Junior sentì un colpo di tosse, riaprì gli occhi e chinò il capo. Vide Gohan tremare, il ragazzo si stringeva le spalle con le braccia, teneva le ginocchia premute contro lo sterno e le spalle piegate. Il namecciano atterrò e raggiunse il ragazzo, trasformò il materiale del suo mantello trasformandolo in stoffa e lo mise addosso al Son. S'inginocchiò accanto a lui e gli passò le quattro dita tra i corti capelli neri, socchiudendo gli occhi.

“Ti sei fatto grande, ora sei un uomo” mormorò con voce roca. Sentì gli occhi pizzicare, si alzò in piedi e indietreggiò.

La luce rosata dell'alba illuminava la sabbia del deserto, rendendola meno rossa e più aranciata. Junior si voltò, guardando lo scenario tingersi di colori pastello ed inspirò l'aria umida. Si sedette e alzò il capo, osservando i colori farsi sempre più accesi e il sole divenire prima aranciato, man mano la sua luce diventare più forte e illuminare tutt'intorno.

Gohan sbadigliò, socchiuse gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte, si leccò le labbra e aprì gli occhi. Mugolò, si stiracchiò e si massaggiò il capo. Si alzò seduto, guardò il mantello di Junior e sorrise, scostandolo. Si alzò in piedi e raggiunse il namecciano.

“Signor Piccolo” chiamò. Junior si voltò e lo guardò in viso.

“Ora puoi andartene” ribatté secco il namecciano. Gohan negò con il capo e allargò le braccia, sospirando.

“Lei non capisce. Videl, io la amo, ma lei mi sta asfissiando. E che voleva scegliere da sola i coppetti, ma poi si è arrabbiata che li ha scelto da soli. E la nostra amica lì a dire che tanto io non avevo gusto e il mio compagno di banco, invece, ha detto che io sono senza cuore. Suo padre insiste che andiamo a vivere da lui, ma io non voglio e Videl mi ha accusato di non rispettarlo. E' vero, io non rispetto Mr. Satan, ma non è quello il punto! Insomma, più le cresce il pancione più diventa intrattabile ...”. Si mise a spiegare Gohan, alcune parole coprivano le altre, la voce gli tremava e risultava stridula.

- Non so voi ragazzi, ma io non ci sto capendo niente -disse mentalmente il Supremo.

- Da quando ha tutti questi amici? Non ne conosco nessuno -pensò Junior. Avvertì una fitta all'altezza del cuore e si massaggiò il petto, corrugando la fronte.

- E' adolescente, a quell'età ti escludono dalla loro vita – spiegò Nail. Gohan si voltò sentendo un'aura avvicinarsi e Junior impallidì, sbattendosi una mano sul viso.

“Dimmi che non è vero” mugolò. Trunks atterrò, si massaggiò una spalla e corse verso Gohan.

“Tu cosa ci fai qui?” chiese. Gohan si piegò e lo guardò in viso, sorridendogli.

“E tu?” domandò. Trunks alzò il mento e s'indicò.

“Io sono scappata di casa”. Si vantò. Si voltò verso Junior, assottigliò gli occhi e lo indicò.

“Non osare avvertire i miei, o ti incenerisco. E poi a loro non importa di me” ringhiò. Junior alzò gli occhi al cielo e sospirò.

- Ora non mi ucciderà solo Chichi, ma anche Vegeta e quella mina vagante di sua moglie – pensò.

- Questo vuol dire che non possiamo tenere neanche il cucciolo più piccolo – disse ironico Nail. Trunks si tolse un ramo dai capelli, facendosi finire i sottili ciuffetti color glicine davanti al viso. Il bambino strinse un pugno e annuì.

“Per quanto mi riguarda, Vegeta non fa altro che sbandierare di avere un erede” disse acido il namecciano. Trunks sporse il labbro inferiore e negò con il capo.

“Per loro esiste solo Bra” ringhiò. Gohan sorrise e gli scompigliò i capelli, passandoci la mano.

“Anche io pensavo che mia madre preferisse Goten. Vedi, i genitori non nascono sapendolo fare e imparano man mano. Per questo con i più piccoli sono più bravi, ma continuano a volerti bene. E man mano ti renderai conto che vorrai bene alla tua sorellina e ti verrà spontanea proteggerla, come io faccio con il mio fratellino” spiegò. Si grattò il naso dove c'era il segno degli occhiali. Trunks chinò il capo, guardò i piedi nudi del maggiore e alzò il capo.

