Hayley si
svegliò travolta dai primi raggi del Sole, ma non
trovò nessuno accanto a lei.
Trovò invece un biglietto, quello che aveva scritto lei, che
diceva anche:
Ore 08:30.
Hayley Wallace è molto tenera quando dorme
Sorrise,
guardando l’orologio. Le nove. L non c’era.
Chissà dov’era andato. Piuttosto,
ieri aveva passato una nottata fuori dal comune, decisamente. Si
strinse
intorno a un cuscino, rendendosi conto che avevano ancora
l’odore di L. Se ci
ripensava arrossiva all’inverosimile. Insomma, era vero che
ora dovevano essere
fidanzati, ma faceva un effetto così strano,
ancora… Ridacchiò come una scema,
arrossendo ancora di più. chissà che avrebbe
detto Alicia, se lo avesse saputo
di quello che aveva fatto con lui! Ricordò anche le parole
della sua amica…
Mi
raccomando, fatelo protetto!
Che
scema…
Ma… Oh, porca di quella miseria…
Proprio in
quel momento la porta si aprì, e tornò L con un
sacchetto, sicuramente di
dolci. Hayley si rivestì in tutta fretta e con
l’ansia si rivolse a L.
-Devo
andare assolutamente in farmacia!-
-Oh,
buongiorno, Hayley- disse lui, prendendo dal sacchetto un dolce
-Buongiorno
un cavolo, L! Devo correre in farmacia!-
-Tranquilla,
ho mandato Wammy a prenderla- disse L, estraendo dal sacchetto
ciò che Hayley
voleva comprare.
Hayley era
esterrefatta –Hai mandato Wammy a comprare una pillola?-
-Appena
hanno aperto le farmacie. Prima la prendi, meglio è, no?-
Hayley non
sapeva se vergognarsi di essersi fatta comprare una pillola
anticoncezionale da
un anziano o cosa. Bè, comunque ormai c’era,
doveva solo prenderla…
-Oggi
è
festa e non vai a scuola, vero?- chiese L affacciandosi alla finestra
-Già…
Ma
devo comunque studiare…-
-Francese?-
-Sì…-
-Studia,
allora-
Hayley
prese un libro e con aria combattiva lo diede a L
–Interrogami!-
L prese il
libro col suo fare schifato e disse –Okay- guard il libro per
un momento, poi
si rivolse ancora alla finestra –Perché continui a
fare il quarto liceo?- disse
Hayley ci
pensò su un momento. Non aveva capito la domanda
–Devo… Tradurla?-
-E’
solo
una domanda, Hayley- disse lui prendendo del tè
–Perché continui a fare il
liceo? Col cervello che ti ritrovi, potresti diplomarti quando vuoi-
Effettivamente
era vero –Hai ragione, però… Io ho
ancora sedici anni, L- disse lei con un
sorriso –Non voglio bruciare nessuna tappa. Con calma-
-Però,
con
quello che abbiamo fatto ieri, non hai già bruciato
abbastanza?-
-Mmmh…
E’
un tantino diverso, credo…- disse Hayley arrossendo. Doveva
ancora farci
l’abitudine –Quello lo fai quando te lo senti, non
credo che l’età c’entri più
di tanto… Invece la scuola, il lavoro… Ecco, non
so se mi hai capita…-
-Va
bene…
Come vuoi- rispose L leccandosi un dito pieno di panna
–Allora? Questa
traduzione?-
-Traduzione?-
chiese lei, come se stesse cascando dalle nuvole.
-Certo.
Perché continui a fare il quarto liceo? Voglio la traduzione-
-Ma non
c’è sul libro-
-Hayley,
non è difficile-
-Allora,
porquoi… Porquoi tu continues… Sto dicendo
bene…?-
-Il
francese non è proprio il tuo forte, eh?-
-Non mi
piace per niente!- disse lei con una linguaccia
-Comunque
è: porquoi tu continues-faire la quatrième
secondaire? Stavi andando bene.
Allora coniugami il presente di faire-
Ma Hayley
torvò un modo per sfuggire all’interrogazione.
-Oh, mi
sono ricordata che devo comprare una cosa urgente! Tornò tra
un secondo!- non
era una bugia. La cosa urgente la doveva comprare per davvero.
Liquidò L con un
bacio (e non potè fare a meno di arrossire, visto che non
era ancora abituata),
e uscì. Ora poteva correre, non aveva più bisogno
delle stampelle. Fece i salti
mortali per trovare in tempo e senza intoppi quello che le serviva, e
fece un
salto veloce a casa. Il tempo di preparare tutto e tornare. Con una
scatola.
-Eccomi!-
-Che hai
comprato?- chiese L poggiando la tazza da tè finita. Ci
aveva messo un po’ a
tornare.
