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Autore: DreamAngel24    14/03/2015    2 recensioni
Arion e' una giovane maga degli Spiriti Stellari, che, dopo essere stata salvata da un mago misterioso all'eta' di circa cinque anni, sogna di entrare a far parte di una delle più potenti gilde di Earthland, quella di Inazuma. Il fortunato incontro con un buffo Exceed di nome JP le permette di raggiungere l'agognata città di Magnolia, pero' un brutta sorpresa attende entrambi i ragazzi all'entrata della città. Con un consiglio della magia corrotto da una figura potente e misteriosa e' ormai impossibile distinguere le gilde legali da quelle illegali e Earthland non e' più la stessa. Tra avventure mozzafiato e maghi leggendari Arion dovrà scoprire le sue vere potenzialità e far tornare la gilda di Inazuma e lo spirito dei suoi membri all'originale splendore. Ci riuscirà? Che la rivoluzione abbia inizio!
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matsukaze Tenma, Nishizono Shinsuke, Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Incompiuta, Triangolo
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Capitolo 2) Arion contro Victor
 
Si stavano ancora fissando. Entrambi cercavano di scrutare la debolezza negli occhi dell'altro. Arion strinse la chiave nel pugno. Non aveva mai combattuto con un mago che usava un tipo simile di magia, anzi era la prima volta che combatteva in assoluto, visto che gli allenamenti fatti finora non erano giustificabilmente e assolutamente contabili. Chiuse gli occhi. Doveva focalizzare l'obbiettivo. Concentrarsi. Prevedere ogni possibile mossa del nemico. Erano solo lui e lei. Solo uno avrebbe vinto e se voleva salvare il suo sogno e proteggere i propri ideali doveva essere lei. Prese un lungo respiro chiudendo gli occhi.
 
<< Open the Gate of the Archer! >> urlo' la castana alzando verso il cielo la chiave facendola risplendere di luce propria per poi tagliare il vuoto creando così il cerchio magico << Sagittarius! >>
Dal sigillo comparve uno strano uomo travestito da cavallo dalla testa fino ai piedi, che, mettendosi sull'attenti, esclamo':
<< Qui per servirti! Moshi! Moshi! >>
<< Quindi... E' questa la magia stellare? >> chiese al vuoto l'Exceed pensieroso e stupito allo stesso tempo.
<< Si. La magia stellare consiste nella capacita' di evocare attraverso delle speciali chiavi delle creature magiche dai poteri inimmaginabili rappresentanti le 88 costellazioni. >> rispose la donna dai capelli blu attirando la sua attenzione << E' una magia molto rara... E ogni evocazione determina un grande spreco di energia. >>
<< E tu vorresti sconfiggermi con un cavallo che cammina su due zampe? Ma non farmi ridere. >> disse Victor prematuramente soddisfatto della piega che stava prendendo il combattimento.
<< Non sottovalutare i miei amici! Sagittarius! >> esclamo' la ragazza indicando il blu con la chiave.
Lo spirito stellare afferro' il suo arco ed inizio' a lanciare le sue frecce portando il ragazzo a saltare all'indietro e a destreggiarsi in aria per evitarle, rimanendo poi sospeso per esclamare con un sorriso beffardo e alquanto irritabile:
<< Avrà anche una buona mira! Ma non ti aiuterà di certo a vincere! >>
<< Ancora Sagittarius! >> ordino' la ragazza.
 
Anche questa volta lo spirito rispose affermativamente al comando bombardando il ragazzo di frecce, solo che questa volta il blu rimase impassibile attendendo il loro arrivo sotto lo sguardo confuso della ragazza dalla camicia bianca e blu. Il cavaliere dagli occhi ambrati e dal sorriso malevolo ci mise poco ad estrarre due spade dal nulla e a deviarle o a spezzarle tutte per poi scagliarsi ad armi sguainate verso di lei, che non poté fare a meno di coprirsi la parte alta del petto e il volto con le braccia in attesa del fatale urto, il quale ancora più fatalmente non arrivo sul bersaglio prestabilito: lei.
 
