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Autore: MarsBlame    15/04/2015    0 recensioni
"Non è un addio, lei disse, è solo arrivato il momento che io faccia riposare la mia mente. Lei non cammina, corre piuttosto, lungo queste strade lacerate, e nel mio cuore."
In una delle più famose isole britanniche, due compagni di corso decisero d'innamorarsi e cambiare completamente le loro vite. Rabbia, passione, scelte, lacrime, troppe emozioni e troppe parole. Segui anche il sequel: Dreamed So Loud •His Journal•
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Allora? Hai deciso?- Harry mi sta assillando da due giorni. Mi ha chiesto di uscire con lui ufficialmente ma ho sempre trovato il modo di girarci attorno.
-Harry.- Oggi mi sa che dovrò rispondergli. -Ne abbiamo già parlato.-
-Lo so, ma insomma...la nostra relazione sta...- Lo blocco prima che possa finire...
-Cosa? Relazione? Pensi che noi due abbiamo una relazione? Io ho appena chiuso con Alfie e non ho una relazione proprio con nessuno!- Sbuffo.
Mi pento di quello che ho detto quasi immediatamente, quando vedo la sua espressione. È come se gli avessi tirato un pugno allo stomaco.
-No Harry, aspetta, non lo indendevo...-
-No. Hai ragione.- Ed ecco che ricade nel suo baratro di autodistruzione. -Non ho mai avuto una possibilità con te in passato, perché dovrei adesso?-
Fa per andarsene. Si volta e so che sta aspettando che lo blocchi, ma non ci riesco. Non so cos'ho dentro, ma quando alla fine inizia a camminare, io non lo blocco. Vorrei afferrargli il braccio e dirgli che devo avere solo un pó di tempo, che poi potrò prendermi realmente cura di lui, ma semplicemente non lo faccio e lo guardo andare via da me. Sempre di più.
Cammina con la testa bassa, le spalle all'infuori ed i piedi veloci.
È quando entra in macchina che esco dalla mia bolla.
-Harry!- Urlo mentre va via. -Harry aspetta!-
Non sembra sentirmi, oppure mi sta ignorando...
Sono un disastro. Sto facendo scappare probabilmente l'unico ragazzo che è disposto a migliorarsi per meritarmi.
Inizio a correre.
Corro veloce come non ho mai corso, per raggiungere il principe delle mie fiabe.
-Harry!- Continuo ad urlare.
È inutile. Non mi sentirà mai ed io mi sto solo allontanando da casa mia. Potrei comunque parlare con lui a scuola. Se vorrà.
-Ella...- Quando mi riprendo dalla corsa alzo lo sguardo. È sceso dalla macchina. Mi sta raggiungendo lentamente, come se avesse paura della mia reazione. La testa ancora bassa.
-Harry, non scappare mai più così!- Lo rimprovero annullando la distanza fra di noi. Mi stringe così forte che quasi sento di poter scomparire in quel abbraccio.
-Ella, non posso aspettare per sempre che tu sia pronta per me.- Dice nei miei capelli. -Ma tu sai che io ti aspetterei. E non va bene. Non posso dipendere così tanto da te.-
-Harry, ho bisogno solo di un po' di tempo. Poi potrò prendermi cura di te. Potremmo andare in giro mano nella mano ed osservare come tutte le persone ci indicano. Potremmo davvero provarci, ma non ora.- Cerco di avvinghiarmi ancora di più a lui, se possibile.
Non mi risponde, ma incastra la testa nel incavo del mio collo.
Sono tre giorni che non sento Harry. Non mi chiama e non mi chiede di uscire. Non faccio che pensare a lui e all'ultima conversazione che abbiamo avuto. Tirando le somme non è per niente stata una bella settimana per noi. Ho anche iniziato di nuovo a sentire Alfie. Ieri mi ha chiamato in preda ad una crisi di panico e sono corsa da lui. Il mio negozio non è poi così lontano e sono arrivata giusto in tempo per calmarlo. Quando gli ho messo le mani intorno al torace e ho iniziato a sussurrargli che andava tutto bene, mi ha detto che mi ama ancora. Io sono rimasta lì, come una stupida, con il mio petto contro la sua schiena, seduta sul pavimento. Avrei dovuto raccogliere la mia borsa ed uscire, invece no. Sono rimasta lì, con Alfie tra le braccia ed Harry nella fottuta testa. Ho permesso ad Alfie di chiamarmi quando ne aveva bisogno ed oggi ho già affrontato due crisi isteriche ed una di pianto a telefono. Io riordinavo i vestiti mentre lui urlava nel microfono.
-Alfie, tesoro, devo andare.- Cerco di essere il più dolce possibile.
-No. Non lasciarmi di nuovo. Che devi fare? Scendo e vengo da te! Dove sei? Io...- Inizia a blaterare e sento il suo respiro strozzarsi. Quando si blocca, ho capito. Sento il cellulare sbattere contro il pavimento come conferma.
Mi fiondo verso la porta del negozio, afferro la mia borsa ed il cappotto, prima di chiedere la porta. Sto per girare frettolosamente l'angolo, quando intravedo l'ammaccata auto nera. Mi prendo due minuti per esaminare l'area, e poi noto anche lui.