-Tadaaaan!-
disse Hayley con un leggero fiatone –Con fragole e panna,
come volevi tu!-
-Hayley…-
disse L guardando la torta –Il mio compleanno era ieri-
-Ma senza
torta cos’è un compleanno?! Dai, mangiala!-
L
tagliò
un pezzetto di torta e senza farselo ripetere due volte ne prese un
boccone.
Masticò lentamente.
-Buona…-
-Davvero?!-
-Sì…
Davvero… Le fragole si sentono benissimo, e la panna
è morbida, si scioglie in
bocca…-
Hayley
posò la torta sul tavolo e saltò dalla gioia
–Evvivaaaaaa!-
-Cosa
c’è?-
-L’ho
fatta io questa torta! Ho comprato gli ingredienti e mi sono sbrigata a
farla!-
-Ah- disse
L mangiando ancora la torta –Bè, è
buona davvero. Complimenti-
-Aaaaaah,
evviva!-
-Perché
sei così felice?-
-Vedi,
L…-
disse Hayley trasognata –Per una donna non
c’è niente di meglio che sentirsi
dire dal proprio uomo che cucina bene-
L la
guardò –Quindi sei felice?-
-Certo!
Non puoi immaginare quanto e…- venne sopraffatta dalle
labbra di L. Ma perché
ora la baciava così all’improvviso? Bè,
chi se ne frega, dopotutto. Acconsentì
al bacio, che durò un po’.
-Come mai
ora tutta questa confidenza?- disse lei una volta finito.
-Non
devo?- chiese L
-No! No!
Non fare caso a quello che dico!- si sedette davanti alla TV, sviando
l’argomento
facendo zapping. A suo modo, rimaneva comunque un tipo irritante. Ma
possibile
che non capiva che lei era leggermente a disagio?
Quei
pensieri sparirono in un colpo notando una notizia in TV –Oh,
oggi trasmettono
in diretta le condanne a morte?- a Hayley non piaceva assolutamente che
mostrassero in diretta l’uccisione di qualcuno, ma rimase
comunaue a guardare.
E non riuscì a cambiare canale sapendo che chi doveva andare
sulla sedia
elettrica era la signora Mary Hawk. La sua vera madre.
L se ne
accorse di quello che Hayley stava guardando, ed era già
pronto a spegnere la
TV, ma Hayley lo bloccò –No, voglio vedere. In
fondo è pur sempre mia madre-
Iniziò
l’esecuzione. Le avevano coperto il volto con un cappuccio,
forse perché
c’erano anche dei bambini a guardare. Chissà
com’era la sua faccia, mentre si
prendeva quelle tremende scosse. Era morta subito? Stava soffrendo?
Hayley però
non riusciva a piangere, a provare dispiacere, a sorridere per la morte
di una
donna che le aveva fatto tanto male, ma che rimaneva sempre sua madre.
L le
coprì
gli occhi con una mano, ma stavolta Hayley non obbiettò.
-L…
Secondo te è normale che non provi nulla per quella donna?-
-Sì-
rispose L senza pensarci
Hayley lo
abbracci, e L le tolse la mano dagli occhi. Hayley si vergognava di
provare
tutta quella indifferenza, ma dopotutto cosa pretendeva? Non immaginava
certo
di essere così fredda, ma dopotutto non la si poteva
biasimare. L la capiva.
Almeno lui. Questo le bastava.
-E mio
padre?-
-Domani-
rispose L
-Voglio
vederlo-
-…
Come
vuoi-
Il giorno
dopo non solo ci sarebbe stata l’esecuzione di suo padre, ma
anche la partenza
di Mello, Matt e Near per tornare a casa, accompagnati da Wammy. Hayley
approfittò di quel pomeriggio libero per salutarli.
-Fate i
bravi, okay?-
-Okay-
risposero in coro Matt e Mello
-E non
maltrattate Near-
-Va bene-
entrambi incrociarono le dita da dietro, e Matt ridacchiò di
nascosto
-Near,
cerca di essere più amichevole con loro-
-Va bene-
ma Matt e Mello sapevano benissimo che Near stava dicendo una bugia.
Amichevole, come no…
-Vi ho
fatto dei regali- disse Hayley sorridente, prendendo i regali per i
ragazzi –A
Near un puzzle, a Mello una scatola di barrette di cioccolato e a
Matt…- diede
il regalo a Matt
-Il Game
Boiy Advance versione limitatissima! E ci sono pure i videogiochi! Sei
sicura
di quello che fai?-
-Certo!
