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Autore: ludo22    23/04/2015    2 recensioni
Sequel di 'You're the one for me'. La storia dovrebbe essere comprensibile anche a chi non avesse letto la prima parte, però devo fare un avvertimento: non è per i cuori deboli ;)!
Klaus ha soggiogato Caroline affinché si dimenticasse di lui per via di un patto con delle streghe. Riuscirà la nostra bionda eroina a riottenere i suoi ricordi e ad avere il suo happy ending con l'ibrido più malvagio al mondo?
Personaggi: Klaus, Caroline, Stefan, Elena, Rebekah, Elijah, Enzo, Hope, Liz
Genere: Avventura, Azione, Romantico
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Klaus | Coppie: Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Caroline 

 

Stava passeggiando per il piccolo centro di Mystic Falls, chiedendosi se fosse il caso di chiamare Elena.
Lei e Stefan erano partiti per New Orleans, lasciandole un messaggio in cui dicevano che sarebbero tornati in tempo per le lezioni e lei ne era rimasta sbigottita.
Erano state dieci anni a New Orleans, perché tornarci?
Magari avevano voglia di passare un po' di tempo da soli, aveva pensato, mentre ascoltava il messaggio ma quell'ipotesi era stata quasi subito scartata.
Elena non era la tipica persona che l'avrebbe lasciata sola, specie in un momento del genere.
Era un periodo un po' difficile per Caroline.
Non era triste, ma non si sarebbe nemmeno definire del tutto felice.
Rideva, scherzava, giocava, piangeva, ma sentiva come se le mancasse sempre qualcosa.
Con quel pensiero fisso in testa si diresse verso il Grill, con la segreta, ma nemmeno troppo, speranza di incontrare Matt, e sfogarsi con l'amico di sempre.
Ma, appena arrivò davanti al pub, si rese conto che era giorno di chiusura.
<< Accidenti >> mormorò arrabbiata con se stessa e con il proprietario del famoso, nonchè unico, locale di Mystic Falls in cui vendessero bourbon anche ai minorenni (o a quelli che sembravano tali). << non me ne va mai bene una! >> 
Vicino al locale aveva aperto un piccolo negozietto che Caroline non aveva mai visto.
La scritta sopra di esso recitava:

Da Mimì, tarocchi e sibille.

