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Autore: BlueRon    03/05/2015    0 recensioni
Questa è la storia dei gemelli Irwin, Ashton e Elizabeth, di Luke e Michael, i loro primi amici.
Questa è una storia d'amore che s'intreccia in un ritmo pop-punk di amicizia e delusioni, un mix di sofferenza e erotismo.
Questa è la mia prima fanfiction sul Five Seconds of Summer ed è dedicata a mia sorella.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lonely souls.
 
2. I WANNA BE WEIGHTLESS
 
Disclaimer: questa è una storia senza scopo di lucro. Fatti e dialoghi sono di mia invenzione. Con questa fanfiction non voglio offendere nessun membro della band.


Le due ore di matematica passarono con una lentezza esasperante, sentivo mio fratello fremere, la sua gamba andava su e giù seguendo il ritmo della batteria di Seek and Destory dei Metallica. Non ho mai capito come Ashton possa collegare quella canzone a Grace, siamo gemelli ma non siamo telepatici. Possiamo sentire quando l’altro sta male e io avverto sempre una strana sensazione alla bocca dello stomaco quando Ash vede Grace, ma non abbiamo il potere di leggerci la mente, anche se sarebbe davvero fico.
Finalmente il suono tanto agognato si propaga nell’aria: la campanella che segna la fine delle due ore di tortura con la Smithers e che mi apre le porte del laboratorio di chimica, la mia materia preferita dopo letteratura. Io adoro chimica ma il mio professore odia quando io sono presente in classe, si è legato al dito l’esplosione che avevo involontariamente causato l’anno scorso.

Durante la pura pranzo vado in biblioteca, sono una delle poche persone nella scuola a usarla e con la tessera ho a disposizione non solo i libri ma anche fotocopiatrice e computers con connessione internet. Mi loggo su gmail e controllo la posta, cosa mi ero dimenticata di fare prima di uscire per andare a scuola. Una nuova mail da mamma:
“Ciao ragazzi, vostro padre ed io resteremo in Canada ancora per qualche settimana.
Ildiko tornerà a casa mercoledì prossimo, fatele trovare la casa in ordine.
Baci,
mamma e papà”

I nostri genitori hanno un tocco particolare quando si tratta di figli adolescenti, ecco perché viviamo con Ildiko.

Guardo l’ora e decido che è ora di raggiungere Ash per pranzo. Quando c’è bel tempo siamo soliti mangiare seduti sui gradini vicino all’ingresso della biblioteca. E’ un posto tranquillo, dove possiamo isolarci con Mike e Luke senza sentirci puntati addosso gli occhi dell’intera scuola.
I gemelli Irwin colpiscono ancora.
L’auto isolamento sarebbe una brutta cosa se non fossimo fratelli e con i nostri due amici non siamo poi così soli. Abbiamo ghettizzato anche loro.

Raggiungo i ragazzi, mi stanno dando le spalle, la tentazione di urlare “buh” è veramente forte ma Luke mi deve parlare, non posso fare brutte figure, potrebbe cambiare idea e non confessarmi il suo amore. Silenziosa come sono arrivata mi siedo vicino a mio fratello e prendo una mela dalla tracolla. Con un fazzoletto lucido la buccia fino a farla brillare di rosso intenso, operazione che mi porta via circa tre minuti, nei quali Mike ingurgita un panino imbottito grande quanto la mia faccia e Luke vuota una lattina di Coca-Cola. E’ così bello. Cerco di darmi un contegno e non fissarlo come uno stoccafisso, mi sento Ashton con Grace.

