Inferi.
"Ade. Quale onore averti qui nel Paese delle Meraviglie!" Il Brucaliffo parlò con una lentezza snervante, tra una boccata di narghilè ed un'altra.
"Dovremmo parlare in privato, questioni urgenti." Disse dando un pugno in faccia ad un ubriacone dei soliti che stava cercando di chiedere denaro ad Ade per qualcos'altro da bere.
"Ahahah! Sempre i tuoi soliti metodi rudi, eh?! Ahaha" il Brucaliffo rise ancora di più quando in fondo alla tana un altro ubriacone vomitò.
"Brucaliffo, è importante!" L'aria attorno al dio si stava riscaldando e i suoi capelli stavano tendendo al viola. "Sì sì, da questa parte." Smise di ridere e fece strada ad Ade, dietro il suo letto.
La stanza era piccola, piena di fetore ma comunque con della privacy.
"Vuoi?" Fece il Brucaliffo mostrando in narghilè ad Ade. "No grazie, io solo sigari." Detto questo una piccola nuvola di polvere apparve e scomparve attorno alle dita sottili e lunghe del dio lasciandogli un sigaro. Si sedette su un trono di pietra nero che creò ed iniziò a parlare solo dopo parecchie aspirate di sigaro.
"Dimmi tutto, Ade". "Brucaliffo," iniziò mettendosi comodo e abbozzando un sorriso "i Re devono tornare insieme.".

L'uomo fece un passo verso tutti i presenti cercando con lo sguardo una persone che evidentemente non c'era. Il sorriso che c'era prima sul suo volto scomparve per diventare un ghigno di odio. "Dov'è?" Ruggì.
"Stai cercando me?" Mr. Gold apparve dietro a Robin che stava cercando di capire la situazione: tutta quella magia gli era completamente nuova. Un sorriso riapparve sul volto dell'uomo. "Tremotino."
Mr. Gold abbassò gli occhi sul gatto che l'uomo stava accarezzando per poi riportarli in alto, verso quelli giallo dell'uomo. "Ciao a te, Ade". Un brusio si alzò tra tutti gli abitanti di Storybrooke.
Ade posò a terra il gatto. I due cani però lo circondarono subito, onde evitare che scappasse. "Sai quello che voglio, quello che ho sempre voluto. Lo voglio ora, Tremotino." Ade parlava con voce tranquilla continuando a camminare verso Mr. Gold.
Emma gli sussurrò "Chi diavolo è Ade?". Lui le rispose, tenendo sempre gli occhi fissi sull'uomo che si avvicinava "Ade è il diavolo".
"Pena, Panico! Portate...il gatto dentro la caverna! E voi, cittadini andatevene se non volete vedere troppe anime dell'Oltretomba." Detto questo i due cani si mossero in blocco costringendo il gatto a muoversi con loro ed Ade si fermò.
Stese una mano davanti a lui e la terra si riscaldò fino a franare. Una voragine di almeno 10-15 metri di diametro di creò sull'incrocio tra la strada principale e la strada che porta alla torre dell'orologio. La voragine costrinse Emma, Neve, Mr. Gold, Regina, Robin e tutti gli abitanti di Storybrooke ad indietreggiare ma non solo per la grandezza ma per i lamenti che si sentivano.
"Prendila con me, non con loro!" Urlò Mr. Gold per farsi sentire. Ade bisbigliò appena ma la sua voce fu chiara per ogni persona nei paraggi. "Tremotino una volta te l'ho promessa. Questa volta ti tocca."
Una forza invisibile ma troppo forte da poter contrastare attirò Mr. Gold all' interno della voragine. Cadde tra le anime urlanti.

Belle si avviò per il castello di Tremotino con un cesto pieno di ghiande, mandorle e frutta fresca quando un uomo si parò davanti a lei. I suoi lunghi capelli neri erano legati in una coda di cavallo che però sciolse quando iniziò a parlare. "Oh Belle, mia bellissima Belle! Come stai?" La voce squillante di quell'omaccione avrebbe fatto ridere chiunque. "Gaston, lasciami stare. Devo tornare a casa ora." Belle non sopportava quell'essere. "Altrimenti la Belva ti ucciderà? Non preoccuparti mia amata! Io ucciderò la Belva!!" Sfoderò la spada che però venne disintegrata da Tremotino il quale apparve dietro Gaston. "Lasciamo state." L'uomo si girò e svenne come un sacco di patate quando la Bestia gli fece 'buh!'.
"Belle," disse "torniamo a casa. Devo parlare con una persona di tua conoscenza." Una nuvola di polvere rossa scura li accerchiò e li fece scomparire sotto gli occhi spaventati e stupefatti della gente del villaggio.
   
 
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