Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: mavima    24/05/2015    1 recensioni
Sergio è un medico anestesista, deluso dal fallimento del suo matrimonio. Vive un'esistenza di emozioni sopite. Una mattina in ospedale incontra Laura, una bella ragazza, malata di leucemia, che si rivelerà essere la professoressa di suo figlio.
"Sergio fermò lo sguardo sulla foto di classe dell’anno precedente del figlio
Sul lato sinistro c’era Laura, la riconobbe dallo sguardo. Era una persona completamente diversa: aveva lunghi capelli castano chiari, con qualche riflesso biondo; il viso era tondo; gli occhi erano sempre luminosi; era persino leggermente sovrappeso, la maglietta rivelava qualche rotolino e il seno era prosperoso; era vitale e bella con i jeans e con le scarpe da ginnastica.
Quando andò a dormire non riuscì a smettere di pensare a quell'immagine, rappresentava il tipo di donna che avrebbe voluto trovarsi a casa la sera. Se la immaginava insieme al profumo della caffettiera che saliva al mattino….un attimo di eternità".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO V   -   PRIMA DEL GIORNO ZERO
 
Erano passati circa quindici giorni dalla domenica in agriturismo.
Sergio continuava a passare le sue serate con Laura. Parlavano di tutto, come una coppia normale, anche se si baciavano e basta, come due tredicenni. Facevano sogni e progetti insieme, come se la guarigione di Laura fosse una certezza.
Una mattina , appena varcato il portone di ingresso dell’ospedale, gli corsero incontro Fabbri con La sua collega del laboratorio analisi.
“Sergio, abbiamo trovato il donatore per Laura…non ci crederai mai, c’è compatibilità quasi assoluta…è tuo figlio”
“Ma è una cosa fantastica…aspetta che mi siedo…mi manca il respiro. Ma Laura lo sa già?”
“Pensavamo, che visto il rapporto particolare che hai con lei, sia meglio che glielo dica tu”
Sergio corse subito da Laura
“Laura …non so neanche come dirtelo, il midollo giusto c’è…è quello di Marco”
Laura si mise a piangere
“E’ tutto così incredibile…ho passato degli anni…di merda e ora sembra che tutto voglia andare nella direzione giusta, ma Marco lo sa?”
“No, non ancora …anche se penso di telefonargli a scuola…ho voglia di dirglielo e poi è meglio che ci muoviamo subito. Già domani dovrà fare degli esami per la donazione. Ne sarà felicissimo”
In quel momento entrò Fabbri.
“Sergio le avrà già detto tutto…vorrei spiegarle un po’ meglio quello che capiterà.
 Prima però vorrei domandarle nuovamente un qualcosa che le avevo già chiesto un anno fa. Il trapianto sono certo che potrà guarirla, ma molto probabilmente lei diverrà sterile.
 Vuole farsi prelevare degli ovuli da crioconservare?”
“Anche se la mia situazione sentimentale è cambiata,  non potrei più sopportare alcuna manovra di questo tipo…non importa se non potrò avere figli”
“Bene la capisco, ma era mio dovere avvisarla.
Il trapianto non sarà una passeggiata . Ci sarà una fase di preparazione, che noi chiamiamo condizionamento,  nella quale verrà sottoposta a vari trattamenti di chemioterapia e radioterapia.
Gli aspetti spiacevoli di questi trattamenti li conosce già, ma sono necessari per distruggere le cellule tumorali, ancora presenti  e il midollo malato.
 Dobbiamo far spazio al nuovo midollo. Il trapianto avverrà attraverso una semplice trasfusione, che sarà un po’ più lunga di una normale. Dovrà essere ricoverata in camera sterile per almeno quattro settimane.
Infatti nelle prime due settimane lei avrà i globuli bianchi quasi azzerati e di conseguenza anche le sue difese immunitarie. Quando il midollo nuovo avrà attecchito, i globuli bianchi si riprodurranno di nuovo.  In questa fase il nuovo midollo ingaggerà una lotta verso la leucemia, che avrà però come conseguenza alcuni nuovi fastidi per lei, come l’arrossamento della pelle e l’infiammazione delle mucose.
Di qui in poi, la strada sarà in discesa. Le tornerà l’appetito e si sentirà più forte. Dopo circa un mese dal giorno zero, con ogni probabilità potrà tornare a casa , anche se dovrà tornare per dei controlli prima settimanali  e poi via, via sempre meno frequenti.