Trattalo bene!-
-Sarà
come
un tesoro!-
Le
dispiaceva salutarli di nuovo. Chissà quando si sarebbero
rivisti…
Hayley
tornò a casa, dicendo ad L che si sarebbero rivisti
l’indomani mattina per vedere
l’esecuzione. Certo che era strano tra fidanzati darsi
appuntamento per queste
cose.
Hayley si
addormentò ripensando a sua madre che moriva su quella
sedia. Avrebbe reagito
allo stesso modo guardando il padre?
La mattina
seguente arrivò velocemente, e Hayley era già
arrivata all’albergo, facendo in
fretta. L TV nella stanza di L era accesa, e L beveva una tazza di
tè seduto
sulla poltrona davanti alla TV, tutto preso dal vederla.
-Non dirmi
che sono arrivata in ritardo…- disse Hayley guardando
l’ora. Si era svegliata
de ore prima, per sicurezza.
-No, sei
in anticipo- disse L –Ma tuo padre è morto prima
che lo giustiziassero-
-Morto?-
-Arresto
cardiaco-
-Strano…
Non mi sembrava uno che soffrisse di cuore…- era sorpresa.
Non se l’aspettava
proprio.
-Bè,
può
succedere- disse L poggiando la tazza sul tavolino di fronte a lui.
Ma Hayley
aveva come l’impressione che L si fosse accorto di qualcosa
di strano. Ma
sarebbe stato inutile chiederglielo. Non avrebbe risposto.
I giorni
passavano come niente, e Hayley portava avanti la sua vita, tra scuola
e amici.
Alicia era ancora convinta che L fosse Lucas, ma questa volte Hayley
non si
vergognava a dire che era il suo ragazzo. Inoltre Josh si teneva a
debita
distanza da lei. Non poteva andare meglio, insomma, e Hayley si
divertiva a
scandire il tempo grazie al cambio del colore dei capelli di Alicia. E
con L…
Bè, tutto come sempre, anche se erano diventati parecchio
intimi e passavano
gran parte del tempo insieme. Stava bene, ora. Era felice.
Ma allo
stesso tempo c’era una cosa che la preoccupava, ogni volta
che guardava la TV.
All’inizio non ci faceva caso più di tanto, ma ora
era evidente. Doveva
parlarne con L. Ne avrebbe approfittato proprio quel giorno, in albergo.
Appena
Hayley arrivò notò che L guardava la TV,
mangiando una fetta di torta. Anche
lui se ne era accorto. Anzi, forse lui se n’era accorto
già da prima.
-Ciao, L.
Che guardi?-
-Il
notiziario-
Lui
sapeva. Altrochè se sapeva –L, te ne sei accorto
anche tu?-
-Di cosa,
Hayley?-
-Questa
settimana sono morti venti condannati a morte-
L
sorseggiò del caffè.
-Tutti di
arresto cardiaco. Le cose sono due: o c’è una
strana epidemia in giro, o
qualcuno, non so come, li sta facendo fuori-
L sorrise
–E cos’ te ne sei accorta anche tu-
-Ma
chi…-
-In
pubblico è ancora argomento tabù, ma su Internet,
dove è facile mantenere
l’anonimato, si sente sempre più parlare di Kira.
Una specie di giustiziere che
fa fuori i cattivi-
-Giustiziere?
Come può un giustiziere ammazzare così
freddamente venti criminali in una
settimana?-
-Io mi
chiedo perché li sta uccidendo tutti insieme. Che voglia
farsi notare?-
-E’
molto
infantile questo, non ti pare?- bene, allora si poteva dire che ormai
avrebbero
lavorato insieme a un altro caso. A Hayley andava bene così.
-Però
è
furbo-
-Ma la
polizia non…-
-Non si
è
accorta di niente, ancora. Chissà che aspettano-
-Sicuramente
chiederanno a te di risolvere il caso-
-E io sono
pronto ad accettarlo. Questo Kira mi intriga. Vale la pena lavorarci.
Ho già
avvisato Wammy di preparare tutto-
-Preparare
cosa?-
-Ho
ragione di pensare che Kira si nasconda in Giappone-
No.
Pessimo segno. Allora lui…
-Devi
proprio, L?- chiese timorosa Hayley
-Sì,
Hayley- si voltò verso di lei –Mi
dispiace…-
Tutto
quello che Hayley aveva costruito con lui sembrò andare in
pezzi. Non c’era
proprio una via d’uscita?
-Quando…?-
-Il
più
presto possibile- rispose L. Era freddo. Come sempre. Ma questo
improvvisamente
a Hayley fece male.
Sapeva
bene quanto fosse importante il suo lavoro per lui. Ma sentiva che
c’era
qualcosa di rischioso, di pericoloso, qualcosa di grande in cui lei non
poteva
immischiarsi. Ma perché? Cosa avrebbe dovuto fare, Hayley,
adesso?