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Autore: LuxShilas    11/05/2015    3 recensioni
Clara, dopo aver fatto svariati anni di recitazione ma senza trovare uno straccio di lavoro, si ritrova con la migliore amica nel loro nuovo appartamento a Milano, dove trovano un lavoro in una biblioteca.
Quando una mattina alza gli occhi dalla scrivania e si ritrova davanti Frank Matano.
(Questa storia è ambientata dopo che Frank ha finito con Italia's Got Talent e film vari).
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4. Roberto



«Sono contentissimo che tu sia passata, comunque già lo intuivo, hai la faccia da una che se ne intende di teatro!» Frank ha un sorriso da un orecchio all’altro da più di cinque minuti.

«Anche io sono molto felice. E’ bello fare un film?»

«Certamente, ma anche molto impegnativo.»

«E’ quello che mi preoccupa..»


«Questo è il tuo copione» l'attore mi mette nelle mani un pacco di fogli mentre si siede al tavolo della biblioteca. «Non devi già impararlo a memoria, ma almeno leggi la storia ed evidenzia le tue battute.»

«D’accordo, grazie. Quando si inizia a girare?»

«Beh, hanno già iniziato, ma solo le prime scene. Ora si trovano a New Orleans, poi quelle in cui ci sarai anche tu saranno girate in una campagna qua vicino.»

Annuisco, torturando le dita con il copione.

«Cosa c’è?» mi chiede il ragazzo, sempre stando attento a non alzare troppo il tono di voce, anche se è prestissimo e non c’è quasi nessuno.

«Se deludo le vostre aspettative?» la mia domanda gli fa corrucciare la fronte.

«Non sto qui a farti i discorsi di incoraggiamento, perché non serve. Dico solo che non puoi pretendere di fare tutto perfettamente, non ci riesco nemmeno io. Ci serve impegno, forza di volontà e, soprattutto.. lasciati andare. Non pensare al giudizio degli altri. Ascolta solo il regista, lui saprà consigliarti.»

Sorrido a Frank, che ricambia. Poi sento la porta della biblioteca aprirsi, così lo saluto e mi dirigo dietro la mia scrivania.

Marco ed Eleonora mi hanno dato un quarto d’ora di pausa, per bere qualcosa e andare in bagno. Ma invece di soddisfare i miei bisogni, vado in un angolino e apro il copione, cercando il nome Angelina tra i tanti personaggi. Verso la settima scena la trovo. Alcune battute sono di due righe, altre addirittura di dieci. Osservo il plico di fogli, sentendo tra le mani una grossa responsabilità. Penso a mio padre e ai miei due fratelli, entusiasti come non lo sono mai stati. E mia madre, molto contraria. Non vuole la mia faccia da nessuna parte, non vuole che io diventi, anche se in minima parte, un po’ famosa. Non le va sapere che sono lontana da casa, quando le avevo detto che avrei solo lavorato in biblioteca, e invece adesso trovo posto in un film, con il ragazzo che adoro. E questo a me sembra tanto surreale.
 


«Ma sei arrabbiata?» chiedo alla mia migliore amica, rintanata sotto le coperte di sabato sera, quando di solito vuole uscire fino a dopo mezzanotte.

Lei scuote la testa, stringendosi nelle spalle. Mi avvicino, guardandola negli occhi. Si mette a ridere.

«Sei arrabbiata.»

«Non sono arrabbiata!» esclama lei, sedendosi velocemente.

«E allora perché ti comporti così?»

«Non mi sto comportando!»

La guardo confusa, mentre un sorriso sornione appare sul suo volto.

«Mi vuoi dire cosa ti succede?»

«Sono invidiosa, okay? Invidiosa.»

Cala un silenzio imbarazzato, riempito da uno sguardo sempre più sconvolto da parte mia e imbarazzato da parte sua.

«Quella che invidiava te per essere così spigliata, decisa e solare non ero io?»

«Io non sono gelosa per questo.»

«E per cosa allora?» le chiedo, stufa di aspettare. E’ da due giorni che Ilaria si comporta in modo strano. Risponde a monosillabi e non parla più con il poster di Justin Bieber. E non è una cosa normale per una persona anormale come lei.

