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Autore: Tempestosa    17/03/2015    4 recensioni
Conoscete la leggenda del filo rosso del destino? Secondo questa leggenda ogni persona porta fin dalla nascita un filo rosso invisibile ma indistruttibile che lo lega alla propria anima gemella. E non ha importanza dopo quanto tempo, ma queste due persone saranno sempre destinate ad incontrarsi.
E proprio così avverrà con i protagonisti della nostra storia. [RyouxIchigo]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina a Tokyo si respirava un'aria diversa e lei se ne accorse non appena aprì gli occhi.

Scese dal letto a piedi nudi per andare a raggiungere la piccola finestra che aprì facendo entrare l'aria leggera e frizzante di prima mattina. Si stiracchiò, ancora assonnata.

Quanto avrebbe voluto che tutte le giornate iniziassero così...

C'era qualcosa di diverso in lei quel giorno e lo sentiva bene, quasi potesse respirare quel cambiamento a pieni polmoni. Colpa di quel sogno? Quella mattina si sentiva felice. Ma era un sentimento sincero, di quello che puoi gioirne poche volte nella vita, al contrario di quanto si pensi.

Così, senza preoccuparsi di indossare le ciabatte, Ichigo quella mattina si precipitò in bagno fischiettando quella strana melodia che le era entrata in testa non appena sveglia. Non ricordava nemmeno dove l'avesse sentita la prima volta, o addirittura quali fossero le parole della canzone. Però era impressa nella sua mente, quasi come fosse il ricordo di un sogno.

Sorrise a quel pensiero sciocco ed aprì il rubinetto d'acqua per riempire la vasca.

Mentre aspettava che questa si riempisse si guardò allo specchio arricciando il naso alla vista di quella massa rossa scompigliata e piena di nodi. Prese la spazzola dalla piccola mensola accanto al lavabo ed inizio a domare quei capelli.

Oggi voleva essere carina. Oggi doveva essere carina.

Una volta terminato con i capelli si sfilò il pigiama leggero andando in contro ad un accenno di pelle d'oca per l'impatto dell'aria della mattina con la pelle nuda.

Si immerse nell'acqua e chiuse gli occhi inebriandosi di quei sali alla vaniglia che Minto le aveva regalato per il compleanno due anni prima e che adesso si scioglievano nell'acqua solleticandole perfino la pelle nivea.

Ed a proposito di Minto si ricordò che avrebbero dovuto discutere insieme dei preparativi per la piccola sorpresa a Keiichirou. Il ragazzo avrebbe compiuto gli anni tra una settimana esatta, ed essendo 29 le candeline da spegnere necessitava di un festeggiamento importante, così come lo aveva definito Minto.

Ma prima di andare dall'amica aveva un appuntamento al quale non poteva mancare.

 

Uscita dal bagno si avvolse un telo intorno al corpo. Andò dritta in camera per scegliere qualcosa da indossare per quella giornata.

Inginocchiatasi a terra per aprire l'ultimo cassettone del suo armadio lanciò una veloce occhiata alla finestra alle sue spalle.

Faceva caldo, terribilmente caldo in quei giorni... e di certo l'ultima cosa che voleva era sudare ed arrivare distrutta a casa di Minto.

Per questo optò per dei pantaloncini di jeans ed una maglia larga, bianca, e ricamata sulle spalle. L'aveva comprata con Zakuro, ma si rese conto solo in quel momento di non averla mai indossata.

Si vestì velocemente indossando anche un paio di sandali di corda e scese giù per fare colazione.

Sua madre Sakura stava trafficando già dietro i fornelli quando arrivò in cucina.

“Ohayoo!” salutò andando ad aprire il frigo.

Sakura si voltò per osservare la figlia che canticchiando aveva preso del latte fresco. “Ti vedo raggiante stamane, tesoro.” le sorrise.

Non era routine vedere Ichigo allegra da diversi anni, ormai. Ma ultimamente stava facendo molti progressi.

“Mi sono svegliata con questo motivetto allegro che mi tortura da stamattina.”

Cercò di canticchiare quel ritornello cercando di essere il meno stonata possibile dato che l'intonazione non era virtù della rossa.

La madre trattenne una piccola risata per fare poi cenno di diniego col capo. “Non ho idea di che canzone sia. Mi spiace.”

Ichigo sospirò rassegnata ed aprì la dispensa accanto al frigo per uscire fuori una confezione di cereali al miele.

“Tesoro non vuoi le uova? Le stavo preparando apposta per te!” Sakura spense il fornello prendendo un piatto dove servire la colazione.

“Mi spiace mamma, ma sono di fretta e non ho neanche tutta questa fame.”

Oh.

