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Autore: istinto della luna    08/03/2015    1 recensioni
- Fremione -
Questa storia non seguirà gli avvenimenti cronologici, bensì saranno i protagonisti che ricorderanno eventi nei quali hanno compiuto alcuni gesti senza rendersene conto.
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[Cap.3]
Quando fu abbastanza lontano, si girò verso di me. Compiaciuto per il fatto che non avevo ancora distolto lo sguardo alla sua schiena, si mise ad urlare: " Vedrai Hermione, la prossima volta sarai tu a ronzarmi intorno! "
[Cap.4]
Purtroppo avevamo più di una gatta da pelare. Una di queste era una sorta di gatto impagliato con la faccia da rospo. Si chiamava Dolores Umbridge ed era il nostro nuovo insegnante di Difesa. [...]
E la seconda? Beh, la seconda era...
" FRED WEASLEY! "
[...] Assomigliava un po' ad una ragazzina saccente con i capelli arruffati e uno sguardo fiero.
[Cap.5]
Prima di spingermi verso Ron che stava avanzando verso di me, mi sussurrò la miglior promessa che avessi potuto sentirmi dire. " Prima o poi andremo ancora insieme sulla scopa, vedrai. "
[Cap.7]
" Hermione? " Mi girai e spalancai la bocca. Era stato lui a chiamarmi.
" Si? "
" Non fare la guastafeste. "
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Lascia che il cuore ti guidi

(Pov's Fred - secondo libro)

<< Ehi, Fred! >>
Alzai la testa ridestandomi dai miei pensieri. Era stata Angelina a chiamarmi. Risposi al saluto e la raggiunsi. Ok, forse ora dirò la cosa più strana che possa uscire dalla mia bocca, ma io, Fred Weasley, non avevo voglia di sorridere. Non sapevo perché in realtà, o meglio lo sapevo, ma non volevo riconoscere la verità.
Mi fissò per un bel po' fino a quando non domandò dove fosse George. Spalancai gli occhi allucinato. Mi ero appena lasciato sfuggire una battuta. Che cosa mi stava succedendo?
<< Fred? ... Fred, ci sei? >>
Mi risvegliai da quello strano sogno e annuì cercando di sorridere. Non ci stavo capendo più niente in realtà.
<< Si è dileguato con Lee - dissi dopo un po' di tempo - non lo vedo da questo pomeriggio. >>
Lei mi guardò interessata e insieme varcammo il ritratto della Signora Grassa.
Mi girai indietro all'istante: ero davvero arrivato fino ai corridoi di Hogwarts? Perché non ricordavo nulla? Feci un respiro profondo e realizzai che la mattana mi stava avvolgendo e cercava di stritolarmi.
<< Fred... sei sicuro di star bene? >> mi chiese nuovamente Angelina dandomi una pacca sulla spalla. Tipico di lei. Non potei che sorridere compiaciuto. Mi piaceva quando si comportava da maschio, specialmente quando doveva giocare a Quiddich.
<< Certo che si! Sai con chi stai parlando, dolcezza? >> chiesi ad un tratto euforico.
Lei annuì leggermente imbarazzata. Lo notai nonostante avesse la carnagione scura. Io, infatti, riuscivo a riconoscere all'istante quando una donna si imbarazzava per le parole da me pronunciate. Beh, in quel momento Angelina si era aggiunta alla mia lista.
<< EHI, GEMELLO! >>
Sorrisi a quell'appellativo nonostante fossi girato di spalle e lui non mi avrebbe visto. Lo raggiunsi entusiasta; finalmente si era fatto vivo quel farabutto.
<< George, perché sei scappato oggi? >>
Lui mi guardò divertito per poi affermare, ad un tratto serio: << Dovevi pensare. >>
Alzai un sopraciglio: << Pensare... ? >>
<< Esatto... e da solo. >>
Lo guardai in viso e intuii in pieno a cosa alludesse. Adoravo mio  fratello, ma non mi sarei mai spinto a dirlo in pubblico. Era il pubblico che doveva stare a sentire me, non il contrario.
<< Ah, ciao Angelina >> disse George ad un tratto accortosi della presenza della ragazza.
Ah, benedetto ragazzo! Non imparerà mai a comportarsi adeguatamente con le ragazze.
Ghignai divertito osservando la faccia indignata di Angelina.
Ci sedemmo su uno dei divanetti e rimasi ad osservare le fiamme senza inserirmi nel discorso di mio fratello e di Lee sbucato chissà quando. Ok, dovevo ammetterlo: ero in pensiero per una persona. Sentivo uno strano peso al petto che non avevo mai avuto "l'onore" di provare in vita mia.
<< Voi che cosa ne pensate? >> chiese ad un tratto Angelina.
<< In merito a cosa? >> domandò Lee.
<< Beh... - abbassò lo sguardo - ora che è stata pietrificata un'altra vittima, che succederà? >>
Sentii migliaia di vetri infrangersi in ogni direzione e le orecchie scoppiare. Mi alzai in piedi più veloce che potei, incurante del fatto che per poco non investii un ragazzino minuto comparso a lato del divanetto.
Tutti mi guardarono sbalorditi, ma io li ignorai. Incontrai lo sguardo di George e deglutii. Se non mi fossi dato una calmata, avrei fatto scoprire a tutti le mie pene.
Dopo un colpo di tosse mi ridestai pulendomi il maglione. << Dicevamo? >> chiesi innocentemente.
Angelina e Lee mi guardarono allucinati, ma una mia occhiata bastò a farli tacere.
Il discorso si concluse lì, finché non ci raggiunsero Harry e Ron.
<< Che succede? >> chiese Ronnie. Come avrei voluto strappargli i capelli a morsi. Perché si stava impicciando di affari ancora più grandi di lui?
George mi precedette. Si avvicinò a Ron con uno strano sorriso. Conoscevo quel sorriso.
Sorrisi a mia volta maliziosamente. Voleva che stessi al gioco? Si? No? Che differenza faceva, l'avrei fatto lo stesso!
<< Te lo spiegheremo quando sarai più grande Ronnie! >> affermò deciso.
Come da manuale le orecchie di quel facocero del mio fratellino si tinsero di rosso. Vittoria dei Gemelli ancora una volta! Avrei dovuto fare un monumento a George.
Harry s'inserì nel momento meno opportuno. Avrei voluto tanto che quelle orecchie prendessero fuoco...
<< Beh... ehm... noi domani andremo da Hermione. Qualcuno vuole venire con noi? >>
Sentii il cuore spaccarsi a metà nel bel mezzo di un respiro. Deglutii senza degnare il ragazzo dalla cicatrice a forma di saetta, di uno sguardo.
<< Allora? >>
Al diavolo! Non mi interessava più nulla. Alzai la testa e aprii la bocca. I muscoli tesi a fior di pelle palpitavano nervosi sotto il maglione.
<< Vengo io. >>
Ron mi guardò, ma poi distolse immediatamente lo sguardo.
Harry mi si avvicinò contento: << Bene, allora ci vediamo domani mattina prima delle lezioni. George, tu no...? >>
Il mio gemello scosse la testa, spiegando che ci era appena stato in compagnia di Lee, il quale, dopo un calcio ben assestato, aveva annuito. Che bugiardo!
<< Dobbiamo andare a letto ora, domani abbiamo lezione >> disse Angelina, per poi dileguarsi nei dormitori femminili. La seguii con lo sguardo senza accorgermene.
Ci scambiammo un saluto e poi io, George e Lee raggiungemmo il nostro stupendo - si fa per dire - dormitorio.
Il giorno successivo sarebbe stato davvero pesante e una bella dormita mi sarebbe servita.

