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Autore: _Marlee_    23/04/2015    1 recensioni
Una storia con la fine gia scritta molto bene. Tutti sapevano come sarebbe andata a finire. E' cio che sta nel mezzo che conta. E quello che successe in quel lasso di tempo tra l'inizio e la fine che diede significato alle loro vite.
#Calzona
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Cara Sofia, spero leggerai questa con Tim, sono sicura che non sarà in grado di leggerla lui perche ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a capire. Prima di tutto voglio dirvi che io vi amo, moltissimo e credo che sia arrivato il momento di fare la relazione, scusate il gioco di parole, della mia relazione” iniziò a leggere Sofia, una donna identica alla madre, alta, con gli occhi neri e i capelli corvini lunghissimi, accanto al fratello che invece assomigliava a suo padre, biondo e con gli occhi azzurri “Incredibile, ci scherzava pure” disse lui un po scocciato “So che troverete questa lettera. E' dura scrivere queste cose ai propri figli, potrei lasciare tutto morire insieme a me immagino, ma diventando vecchi si ha paura di non essere ricordati, si ha paura che prima o poi qualsiasi cosa di noi sparisca, si consumi o venga gettata. E mi sembra triste lasciare questa terra senza che coloro che ho amato di piu a questo mondo non mi conoscano. Per le madri è naturale amare i propri figli ma non so se per voi è lo stesso, siete tutti cosi arrabbiati con noi per avervi cresciuti in modo sbagliato. Si chiamava Arizona Robbins. Arrivò qui in città all'ultimo anno di liceo, era una ragazza strana, tutti la evitavano, non per motivi particolari, ma perche lei spaventava. Era cosi indipendente, cosi matura, cosi perfetta che nessuno osava rivolgerle la parola. Lei non era brava con le relazioni, non ci sapeva proprio fare. Tutti la guardavano da lontano, ma io.. io dovevo conoscerla” Sofia si fermò un secondo per guardare il fratello.

 

Ottobre 1992

Piacere io sono Callie Torres. Pranzi da sola?” chiese la mora sorprendendo un po l'altra “Si” rispose senza troppi giri di parole, Callie capì all'istante che genere di carattere aveva davanti “Come ti chiami?” chiese aspettandosi solo due parole e fu esattamente quello che le fu concesso “Arizona Robbins” rispose la bionda. Aveva un accento strano, Callie non riusciva a decifrarlo, non glie lo chiese per non sembrare indiscreta o forse sperando che Arizona trovasse un argomento di conversazione, ma nulla, niente di niente. Silenzio totale per tutto il pranzo. Arizona era in imbarazzo, ma Callie no, Callie voleva conoscere quella ragazza a qualsiasi costo “Cosa studi?” chiese la bionda non riuscendo piu a sostenere quella pressione, Callie sorrise “Letteratura inglese e spagnola. Frequento anche un corso di biologia” rispose sapendo che quel momento sarebbe arrivato “Anche io frequento letteratura inglese, tu sei sempre quella in ritardo” disse per la prima volta alzando lo sguardo dal suo piatto che era praticamente ancora pieno “Si, sono io” rispose Callie mettendosi una mano tra i capelli “Ora devo andare” Arizona si alzò, buttò il pranzo e si diresse verso l'uscita. Callie rimase al tavolo, finì il cibo pensando però alla ragazza che l'aveva appena liquidata. Nella sua testa comparvero centinaia e centinaia di domande. Nessuna delle quali aveva una risposta vera e sicura. Di quella ragazza misteriosa conosceva solo il nome.

 

Lei era una ragazza timida e chiusa. Taciturna e solitaria. Ma bella, bella da togliere il fiato. Come una bambola di porcellana, tutti la guardavano ma nessuno aveva il coraggio di toccarla. Parlare con quella ragazza fu strano, perche andando via mi lasciò molte piu domande di quelle che mi ero posta prima di conoscerla. Perche evitava la gente? Perche non comunicava? Perche una ragazza come lei stava sempre sola? Forse mi innamorai di lei nell'istante in cui mi sedetti al suo tavolo solo che non lo sapevo, o forse si, ma mi spaventava. Insomma 17 anni passati in mezzo ai maschi e poi all'improvviso questa attrazione per lei. Era inspiegabile e rimase tale per molto, molto tempo.”

