Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: AlexisVictorie    30/05/2015    2 recensioni
Ehilà!
Sono tornata col terzo anno dei Malandrini!
Vi avviso questa storia fa parte della serie "I Malandrini e Alexis tra allegria, tristezza e conoscenze"
Quest'anno si prospetta più difficile.
I Malandrini iniziano a studiare per diventare Animagus
Alessia e Xavier si ritrovano ad avere problemi sentimentali.
Akira e Alexis litigano a causa della gelosia.
Una nuova pietra magica aggiungerà solo problemi.
James troverà la sua famiglia ma avrà una brutta sorpresa
Erik inizierà a temere l'amore.
Lily diffiderà dei Malandrini.
Tutti questi problemi troveranno una soluzione?
Dipende da come mi gira la testa.
Un bacio
Alexis Victorie
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ciao Thomas!”
“Cosa vuole sua altezza reale? La cronista Lady della nostra scuola?”
“Non adularmi, Thomas. Hai visto Akira?”
Alexis sorrise dolcemente a Thomas.
Era del quinto anno ed era il capitano della squadra di quidditch.
Recentemente si era sentito parlare molto di lui e della sua neo-fidanzata Teresa, perché avevano avuto non pochi problemi a causa dei fratelli di lei.
Adesso lui era visibilmente più calmo.
Alexis era diventata sua amica perché il ragazzo adorava la sua cronaca alle partite di quidditch.
“Ehm...non ti piacerà.”
“Thomas,parla. Dimmi dov'è.”
“L'ho visto parlare con una ragazza di serpeverde..era inquietante. Non ho mai visto occhi così gialli.”
“Gialli?! ACQUAMARINE! Dov'è quella schifosa gatta morta'!”
Con un diavolo per capello e gli occhi fiammanti la fata corse via lanciando bestemmie che fecero impallidire alcuni primini.
Lei non era così impressionabile due anni prima.
Sbatté violentemente le porte della sala grande e vide da lontano (15 metri circa) Acquamarine iniziare a sudare.
Avanzò con la calma studiata di un assassino.
Akira si incantò a guardare gli occhi infiammati della sua ragazza, ignaro di dover scappare.
Alexis fronteggiò Acquamarine, la mascella serrata, le mani tremanti e i capelli in disordine.
“Ciao cara! Da quanto non ci vediamo!!”
Alexis abbassò gli occhi sull'orologio che portava al polso sinistro.
“Sono un giorno, due ore ventitré minuti e quarantaquattro secondi.”
“Da così tanto?”
“Sarà sempre troppo poco.” sussurrò  in risposta la mora.
Akira continuava a rifarsi gli occhi in direzione della fidanzata.
Alexis sembrò rendersi conto che il biondo era presente perché sorrise dolcemente.
“Amore mio, oggi ti cercavo!”
“Ero con Thomas a  parlare di quidditch. Poi è arrivata Acquamarine..”
“Ho incontrato Tommy! Diventa sempre più simpatico.”
Akira si scurì in volto.
“Mi sta sempre più antipatico.” borbottò cupamente.
Acquamarine cercò di attirare l'attenzione (grave errore) e ricevette un'occhiata lampeggiante dalla mora.
“Ti trovo spesso con il mio ragazzo. Mi chiedo perché. Anche se..deve essere brutto per quelle oche che vogliono portarmelo via rimanere a bocca asciutta. Dopotutto Akira è il mio ragazzo,no?”  La voce di Alexis era fiele.
Acquamarine girò sui tacchi, impettita, e se ne andò.
“Tesoro..”
“Si?”
“A volte sei terrificante..”
“E tu mi ami lo stesso? Dopo tutto questo tempo?”
“Sempre.”
Alexis sorrise e abbracciò il fidanzato.
Non avrebbe permesso a nessuno si separarlo da lei.
“Ti ricordi quell'incidente? Quando avevamo otto anni?”
“E' stato allora?”
Gli occhi di Akira divennero tristi.


* Cinque anni prima  *

“Akira! Eccoti, come stai?”
Alexis sorrise dolcemente al bambino che la strinse piano.
“Ciao Ale! Tutto benissimo, stiamo organizzando una gita nel bosco!2
Alexis fece per parare ma fu preceduta.