Vedo Harry all'angolo del marciapiede. E' lì con un foglietto stropicciato tra le mani. Continua a passarselo tra le dita, creando nuove increspature ed orecchiette.
Guarda in basso quando urlo in suo nome.
-Ella.- Fa uno scatto verso di me. Gli occhi gli si illuminano, i capelli volano al vento, il foglietto si strappa all'angolo.
-Che ci fai qui?- Non sapevo neanche sapesse dove lavoro. Non gliel'ho mai detto.
-Ti dovevo dare questa...-Esita, prima di porgermi il fogliettino maltrattato. -Non leggerla ora.-
Gli sorrido e la metto nella tasca. Poi mi porge una mano. La sto per afferrare, quando mi ricordo di Alfie. Blocco il braccio a mezz'aria e fisso il mio sguardo nel suo. Ha l'aria timida, insicura ed io non sto facendo altro che alimentare tutto questo.
-Harry, aspettami qui. Arrivo subito.-
Corro verso il palazzo di Alfie. Salgo le scale due alla volta e rischio d'inciampare un paio di volte. Quando mi trovo d'avanti la sua porta ficco la mano nella pianta finta al lato della porta e tiro fuori le chiavi di emergenza. Sbaglio due volte, prima di riuscire ad infilare le chiavi nella serratura e girare. Le ginocchia che mi tremano e le mani anche.
Lo trovo accasciato sul tappeto, in cerca d'aria. Ogni boccata sembra un pugno nello stomaco, per Alfie.
Mi butto sul pavimento, gli cingo il torace e poggio la sua testa sulla mia spalla. Gli sussurro che va tutto bene e faccio tutto quello da routine. Io gli accarezzo il braccio, lui dice che mi ama e poi Harry. Harry non è nella routine. Quando mi giro verso la porta aperta lo trovo lì, sul pianerottolo. Ci fissa con la mandibola tesa. I pugni stretti. Le ginocchia che minacciano di cedere. Ha sentito il "Io ti amo ancora, Isabella." ed ha sentito il mio "Ci sarò, se avrai bisogno di me." Lo stavo assecondando, ma Harry non lo sa. Harry non sa neanche che Alfie fa uso di farmaci e che quando ha detto che ero sua, io non ho detto nulla per questo.
Harry è lì a costruirsi muri attorno ed innalzare ponti per allontanarsi da me e dal mondo. Harry è così debole. Harry ha bisogno di qualcuno che ricostruisca di nuovo tutti i suoi pezzi frantumati, ed io so di poterlo fare. Se solo Alfie non fosse così fuori di testa in questo momento...
Gli mimo un 'aspetta' mentre cerco di far stendere Alfie sul divano.
Gli tiro su una coperta.
Gli do un bacio sulla fronte.
Assicuro il foglietto nella mia tasca.
Raccolgo la mia borsa dal pavimento.
Mi volto verso la porta.
Harry non c'è.
Dovrò darmi ad un'altra sfrenata corsa verso l'ennesimo uomo rotto. Rotto. Così rotto da essere quasi adorabile.
-Harry!- Urlo, dopo essermi sbattuta la porta alle spalle.
E così ricomincio a correre giù per le scale, attraverso il cortile e a vedere l'auto di Harry allontanarsi. Di nuovo. Per la terza volta l'auto di Harry si allontana velocemente da me. Sono un'idiota.
Questa volta non provo a rincorrerla. Non ci riuscirei, lo so.
Non so come, ma sono finita sui gradini del mio palazzo con le lacrime agli occhi e la lettera di Harry nelle mani.
"Ella,
se c'è una cosa che so è che conta ciò che fai, non ciò che dici. E tu non parli molto, questo è vero, ma sto attento a ciò che fai. Puoi dirmi mille volta di andare via, ma se il tuo corpo mi tira vicino, io rimarrò. Non ti lascerò mai. Impazzisco per ciò che fai. Non lasciare che gli altri mentano, sono l'unico che può amarti. Non importa dove andremmo e neanche se non possiamo. E pure se gli altri ci provano, non allontaneranno mai il mio corpo da te. Tu dici che sta andando tutto bene, ma non riesco a liberarmi e so che non è abbastanza, perché mi sto innamorando e tu dici che il tuo amore è lontano. E non mi importa
se tu mi vedi come un amico, c'innamoreremo insieme. Forse mi sbaglio, ma proprio non mi importa. Ti raccoglierò quando cadrai. Non so cosa lo renda così interessante, forse lui è particolarmente bravo e ti ha ipnotizzata, ma io posso essere uno schiavo del paradiso o un re all'inferno. Preferisco le fiamme, però. Tu dici che sta andando tutto bene ma non riesco a liberarmi."
E' firmata "tuo", così adesso so chi è il mio ammiratore segreto. E giuro che se dovessi riconquistare Harry, manderei all'aria Alfie e tutto il resto. Mi dedicherei a lui, tutto il tempo, e gli direi continuamente che ci tengo.
  
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