*

Camminavo con finta tranquillità di fianco a Harry e Ronnie con le mani nelle tasche. Ricordavo a memoria il discorso che George mi aveva fatto. " Non far capire in nessun modo le tue pene interiori, non guardarla troppo a lungo, non guardare Harry e Ronnino troppo a lungo, non guardare il vuoto troppo a lungo e bla bla bla ... "
<< Secondo voi Madama Chips sarà fuori di sé? >> chiese ad un tratto Ron prima di ingurgitare una Cioccorana. Io lo guardai stranito, cercando di non ridere. Sapevo già in anticipo che la risata, che sarebbe dovuta uscire canzonatoria, sarebbe stata fin troppo finta per essere classificata come risata. E questo, solo per colpa sua.
Harry rispose al mio posto: << Sa anche lei che teniamo ad Hermione, capirà. >>
<< Comunque non riesco ancora a capire che cosa ci faccia qui Fred >> disse quel barbagianni di Ron, girandosi verso di me.
Io lo fulminai con lo sguardo, sperando che mi fosse sbiancata la schiena e non la faccia. << Cari impiastri, me l'avete chiesto voi e io ho accettato, punto. >>
<< Sarà... >> commentò Harry a bassa voce. Oh no, che cavolo stava pensando?
Entrammo silenziosamente in infermeria, cercando di non far alterare la Chips, che non avrebbe sicuramente gradito la nostra presenza così tempestiva quel sabato mattina.
Harry e Ron mi precedevano. Quando la raggiungemmo mi limitai a lanciarle un'occhiatina come mi aveva pregato di fare il mio dolce e unico Gemellino (ehi, non ditelo in giro). Quei due si chinarono su di lei con sguardi compassionevoli. Immaginai di stringerle una mano e infonderle un po' di calore.  Sicuramente era fredda, come il resto del corpo, tranne gli occhi. Quelle due iridi castani avevano mantenuto il calore altezzoso che esibiva in ogni momento.  No, no, decisamente quei pensieri non erano da me.
Mi sedetti su una sedia da parte a lei e, senza pensare alle conseguenze le presi una mano. Fredda, proprio come sospettavo. Era così fredda che le toccai il petto per vedere se il cuore stesse effettivamente pompando.
<< Fred, che stai facendo? >> domandò indignato Ron.
Io mi ridestai all'istante, comprendendo in quel momento che cosa avessi appena fatto. Mi allontanai di scatto, passandomi una mano tra i capelli.  << Ehm, volevo vedere se respirava ancora... perché, qualcosa incontrario? >> domandai spavaldo.
Lui spalancò gli occhi e tornò a guardarla. Forse avevo parlato troppo. Ripresi a guardarla.
- Perché Hermione...? - pensai. Probabilmente se avessi rivisto la scena, mi sarei messo a vomitare per la mia eccessiva dolcezza.
<< Bene, l'orario della visita è finito >> disse Madama Chips dopo un po' << ora ci penso io. >>
Vidi i due sbuffare e io mi aggregai in silenzio.
Prima che uscissi definitivamente da quel posto sussurrai queste esatte parole. << Non metterci troppo tempo, Granger >>