“Ma davvero?”
Terrorius sorrise scaltro.
“Papà!”
“E dimmi, ragazzino, cosa cerchi nella foresta?”
“Una pianta rara! Si chiama “Fiore Arcobaleno”, si pensa che abbia capacità straordinarie!”
“Ah si?”
“Sì, voglio mostrarlo alla mia mamma!”
“Ci andremo insieme, vero Aki?”
“Si si, andiamo! Chiamo i miei fratelli!”


* Poco dopo *

“Dividiamoci! Sarà più facile trovare la pianta! Alexis, Kaito e Lucia, venite con me. Alessia, Vier, Ombroso e Spica di là. Erik e Sana dall'altro lato.”  Fece autoritario.
“Va bene!”
Ognuno prese la sua strada.
“Sei sicuro che sia stata una buona idea dividerci?” chiese titubante Alexis.
“Faremo sicuramente prima!” osservò Kaito.
“Ma saremo troppo esposti.” Lucia sembrava preoccupata.
“Non esagerare..esposti a cosa,poi? Questa è una foresta sicura, no?” obiettò Akira.
“Papà dice di si. Ma ho una brutta sensazione.”  Di nuovo Alexis.
“Sentite..se ci saranno guai vi prometto che vi salverò. A costo di sacrificare la mia vita. Siete qui per me  e farò del mio meglio per aiutarvi.”
Akira si sentiva il cuore di piombo.
La titubanza dei suoi compagni lo faceva sentire inaffidabile e si sentiva come se l'avesse trascinati in un guaio assurdo.
Ma non avrebbe permesso che facesse loro del male.
“Attenti a non svegliare nessuna creatura pericolosa. Ho sentito che qui girano centauri.” Avvertì i suoi amici che annuirono con timore.
Alexis si poggiò ad un tronco.
Il leggins nero era sporco di terra e foglie e la maglia, un tempo lilla, era sporca e sudata.
La coda di cavallo era scombinata e sfatta, mentre i suoi occhi azzurri erano stanchi.
Alexis ed Alessia, ad Akira, sembravano sbagliate.
Dal punto di vista fisico.
Erano bionde come lo era stata Vittoria e avevano gli occhi di un azzurro intenso.
Non esatto.
Ma non sapeva spiegare quella sensazione, quindi preferiva non sollevare i suoi occhi.
Anche perché adorava passare il tempo con Alexis che si spazzolava i capelli e suo fratello adorava giocare con i ricci di Alessia.
In quella famiglia erano tutti biondi.
Solo Hikary assomigliava a Terrorius.
Erik era l'unico ad avere gli occhi dorati.
Li aveva anche il nonno materno.
Luci e Kaito si appoggiarono ad un masso.
Kaito non era proprio biondo.
Era un castano chiarissimo.
Gli occhi non erano proprio azzurri come le sorelle.
Erano di un blu intensissimo.
Una ciocca di capelli era bianca-argentea.
Ce l'aveva dalla nascita.
La carnagione non era pallida come quella le gemelle e Ivo.
Era abbronzata, come Spica ed Erik.
Lucia era la sua versione al femminile.
Bionda con li occhi azzurri.
La pelle era di un delicato ocra.
Era così dolce e gentile che la chiamavo Honey.
Miele.
Akira si sedette vicino ai suoi amici e sorrise.
“Se siete stanchi possiamo..”
Esitò un istante quando la brezza si spostò nella loro direzione.
Anche Lucia scattò in piedi.
 Era la fata dei venti, la signora dei cieli.
Riusciva a cogliere qualsiasi odore trasportato dal vento.
Quando captava correnti freddi riusciva a sentire il freddo pungente dei poli, dei ghiacciai e delle acque antartiche.
Le correnti calde, invece, venivano dal mare, dalla spiaggia e portavano con sé l'odore caldo del sole cocente che batteva sui granelli fini e bianchi, dell'odore di salsedine che arrivava fin lì.
Venti diversi, odori diversi.
E lei rimaneva spesso all'aperto per godere della brezza, per conoscere nuovi luoghi con il solo olfatto e tanta immaginazione.
Veniva definita “con la testa fra le nuvole”.
Ma in fondo era la fata dei cieli.
Era pure giusto.
