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Autore: Wicca97    03/04/2015    1 recensioni
Un epilogo diverso da quello che conosciamo con un Harry turbato e un po' deluso dalla vita, che si ritroverà coinvolto in qualcosa più grande di lui. Cosa succederebbe se la morte non fosse poi una condizione così definitiva? Avvenimenti inaspettati vi trascineranno in una spirale di azione e sentimenti che, spero, vi farà apprezzare la mia storia!
Dal primo capitolo:
Con le ultime forze rimaste lo disarmai prima che potesse creare uno scudo e lo finii quando stava per colpire il suolo: “Avada Kedavra”.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Apparii a Knockturn Alley perché speravo fosse meno affollata di Diagon Alley, ma con la comparsa di un bel po’ di defunti la situazione era caotica anche lì: streghe che andavano in tutte le direzioni con calderoni stracolmi di qualsiasi cosa e che borbottavano tra loro dell’ipotetica fine del mondo mi urtavano da ogni lato. Imboccai una stradina laterale e indossai un mantello grigio scuro per evitare di essere riconosciuto, poi mi diressi verso Diagon Alley cercando di crearmi un varco tra la folla, ma presto mi resi conto che più procedevo più la situazione era difficoltosa; riuscii a svoltare l’angolo e il fiume di maghi e streghe che mi apparve davanti mi sbalordì: era peggio di quanto mi fossi immaginato, a confronto la folla che popolava la via nei giorni degli acquisti per Hogwarts non era nulla.

La maggior parte delle persone indossava mantelli così che la via risultasse un enorme tappeto colorato, e mi sarei perso nella folla se la mia attenzione non fosse stata catturata da grandi insegne luminose difficili anche da guardare: i Tiri Vispi Weasley erano tornati e, a giudicare da tutte le persone che uscivano dal negozio con assortimenti vari, gli affari erano già ripartiti a gonfie vele. Incredibile come quei due ragazzi e il loro carisma attiravano persone, anche se dovevo ammettere che la loro fama e i loro scherzi li precedevano. Entrai nel negozio e rimasi a bocca aperta davanti a tutte quelle delizie, poi individuai George a due rampe di scale più su, intento a dare consigli ad un ragazzo (probabilmente su quale tipo di caramella fosse più utile per sfuggire a verifiche o lezioni noiose); c’erano così tante persone che a fatica riuscivo a distinguere le loro auree magiche ed ero così concentrato nel cercare Fred che non mi resi conto che Ron, Hermione e Ginny erano appena entrati per essere poi accerchiati da una decina di ragazzini  che li sommersero di domande e complimenti. Mi accostai ad una parete e cercai di cogliere qualche pezzo di conversazione ma c’era troppo caos e andare da loro adesso non mi sembrava una grande mossa, a meno che non volessi ritrovarmi Rita Skeeter tra i piedi. Li osservai raggiungere George e Fred, che nel frattempo era comparso accanto al gemello, e scambiare con loro qualche parola, prima di uscire dal negozio cercando di essere i più discreti possibili. Avrei voluto raggiungerli, ma appena usciti si Smaterializzarono e decisi di lasciar perdere l’inseguimento; mi diressi alla Gringott per prelevare dei galeoni dalla mia camera blindata e tornai a casa un po’ demoralizzato.

“Com’è andata?” mi chiese Amelia appena entrai, ma dalla mia espressione capì già che non era andata come previsto. Ma in realtà che cosa avevo previsto? Era stato uno shock rivederli. I ricordi e il dolore dell’averli persi erano tornati a galla e facevano male, anche se speravo che col tempo si fossero affievoliti. Se rivedere i gemelli aveva fatto male, vedere poi Ron ed Hermione era stato peggio, per non parlare di Ginny che era più bella di come la ricordassi; come avrei fatto ad avvicinarmi e a conversare con loro se mi bloccavo solo a guardarli? “Saetta!” disse Hope abbracciandomi e quel gesto bastò a rilassarmi, facendomi dimenticare per un istante tutti i miei problemi. “È sempre più difficile tenerla lontana dal sole – disse Bellatrix guardandomi – soprattutto con l’arrivo dell’estate. Hai trovato niente che possa distruggere la maledizione?” “Purtroppo no, possiamo riprovare col metodo che avevi proposto.”
Riprovammo, ma continuavo a non percepire la magia di Hope; sempre quel vuoto fastidioso e irreale, non c’era traccia neanche della magia di Amelia, assorbita dalla piccola tempo fa. Bellatrix si sedette sulla poltrona coccolando Hope che si era rannicchiata tra le sue gambe; vederla così abbattuta e demoralizzata mi dispiaceva, ma mi dispiaceva ancor di più non poter fare nulla per la bambina. Qualche minuto dopo il grido di un gufo echeggiò vicino alla finestra e feci appena in tempo ad aprirla che questo entrò in picchiata come un proiettile, arrestandosi su una sedia: aveva il piumaggio bianco… Non potevo credere ai miei occhi. “Edvige!” urlai abbracciandola, e la civetta mi salutò beccandomi piano sulla mano, poi mi porse una lettera sigillata con ceralacca. L’aprii curioso e mi ritrovai a fissare una calligrafia che conoscevo fin troppo bene:

Invito ufficiale per il signor H. J. Potter
Questo sabato, in data 23 maggio 2001, si terrà presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts un ballo in maschera per festeggiare la recente ricomparsa di molti maghi e streghe. Il ballo inizierà alle ore 9 p.m. e per l’occasione si prega di avere un abbigliamento consono; è inoltre consentita la presenza di un accompagnatore o accompagnatrice. Sperando nella Sua partecipazione colgo l’occasione per porgerLe i miei più sentiti auguri per il futuro.

Albus Silente

Rilessi la lettera e ogni volta che arrivavo alla fine un brivido mi passava lungo la schiena. A quanto sembrava Silente aveva ripreso il comando a Hogwarts, e adesso mi aveva invitato ad un ballo in maschera. “Che cosa dice?” mi chiese Bellatrix riportandomi coi piedi per terra. “Un invito per un ballo in maschera. – rilessi ancora una volta la lettera poi la guardai di sottecchi- Vuoi venire?” “Io? Farmi vedere in giro è l’ultima cosa che voglio!” “Sarai mascherata, poi vedrai che per l’occasione avranno abbassato le barriere antismaterializzazione. Se te la vedi male taglia la corda. O preferisci rimanere qui ad atrofizzarti?” Lei sembrò rifletterci un momento, poi mi sorrise beffarda. Cosa stava pensando? “Dimmi un po’, perché vuoi che venga? Serve che ti dia una spinta per farti cadere tra le braccia della Weasley?” colsi perfettamente il sarcasmo nella sua voce. “Gelosa Bella?” Lei scoppiò a ridere poi si alzò e divenne improvvisamente seria. “Vestiti eleganti?” “Ovviamente” le risposi ridendo a mia volta. Si prospettava una serata interessante.
   
 
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