L’ho spaventata troppo…allora che cosa facciamo, partiamo per questa avventura?”
“Spaventata, sono spaventata a morte…però sì, partiamo”
Rivolgendosi a Sergio: “Ho bisogno anche di un agoaspirato del midollo…per questo ci penserà il suo medico personale vero? ”
“Sì certo, anche oggi. Dovrei finire in sala operatoria intorno a Mezzogiorno”
Fabbri uscì.
“La nostra storia è densa di momenti romantici: rachicentesi, centrale, agoaspirato…”
“Diciamo che è una storia fuori dal comune”
“Ti dispiace che non ho accettato di congelare gli ovuli?”
“No, ti capisco. Quando mi hai raccontato delle cure contro la sterilità, si percepiva che ci soffrivi  ancora.
Io voglio te…i figli se verranno bene, se no…per me non è importante. Te l’ho detto che sono una persona semplice, sono portato ad accettare la realtà. Non vorrei solo che tu, quando sarai guarita, te ne pentissi ”
“Anche a me questa realtà va benissimo, piuttosto….se qualcosa andasse storto, non dimenticarti di bombarmi di morfina”
“ Scema! E va beh, non mancherò…allora, appuntamento a mezzogiorno”
“Va bene, va bene”
 
Erano passate le tredici, ma di Sergio non c’era ancora l’ombra. Emanuele aveva già preparato Laura con il solito camice aperto sulla schiena , sopra le aveva messo una vestaglia .
L’infermiere visto che l’attesa ormai si protraeva da un po’: “Appena arriva Sergio chiamateme  Stellì, vo a fa qualcosa, ma vengo con voi poi”
“ Puoi scommetterci Emanuele…senza di te non vado da nessuna parte”
In quel momento entrò Sergio, diede un bacio sulle labbra a Laura:
“Scusatemi, ma avevo un paziente nel mio reparto da stabilizzare, il suo cuore faceva le bizze,
Ora è tutto a posto…cos’è quella faccia? Non sei contenta di vedermi?”
“Sono contenta, ma so che cosa mi aspetta…”
“Esagerata, manco andassi al patibolo, dai ti aiuto ad andare sulla carrozzella”
“No, prima del bombardamento chimico e radioattivo, voglio fare da sola”
Laura a fatica si alzò e si mise a sedere sulla sedia a rotelle.
Sergio: “Però!”
Emanuele: “Ganza!”
Arrivati in ambulatorio Laura, sempre da sola , si mise a sedere sul lettino, dopo essersi tolta la vestaglia:
“Questa volta scelgo l’opzione seduta, mi sento più in forze”
“Bene, saranno le leccornie che ci mangiamo insieme la sera”
“ Na volta invitate pure me!”
“ Come  no…Laura piegati un po’ in avanti , curvando la schiena”
 “Poggia la testa qua sur petto mio”
“Puoi dire ahi se vuoi” e le aprì il camice sulla schiena
“Altro che ahi direi…bruciaaa”
“Solito discorso: dopo l’anestesia non sentirai più niente. Comunque i miei pazienti non si lamentano mai”
“Ce credo… en terapia intensiva ce stanno cinque letti e nun c’è un paziente svejo”
“Ma ogni tanto se ne sveglia qualcuno?”
“ Ma certo, si sveglia la maggior parte…ognuno con i suoi tempi ….e quando si svegliano non si lamentano, anzi mi ringraziano”
“ Va beh di che parliamo? Di matrimonio abbiamo parlato già l’altra volta, di figli probabilmente è inutile parlarne…”
“Parliamo della famiglia Rubinetti! Sarà il caso che tu gli dica del trapianto…o sei troppo orgogliosa per telefonargli?”
“Je l’hai da dì…so la famija tua!”
“Non sono orgogliosa…non ne ho il coraggio…e Don Abbondio diceva che il coraggio uno non se lo può dare da solo”
“Quindi io sono innamorato di Don Abbondio?”
“Nessuno è perfetto…io sono paurosa e un po’ codarda”
“E se li chiamassi io….come medico potrei volerli informare delle tue condizioni”
“Vorrei dirti di no, però poi se morissi, mi dispiacerebbe non rivederli più…”
“E se invece tu vivessi…potresti continuare tranquillamente a non vederli? Li chiamerò io….sei meravigliosamente codarda”
“Hai finito?”
“ Sì, puoi tirare su la schiena”
“Grazie!”