<< Ah?! Sagittarius no! >> esclamo' la ragazza nel vedere lo spirito dissolversi di colpo nell'essersi messo tra lei e il colpo del nemico, che, ora, alle sue spalle si godeva il senso di colpa e d'impotenza che la attanagliava.
<< Moshi... >> disse con il suo ultimo respiro lo spirito facendo ritorno nel Mondo degli Spiriti Stellari.
<< Sei solo una principiante... Lo sospettavo. >> la scherno' il blu.
<< Non e' ancora finita! >> esclamo' lei recuperando coraggio e afferrando un'altra delle sue chiavi d'oro << Dovrò ricorrere ad una mano pesante! Letteralmente! Open the Gate of the Gold Bull! Taurus! >>
Dal cerchio magico questa volta comparve un possente toro bianco e nero dalle fattezze umane che teneva in mano una gigantesca e affilata ascia.
<< Questo deve essere uno dei suoi spiriti più forti ne sono sicuro! Guarda che ascia abnorme! >> esclamo' il più piccolo, di statura quanto di età, tra presenti.
<< Veramente... >> disse la blu con un gocciolone di dubbio sul capo e un sorriso forzato.
<< Muuu! Nessuno può fare del male ad una ragazza e farla franca! >> urlo' Taurus per poi iniziare a fissare in modo ossessivo e in parti sconvenienti la castana << Soprattutto se ha uno splendido corpo come quello di Arion-chan! >>
<< Non e' cambiato... >> disse la blu guardando la scena stranita quanto gli altri ragazzi << Che sia la padrona, una ragazzina o una donna la sua reazione e' sempre la stessa... >>
<< Che ho fatto di male? >> sussurro' la castana devastata abbassando lo sguardo metallico contornato dal rossore prima di schioccare la frusta ed esclamare << Abbiamo altre cose di cui occuparci! Concentrati Taurus! >>
<< Muu! Agli ordini! >> disse il toro.
<< Forza vi aspetto! >> esclamo' beffardo il blu.
 
La giovane maga e lo spirito dalle macchie nere si lanciarono all'attacco. Il cavaliere dall'armatura color della pece evito' tranquillamente la frustata della ragazza con un balzo lasciando che il colpo frantumasse il grosso pezzo di granito sopra il quale si era poggiato godendosi la visione dei suoi denti digrignati per il fastidio. La castana non si arrese e, saltando tra i vari detriti, continuo' a lanciare attacchi sempre più decisi e precisi senza pero' scalfirne ne' il corpo ne' l'orgoglio.
<< Credi veramente che mi lascerò sconfiggere da una " mucca maschio pervertita " e da una " principiante in gonnella con una frusta giocattolo "?! Sei un'illusa! >> disse lui lanciandogli contro il suo stormo di spade immediatamente bloccato dall'arma del poco prima nominato spirito.
<< Muu! Non toccare Arion-chan! >> urlo' furioso il toro attaccandolo con la sua ascia e costringendolo a difendersi con due spade, cosa che non gli permise di difendersi - invece - dalla frustata della castana, che lo colpi' sulla guancia destra facendolo cadere a terra disarmato ma comunque sveglio.
<< L'ha colpito! >> esclamo' JP mentre Arion portava il pugno indietro mimando con le labbra un " si " vittorioso.
<< Tu?! >> ringhio' il ragazzo alzandosi in piedi furioso scrutandosi la zona marcata e rossa dello sfregio con le dita << Maledetta mocciosa! >>
 
Il vento, all'improvviso, si alzo' minacciosamente mentre il cielo da sereno divenne nero come l'inchiostro tingendosi da parte a parte come fa il catrame delle petrolifere nel mare. Il corpo del ragazzo dai capelli blu notte, che stringeva i pugni a tal punto da sbiancare le nocche più di quanto già non fossero, venne avvolto da un'energia incredibile dai riflessi tenebrosi e sotto i suoi piedi comparve un cerchio magico dal diametro impressionante sul quale spiccavano una serie di frecce dalle mille direzioni violacee e nere.
<< Ha una potenza devastante! >> constato' la donna sgranando gli occhi dalla paura e stringendosi il tessuto della maglia in prossimità del petto con forza.
<< Exquip! >> urlo' Victor lasciando che il fascio di energia oscuro nato dal cerchio lo avvolgesse fino a raggiungere il cielo provocando un'onda d'urto di una potenza tale da diffondersi oltre i confini della città << Purgatory Armor! >>
 
