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Autore: Fuocqua    30/12/2008    2 recensioni
Questa è una fanfic ambientata all'ultimo anno di scuola dei Malandrini. Ho provato a immaginare che csa sarebbe potuto succedere se fosse arrivata una cugina italiana di Sirius, una ragazza apatica e antisociale. Spero vi possa piacere. Ps- Le età dei personaggi non sono tutte giuste, spero mi perdonerete. Inoltre scusate anche se non ho l'htlm e la lettura è un po' difficoltosa. PPS- Credo di aver fatto un azzardo nel capitolo 11 (non mi pare che qualcuno abbia già fatto questa ipotesi)spero di sapere presto qual è la vostra opinione al riguardo.
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera Irma, invece di starsene in disparte come aveva fatto i giorni precedenti (spesso stava vicino al camino scoppiettante leggendo un libro), girò per la sala comune, sperando di trovare in un qualche angolo il ragazzo che aveva notato poche ore prima nei corridoi. Purtroppo non lo vide da nessuna parte, per cui si sedette sui divani occupati dai Malandrini e da Lily, nella speranza di raccogliere informazioni. “Allora, cuginetta, finalmente ti unisci a noi. Che ci racconti di bello?” domandò, solare come sempre Sirius, Irma rispose: “Mha, cosa vuoi che ti dica, non si sta male qua.” James saltò su e disse: “Oggi t’ho vista che parlavi con Bellatrix, ma sei normale? Perché perdi tempo con quella gentaglia?” Sirius aggiunse: “Ai sempreverde bisognerebbe sputargli in faccia.” Irma scoppiò a ridere “Che hai?” le chiesero gli altri, allora lei spiegò: “Cugino, non ci crederai, però Bellatrix ha fatto la tua stessa osservazione oggi pomeriggio, ma a proposito dei Grifndoro.” Sirius sgranò gli occhi, Potter gli diede una pacca sulla spalle e gli disse: “Attento, inizi a parlare come i tuoi parentastri, non so se sia un buon segno.” Il Black si giustificò: “Eh, cosa vuoi, ho vissuto lì in mezzo per quindici anni, qualche residuo mi è rimasto, di quelle maniere.” Poi James riprese il suo discorso rivolto ad Irma: “Insomma, perché parlavi con Bellatrix? Perché sei sempre intorno a quei Serpeverde?” “Bhe, perché sono miei amici, mi pare naturale.” “Non devi frequentarli, sono……” “Senti, Potter, io frequento chi mi pare, chiaro? Non sarai di certo tu a dirmi con chi parlare o meno.” la voce con cui l’Italiana aveva pronunciato queste parole, non era alterata, ma lasciava comunque trasparire grande ira. James, stupito da quella risposta, praticamente nessuno osava contraddirlo, alzandosi in piedi, sbottò: “Come osi rivolgerti a me in quel tono?” “Come ti permetti tu, piuttosto, a volermi dare ordini!” anche questa volta Irma era riuscita a rimanere impassibile ma, allo stesso tempo, a trasmettere il veleno delle sue parole. “Ehi, io…” “Calmati Ramoso, non essere così nervoso, ma che ti prende?” intervenne Remus, mentre Peter osservava la scena incredulo. James guardò un attimo Sirius, sperando che gli desse ragione, ma egli non disse nulla, allora Potter perse le staffe: “Questa ragazzina osa darmi torto! Si permette di contraddirmi! Felpato, amico, perché non dici nulla? Ho ragione oppure no?” “Ramoso, stai un po’ esagerando.” “Dici così solo perché è tua cugina, se no saresti dalla mia parte! Non è così? Tu sai che ho ragione!” Nessuno sapeva bene cosa dire, Irma gli disse: “Il problema è questo, tu credi di avere sempre e solo ragione, non consideri la possibilità di sbagliare. Ricorda: errare humanum est. Non prendertela se qualcuno non la pensa come te, il mondo è bello perché è vario.” James non ne poteva più per cui se ne andò verso il dormitorio dicendo: “Siete tutti contro di me.” Peter farfugliò: “Io no.” ma non venne udito; Lily si alzò in piedi e lo seguì nella speranza di farlo ragionare, si voltò un attimo a dire agli altri: “Quando si è calmato un poco vi chiamo.” Lupin sospirò: “Chissà che cosa gli è preso……” Irma avrebbe voluto rispondere: ‘è un viziato che non è abituato ad accettare la diversità altrui’ ma non lo disse, c’era qualcosa che le premeva di più, quindi cambiò argomento e chiese: “Oggi nei corridoi ho notato un ragazzo, è di Grifondoro, moro, ha i capelli lunghi e lisci, mi han detto che si chiama Angelo, sapete dirmi qualcosa su di lui?” Remus rispose: “Sì, ogni tanto mi rivolge la parola, fa domande molto strane o profonde.” Sirius pensò un attimo poi domandò: “Lunastorta, ma chi dici? Quello burbero e scontroso che non parla mai con nessuno?” Lupin annuì. “Lascialo perdere, cugina, non provare neanche ad attaccarci bottone, sarebbe una perdita di tempo, quello non ha amici. Se ne sta sempre da solo sulle sue, ogni tanto ha dei momenti di follia e blocca la prima persona che gli passa accanto e le ricorda la fredda morte! È fuori di testa.” Saltò su Peter che disse: “Raccontano strane cose su di lui, dicono che una volta abbia fatto un rito oscuro e abbia invocato un mostro delle tenebre.” tutti lo guardarono interrogativamente e Minus si giustificò: “Sì, me l’ha detto Donald.” Sirius lo rimproverò: “Non devi credergli, lo sai che racconta un sacco di fandonie quello lì.” Poi Remus chiese ad Irma: “Ma perché ci chiedi di lui?” “Così, curiosità, mi pareva interessante.” Sirius le ripeté: “Non sprecare il tuo tempo.” Chiacchierarono un poco, poi ricomparve Lily che annunciò che James sera rilassato, per cui i suoi tre amici gli andarono a parlare, mentre Irma rimase ancora davanti al fuoco.
  
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