Sakura sospirò coprendo con un coperchio il piatto contenete le uova, conservandole per quando il marito sarebbe sceso giù quella domenica.

Ichigo mangiò velocemente quei pochi cereali che si versò nella tazza per poi correre nuovamente in bagno per lavarsi i denti.

Una volta finito scese di tutta fretta accorgendosi quanto si fosse fatto tardi e corse fuori urlando a sua madre che sarebbe tornata solamente per pranzo.

Suo padre, sceso proprio quando la porta di casa fu malamente sbattuta dalla fretta della figlia andò in cucina.

“Ichigo? E' stata lei a combinare tutto questo rumore, stamattina?” domandò lui, sbadigliando.

Sakura che salutò il marito con un bacio sul capo per poi andare a servirgli la colazione annuì sospirando.

Si accomodò di fronte al marito voltando il capo alla sua destra, dove appeso nel muro vi era un calendario.

“Oggi è domenica cinque.” ricordò.

Il marito cessò per un momento di mangiare incrociando lo sguardo con quello pensieroso della moglie.

“Starà bene.” si preoccupò solamente di dire. “Sta già bene.”

Rabbrividì al pensiero di quel cinque, di molti anni fa.

Shiro accortosi della preoccupazione della donna allungò una mano sul tavolo per andare a stringere la sua.

E Sakura sospirò, sapendo in cuor suo che la sua piccola che ormai tanto piccola non era più, stava prendendo nuovamente le redini della propria vita.

 

 

 

 

Ichigo camminava a passo svelto lungo le vie di Tokyo.

Il vento leggero che le sfiorava i capelli corti sulle spalle sembrava essere una manna dal cielo visto i giorni afosi che precedentemente avevano invaso la città e tutti i suoi abitanti.

Un bambino di appena cinque anni le tagliò la strada con la piccola bicicletta mentre la madre, dopo aver dato uno scappellotto sulla testa del figlio, si scusò diverse volte con la giovane ventenne che quella mattina sembrava raggiante.

Ichigo sorrise alla donna, dicendole di non preoccuparsi per la vivacità del figlio. E proseguì, lungo il viale alberato in direzione del piccolo negozietto di quella vecchietta tanto arzilla che ormai aveva imparato ad apprezzare negli ultimi cinque anni.

Non era mistero che qualche volta la ragazza si fermasse con la donna a prendere una tazza di tè né che lei era l'unica, all'infuori delle sue compagne d'avventura, ad aver conosciuto il segreto che Ichigo custodiva con tanta gelosia e triste malinconia.

Arrivata dalla donna il profumo inebriante di mille fiori invasero le sue piccole narici.

“Buongiorno cara, ti stavo aspettando.”

La donna anziana accolse la ragazza con un ampio sorriso.

“Asuka-san!*” Ichigo prese le mani della donna fra le sue inchinando il capo in segno di rispetto.

“Come va, bambina?” la donna le fece cenno di accomodarsi nel piccolo tavolino in vetro che aveva dentro il proprio negozio.

Ichigo la seguì sfilandosi la piccola tracolla di cuoio e poggiandola sul tavolino.

“Ho fatto un sogno, Asuka-san.” Disse lei, seria in volto.

Gli occhi di Ichigo furono attraversati da un lampo di luce ed Asuka non poté fare altro che sorriderle incitandola a proseguire nel racconto.

 

Ichigo ricordò quel sogno che l'aveva fatta alzare tremendamente in pace con il mondo e con sé stessa, perdendosi insieme ad Asuka in interpretazioni fantasiose. Ma di una cosa sola Ichigo era certa: quel sogno era un chiaro messaggio per lei ed a mandarlo, su questo non aveva dubbi, era stato proprio lui.

Quella vecchietta arzilla era diventata ormai la sua confidente ed Ichigo non provava nessuna vergogna a confidarle tutte le sue paure e le sue speranze per il futuro.

E d'altra parte, Asuka, accolse Ichigo come se fosse stata sua figlia; figlia che non poté mai avere, colpevole un brutto scherzo del destino che le aveva strappato via l'unico uomo che avesse mai amato nella sua vita.

Una volta presa la solita tazza di tè con Asuka, la giovane salutò l'anziana donna lasciandole qualche moneta e ringraziandola nuovamente per il mazzo di orchidee bianche, promettendole che sarebbe presto tornata a farle visita.

E così, sotto gli occhi dell'anziana andò finalmente verso il luogo del suo appuntamento. Durante la strada non riuscì a trattenere un sorriso. Improvvisamente quelle parole le vennero in mente come uno schiaffo inaspettato.