I presenti, che erano rimasti accecati e intimoriti dal flusso di energia, aprirono gli occhi lentamente rimanendo scioccati alla vista del ragazzo dai capelli blu con non più indosso la sua semplice e leggera armatura, bensì una possente e inquietante che gli copriva ogni parte del corpo esclusa la testa dai capelli arruffati per la furia. Il nero era padrone di quell'armatura quanto il minaccioso profilo dalle placche squadrate e dagli spuntoni arcuati, che ne decoravano le spalle e i contorni degli arti, facendosi sempre più minacciosi al diradarsi della polvere quanto del flusso di energia magica.
<< E' ora di farla finita! >> urlo' il ragazzo dagli occhi brulicanti di energia oscura alzando la mano in aria e creando un altro sigillo dal quale estrasse una gigantesca e spessa spada seghettata che nessun essere umano sarebbe stato in grado di impugnare cosi' facilmente e senza il minimo sforzo, come lui al contrario in questo momento stava facendo.
Tenendo il braccio morbido lascio' cadere la spada in avanti conficcandone la punta pianta e larga nel terreno con una forza tale, che non solo riuscì a crepare il suolo ma anche a creare un'onda d'urto così potente da scaraventare la ragazza - di colpo - a terra qualche metro più avanti, facendola rotolare tra i marmi seghettati e i ferri arrugginiti e sporgenti dei detriti.
<< Arion?! >> urlo' JP con il sudore a fior di pelle per la preoccupazione.
<< E' solo la mia impazienza a determinare questa scelta... >> disse freddamente il blu avvicinandosi con passo deciso e lento << Non sprecherei mai una delle mie armature più potenti con uno " scricciolo " di poco conto come te. >>
Gli si posiziono' davanti alzando la sua arma color del legno bruciato verso l'alto. Sul suo volto cupo, dal quale spiccavano brillanti come quelli di un demonio due occhi dorati dalle pupille feline tremanti di sete di sangue, si dipinse un sorriso malizioso e allo stesso tempo infastidito che si allargo' sulle gote con una velocità agghiacciante pari a quella della pennellata di un assassino.
 
<< Non toccarla! Muuu! >> urlo' lo spirito fermando sul nascere il colpo che il ragazzo era pronto ad imprimerle con l'intento, anzi il sommo desiderio, di dividerla in due.
<< Taurus?! >> esclamo' lei con gli occhi ridotti a delle fessure tremanti vedendo l'ascia del toro spezzarsi in mille pezzi e quest'ultimo scaraventato lontano.
<< Ora mi hai veramente stancato! >> urlo' il blu digrignando i denti per poi lanciarsi contro l'indifeso animale sguainando la spada verso l'alto con entrambe le mani.
<< No! >> urlo' la castana dalla camicetta strappata mettendosi davanti al bersaglio ritrovandosi scaraventata di colpo contro un cumulo di detriti, con un lungo rivolo di sangue lucido e scarlatto, che le sgorgava dal petto.
<< Ma che? >> fece lui stupito.
<< Arion?! >> urlarono in coro l'Exceed dalla coda blu e la giovane donna dagli occhiali dalla montatura rossa.
<< Perché hai difeso quello spirito? >> chiese il blu seriamente incuriosito da quell'atto a suo parere stupido ed inutile.
<< Perché e' mio amico... >> rispose tremante e gemente la castana rialzandosi in piedi titubante per le ferite ma non per la paura << Lui... E' mio amico... Tutti gli Spiriti Stellari sono miei amici... E gli amici... Ti proteggono come tu proteggi loro... >>
<< Amici?! Sono solo armi. Dopotutto non le usi per questo... Per combattere e per difenderti... >> disse malevolo Victor mostrando i canini.
<< No! >> urlo' la castana furiosa stringendo ancora di più i pugni e piantando gli stivali neri tra la polvere con determinazione << Gli spiriti non sono scudi! Io combatto con loro! >>
<< Oh! Davvero? >> disse malizioso il blu alzando di nuovo l'arma in direzione di Taurus, che colpi' spietatamente costringendolo a tornare il prima possibile nel suo mondo disperdendosi in un spesso pulviscolo dorato.
<< Taurus?! >> urlo' lei sentendo il proprio cuore creparsi in mille pezzi dalla vergogna e gli occhi inumidirsi di getto.
 
