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Autore: Eleonoruccia    27/03/2015    1 recensioni
La vita di Lexie Evans si intreccia con quella di uno sconosciuto dal quale è attratta e al contempo infastidita. Se cercate una storia d'amore, non è quello che troverete. È piuttosto un incontro-scontro tra due estranei, vittime di un'incoercibile attrazione. Ipnotica. "Non ho mai amato gli spazi angusti. Non che la redazione di una testata giornalistica così importante avesse degli ascensori angusti, intendiamoci, ma la gente a volte sa essere terribilmente ingombrante". Assaggio di una divina tossicità o di un infernale sublime?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
 
 
 
 
 
“Un frappè al cioccolato”.
Il senso di euforia della mia prima settimana di lavoro mi ha ormai abbandonata e  mi ritrovo a bussare alla porta di Sarah, la mia migliore amica, esausta alle sette di sera di venerdì pomeriggio con un misero frappè in mano: la mia cena, quella cena che mia madre – tipica mamma di famiglia - avrebbe tanto disapprovato.
 
Io e Sarah siamo molto diverse, ma la nostra diversità non ha impedito che diventassimo amiche fin da subito. Lei una bionda esuberante dagli occhi verdi e una fisicità prorompente, richiama molto una bellezza californiana, la sua abbronzatura contrasta molto con la mia carnagione alabastrina.
Ci siamo conosciute il primo giorno di università, ed è stato amore a prima vista. Ovviamente, amore in senso lato. Tra noi è nata immediatamente una forte intesa, che con gli anni si è trasformata in profonda amicizia. Così, dopo l’università, abbiamo entrambe deciso di trasferirci a New York. Ho da poco trovato un piccolo appartamento a Greenwich Village, nulla a che vedere con l’attico di Sarah che affaccia su Central Park, ma ne sono molto orgogliosa.
 
Vengo immediatamente investita dalla vivacità della mia migliore amica.
Mi chiedo come faccia a essere così dinamica dopo una settimana di lavoro.
La osservo correre avanti e indietro per tutto l’appartamento, alla ricerca frenetica di qualcosa e la vedo, un paio di minuti dopo, riemergere dietro una pila di scatoloni con un paio di decolleté argentate fra le mani.
“Per la serata al Loft” è la sua risposta al mio sguardo interrogativo. “Dobbiamo festeggiare la nostra prima settimana a New York”.
Magari si sarebbe aspettata una reazione molto più entusiasta da parte mia, ma il fatto è che non sono una ragazza modaiola, e gli eventi mondani non mi esaltano tanto quanto eccitano Sarah.
“Oh, andiamo Lexie, lasciati andare per una volta! Siamo due ragazze poco più che ventenni, giovani e carine, e siamo qui, a NYC, insieme, con un nuovo lavoro, una nuova vita, e nuove avventure che aspettano solo noi. Non ti elettrizza l’idea?”.
Adoro l’entusiasmo che accende l’animo di Sarah in ogni occasione. Riesce ad infondermi la sicurezza che spesso mi manca ed a incoraggiare a nuove esperienze. E’ stimolante.
Non faccio in tempo a ribattere che vengo trascinata nella camera di Sarah. Il letto è invaso da una marea di vestiti.
“Sono indecisa su cosa mettere, come al solito un sacco di abiti e mai niente da indossare!”. Non riesco proprio a cogliere il punto di vista di Sarah, io li trovo tutti stupendi.
“Che ne pensi di questo?” dico, prendendo dalla pila un tubino blu con delle frange, che a mio avviso è molto glamour. La sua espressione scocciata dice tutto.
“L’ho messo l’altra sera al party a casa di Thomas”. Per Sarah è inconcepibile indossare più di una volta nella stessa stagione uno stesso indumento. Ma la sua attenzione si sposta a un tratto su di me.
“Tu non puoi venire al Loft vestita in questo modo!” sbotta in una manifestazione di orrore. Il suo disappunto mi infastidisce. Ok, so benissimo di non essere una Fashion Victim, ma il mio look non mi sembra poi così disastroso. Ma Sarah è la mia migliore amica, perciò metto da parte l’infelice battutina che mi era stata sagacemente suggerita da Savannah e decido di fare buon viso a cattivo gioco, tacendo.
“So esattamente cosa ci vuole per te”. Il tono con cui scandisce la parola ‘esattamente’ mi preoccupa un po’ ma so che quando si mette in testa qualcosa, è praticamente impossibile farla desistere. Poco dopo mi ritrovo sommersa di capi firmati, e la straziante consapevolezza che non sarei uscita da quella stanza senza aver abbandonato i miei comodi jeans.
 
“Oh-mio-Dio”. Sarah è entusiasta come un bimbo in un negozio di caramelle. La ragazza di fronte allo specchio mi fissa con i suoi occhi blu intensi, leggermente truccati. Non mi somiglia per niente, eppure sono io.  I capelli castani raccolti in una coda alta, un accenno di fard sulle mie gote già rosee, del gloss sulle labbra. Faccio un giro su me stessa. Devo ammetterlo, Sarah ha gusti impeccabili in fatto di moda, ma del resto questa è stata sempre la sua grande passione. Indosso un abito rosso cremisi, che cade morbido fin quasi alle ginocchia, appena ripreso da una cintura dorata sui fianchi, che riprende l’oro dei laccetti che si stringono al collo lungo e lasciano scoperte le mie esili spalle. Infilo un paio di decolleté nere e spruzzo due gocce di profumo. Dior. Il mio profumo. L’unica mia personalissima nota glam. Sono pronta.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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