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Autore: Novelist Nemesi    03/01/2009    2 recensioni
Questo è il sequel della mia prima fan fiction, e spero di non deludere le vecchie conoscenze e che se ne aggiungano di nuove pieni di voglia di leggere! E finalmente, ora che ho tempo, ho potuto modificare e risistemare anche qui!
Genere: Commedia, Malinconico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Mello, Near, Watari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hayley si svegliò travolta dai primi raggi del Sole, ma non trovò nessuno accanto a lei. Trovò invece un biglietto, quello che aveva scritto lei, che diceva anche:

 

Ore 08:30. Hayley Wallace è molto tenera quando dorme

 

Sorrise, guardando l’orologio. Le nove. L non c’era. Chissà dov’era andato. Piuttosto, ieri aveva passato una nottata fuori dal comune, decisamente. Si strinse intorno a un cuscino, rendendosi conto che avevano ancora l’odore di L. Se ci ripensava arrossiva all’inverosimile. Insomma, era vero che ora dovevano essere fidanzati, ma faceva un effetto così strano, ancora… Ridacchiò come una scema, arrossendo ancora di più. chissà che avrebbe detto Alicia, se lo avesse saputo di quello che aveva fatto con lui! Ricordò anche le parole della sua amica…

 

Mi raccomando, fatelo protetto!

 

Che scema… Ma… Oh, porca di quella miseria…

Proprio in quel momento la porta si aprì, e tornò L con un sacchetto, sicuramente di dolci. Hayley si rivestì in tutta fretta e con l’ansia si rivolse a L.

-Devo andare assolutamente in farmacia!-

-Oh, buongiorno, Hayley- disse lui, prendendo dal sacchetto un dolce

-Buongiorno un cavolo, L! Devo correre in farmacia!-

-Tranquilla, ho mandato Wammy a prenderla- disse L, estraendo dal sacchetto ciò che Hayley voleva comprare.

Hayley era esterrefatta –Hai mandato Wammy a comprare una pillola?-

-Appena hanno aperto le farmacie. Prima la prendi, meglio è, no?-

Hayley non sapeva se vergognarsi di essersi fatta comprare una pillola anticoncezionale da un anziano o cosa. Bè, comunque ormai c’era, doveva solo prenderla…

-Oggi è festa e non vai a scuola, vero?- chiese L affacciandosi alla finestra

-Già… Ma devo comunque studiare…-

-Francese?-

-Sì…-

-Studia, allora-

Hayley prese un libro e con aria combattiva lo diede a L –Interrogami!-

L prese il libro col suo fare schifato e disse –Okay- guard il libro per un momento, poi si rivolse ancora alla finestra –Perché continui a fare il quarto liceo?- disse

Hayley ci pensò su un momento. Non aveva capito la domanda –Devo… Tradurla?-

-E’ solo una domanda, Hayley- disse lui prendendo del tè –Perché continui a fare il liceo? Col cervello che ti ritrovi, potresti diplomarti quando vuoi-

Effettivamente era vero –Hai ragione, però… Io ho ancora sedici anni, L- disse lei con un sorriso –Non voglio bruciare nessuna tappa. Con calma-

-Però, con quello che abbiamo fatto ieri, non hai già bruciato abbastanza?-

-Mmmh… E’ un tantino diverso, credo…- disse Hayley arrossendo. Doveva ancora farci l’abitudine –Quello lo fai quando te lo senti, non credo che l’età c’entri più di tanto… Invece la scuola, il lavoro… Ecco, non so se mi hai capita…-

-Va bene… Come vuoi- rispose L leccandosi un dito pieno di panna –Allora? Questa traduzione?-

-Traduzione?- chiese lei, come se stesse cascando dalle nuvole.

-Certo. Perché continui a fare il quarto liceo? Voglio la traduzione-

-Ma non c’è sul libro-

-Hayley, non è difficile-

-Allora, porquoi… Porquoi tu continues… Sto dicendo bene…?-

-Il francese non è proprio il tuo forte, eh?-

-Non mi piace per niente!- disse lei con una linguaccia

-Comunque è: porquoi tu continues-faire la quatrième secondaire? Stavi andando bene. Allora coniugami il presente di faire-

Ma Hayley torvò un modo per sfuggire all’interrogazione.

-Oh, mi sono ricordata che devo comprare una cosa urgente! Tornò tra un secondo!- non era una bugia. La cosa urgente la doveva comprare per davvero. Liquidò L con un bacio (e non potè fare a meno di arrossire, visto che non era ancora abituata), e uscì. Ora poteva correre, non aveva più bisogno delle stampelle. Fece i salti mortali per trovare in tempo e senza intoppi quello che le serviva, e fece un salto veloce a casa. Il tempo di preparare tutto e tornare. Con una scatola.