Diceva che i maghi avevano con sé tanti odori differenti.
Ivo, che era il mago delle acque, si portava dietro il suo elemento.
Sapeva di brezza marine, di sale e di sabbia.
Alxis era bollente.
Emanava calore e aveva il tipico odore dell'incenso e del carbone.
Kaito invece era freddo.
Era di ghiaccio.
Ma solo all'esterno.
Emanava frescura e si portava dietro la lucentezza e la trasparenza del suo elemento 
Sana era luce.
Era tiepida e brillante come il sole di mezzogiorno.
Illuminava tutti e le sue braccia ti avvolgevano come raggi.
Erik invece era riflettente.
Erik, come la luna, brillava brillava solo in presenza di Rossana, in pratica.
A Lucia, Erik, stava simpatico.
Diceva che aveva con sé  l'odore dell'atmosfera, dello spazio, della galassia.
Erik apprezzava quel paragone.
Diceva che il buio era la mancanza di luce.
E che l'universo era molto buio perché non c'erano abbastanza stelle da illuminarlo tutto.
Lui era come l'universo.
Non aveva abbastanza stelle.
Ne aveva molte, è vero, ma non era abbastanza.
Valentina,era la fata della terra.
Odorava di frutti e di fiori, di terriccio fresco, di lava, di argilla, di sabbia, d'erba, di menta e di ogni singola pinta che affondasse le proprie radici nella terra.
E la terra amava l'acqua, perché la nutriva e la mutava con il passare dei secoli.
Poi c'era Spica.
La fata della libertà.
Aveva l'odore tipico della terra dopo un acquazzone, quando finalmente spunta il sole.
L'odore dell'arcobaleno.
Ed era leggera come un battito d'ali di farfalla.
Quando si muoveva volteggiava. Letteralmente.
Di tutt'altro tipo era Ombroso.
Era strano Audace.
Si portava dietro l'odore di ferro, del bronzo e dell'acciaio.
L'odore della guerra, delle armi.
Ombroso, il mago della giustizia, voleva entrare al Wizengamot ed entrare nell'ordine dei cavalieri.
Era nato per esserlo.
Lui sapeva di sangue e di polvere da sparo.
Lucia odiava le essenze che Ombroso racchiudeva in sé.
Ma sapeva che nonostante ciò, Audace, era davvero dolce e gentile.
Erano fratelli dopotutto. 
Adesso Lucia aveva sentito due odori di solito distinti, uniti insieme.
L'odore del polline, dei fiori, mischiato con l'odore dell'arcobaleno.
L'avevano trovato.
Corsero a perdifiato per il bosco.
Gli alberi sfrecciavano al loro passaggio, tagliando l'aria.
Le foglie frusciavano sotto le loro suole e il vento portava via le goccioline di sudore dai loro visi.
Gli occhi traboccavano di speranza, così fragili.
Potevano essere facilmente distrutte,
Ma Lucia correva agile, gli occhi scuri luminosi.
Quando raggiunsero una fonte nascosta fra le rocce.
Gli occhi di tutti si spalancarono per la sorpresa.
Erano arrivati alle pendici di uno strapiombo.
Un laghetto era situato nei pressi di una grotta probabilmente scavata dall'acqua.
Ninfee galleggiavano delicatamente sul pelo dell'acqua e una cascata gettava le sue acque dritte al centro della fonte.
E là, dove la cascata dove incontrava il lago, un fiore bianco rifletteva i colori dell'arcobaleno.
I riflessi della luce ne creavano moltissimi e il fiore sembrava alimentare quegli accostamenti di colori.
Rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, cobalto e viola. 
Quando Akira, però, provò a sfiorare la pianta il lago divenne melmoso.
Il biondo arretrò orripilato e il lago tornò trasparente e luminoso.
“Il Fiore arcobaleno mantiene intatto questo magnifico paesaggio.”  Osservò Alexis, dispiaciuta.
“Togliendolo distruggiamo ogni cosa.”
Akira sorrise, estrasse una fotocamera e scattò un sacco di foto.
“Se non posso portare con me il fiore, almeno avrò le foto che dimostrano l'esistenza di questa rarità.”
Un lampo nero li investì mandandoli a sbattere contro gli alberi.