Era debole, troppo debole, e a causa della sua testardaggine coloro che aveva chiamato amici erano rimasti feriti gravemente nel tematico di proteggerla. Il ragazzo le si avvicino tranquillamente e lentamente afferrandola, poi, per il collo e alzandola abbastanza da poter sprofondare nei suoi occhi lucidi dal dolore come gli ingranaggi lucidati di un orologio d'argento.
<< Allora? Ne hai abbastanza " principessa "? >> chiese soddisfatto lui stringendole sempre di più la gola godendo nel sentire sulla pelle e all'udito il suo respiro farsi sempre più teso e disperato mentre gli occhi le si sgranavano con dolore stridente.
 
Attimi di silenzio. Secondi impercettibili di agonia che il ragazzo si gode' affondo chiedendosi se fosse stato il caso di mettere fine direttamente alla sua giovane ed inutile esistenza o lasciare che lo stesso vivere nella vergogna e nella sconfitta di una tale sopravvivenza ne divorasse l'animo portandola all'autodistruzione. Allargo' ancora di più il suo pavido sorriso strafottente pronto a lasciare la presa e a godersi il suo inginocchiarsi al proprio cospetto asfissiata sotto gli sguardi delusi e terrorizzati dei presenti. Nonostante la facilita' con la quale era riuscito a piegarne la magia e il coraggio, non aveva mai provato così tanta soddisfazione in un'altra delle sue mille e sporche, soprattutto di sangue, vittorie. Nessuna era paragonabile a quella. Nessuna lo era.
 
<< No... >>
 
Un sussurro, lieve come il respiro di un cucciolo appena nato. Un sussurro di coraggio e speranza. Un sussurro che fu come uno schiaffo sulla guancia buona per il mago delle armature dimensionali.
<< Come?! >> ringhio' furente lui facendo tremare di odio le iridi ormai ridotte alla dimensione di un pulviscolo di polvere.
<< No... Io... Non mi arrendo... >> balbetto' senza fiato la ragazza senza guardarlo negli occhi.
 
Sudava a freddo senza motivo. Non aveva mai provato una cosa del genere in tutta la sua vita. Era una cosa familiare e irritante quanto un foglio di carta vetrata intinto nell'acqua salmastra e strofinato con forza sulla pelle nuda. Non voleva crederci: stava tremando. Che fosse... Paura?
 
<< Forza! Dimostramelo! >> gli urlo' Victor in faccia stringendo sempre di più il suo giovane collo morbido e abbronzato.
 
Con una lentezza, manifestante dolore e sofferenza nonché impertinenza e sicurezza, la mano della ragazza afferro' tremante e debole dal proprio collo, tirandola fuori dall'incavo dai confini celesti della camicia, un'altra chiave. Era una chiave forgiata con tutti e tre i metalli più pregiati conosciuti - l'oro, il bronza e l'argento - e aveva dei lineamenti e delle forme docili che si andavano a dispiegare in due ali piumate rifinite fin nei minimi dettagli - comprese le rigature delle piume -. La stacco' con tutta la poca forza che aveva tentando di tenerla il più possibile verso l'alto per poter fare il movimento necessario per l'apertura della porta.
<< Open... The Gate... Of... T-the... Winged-d... Steed... Pegasus... >> furono le poche parole che riuscì a sussurrare prima di far cadere il capo in avanti spostata dalla fatica e lasciar scivolare il braccio a penzolare nel vuoto con ancora la chiave stretta nel pugno solcato da tagli e lividi evidenti.
 