La vetrina era oscurata, non avrebbe saputo dire se per colpa del sole, se era dovuto alla sporcizia e all'incuria del proprietario o se era perché la vetrata era scura. 
Facendo spallucce, considerando che aveva parecchio tempo da perdere, (non erano che le undici di mattina e la madre non sarebbe tornata che per le quattro del pomeriggio) decise di entrare.
Appena varcò la soglia si rese conto di essere entrata in un negozio dell'occulto.
Ci sarebbe potuti facilmente perdere in quel suggestivo angolo del mondo, considerò.
Le pareti erano tappezzate da libri e da palle di vetro, oltre che da una non indifferente quantità di manufatti magici (sulla cui natura Caroline dubitava parecchio) e si mise a girovagare dentro la piccola bottega.
Aveva conosciuto solo tre streghe, ma dubitava fortemente che quel sonaglio potesse accrescere il potere di una di loro, pensò sogghignando, affascinata.
Ricordava che a New Orleans esisteva un negozio del genere, Le Jardin Gris, un nome del genere, ma vendevano perlopiù erbe, non artefatti dalla dubbia natura e dal dubbio gusto, rifletté, osservando una piccola ampolla che prometteva amore eterno per chiunque la bevesse.
<< Desideri qualcosa, cara? >> chiese una piccola donna da dietro un bancone, che Caroline non aveva notato in precedenza, e che la fece sobbalzare.
<< No, no, grazie. Stavo solo guardando! >> disse la vampira, assottigliando gli occhi e chiedendosi come avesse fatto a sorprenderla.
Era un vampiro, maledizione!
Riusciva a sentire il ticchettio sui tasti del computer della signora Ferguson, che abitava a tre isolati di distanza, e non era riuscita a sentire quella donna.
La donna in questione aveva lunghi capelli rossi, occhi di un verde brillante e un volto abbastanza attraente per avere cinquant'anni o giù di lì, considerò in fretta la giovane.
<< Non ti ho mai visto da queste parti, sei nuova per caso? >> chiese la rossa.
<< Nuova? Assolutamente no. Sono la figlia dello… >> 
<< Sceriffo Forbes, si, adesso riconosco i tratti, e le carte non mentono mai! >> finì la donna.
<< Le carte? Che carte? >> domandò Caroline. 
Non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, ma quella donna la stava spaventando.
<< I miei tarocchi. Oh scusami Caroline, non mi sono ancora presentata. Il mio nome è Mimì e sono la proprietaria del negozio! >> le rispose la rossa, sorridendo di un sorriso infimo e misterioso, considerò velocemente la bionda, che a quel punto non vedeva l'ora di uscire a respirare l'aria pulita dell'esterno.
Stava appunto per salutare, ignorando del tutto il fatto che la donna sapesse il suo nome e lei non si era presentata, quando Mimi le chiese:
<< Sai cosa sono i tarocchi, no? >>
'No e non voglio nemmeno saperlo!' disse il cervello, ma la sua testa si mosse da sola quando la scosse.
Le sue gambe sembravano non volersi muovere.
<< Sono carte divinatorie. Mi permettono di vedere il futuro. >> 
<< Sei una strega, quindi? >> chiese Caroline, iniziando a capire.
<< Non proprio, ma è inutile che mi metta a disquisire su cosa sono io se ci sei tu davanti a me! Allora, dimmi, cosa stai evitando: il tempo o il sole? >> 
<< Il tempo o il sol…? Cosa vuoi dire? >> domandò Caroline, sbalordita. Non aveva mai conosciuto nessuno che le sapesse leggere dentro come stava facendo quella donna.
Nessuno, tranne… 
Un ricordo le balzò alla memoria, rapido come le ali di un uccellino.
Una villa e… 
Era impazzita, adesso era ufficiale.
Quella casa apparteneva senz'altro ad un qualche film che aveva visto. 
<< Cosa non ti è chiaro della mia domanda? Ho parlato in inglese, giusto? >> chiese la piccola donna.
<< Credo di stare evitando la gente >> le rispose dopo qualche istante, guardandosi attorno circospetta.
<< Oh questo si che è interessante! Un vampiro che evita le persone. Generalmente voi ci cibate delle persone, giusto? >> tornò a chiedere la strega. 
<< Ei, aspetta un attimo… Come fai a sapere che… >> Caroline non fece in tempo a finire la frase che Mimi la interruppe. 
<< Che sei un vampiro? Oh tesoro, non è difficile capire cosa sei. Basta sapere dove guardare e cosa guardare… >> si limitò a dirle Mimi, avvicinandosi come se Caroline fosse uno strano animale da laboratorio e indicando il colletto della leggera camicia di lino che portava quel giorno.
La vampira chinò appena il capo e vide una minuscola macchia rossa.
Sangue, collegò immediatamente.
<< Vuoi che ti legga il futuro, cara? >> chiese, facendo comparire dal nulla un mazzo di carte << anche se a pensarci bene, non tutti ce l'hanno… >> ragionò in fretta, come se si fosse ricordata di una cosa.
<< Tutti abbiamo un futuro. Non è possibile non averlo! >> disse la vampira, accomodandosi su una sedia, mentre il suo cervello strepitava.
'Esci, esci da questo stupido negozio' sembrava dirle.
<< Oh assolutamente no. Alcuni hanno solo un passato >> le sorrise misteriosamente la rossa, esibendo un paio di fossette che le ricordavano qualcuno.
Solo che non aveva mai conosciuto nessuno con delle fossette, ragionò in fretta la sua mente.
<< Tutto quello che vuoi è dall'altra parte della paura, Caroline. >>  sussurrò Mimi, continuando a sorriderle con quel sorriso enigmatico e misterioso.
La ragazza intuì che si trovava ad un punto focale della sua vita.
Poteva decidere di andarsene e vivere la sua vita come aveva sempre fatto, o poteva scegliere di rimanere e farsi leggere il dannato futuro, su delle dannate carte.
Si chiese cosa avrebbero fatto Liz, Elena, Stefan e Jess, prima di prendere la sua decisione.
<< Leggimelo! >> disse tutto d'un fiato, come se avesse paura che entrasse qualcuno a fermarla, o, molto più probabile, il suo cervello le impedisse di fare una tale follia.
La strega dispose le carte sul tavolo, mentre sorrideva.

 

 

N/A

 

Capitolo Caroline-centric.
Mi scuso per il ritardo con tutte voi, ma ho avuto dei problemi a mettermi seduta e scrivere in questi giorni.
Cosa ne pensate del capitolo? 
E di Mimi? 
Ho cercato di alleggerire il più possibile la loro discussione, perché mi stava venendo una cosa come quindici pagine e no, grazie! 
Se questo nuovo personaggio vi piace quanto piace a me, potrei pensare di allungare le parti a lei dedicate (attualmente solo questo capitolo e parte del prossimo). 
Insomma fatemi sapere cosa ne pensate, perché io sennò continuo a scrivere e magari voi preferite che io mi soffermi più su un determinato punto che io, invece, salto per mancanza di tempo o di spazio o di voglia o l'opposto, non vi frega niente di niente di Mimi e io invece mi dilungo inutilmente.
Tanti baci 
Ludovica 

 

 

 

 

 

  

   
 
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