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Autore: Baldr    25/04/2015    1 recensioni
Ripubblico questa flash che narra le gesta di Loki. Anzi, di Jean "Loki" Claude, il bellissimo baronetto/principe di Asgard, innamorato di RoberThor, ma osteggiato dalla perfida Siffandra, cercherà comunque di risolvere i problemi di Asgard.
Un crossover con Sensualità a Corte.
A questo giro pubblicherò gli episodi in una raccolta, così saranno più ordinati.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nell’episodio precedente, Jean”Loki”Claude è stato sconfitto da Siffandra, che ha dimostrato di avere un'arma infallibile per conquistare RoberThor.


Una volta ogni sette giorni, la famiglia reale si riuniva per il pranzo. Durante la settimana i due figli facevano come gli pareva, ma la domenica no, non potevano sottrarsi al desiderio di Frigga, di abbandonare il ruolo di regina e comportarsi come una normale Madhre stracciamaroni.
Il pranzo di per sé non era poi così malvagio: insomma, capitava spesso di mangiare assieme, poi Odino tornava a riposare le chiappe sul trono, RoberThor andava a smazzuolarsi con i suoi amici, Frigga a dire al marito cosa fare (era lei che governava, in realtà, che vi credevate?) e Jean Loki Claude riprendeva i suoi esperimenti. Come sempre, stava lavorando a uno studio dove avrebbe dimostrato che, battendo ripetutamente la testa contro un muro per un’ora, si consumavano 150 calorie. Era da quando era piccolo che tentava, ma non era mai riuscito a dimostrare la fondatezza della sua tesi, a causa degli svenimenti e delle emicranie che inspiegabilmente funestavano lo svolgersi dell’impresa.
Suo padre continuava a ripetergli che erano esperimenti inutili, ma Loki era ossessionato dalla cosa: gli asgardiani dovevano sapere quell’incredibile verità. E lui doveva riuscire a perfezionare l’ elmo, per resistere a un’ora di craniate contro al muro.
Come di consueto, Madhre Frigga, dopo pranzo, aveva radunato i suoi uomini nel salotto buono, per poter conversare amabilmente.
Quel giorno, però, c'era qualcosa diverso, vi era un elemento di instabilità che aveva irrimediabilmente cambiato l’equilibrio di quella domenica: RoberThor aveva invitato Siffandra.
Jean Loki Claude la guardava con astio, mentre la terribile Siffandra ricambiava con un sorriso strafottente incollato sulle labbra.
Poi, avvenne l’ecatombe. Nessuno di loro era preparato a un trauma simile, soprattutto Jean Loki Claude che era completamente esposto.
«Siffy» cinguettò amabilmente Madhre, «guarda com’era bello RobyThorino» esclamò, brandendo il mastodontico album di foto di famiglia.
Alla vista di quel diabolico cimelio, RoberThor ruotò il martello per poter volare via; Odino sgranò entrambi gli occhi (e un finanziere lo denunciò per truffa ai danni dell’INPS, per aver percepito per secoli la pensione di invalidità) e decise di correre a dichiarare guerra a Jotunheim. O a chiedere asilo politico a Laufey: aveva sempre desiderato una vita da profugo sin da quando si era sposato.
Jean Loki Claude era paralizzato dal terrore, le iridi inchiodate su quel libro che avrebbe fatto impallidire il Necronomicon e il Libro dei Morti messi assieme.
Siffandra guardò perplessa RoberThor schiantarsi contro i vetri infrangibili che Madhre Frigga aveva fatto installare alle finestre (ogni volta che li lavava, qualche volatile ci andava sempre a sbattere e RoberThor non aveva ancora imparato la lezione). Odino invece era rimasto incastrato nella porta, perché il suo sedere era ormai inglobato nella poltrona. Se non fosse così ingrassato, forse sarebbe riuscito a sfuggire a quella tortura, ma Padretutto era decisamente un pantofolaio nato. Le volte che era andato in guerra era giusto per sfuggire alla sua adorabile moglie.
Frigga li guardò arcigna. «Tutti qui» ordinò perentoria.
Odino trascinò rassegnato la poltrona e tornò vicino al caminetto, mentre RoberThor precipitò sul divano, accanto a Siffandra, la quale aveva iniziato a sfogliare il mastodontico volume.
I server di Instagram non sarebbero riusciti a contenere la quantità di foto che Madhre Frigga aveva scattato ai suoi pargoletti.
«Questo è RobyThorino quando ha perso il primo dentino scazzottandosi con Volstagg. Quel ragazzo non si era ancora messo in testa di fare la madrina di emergenza e sembrava così normale» raccontò Frigga.
«E questo chi è?» domandò Siffandra, indicando una delle fotografie.
RoberThor sbirciò annoiato e scoppiò a ridere, mentre Frigga sorrise. «Oh! Quello è Cipollotto.»
Siffandra la guardò come se la regina la stesse prendendo per i fondelli. «Scusa?»
«Cipollotto!» ribadì Frigga decisa.
RoberThor tirò una gomitata a Siffandra e poi gli indicò Jean Loki Claude, che stava cercando di seppellirsi tra i cuscini del divano.
La guerriera trattenne il riso. «Mi stai dicendo che questo… sei tu?» domandò, voltando l’albo e mostrando la foto di un bimbetto di una paio d’anni, con un elmo cornamunito di dimensioni idonee, ficcato al fianco del mulo durante la rappresentazione del presepe vivente (era per via di un compito che la classe doveva svolgere sulla società midgardiana), mentre il biondo RoberThor svolazzava interpretando un angelo.
«Doveva fare il bue» spiegò RoberThor, ridendo a crepapelle.
Siffandra cercò di riacquistare serietà, non voleva scoppiare a ridere sguaiatamente in presenza di Frigga. «Ma…» esordì, asciugandosi una lacrimuccia, «perché lo chiami Cipollotto?»

«È il suo nome» rispose con spiazzante tranquillità la regina.
«E Jean Loki Claude cosa sarebbe?» chiese la ragazza.
«Il suo soprannome. Quel discolo sono anni che per uno stupido esperimento prende a craniate il muro. Per risparmiare sulle forniture di antidolorifici l’ho rinominato con il nome del farmacista e del medicinale per combattere il mal di testa. Jean mi fa il 40% di sconto in cambio di questa pubblicità.»
La risata della ragazza fu incontenibile. Quelle erano cicatrici che non sarebbero mai andate via.

Ed ecco l'ultimo episodio che ho partorito per il natale scorso, per un contest indetto dalla pagina Gli attacchi isterici repressi di quella diva incompresa di Loki Laufeyson. Non è una flash, però non potevo spiegare altrimenti l'infanzia del cornamunito.
Qualcuno di voi si chiede il perché di Cipollotto? Tutto è nato da un meme Marvel dove si vede che Stark in tedesco vuol dire forte, Hulk in arabo vuol dire distruzione e via discorrendo. E poi si arriva a Loki che pare che in lettone (a memoria mi pare sia lettone ma potrei sbagliare) vuol dire: cipolle primaverili, quelle che sono ancora piccine, insomma... i cipollotti U.U

Grazie a tutti i lettori.
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Daniela

   
 
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