“Indossi il pigiama” borbottò. Junior ridacchiò, msotrando i canini aguzzi.

“Hai un bel coraggio a fare l'uomo maturo che sta tante cose, visto che sei scappato dal tuo matrimonio. Rischiando di far avere un infarto alla tua futura moglie”. Ricordò. Trunks ridacchiò e chinò il capo.

“Zio Crilin dice che ti sei rammollito e non combatti più. Non accetto consigli dai rammolliti”. Fece sapere, mettendo le mani sui fianchi.

“Se non vuoi consigli, perché sei venuto da me?” chiese Junior con voce roca. Trunks avvampò, deglutì a vuoto e indietreggiò, mulinando le braccia.

“Ecco, sei stato un bravo sensei per la fusion... penso che tu li sappia dare i consigli” biascicò.

“Sì, il signor Piccolo è il miglior sensei”. Confermò Gohan.

“C'è stato un futuro in cui un Gohan è riuscito a consigliare un Trunks rendendolo un grande guerriero. Vi consiglio di parlare tra voi per vedere se riuscite a ricavarne qualcosa” disse Junior. Spiccò il volo e si allontanò, raggiungendo una montagna di sabbia e vi si sedette in cima, con le gambe incrociate.

- Non siamo troppo lontani ?- chiese Nail.

- Da qui li sentiamo ancora. Appena è il momento torniamo e li mandiamo via – rispose Junior.

“Mi ricorda mio padre. Anche lui fa finta di lasciarmi solo mentre mi alleno, ma se cado o mi faccio male appare. E alle volte fingo di svenire così mi faccio portare a letto”. Sentì spiegare Trunks.

“C'è un motivo se pensi che i tuoi genitori non ti vogliano più bene? Sono più gentili con Bra?”. Udì Gohan chiedere e un sospirò da parte del più piccolo.

“Mamma non mi coccola più e papà con Bra è più gentile! Non la fa allenare” brontolò Trunks.

“Quando c'è una grande novità, un cambiamento improvviso, le persone si occupano così tanto di quella cosa che si dimenticano le altre. Anche la mia Videl è fredda ultimamente” spiegò Gohan.

Junior sorrise e annuì, si mise il turbante tra le gambe piegate e si passò la mano sulla fronte. La luce solare si rifletteva sul suo capo calvo.

“Lo sapevo che facendoli parlare sarebbero saltati fuori i problemi di entrambi”. Si vantò.

“Videl ti fa un altro tipo di coccole” sussurrò mellifluo Trunks.

Junior scoppiò a ridere rumorosamente.

- Malizioso il piccolo – commentò il Supremo mentalmente.

- Fa più scena che altro. Lui pensa che il massimo sia tenere per mano una bambina come ha fatto al compleanno della madre – rispose Junior mentalmente. Ridacchiò più piano sentendo Gohan tossire.

“Beh, sì, ecco … da grandi non si fanno più le coccole come ai bambini” farfugliò il Son.

“Anche io sono grande. Se le coccole si fanno solo ai bambini, non le voglio” ribatté secco Trunks.

“Ci sono anche le coccole da fratello maggiore, che si possono fare a ogni età, come quelle che faccio a Goten. Potrei farle anche a te, se decidi di tornare a casa” mormorò Gohan.

“Se non torni da Videl lei sarà triste e non te le farà più le coccole” ribatté Trunks.

- Problema risolto. Cantiamo vittoria -. Festeggiò Nail. Junior si rimise il turbante sul capo e abbassò le gambe, rimettendosi in piedi.

“Signor Piccolo, noi torniamo a casa!” gridò Gohan. Junior aprì gli occhi e volò fino a loro, atterrandogli davanti.

“Filate” ordinò. Trunks gli sorrise, fece il segno della vittoria e si mise a volare con braccia e gambe aperte.

“Agli ordini, signore” disse ironico. Gohan levitò dietro di lui e annuì.

“Grazie sensei” sussurrò. Junior guardò entrambi volare via e si massaggiò al petto avvertendo nuovamente una fitta al cuore.

- Ammettilo, li vorresti davvero tenere i cuccioli di saiyan con te. Sei un buon baby-sitter – disse Nail.

“Vivi la tua vita Gohan, quando avrai bisogno di me, sarò sempre qui” sussurrò Junior.