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Autore: Wicca97    29/03/2015    1 recensioni
Un epilogo diverso da quello che conosciamo con un Harry turbato e un po' deluso dalla vita, che si ritroverà coinvolto in qualcosa più grande di lui. Cosa succederebbe se la morte non fosse poi una condizione così definitiva? Avvenimenti inaspettati vi trascineranno in una spirale di azione e sentimenti che, spero, vi farà apprezzare la mia storia!
Dal primo capitolo:
Con le ultime forze rimaste lo disarmai prima che potesse creare uno scudo e lo finii quando stava per colpire il suolo: “Avada Kedavra”.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Maggio era arrivato e non me n’ero reso conto, ero stato così assorbito nell’imparare il dominio degli elementi che mi sorpresi a veder spuntare le margherite e a sentire il canto degli uccelli dopo un inverno non particolarmente rigido. Ogni giorno l’allenamento con Medeo si era fatto più impegnativo e solo il compleanno di Hope mi aveva riportato alla realtà; era veramente già passato un anno? Faticavo a crederci.

Hope era cresciuta e cominciava già a dire qualche parola, non aveva apparentemente paura di nulla, ma anzi qualche tempo prima capii che i temporali l’affascinavano: una notte ci fu un tipico temporale primaverile e la piccola si era svegliata a causa di un tuono. L’avevo presa in braccio per rassicurarla e per evitare che si mettesse a piangere, ma lei mi aveva sorriso e indicando prima fuori poi la mia cicatrice, aveva esclamato divertita “saetta!”. Chi le avesse insegnato il termine e in quale occasione non lo sapevo proprio, ma da quel momento per lei io ero Saetta; un altro soprannome da aggiungere alla lista.

“Un anno di Hope! Auguri piccola!” esclamò Amelia entrando in cucina con un piccola torta e una candelina accesa. Lei batté le manine divertita e soffiò sulla candelina prima di intingere un dito nella panna e sporcarsi tutta; risi di gusto per quella scena e anche Hope sembrò trovarlo un passatempo divertente perché continuò finché Amelia non la prese in braccio togliendola forzatamente dal seggiolino. In quel momento accadde qualcosa di inaspettato: Hope, evidentemente indispettita, afferrò Amelia per un braccio e sia io che Medeo avvertimmo chiaramente il flusso magico che da Amelia passava a Hope. Gli occhi della piccola brillarono, mentre la donna perse le forze e si appoggiò al mobile per sorreggersi. “Ferma, Hope!” esclamai nel prenderla in braccio mentre Medeo sosteneva sua sorella. Che cos’era successo? Ora percepivo in Hope parte della magia di Amelia, ma com’era possibile? “Medeo hai una spiegazione?” chiesi mentre Hope si guardava attorno preoccupata: a quanto pare aveva compreso di aver fatto qualcosa di sbagliato. “Ha assorbito la magia di Amelia solo toccandola. L’ha mai fatto prima?” “No, altrimenti ve l’avrei detto.” Rispose la donna sedendosi per riprendere le forze. “Però con me ora non lo sta facendo” dissi guardando Hope negli occhi. “Hope non era arrabbiata con te, ma con mia sorella- spiegò Medeo- potrebbe essere stata magia involontaria… Deduco non sia una Maganò. Forse è una conseguenza della maledizione?” chiese, ma né io né Amelia avevamo un risposta. Hope era un mistero irrisolto.