Baby your smile’s forever in my mind and memory”

 

Le pronunciò ad alta voce scandendole bene nel tentativo di non impappinarsi con l'inglese visto con quante difficoltà Ichigo aveva cercato di parlare mediocremente quella lingua tanto diversa dalla sua.

Cercò di adattarle al motivetto che le torturava la testa dall'intera mattina ma fallì terribilmente. Scrollò le spalle. Poco importa si disse, adesso aveva qualcosa di più importante a cui pensare.

 

 

 

***

 

 

Minto non era poi così cambiata in tutti quegli anni. Il carattere puntiglioso e terribilmente saccente era rimasto, ma ormai Ichigo ci aveva fatto l'abitudine ed anzi, le sarebbe mancata un'amica terribilmente insopportabile come lei.

Ne avevano passate davvero tante insieme e Minto era sempre stata al suo fianco, a volte per consolarla altre per sbatterle prepotentemente la verità in faccia, senza mezzi termini e soprattutto senza preoccuparsi di addolcirle la pillola.

Proprio come quella mattina.

“Tu Ichigo sei terribilmente incapace. Ricordami di non affidarti mai l'organizzazione di una festa, te ne prego.”

La bruna sbuffò, portandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli sfuggita da quell'acconciatura così complicata e sofisticata al tempo stesso che, anche con tutto l'impegno e la concentrazione che aveva in corpo, Ichigo non avrebbe mai saputo riprodurre sui suoi capelli, figuriamoci in quelli di un altro!

Ichigo si accomodò sul letto dell'amica, fissando il baldacchino mentre il condizionatore rinfrescava l'aria di quella camera.

“Non capisco perché non potremmo preparare noi la torta per Akasaka-kun.” protestò.

“Semplicemente perché i suoi dolci sono ineguagliabili e noi finiremo per fare una figuraccia, se dovessero venire disgustosi. Insomma Ichigo, ammetti che nessuna di noi è all'altezza per preparare la torta per Keiichiro!”

Minto raggiunse l'amica con un piccolo giornalino in mano. Prese una pagina ben precisa e lo passo ad Ichigo.

“Ecco perché chiederemo a questo laboratorio di prepararci una torta degna per Akasaka-kun!”

Dire che Minto fosse eccitata era dire poco.

“Faremo una bellissima figura, Ichigo. E noi così potremmo concentrare tutte le nostre forze per abbellire casa sua.”

A quella esclamazione Minto fece oscillare con sguardo malizioso qualcosa davanti al naso della rossa, che di rimando spalancò gli occhi.

“Ma quelle sono...”

“Le chiavi di casa di Keiichiro, sì”

Cercò di acciuffarle ma Minto le riposò accuratamente nella tasca del suo abitino di seta.

“Non avresti dovuto prenderle senza il suo permesso, lo sai.” le ricordò cercando di fare appello al buon senso dell'altra senza riuscirci minimamente.

Minto sorrise riducendo gli occhi a due fessure. “Una donna deve avere mille risorse, Ichigo.”

E fu così che qualsiasi segno di protesta da parte dell'ex mew gatto venne soppressa.



*Asuka= il profumo del domani.


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Buondì! Perdonate il terribile ritardo ma ho avuto una sessione d'esami incredibilmente sfiancante ma al tempo stesso assolutamente soddisfacente ^^
In tutto ciò questo povero capitolo stava marcendo lentamente all'interno del mio pc, visto che avrei dovuto pubblicarlo ehm....quasi un mese fa. Gomen. xD
Comunque vi ringrazio per il modo in cui avete accolto questa long, ne sono felicissima e sono felicissima anche di pubblicare questo secondo capitolo.
Che dire: abbiamo visto uno scorcio della nuova Ichigo, maturata molto rispetto all'anime ed anche un nuovo personaggio inventato di sana pianta: Asuka.
E' una vecchietta bassina e da un trascorso poco felice. Ma spero di poterla approfondire meglio nei capitoli più avanti visto che, come avete avuto modo di leggere, Asuka è a conoscenza del Mew project ed ha rappresentato per tutti questi anni un'ancora salda per la nostra Ichigo. 
In background i preparativi per il compleanno di Kei, ma anche qui ne saprete di più con il procedere dei capitoli.
Infine ringrazio davvero tutti, chi ha commentato e chi ha inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite. Spero di poter sentire anche i commenti dei lettori silenzioni, più avanti.
Ah, se ve lo stavate chiedendo: Losing Your Memory (il titolo del capitolo) è una canzone di Ryan Star. Non so voi, ma io non riesco a scrivere se non accompagnata dalla musica. Dove l'avrò sentita? Probabilmente in qualche puntata di TVD, non saprei. xD
Finisco qui le mie inutili chiacchere. 
Baci


 

  
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