“ Prego….amore mio”
 
Il giorno dopo Marco andò in ospedale insieme al padre, dovevano prelevargli delle sacche di sangue per l’autotrasfusione, necessarie per  il giorno del trapianto.
Chiara, la collega del laboratorio analisi gli fece qualche domanda, in presenza di Sergio
“Hai avuto rapporti sessuali negli ultimi tre mesi?”
Marco guarda
ò il padre e sorrise nervosamente
“Eh…sì”
“Hai sempre usato il preservativo ?”
“Sì”
Sergio: “Beh….è già qualcosa”
“Hai fatto uso di droghe o abusato di alcol?”
“Qualche canna…ma sporadicamente e qualche birra”
Sergio: “Ma c’è qualcosa che non hai fatto? Va beh…ti aspetto nel mio studio per la visita anestesiologica”
“Ma non c’è un altro anestesista?”
“C’è il primario, a quest’ora è sempre un po’ assopito….sarà dovuto all’età, però se vuoi vado a svegliarlo”
“Direi che vai bene tu”
“Dopo il prelievo della sacca del sangue, il ragazzo raggiunse il padre
“Hai fatto colazione?”
“Ho preso un cappuccino e dei biscotti alla macchinetta”
“Ok iniziamo…togliti la maglietta e siediti sul lettino…. ti misuro la pressione e ti ausculto cuore e polmoni”
“Tutto a posto… ora sali sulla bilancia…ottanta chili per un metro e ottantotto, che invidia”
“Senti papà….ma tu e la Costa state insieme”
“Come te ne sei accorto?”
“Sei diventato meno rompicoglioni, a volte sei persino simpatico”
“Grazie”
“L’elettrocardiogramma è perfetto…ti sei accorto di essere allergico a qualcosa ultimamente?”
“No…posso andare a salutarla ora?”
“Ti accompagno …deve darmi un’ informazione”
Arrivati nella stanza di Laura
Sergio:  “Guarda chi ti porto…il figo della scuola. Prima di lasciarvi, mi dovresti dare il numero della signora Rubinetti e almeno dirmi come si chiama…”
“Si chiama Livia…il numero puoi copiarlo da qui” gli porse il suo cellulare
“Okay vi lascio a sparlare di me…vado a fare una telefonata”
“Speriamo di non pentirmi di avertelo permesso”
“Taci Don Abbondio!”
Sergio uscì.
“Prof, avevi ragione l’amore rende migliori….è un'altra persona da quando sta con te”
“Invece lui , anche se morissi…. mi ha salvata”
“Oh, non fare scherzi… che io non potrò farmi neanche una canna la prossima settimana e neppure prendermi  una ciucca….tutto per donarti un midollo immacolato…speriamo che basti una settimana”
“Speriamo, comunque grazie!”
“Ma di che…devo dire che con questa cosa ho avuto un notevole ritorno di immagine, la tipa che mi piace adesso non si gira neanche più dall’altra parte e quel cerbero della tua supplente mi ha dato sei meno del tema, al posto del solito cinque…Naturalmente ero andato fuori traccia come al solito…te lo sai: quando attacco a scrivere, alla fine butto giù sempre quello che mi passa per la testa….”
“I più bei temi fuori tema che io abbia mai letto.  Però una volta potresti provare a seguire il titolo…così, tanto per dare una minima soddisfazione a una povera professoressa, che è pure precaria”
“Se me la butti sull’umanitario, allora ci proverò. Non vedo l’ora che sarai guarita”
“Ce la metterò tutta”
“Quando esci, poi verrai a stare a casa nostra? Mi piacerà averti lì…sei una tipa che sa di torta di mele”
“Vedremo, comunque mi piace fare i dolci”
 
“Buongiorno, mi chiamo Sergio Antinori, sono un medico dell’ospedale dove è ricoverata sua figlia, lei è la signora Livia?”
“Sì, sono io….è successo qualcosa a mia figlia? Mio Dio…”
“No signora, stia tranquilla…almeno, non è successo niente di brutto. Volevo avvisarvi che a breve Laura riceverà il trapianto del midollo, abbiamo trovato un donatore compatibile. Credo che vorrete starle vicino…A volte purtroppo nelle famiglie ci sono delle incomprensioni, ma poi nei momenti importanti è meglio stare insieme…e non servono neanche tante  parole”
“Non la conosco, ma lei è una persona eccezionale, non so come ringraziarla. Domani io e mio marito saremo lì…..infinitamente grazie”
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: mavima