 

Ottobre 1992

Callie aveva continuato a sedersi al tavolo di Arizona per una settimana, senza mai dirle niente e senza che l'altra le dicesse qualcosa, silenzio totale. Una settimana di imbarazzo per Arizona e una settimana di curiosità per Callie. Un pomeriggio Arizona, stanca di mangiare sotto pressione

 

Si può sapere per quale ragione ti metti sempre nel mio tavolo?” chiese un po scocciata la biondina “Ehii, passi una settimana in religioso silenzio e poi te ne esci cosi? Che caratterino” disse Callie prendendo il suo piatto e cambiando tavolo. Le venne naturale, ma il suo cervello, a sua insaputa, aveva fatto la mossa giusta. Arizona aveva esagerato, e ne era cosciente. Avere quella ragazza accanto era opprimente ma anche non averla lo era. Insomma Callie era stata l'unica ad averla notata, l'unica che si era avvicinata, l'unica diversa dagli altri. Arizona l'ammirava, a lezione la osservava, il piu delle volte senza neanche rendersene conto, la guardava e perdeva il filo della lezione. Ritrovava nella mora tutte le caratteristiche che a lei piacevano e per questo rispose in modo scortese a Callie. Quel pomeriggio quando rientrò a casa trovò suo padre a bere un bicchiere di whiskey davanti a fogli probabilmente di lavoro mentre sua madre era in cucina

 

Amore com'è andata a scuola?” chiese la signora notando la faccia triste della figlia “Come sempre” rispose lei rimanendo composta ed educata, una delle cose che le insegnarono era proprio il rispetto per i genitori e lei l'aveva capito bene. Barbara lesse negli occhi della figlia che qualcosa non andava, ma anche dalla sfumatura che diede a quella risposta affrettata, un po senza filtri “Lo so che ti manca la tua vita di prima. Lo so che ti mancano i tuoi amici, ma la permanenza qui amore sarà solo temporanea, torneremo presto in California” disse la madre sedendosi accanto a lei e abbracciandola. Arizona con quella donna aveva un rapporto speciale, molto piu normale di quello che invece aveva con il padre. Barbara si prendeva cura di lei in tutto e per tutto, la coccolava e la tranquillizzava, la accettava e accettava anche quelle che magari erano state piu che amiche per Arizona. Il Colonnello aveva sempre fatto fatica a comprendere, ma ha cercato di lavorarci su e sembrava essere arrivato all'accettazione “Ora va a riposarti un po” disse baciandole la fronte, la ragazza assecondò la proposta e andò di sopra.

 

Lei non era felice. Lei lo sapeva. Io lo sapevo. Ma tutti gli altri credevano che andasse tutto bene. Io a quei tempi vivevo al campus, la mia famiglia stava in Messico. Per me era molto piu facile vivere rispetto ad Arizona. Io ero libera di fare cio che volevo, lei era sommersa dalle regole e dai coprifuoco. Rimase in silenzio per mesi”

 

Dicembre 1992

Sai ho dimenticato addirittura il suono della tua voce” disse Callie avvicinandosi a lei dopo averla notata in corridoio “Ciao” disse lei giusto per farle ricordare “Come va il corso di letteratura? Io non vedo l'ora che finisca. Voglio andare via da questa scuola. Tu andrai al college?” chiese Callie avendo afferrato il metodo da usare con quella ragazza “Certo, i miei non desiderano altro” disse lei allungando le frasi, però Callie non potette non notare quel tono malinconico “E tu cosa vuoi?” Arizona rimase scioccata da quella domanda, nessuno si era mai chiesto cosa volesse lei, forse a tanti era passato per la testa ma nessuno l'aveva mai chiesto a voce alta “Io voglio renderli felici”

**CIAO A TUTTI, COME PROMESSO ECCOVI LA NUOVA STORIA. E' DIVERSA DALLE ALTRE, SPERO CHE VI PIACIA E SPERO CHE COMMENTIATE IN MOLTI..IO ASPETTO !!!!

Besos:)
M♥
  
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