-Eccomi!-

-Che hai comprato?- chiese L poggiando la tazza da tè finita. Ci aveva messo un po’ a tornare.

-Tadaaaan!- disse Hayley con un leggero fiatone –Con fragole e panna, come volevi tu!-

-Hayley…- disse L guardando la torta –Il mio compleanno era ieri-

-Ma senza torta cos’è un compleanno?! Dai, mangiala!-

L tagliò un pezzetto di torta e senza farselo ripetere due volte ne prese un boccone. Masticò lentamente.

-Buona…-

-Davvero?!-

-Sì… Davvero… Le fragole si sentono benissimo, e la panna è morbida, si scioglie in bocca…-

Hayley posò la torta sul tavolo e saltò dalla gioia –Evvivaaaaaa!-

-Cosa c’è?-

-L’ho fatta io questa torta! Ho comprato gli ingredienti e mi sono sbrigata a farla!-

-Ah- disse L mangiando ancora la torta –Bè, è buona davvero. Complimenti-

-Aaaaaah, evviva!-

-Perché sei così felice?-

-Vedi, L…- disse Hayley trasognata –Per una donna non c’è niente di meglio che sentirsi dire dal proprio uomo che cucina bene-

L la guardò –Quindi sei felice?-

-Certo! Non puoi immaginare quanto e…- venne sopraffatta dalle labbra di L. Ma perché ora la baciava così all’improvviso? Bè, chi se ne frega, dopotutto. Acconsentì al bacio, che durò un po’.

-Come mai ora tutta questa confidenza?- disse lei una volta finito.

-Non devo?- chiese L

-No! No! Non fare caso a quello che dico!- si sedette davanti alla TV, sviando l’argomento facendo zapping. A suo modo, rimaneva comunque un tipo irritante. Ma possibile che non capiva che lei era leggermente a disagio?

Quei pensieri sparirono in un colpo notando una notizia in TV –Oh, oggi trasmettono in diretta le condanne a morte?- a Hayley non piaceva assolutamente che mostrassero in diretta l’uccisione di qualcuno, ma rimase comunaue a guardare. E non riuscì a cambiare canale sapendo che chi doveva andare sulla sedia elettrica era la signora Mary Hawk. La sua vera madre.

L se ne accorse di quello che Hayley stava guardando, ed era già pronto a spegnere la TV, ma Hayley lo bloccò –No, voglio vedere. In fondo è pur sempre mia madre-

Iniziò l’esecuzione. Le avevano coperto il volto con un cappuccio, forse perché c’erano anche dei bambini a guardare. Chissà com’era la sua faccia, mentre si prendeva quelle tremende scosse. Era morta subito? Stava soffrendo? Hayley però non riusciva a piangere, a provare dispiacere, a sorridere per la morte di una donna che le aveva fatto tanto male, ma che rimaneva sempre sua madre.

L le coprì gli occhi con una mano, ma stavolta Hayley non obbiettò.

-L… Secondo te è normale che non provi nulla per quella donna?-

-Sì- rispose L senza pensarci

Hayley lo abbracci, e L le tolse la mano dagli occhi. Hayley si vergognava di provare tutta quella indifferenza, ma dopotutto cosa pretendeva? Non immaginava certo di essere così fredda, ma dopotutto non la si poteva biasimare. L la capiva. Almeno lui. Questo le bastava.

-E mio padre?-

-Domani- rispose L

-Voglio vederlo-

-… Come vuoi-

Il giorno dopo non solo ci sarebbe stata l’esecuzione di suo padre, ma anche la partenza di Mello, Matt e Near per tornare a casa, accompagnati da Wammy. Hayley approfittò di quel pomeriggio libero per salutarli.

-Fate i bravi, okay?-

-Okay- risposero in coro Matt e Mello

-E non maltrattate Near-

-Va bene- entrambi incrociarono le dita da dietro, e Matt ridacchiò di nascosto

-Near, cerca di essere più amichevole con loro-

-Va bene- ma Matt e Mello sapevano benissimo che Near stava dicendo una bugia. Amichevole, come no…

-Vi ho fatto dei regali- disse Hayley sorridente, prendendo i regali per i ragazzi –A Near un puzzle, a Mello una scatola di barrette di cioccolato e a Matt…- diede il regalo a Matt

-Il Game Boiy Advance versione limitatissima! E ci sono pure i videogiochi! Sei sicura di quello che fai?-

-Certo! Trattalo bene!-

-Sarà come un tesoro!-

Le dispiaceva salutarli di nuovo. Chissà quando si sarebbero rivisti…

Hayley tornò a casa, dicendo ad L che si sarebbero rivisti l’indomani mattina per vedere l’esecuzione. Certo che era strano tra fidanzati darsi appuntamento per queste cose.