<< No! Arion?! >> urlo' JP con le lacrime agli occhi per il dolore.
<< Che ingenua... Credeva davvero di potermi sconfiggere... >> ridacchio' il ragazzo mostrando sempre di più i canini mantenendo salda la presa sul collo quasi fosse stato quello di un trofeo << Ed ora... Toccherà alla vostra stupida Gilda e a tutti suoi membri. >>
 
<< Ma che?! Da dove arriva... Questa energia?! >>
 
Un cerchio magico color delle stelle si materializzo' sotto di lui grande quanto l'intera piazza iniziando a girare su se stesso sprigionando energia sotto forma di luce. Dal contorno di quest'ultimo, mano mano che girava, si svilupparono sotto gli sguardi sconvolti dei presenti una serie di folate di vento che si andarono con una forza inaudita lentamente ad alzare intrecciandosi tra di loro fino a raggiungere il cielo intrappolando il ragazzo - e la ragazza che teneva ancora penzolante e priva di fiato per il collo - in un gigantesco tornado. Victor, dopo aver lasciato cadere rovinosamente la castana a terra, inizio' a guardarsi intorno esterrefatto, digrignando i denti e corrucciando la fronte, prima a destra e poi a sinistra girandosi più volte su se stesso. All'improvviso ad uno dei lati del tornado all'intrecciarsi di alcune correnti di vento più piccole si andò a delineare una figura umanoide a mezzo busto dalle braccia muscolose ricche di bracciali che possedeva due ali alte e possenti e due occhi gialli e brillanti come il sole. Un ruggito, proveniente da quest'ultimo, lo costrinse a conficcare una spada nel suolo per non essere scaraventato a terra. La creatura allora lo colpi' con forza allo stomaco facendogli perdere la spada e scaraventandolo contro le pareti d'aria che iniziarono a farlo rimbalzare rovinosamente da una parte all'altra del tornado quasi fosse stata la pallina di un flipper increspandogli l'armatura di corrosioni e tagli profondi. Questo trattamento dolorosamente ripetitivo duro' qualche minuto - che per il ragazzo in armatura sembro' un eternità - finche' colpendolo di nuovo, l'essere dalle ali di vento con forza inimmaginabile non lo scaravento' contro una delle pareti del tornado facendo disperdere quest'ultimo nel vuoto mentre il blu andava a scontrarsi contro l'alta parete di una abitazione sfondandola e rimanendo intrappolato sotto i suoi detriti. La castana apri' lentamente gli occhi soffrendone terribilmente, per poi cercare di rialzare il capo, dal collo ancora indimenticabilmente dolorante, con le braccia dal marmo bianco e polveroso della piazza distrutta. Si inginocchio' reggendosi le braccia gemente e inizio' a guardarsi intorno confusa. Non ricordava niente di quello che era successo da quando il ragazzo le aveva afferrato il collo. Era debole e la testa le doleva alquanto.
 
<< Arion?! >> esclamo' il più piccolo con le lacrime agli occhi per la felicita' pronto a volarle incontro con l'intento di abbracciarla.
<< Non ci credo... Ho vinto... >> sussurro' incredula la novellina fissandosi i palmi delle mani con sconcerto per poi piegharsi in avanti nel veder luccicare la chiave che a lei stava più cara tra la polvere e grumi di granito.
La prese tra le mani amorevole e se la porto' al petto stringendola con forza e premura accennando un sorriso sotto le gote livide e dolcemente rossastre.
 
<< Grazie... >>
 
<< L'ha sconfitto... >> sussurro' la donna dagli occhi color delle mandorle colpito nel profondo da quell'atto di coraggio a punto tale da volerle correre incontro piangendo lacrime di gioia per poi abbracciarla con forza per dimostrarle gratitudine.
<< E' impossibile... >> fece Hugues scioccato quanto gli altri maghi ormai ripresisi dalla colluttazione con gli edifici ora ridotti in frantumi e le armi dello sconosciuto.
<< Ma come ha fatto?! >> esclamo' un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi neri alzandosi sulle due braccia tese con il busto.
 
Sul piano del palazzo distrutto una mano livida si fece spazio tra le macerie alzandosi assassina verso l'alto per poi andarsi a poggiare con forza da una parte del cumulo permettendo a Victor di liberarsi da quest'ultimo. Gli occhi erano inumani e brulicanti di furia. Si alzo' in piedi digrignando i denti fino a quasi sentirli scheggiarsi mentre il sangue che verticalmente colava sul lato destro del suo volto ne incorniciava i muscoli contratti in una smorfia priva di senso. 
 