«Perché tu te ne vai a fare un film, mentre io resto a lavorare in una biblioteca. Tu avrai due lavori, con la persona che ti piace, hai una fortuna sfacciata e io sono una psicopatica che parla con delle figure attaccate per casa.»

«E pensi che tutto questo sia colpa mia?»

«No.»

«Ah, bene. Mi interessava solo questo. Perché, se pensi che io abbia fatto apposta per farti stare male, ti sbagli. Tu non sai che confusione ho in testa. Avevo anche io una vita normale prima, ma da quando ho incontrato Frank è cambiata ogni cosa. Mi alzo con le farfalle nello stomaco, mi sudano le mani quando lo vedo, non riesco a parlare quando è troppo vicino a me..»

«Sei innamorata.»

«Ma è amore non corrisposto! Quindi non è proprio amore.. comunque, parlavamo di altro. Non farmi cambiare discorso.»

«Sei tu che parli sempre e solo di Frank.»

«E’ vero, scusa. Beh, ci tenevo a dirti che tu puoi venirci al cast a vedermi, la sera magari. Quando entrambe non lavoriamo. Puoi conoscere gli attori, fare quello che vuoi. Così non ti sentirai meno di me.»

«Sono meno di te.»

«Ma cosa stai dicendo? Dov’è finita la tua autostima?»

«Non voglio rimanere zitella!»

«Zitella? Hai soltanto venticinque anni, hai una vita davanti! E poi, cosa centra scusa? Continuiamo a cambiare argomento.»

«Centra che tu ti fidanzerai con Frank tra poco, e io resterò single, come al solito.»

La guardo, mentre cerco di trattenere una risata. Ilaria è fatta così. Sembra tanto allegra ma poi casca come un pero quando a qualcun altro succede qualcosa di spettacolare.

«Io non mi fidanzerò con Frank, chiuso il discorso. E tu non resterai single.»

«Nessuno mi vuole!»

«Vuoi così tanto trovare un ragazzo? Ti aiuto io, promesso.»
 


«Qui inizia la tua parte, dopo che io ho finito la scena con Roberto.»

Sono con Frank e Roberto, un attore poco conosciuto che mi ha presentato Frank, in una caffetteria, mentre cercano di spiegarmi un po’ meglio come si svolge il film. Frank mi ha spiegato dieci volte su quando lui ha un intero pezzo con Roberto, ma non riesco a concentrarmi. Penso soltanto a ciò che ho promesso ad Ilaria. E’ difficile trovare qualcuno che la capisca come ho fatto io, il suo è un carattere molto difficile.

«Mi stai ascoltando?»

«Chi? Cosa?»

«Clara..» Frank, con il suo solito accento che adoro, sfoggia un furbo sorriso.

«Quando arriva il caffè?» Roberto continua a battere le dita sul tavolino, impaziente.

«Credo che sia meglio non cercare di spiegarti, capirai tutto quando si girerà la tua scena» mi dice l’altro, ignorando il suo amico.

«Mi potete aiutare?»

«A fare?» chiedono all’unisono i due.

«A trovare un fidanzato alla mia migliore amica.»

«Roberto è single.» dice velocemente Frank.

«Anche tu lo sei!» ribatte l’altro.

«Sì, ma..»

«Ecco a voi» il cameriere interrompe il discorso che Frank stava iniziando, e io mi mordo l’interno della guancia. Mi sarebbe piaciuto ascoltare cosa avrebbe voluto dire. Ma, senza pensarci troppo, metto lo zucchero nel cappuccino e mi gusto la mia merenda.





ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, mi spiace se non sono venuta prima. Avrei dovuto aggiornare venerdì ed ero già in ritardo, ma mia sorella ha fatto il saggio di danza, poi ho dovuto studiare, poi sono andata in montagna per la festa della mamma e Efp è rimasto qui a fare la muffa.
Questo capitolo non è molto.. importante ecco, ci sono delle ripetizioni forse, e alcuni errori, ma spero vi piaccia lo stesso. Comunque Roberto non esiste, l'ho inventato io :)
Ci tenevo a ringraziare Clairy93, memorys crannies e Matano_the_king_of_twerk che hanno recensito lo scorso capitolo, vi adoro, grazie mille! :D
A venerdì, come al solito (salvo imprevisti) ;)
LuxShilas

   
 
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