Hayley si addormentò ripensando a sua madre che moriva su quella sedia. Avrebbe reagito allo stesso modo guardando il padre?

La mattina seguente arrivò velocemente, e Hayley era già arrivata all’albergo, facendo in fretta. L TV nella stanza di L era accesa, e L beveva una tazza di tè seduto sulla poltrona davanti alla TV, tutto preso dal vederla.

-Non dirmi che sono arrivata in ritardo…- disse Hayley guardando l’ora. Si era svegliata de ore prima, per sicurezza.

-No, sei in anticipo- disse L –Ma tuo padre è morto prima che lo giustiziassero-

-Morto?-

-Arresto cardiaco-

-Strano… Non mi sembrava uno che soffrisse di cuore…- era sorpresa. Non se l’aspettava proprio.

-Bè, può succedere- disse L poggiando la tazza sul tavolino di fronte a lui.

Ma Hayley aveva come l’impressione che L si fosse accorto di qualcosa di strano. Ma sarebbe stato inutile chiederglielo. Non avrebbe risposto.

I giorni passavano come niente, e Hayley portava avanti la sua vita, tra scuola e amici. Alicia era ancora convinta che L fosse Lucas, ma questa volte Hayley non si vergognava a dire che era il suo ragazzo. Inoltre Josh si teneva a debita distanza da lei. Non poteva andare meglio, insomma, e Hayley si divertiva a scandire il tempo grazie al cambio del colore dei capelli di Alicia. E con L… Bè, tutto come sempre, anche se erano diventati parecchio intimi e passavano gran parte del tempo insieme. Stava bene, ora. Era felice.

Ma allo stesso tempo c’era una cosa che la preoccupava, ogni volta che guardava la TV. All’inizio non ci faceva caso più di tanto, ma ora era evidente. Doveva parlarne con L. Ne avrebbe approfittato proprio quel giorno, in albergo.

Appena Hayley arrivò notò che L guardava la TV, mangiando una fetta di torta. Anche lui se ne era accorto. Anzi, forse lui se n’era accorto già da prima.

-Ciao, L. Che guardi?-

-Il notiziario-

Lui sapeva. Altrochè se sapeva –L, te ne sei accorto anche tu?-

-Di cosa, Hayley?-

-Questa settimana sono morti venti condannati a morte-

L sorseggiò del caffè.

-Tutti di arresto cardiaco. Le cose sono due: o c’è una strana epidemia in giro, o qualcuno, non so come, li sta facendo fuori-

L sorrise –E cos’ te ne sei accorta anche tu-

-Ma chi…-

-In pubblico è ancora argomento tabù, ma su Internet, dove è facile mantenere l’anonimato, si sente sempre più parlare di Kira. Una specie di giustiziere che fa fuori i cattivi-

-Giustiziere? Come può un giustiziere ammazzare così freddamente venti criminali in una settimana?-

-Io mi chiedo perché li sta uccidendo tutti insieme. Che voglia farsi notare?-

-E’ molto infantile questo, non ti pare?- bene, allora si poteva dire che ormai avrebbero lavorato insieme a un altro caso. A Hayley andava bene così.

-Però è furbo-

-Ma la polizia non…-

-Non si è accorta di niente, ancora. Chissà che aspettano-

-Sicuramente chiederanno a te di risolvere il caso-

-E io sono pronto ad accettarlo. Questo Kira mi intriga. Vale la pena lavorarci. Ho già avvisato Wammy di preparare tutto-

-Preparare cosa?-

-Ho ragione di pensare che Kira si nasconda in Giappone-

No. Pessimo segno. Allora lui…

-Devi proprio, L?- chiese timorosa Hayley

-Sì, Hayley- si voltò verso di lei –Mi dispiace…-

Tutto quello che Hayley aveva costruito con lui sembrò andare in pezzi. Non c’era proprio una via d’uscita?

-Quando…?-

-Il più presto possibile- rispose L. Era freddo. Come sempre. Ma questo improvvisamente a Hayley fece male.

Sapeva bene quanto fosse importante il suo lavoro per lui. Ma sentiva che c’era qualcosa di rischioso, di pericoloso, qualcosa di grande in cui lei non poteva immischiarsi. Ma perché? Cosa avrebbe dovuto fare, Hayley, adesso?

  
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