<< Tuuu... >> ringhio' il cavaliere dall'armatura crepata e sporca di graffi e polvere facendo girare tutti verso di se increduli.
<< Stai attenta! >> urlo' Hugues digrignando i denti per il colpo.
 
Dandosi una spinta si lancio' con forza contro la ragazza colpendola al petto con il piede e facendola cadere urlante lontano qualche metro da lui, priva delle sue amate chiavi. Il blu alzo' per l'ennesima volta la spada verso il cielo affinché le sue simili facessero altrettanto comparendo dal nulla a centinai creando sul volto di Arion un espressione mista di terrore e incredulità. Abbasso' quest'ultima in avanti puntandola verso di lei e così fecero anche le altre, intonando con una smorfia omicida e piena di rancore:
<< Addio Arion Sherwind! >>
<< Nooooo! >> urlo' la donna.
<< Arion?! >> urlo' JP disperato.
 
Le spade si andarono a scaraventare contro la castana alzando un gigantesco polverone che si espanse coprendo tutta la zona in questione andandosi a diradare poi lentamente.
 
<< Ariooooon?! >>
 
Era finita: nessuno si sarebbe potuto salvare - disarmato come era lei - da quel colpo fatale. Victor degusto' il paesaggio farsi sempre più nitido con un ghigno inumano, pari a quello di un mostro infernale, sgranando gli occhi nell'attesa di incontrare lo sfavillante colore del sangue dell'impertinente ma ghetta novella riecheggiare nel bianco e nel grigio dei marmi e dei cementi ammucchiati dello sfondo.
 
Peccato che il destino avesse altri progetti per quel giorno...
 
<< Che cosa?! >> esclamo' furioso il blu aggrottando con forza la fronte facendo colare ancora di più dalle ferite il sangue non ancora raggrumato.
 
Arion era ancora intera, infatti, per quanto la pelle le si fosse tirata tra i lividi e i tagli, almeno non si era ritrovata attaccata al muro dietro di lei attraverso una miriade di spade conficcate nelle carni o peggio ancora divisa in parti più o meno omogenee distese su un mare di sangue. Si sposto' le braccia dagli occhi tremante e con ancora il fiatone a fare da sottotono e per poco non ebbe un infarto nell'essere ancora vita, ironico. Le spade erano scomparse. Si controllo' intorno più di una volta incredula. Dopotutto dovevano essersi incastonate da qualche parte o almeno essere cadute al suolo. Ma niente, così alzo' lo sguardo incontrando inaspettatamente una strana scritta lucente e violacea, fatta di caratteri sconosciuti che nonostante tutto riusciva a comprendere ad occhi, come se fossero stati scritti nell'alfabeto normale, che fluttuava nell'aria scritta su un muro invisibile fatto d'aria. Il muro di energia sviluppato da quella scritta era esteso davanti alla ragazza in lungo e in largo e aveva richiamato l'attenzione di tutti i presenti.
 
<< Tutto cio' che attraverserà questo limite... Verra' tramutato in cenere?! >> lesse la castana confusa e scioccata allo stesso tempo per poi notare ai propri piedi una strana polvere sbrilluccicante e di metallo che spiccava tra il marmo triturato.
<< Che razza di magia e' mai questa?! >> esclamo' lui.
 
<< Che cosa sta succedendo qui? >> chiese freddamente una voce autorevole, nonostante la giovinezza del tono, in lontananza facendoli voltare.
 
Su una delle colline di macerie comparve, coperta dall'ombra derivante dalla sua posizione rispetto al sole, una figura giovane e risoluta dai lineamenti morbidi e accarezzati dal vento. Questa, apparteneva ad un ragazzo di circa la loro età con i capelli corti fino alle orecchie - completamente coperte - e mossi di colore castano-grigio e dagli occhi severi e fieri color magenta profondi e impassibili allo stesso tempo. Indossava un completo viola dalle rifiniture dorate e bianche simile a quello di un direttore d'orchestra, elegante ma non per questo eccessivo, con i pantaloni bianchi e morbidi decorati da una linea trasversale nera su entrambi i lati che si gonfiavano alla chiusura di un paio di stivali marroni alti fino, circa, alle caviglie. Nella mano destra, sulla quale spiccava il marchio verde e dai lineamenti geometrici della leggendaria Gilda locale, teneva - quasi fosse stato programmato - con grazia una bacchetta fina, liscia e bianca come una perla preziosa.
 
