Tutto andava alla grande, più di un mese era passato dall'arrivo di Nana a Seoul, e le cose andavano alla perfezione.

Il lavoro non era così duro, ma era l'ultima arrivata, quindi all'inizio ha dovuto fare tutti i turni di notte, quindi non è potuta uscire spesso visto che era sempre stanca dal lavoro e dormiva ogni mattina.

Ma dopo una settimana iniziò a scambiare i turni con gli altri, a volte faceva la mattina a volte il pomeriggio.

Oggi era un giorno normale per Nana, faceva il turno di pomeriggio, quindi si era svegliata alla mattina, bevuto il suo caffè, fatto la doccia, ed era anche uscita a fare la spesa.

Quando fu ora di cominciare il lavoro arrivò in anticipo, quasi subito il capo la avvicinò e le chiese un favore

''Nana mi devi aiutare''

era un po' esitante ma annuì

''oh grazie, il nostro lavapiatti è malato, tu e Gen potete coprire il suo turno? So che è un grande favore ma per piacere? Vi pagherò un extra per questo''

l'idea di fare due turni anche se uno sarebbe stato solo mezzo era stancante solo a pensarci, ma ci sarebbe stato il pagamento extra

''ok lo farò! Ma devo prima parlarne con Gen''

un sorriso comparve sulle labbra del capo

''perfetto, Gen ha detto che se avessi accettato lo avrebbe fatto anche lei, quindi è deciso, domani farai il tuo turno e metà del turno di mattina del lavapiatti''

e così se ne andò come se niente fosse successo, lei guardò il capo allibita, era sempre molto gentile ma aveva questo lato sadico nascosto dentro di lui.

''il capo ti ha chiesto del turno del lavapiatti?''

chiese Gen in una pausa fra due clienti

''si, ma chi di noi due farà la prima metà del turno, domani ho il pomeriggio, ma tu hai la notte!''

disse Nana appoggiando il viso sul palmo della mano quando il cliente prese il resto e andò via con un sorriso

''posso fare io la prima metà così poi vado a casa a dormire per il resto della giornata, e tu puoi fare la seconda metà e appena finito continui con il tuo turno''

Gen aveva ragione così lei annuì e tornò a lavorare mentre Gen usciva a fumare per i suoi dieci minuti di pausa.

Il giorno seguente Nana si svegliò non molto bene, ok erano solamente tre ore in più, ma erano tre ore prese alla sua vita

''pensa alla paga extra, pensa alla paga extra''

stava sussurrando a bassa voce a se stessa per motivarsi mentre camminava verso il bar.

Quando arrivò il capo la portò in cucina e le insegnò come fare il lavoro, come se non avesse mai lavato i piatti a casa, ma lei non disse nulla e lo lasciò parlare

''quindi, ricorda cosa ho detto, non far cadere niente, e fa del tuo meglio''

lei gli sorrise e si inchinò davanti al primo set di piatti che le fu gettato nel lavandino, e il lavoro iniziò.

Era quasi felice, non le era caduto niente, e i piatti erano davvero puliti, era fiera di se stessa, e iniziò a canticchiare una canzone. Ogni tanto il capo la guardava dalla piccola finestra dietro alla cassa, tanto per assicurarsi che fosse tutto apposto.

Il turno extra era quasi finito, mancavano solamente dieci minuti, e in quel momento un ragazzo entrò nel bar, era assieme ad altri tre ragazzi, ma spiccava nella folla perché era davvero alto in confronto ai suoi amici, stavano parlando e ridendo, arrivarono alla cassa e ordinarono dodici bubble tea da portare via. Il capo lasciò la sua posizione per preparare gli ordini dei ragazzi, e fu in quel momento che il ragazzo alto vide attraverso la piccola finestrella, non era la prima volta che la vedeva, ma ora aveva il tempo di guardarla meglio, il suo cuore mancò un battito, mai nella sua vita era successa una cosa del genere, non con un solo sguardo, ma il suo viso era così stupendo. La stava ammirando quando uno dei suoi amici lo tirò per un braccio, così si girò per capire che cosa volesse.

Nana guardò verso l'orologio e vide che le tre ore di turno extra erano finite, e fortunatamente l'altro lavapiatti stava già venendo verso di lei per iniziare a lavorare

''grazie mille, ora continuo io''

lei gli sorrise e corse verso il camerino per riposare un po' prima di continuare con le altre sei ore. Si sentiva un po' a disagio, come se qualcuno la stesse guardando, ma quando si girò a guardare, nessuno stava guardando nella sua direzione, tutti stavano lavorando duramente, il bar era davvero pieno di gente ad ogni ora, quindi il lavoro era davvero stressante a volte. Confermato che nessuno la stesse spiando continuò ad andare verso il camerino.

Maledetti amici, alle volte davvero lo facevano arrabbiare, anche se lui era sempre il più felice di tutti. Ma questo non era il caso, stava guardando la ragazza più bella che avesse mai visto in vita sua e loro lo avevano distratto chiedendogli una cosa così stupida, riportò l'attenzione verso la piccola finestra solo per vedere che lei non c'era più, aspettò e aspettò e aspettò ma lei non si fece vedere, al suo posto c'era un uomo adesso. Il ragazzo alto divenne triste improvvisamente, ancora qualche minuto e i bubble tea erano pronti, ne presero tre a testa e si incamminarono fuori dal bar. Il ragazzo stava pensando alla ragazza mentre la porta si chiudeva dietro di lui e non si accorse che stava entrando in sala.

Nana stava allacciando il grembiule entrando in sala, sentì la porta chiudersi ma non alzò la testa, quei maledetti lacci proprio non si volevano annodare. Quindi non notò la persona che aveva appena lasciato il bar.