“Lizzie!”
Sento il mio nome e mi giro. Parli del diavolo… Grace mi saluta sventolando la mano, ricambio con un cenno che lei interpreta come un invito ad avvicinarsi.
“Lizzie cara”, dice mettendomi una mano sul braccio, “Vuoi venire a mangiare con me e Jen?”
Ingoio aria e boccheggio, no che non voglio! Poi sento la mano di mio fratello fare una leggere pressione sulla mia schiena e con un sospiro scocciato mi alzo e spolvero i pantaloni, “Certo”, mi ritrovo a dire.
Mentre mi avvio dietro i fianchi sinuosi di Grace mi giro verso i ragazzi, Mike e Luke hanno la bocca spalancata e Ashton è color pomodoro maturo. Stento a credere di averlo fatto per davvero, è la prima volta che mangio con qualcuno che non sia mio fratello. Mi pizzico un braccio, sperando di svegliarmi nella classe della Smithers. Non funziona. Quando riapro gli occhi vedo Grace che mi indica il posto accanto al suo e Jen che mi sorride come un gatto con il topo.
“Tesoro”, attacca la bionda, “Devo chiederti una cosa importante”, mi sta guardando dritta negli occhi, sembrano due smeraldi. Potrei annegarci dentro.
Balbetto qualcosa e arrossisco. Pensavo di essere più tosta ma le barbie mettono chiunque in soggezione.
“Tuo fratello, Ashton” – inizia a dire Grace, mentre le guance si tingono di un’adorabile tonalità di rosso ciliegia– “E’ single?”
Annuisco e mi giro verso i ragazzi, sono troppo lontani perché possa vedere le loro facce ma comunque sono girati verso di noi.
Grace prende le mie mani tra le sue, “Ne sono felice, pensi che vorrebbe uscire con me?”, i suoi occhi brillano come stelle. E’ davvero bellissima.
Sono in una situazione orribile, come devo comportarmi? Respiro profondamente prima di annuire con convinzione, chiedendole poi il permesso di andarmene. Non mi ascolta, presa com’è a parlare con Jen su cosa potrebbe indossare all’appuntamento.

Torno dai ragazzi con le gambe che tremano dall’emozione. Mi accascio contro Ashton e chiudo gli occhi mordendomi il labbro inferiore. Una mano mi tocca la spalla ed io sobbalzo, mi giro, è Luke.
Il biondo si piega verso il mio orecchio e sussurra, “Ci vediamo dopo scuola da te?”
Le mie guance si tingono di porpora e lo stomaco inizia a sfarfallare, Ashton deve sentirlo, perché mi tira una leggera gomitata tra le costole. Guardo Luke rientrare a scuola, la voglia di seguirlo e baciarlo è fortissima ma devo contenermi. Questo pomeriggio saremo solo noi due, le ginocchia mi tremano. L’amore è una malattia.

Le classi pomeridiane si perdono nel caldo di settembre e nelle mie pittoresche fantasie di artistici baci che ricalcano i più romantici baci della storia del cinema, da quello tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca a Demi Moore e Patrick Swayze in Ghost, per arrivare al classico bacio tra Peter Parker e Mary Jane in Spider-Man. Immagino che per Luke baciarmi a testa in giù potrebbe essere particolarmente scomodo, ma quello che conta è l’amore, no?
Non avevo mai gioito così tanto per il suono dell’ultima campanella, nemmeno l’idea di dover salire sull’antiestetico pulmino giallo sembrava così brutta. Luke ed io saremmo usciti insieme, dovevo considerarlo un appuntamento? Cavolo, avrei potuto chiedere a Grace! Maledissi la mia inettitudine sociale e mi accomodai accanto a mio fratello.

A casa entrai di corsa in camera, lasciai la giacca e la borsa sul letto e accesi il portatile, poi presi lo specchietto che tenevo sulla scrivania e controllai che l’eyeliner non si fosse sbavato durante la giornata. Entrai in bagno dove lavai i denti e pettinai i capelli, legandoli poi in due trecce morbide ai lati del capo, sorrisi allo specchio mettendo del burro cacao neutro e tornai in camera.
Un messaggio di Luke su MSN – il nostro gruppo è vecchio dentro – mi avvisava che sarebbe arrivato di lì a pochi minuti. Strinsi i nodi delle all-star e presi lo skate da sotto il letto, entrai in camera di Ashton e presi il suo orologio verde fluo e uscii per immergermi nel sole settembrino aspettando Luke.
   
 
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