Non potevo più aspettare, il mio livello magico era aumentato parecchio così come le mie abilità ed ero impaziente di vedere se ero in grado di evocare la Morte; anche se a rifletterci bene l’idea non mi piaceva più di tanto. Era la fine di maggio e una mattina andai nella radura con Medeo, intenzionato a fare il possibile pur di riavere indietro i miei cari e Giselle; ci sedemmo sull’erba e, riscaldati dal sole, disponemmo sul prato i Doni della Morte. “Hai idea di cosa fare?” gli chiesi speranzoso, ma la sua espressione accigliata mi lasciò perplesso. Non era possibile che non avesse neanche un’idea! Insomma in tutti i suoi viaggi avrà pur indagato sui Doni e sul loro utilizzo, o no? “Ad essere sinceri non ho idea di cosa fare – disse rigirandosi fra le dita il ciondolo dei Ricercatori- nessuno ha mai tentato una cosa simile. Prova a percepire qualcosa, vedi un po’ te…” Vedi un po’ te? Mi stava prendendo per il culo? “Spero tu stia scherzando! Cosa diamine mi hai allenato a fare se poi non sai come utilizzare i Doni?” Ero sull’orlo di una crisi di nervi. Dico sul serio, l’avrei preso a pugni. Lui se ne stava lì, seduto, a rigirarsi tra le dita quel cazzo di ciondolo… Un attimo. Il ciondolo. “Il ciondolo!” esclamai facendolo sobbalzare. “Che intendi dire?” “Il simbolo dei Doni della Morte ne indica la posizione!” dissi più a me stesso che con l’intenzione di dargli una spiegazione. Presi il Mantello dell’Invisibilità e ne piegai gli angoli in modo da formare un tringolo, poi posizionai la Bacchetta di Sambuco in verticale e infine misi al centro del mantello e sopra la bacchetta la Pietra della Resurrezione. Fissai la figura sperando succedesse qualcosa, ma i Doni rimasero lì immobili. Che cosa mi ero aspettato? “Forse tutto questo è assolutamente inutile e insensato. Chi ci assicura che si possa veramente evocare la Morte?” chiesi ad alta voce trattenendo un moto di stizza. In realtà non te lo assicura nessuno mio caro Harry, ma io sono qui, proprio accanto a te…
Alzai la testa di scatto e mi resi conto che Medeo era scomparso; ero sempre nella radura, ma attorno a me sembrava essersi creata una barriera, come una sottile pellicola trasparente e tremolante. Sei passato oltre il Velo, mi hai richiamato. Ora dimmi cosa vuoi. Quella voce non era affatto sgradevole, anzi sembrava quasi una ninnananna. Mi ero fatto un’idea diversa dell’incontro, ma l’importante era ottenere ciò che volevo. “Dove sei?” chiesi, cercando di infondere un po’ di sicurezza nelle mie parole. Un brivido mi percorse la schiena e tesi automaticamente i sensi, ma non percepivo nessuna aurea attorno a me. Solo i morti possono vedermi, ma tu puoi percepirmi… Perché mi hai disturbato? Mi sei sfuggito molte volte Harry Potter, eppure alla fine hai voluto incontrarmi… “Ti ho evocato perché vorrei tornassero in vita tutti i miei amici e parenti morti ingiustamente. I miei genitori, i membri dell’Ord...” cominciai, ma improvvisamente sentii mancarmi l’aria e cercai in tutti i modi di divincolarmi, ma la Morte mi aveva bloccato sul posto. Iniziai a vedere sfuocato e sentii la sua presenza circondarmi fino a schiacciarmi; se avessi potuto avrei urlato ma ero un burattino nelle sue mani. Poi mi ritrovai a terra, mentre l’aria tornava nei polmoni e la testa smetteva pian piano di girare. Sentii la sua presenza ridacchiare sopra di me e non osai alzare lo sguardo, rimanendo così in ginocchio e a capo chino. Hai veramente coraggio ragazzo – disse con tono beffardo – e la tua anima brama la vita e non mi teme. Sarà un piacere averti con me un giorno, ma non è ancora arrivato il momento. Comunque so bene chi vuoi che torni in vita, ma sappi che non ti potrò accontentare fino in fondo. “Perché? Cosa vuoi dire?” domandai terrorizzato. Giselle non tornerà. Dichiarò con tono solenne e io impiegai qualche secondo a metabolizzare la risposta; Medeo e Amelia non sarebbero stati per nulla contenti. “Perché non puoi lasciarla andare?” Lei non ti è cara, posso riportare in vita solo le persone care al Padrone, ma non gli sconosciuti. Ero dispiaciuto per Giselle, se mi fossi informato meglio o avessi almeno visto una sua fotografia forse avrei potuto di più; alzai lo sguardo ingoiando a vuoto. “Allora li riporterai in vita?” C’è sempre un prezzo da pagare, mio caro. “Rivuoi indietro i Doni della Morte?” La sentii sorridere prima di parlare: Perché dovrei rivolere indietro qualcosa per cui gli uomini si sono uccisi per secoli? I Doni rimarranno nel mondo dei vivi, ma per il ritorno dei morti ci saranno delle conseguenze, e neanche tu sarai più come prima… Di che cosa stava parlando? “Che conseguenze?” chiesi, ma il Velo stava svanendo e prima che potessi fare qualcosa mi ritrovai disteso nella radura, abbagliato dal sole e con Medeo che mi scuoteva per le spalle. “Che è successo? Sei come caduto in trance!” mi disse, ma io ero ancora troppo intontito per rispondergli. Ci saranno delle conseguenze.  Risentii la frase nella mia testa e un altro brivido mi percorse tutto il corpo. Avrei giurato di averla vista voltarsi e andarsene sorridendo.



Angolo dell'autrice: Siete pronti? La storia ora avrà nuovi sviluppi. Come al solito le recensioni sono ben gradite, sia in positivo che in negativo (ci terrei a sapere la vostra opinione per sapere se vi piace non solo la trama, ma anche il metodo di scrittura...)
A preso lettori!
Wicca97
   
 
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