*
Passarono alcuni giorni da quella notte. Le Pozioni Ricostituenti alla Mandragola erano pronte e attendevano solo di essere ingerite. Ero davvero felice al pensiero di poter rivedere il visetto di quella piccola so-tutto-io acceso di orgoglio.
Quella mattina George e io ci trovavamo nella Sala Grande. Harry e Ron erano seduti davanti a noi. Harry era riuscito a sconfiggere il Basilisco e a liberare Ginny. Non potevo che essergli immensamente grato ma, come tutte le cose estremamente complicate per il sottoscritto, decisi che non glielo avrei detto, non in quel momento, almeno.
<< Ron, ti senti bene? >> chiese ad un tratto George.
Alzai la testa dal piatto e puntai il mio sguardo su Ron. Stava guardando alla sua destra con un sorriso smagliante stampato sulla faccia. Poco dopo lo seguì anche Harry, che lasciò andare di scatto un pezzo di toast. Decisi di fare altrettanto e guardai alla mia sinistra.
Cercai di non spalancare eccessivamente la bocca.
Era Hermione.
Si trovava sulla soglia della Sala Grande.
Due frecce, una rossa e l'altra nera si fiondarono verso di lei, mentre lei faceva lo stesso. Abbracciò intensamente Harry e riservò una misera stretta di mano a mio fratello.
Puah, che sfigato!
Ci raggiunsero ed Hermione si sedette davanti a me.
<< Granger! - esclamò George - hai deciso di terminare il pisolino, eh? Chissà che cosa ti sarà passato per la testa... >>
Lei lo guardò indignata per poi cominciare a mangiare. Rimasi ad osservarla, senza riuscire a voltare la faccia. Sogghignai ad un tratto colto da una strana ispirazione.
<< Lasciala stare, avrà fatto i soliti sogni che fanno tutte le ragazze. >>
Alzò lo sguardo, incastrandolo con i miei occhi. Oh beh, non ne sarebbe più uscita.
<< Che vorresti dire? >>
<< Beh, i vostri pisolini sono centrati sui ragazzi e tutte quelle cose rosa, no? >>
Corrucciò le labbra: << Sono stata pietrificata, non ho fatto un semplice pisolino. >>
<< Oh, questo lo so >> e fin troppo bene, credimi << ma non puoi negare di avere dei sogni segreti, no? >>
Lei avvampò, ma non distolse lo sguardo dal mio. Aveva fegato da vendere la ragazza.
<< E tu invece, hai un sogno, Fred Weasley? >>
Bingo! Mi aveva riconosciuto, ora nulla mi avrebbe fermato.
<< Certo che si! Spero solo che non rimanga in eterno solo un sogno. >>
Sorrise timidamente e poi tornò a mangiare i suoi cereali. Ecco come avrei voluto vederla, con il viso sorridente. Quel sorriso così ingenuo e naturale non sarebbe mai dovuto scomparire dal suo volto, non per colpa mia
.























Angolo Autrice:
Ehm... c'è ancora qualcuno disposto a continuare la mia storiella? Beh, spero di si...
Scusate per l'immenso ritardo, ma sono stata messa a KO per vari motivi e non ho potuto continuare con questa Long, perché troppo impegnativa.
In realtà il capitolo era già pronto da un po', ma non mi piaceva molto, per cui in questi due giorni mi sono decisa a prenderlo e l'ho completamente stravolto!  Ringrazio ancora chiunque abbia letto, recensito, messo tra le preferite, le ricordate e le seguite.
Scusate ancora e spero che mi farete sapere che cosa ne pensate!
Alla prossima e spero tra poco tempo,
Martina
   
 
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