<< Maestro Riccardo! >> esclamo' con gioia la giovane donna congiungendo le mani.
<< Maestro Riccardo? >> sussurro' la castana meravigliata.
<< Io sono Riccardo Di Rigo! Master più giovane della Gilda di Inazuma! E questi sono i miei compagni! >> disse il castano invitando lo sguardo dei presenti con la mano tesa a concentrarsi sul gruppo di ragazzi che gli comparve accanto circondandolo, tutti accomunati dallo stesso marchio del fulmine in una parte diversa della pelle scoperta.
<< Finalmente... Ce ne avete messo di tempo! >> esclamo' ironico e soddisfatto Victor abbassando la spada e mettendo la mano libera in tasca.
<< La Gilda di Inazuma... >> sussurro' la ragazza continuando a fissare la figura retta ed elegante del giocane master.
<< Se te la prendi con uno di noi te la prendi con tutti noi. >> affermo' Riccardo con fermezza.
<< Era quello che speravo... Sono qui per sconfiggervi uno ad uno. Nessuno escluso. >> disse Victor schernendolo con un sorriso sadico e fiducioso.
<< Tu e quale esercito? >> chiese atono con una punta di incredulità l'altro.
<< Dato che me lo chiedi... >> ghigno' il blu malignamente per poi schioccare le dita.
 
Dietro di lui dal nulla, all'improvviso, comparvero, tra i pulviscoli alzatisi in quel momento, dei ragazzi incappucciati. Portavano dei lunghi mantelli neri con sopra disegnate simbolicamente - e si sarebbe capito in seguito il perche' - delle saette gialle, che gli coprivano il corpo rendendo ancora più evidenti lo squilibrio delle diverse altezze e corporature e le numerose e diverse fisionomie dei volti, l'unica cosa che spiccava sotto quel tono color della pece poiché non coperti dall'ombra del cappuccio per via del sole. Victor ridacchio' maligno mentre il suo cerchio magico andava a ricomporre la sua armatura precedente e semplice accompagnata dallo stesso mantello fluttuante.
 
<< Noi siamo la Gilda dei Cavalieri Oscuri. Siamo qui per sfidarvi. C'è posto per una sola Gilda in questa città... E quella Gilda e' la nostra. >> disse fiero il ragazzo dagli occhi sinistri e gialli attirando su di se gli sguardi scioccati di tutti i presenti per poi puntare in direzione del castano la spada prematuramente vittorioso << Allora? >>
 
<< Accettiamo la sfida. >>
 
Angolo di un'autrice golosona...
Questo capitolo e' stato molto impegnativo, spero solo che vi sia piaciuto e che sia riuscita a descrivere la parte del combattimento in modo decente senza lasciarmi dietro qualche errore idiota. Per chi non conosce Fairy Tail mi adopererò a spiegare i tipi di magie e le situazioni in modo tale da renderle comprensibili, soprattutto nel capitolo successivo al prossimo ( che avrà una funzione maggiormente esplicativa - non mi ricordo se si dice così -.-" ). Se ci sono delle domande specifiche pero' potete subito pormele all'interno delle vostre recensioni. Adesso le cose si fanno assai più complicate per la nostra Arion. Lo scontro con i Cavalieri Oscuri e' inevitabile e solo una delle due gilde sarà vincitrice. Spero di riuscire a finire al più presto il prossimo capitolo senza morire prematuramente d'infarto - ma probabilmente non ci riuscirò -.-". Dedico di nuovo questo capitolo a Black Dalia ( che e' stata la prima a recensire il capitolo precedente ), ad AngelWing99 ( che mi e' stata d'aiuto nella pubblicazione ) e soprattutto ( tan tan tarata tata tan :3 ) a Debby, che ho finalmente ritrovato sotto il nome di Aiga_Hoshi_Yo ( aiuto! Ho paura di averlo scritto male T0T ).
Un " AYE " a tutti!
Bacioni
Dreamy
 
Ps: scusate se e' un po' lungo ma il contenuto era difficile da riassumere in modo altrettanto esauriente e completo;
   
 
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