Terrorius atterrò con un sorriso gelido sulle labbra e l'ara di chi si sente soddisfatto di sé.
“Papà! Cosa vuoi?”
“Ma il fiore, ovviamente!”
“No! Distruggerai tutto!” Il panico crebbe nella voce di Akira.
“Non lo sapevi? Delle vite altrui non mi importa, non ho rispetto per gli altri uomini, figurati per la natura!”
Quattro paia di ali comparvero nello stesso istante. Lucia si sollevò in aria ed investì Terrorius con una raffica.
Le ali rosa lanciavano una scia luminosa nell'aria.
Kaito si sollevò in volo, le ali rosso- blu scintillavano.
Quando fece esplodere un enorme sfera di ghiaccio di ghiaccio nel cielo una pioggia di schegge li investì tutti.
Akira e Alexis evocarono i loro scudi e Lucia deviò i frammenti con il vento.
Terrorius si protesse con i suoi scudi da cavaliere.
“Che figlio stupido che ho. Sai benissimo che il tuo ridicolo ghiaccio non serve a niente.” Lo derise con malvagità e Kaito assottigliò lo sguardo.
“Ma non io ho seguito quella magia per ferirti.”
“Cosa..??”
Alexis si stufò di non fare niente : la terra prese a tremare e la lava fuoriuscì dal terreno, creando fiumi rossi, incandescenti e viscosi.
Li indirizzò contro il padre, che si sollevò cercando di sfuggire ai getti bollenti.
Ma non riusciva a sollevarsi in volo.
Akira lo bloccava con tutte le sue energie  terra.
Terrorius ringhiò contro il ragazzo e lo colpì con un maleficio, facendolo crollare in preda a spasmi orribili.
Alexis perse la concentrazione.
La lava scomparve e la fata si gettò verso Akira, terrorizzata.
“Stai bene?” Si chinò per controllare il battito cardiaco e Akira la scostò gentilmente.
“Alexis...non posso permettere che vinca.”
La ragazza parve capire, si rialzò e colpì Terrorius che cercava di afferrare la pianta dalla sorgente.
Lui volò via e Lucia lo colpì con le sue ali, improvvisamente affilate e potenti.
“Non vincerete,ragazzini. I vostri colpi mi fanno il solletico.”
Alexis ringhiò furibonda e si gettò contro il padre che la sbatté contro la parete di roccia.
“Non vuoi capire, bambina..che è meglio non impicciarsi?” Le sussurrò ad un orecchio.
Alexis si divincolò e Kaito intervenne tempestivo. Una folata di vento avvolse entrambi, ma Alexis ne uscì in fretta, lasciando il padre intrappolato nella tormenta.
Akira si era rialzato ma barcollava ancora.
Lucia era in tensione e continuava a scrutare la foresta.
Terrorius colpì Kaito che svenne, contro un albero.
Imprigionò Alexis in una gabbia oscura e, per quanto ci provasse, la fata non riusciva a liberarsi.
Lucia era stremata a terra a causa del veleno che Terrorius le aveva trasmesso involontariamente quando l'aveva colpito.
“NO!” Akira si rialzò furioso e l'uomo si voltò di scatto.
Gli occhi di tutti erano su Akira che stava venendo avvolto da un'onda di luce acquamarina,purissima.
Quando la luce si spense, Akira era scomparso.
Al suo posto c'era un enorme ippogrifo dal manto dorato e gli occhi acquamarina luminosi e fieri.
Alexis sbarrò gli occhi.
“Credevo non fosse possibile. Che fosse una leggenda e invece possiamo davvero trasformarci in animali.”
Akira aggredì Terrorius che venne sbattuto via. L'umo ringhiò in risposta e si trasformò in un grosso leone nero, dalle ali rosso sangue e la coda di un serpente.
Tipo chimera.
L'ippogrifo venne sbattuto via, s accasciò a terra mentre la chimera gli squarciava il petto.
Akira emise un lamento orribile che risuonò nelle orecchie dei presenti.
Dalla foresta apparvero gli altri ragazzi. Terrorius strappò il fiore dall'acqua e tutta la natura appassì.
Alexis gridò e una luce bianca invase tutta la raduna.



“Sì, me lo ricordo bene.”
“Hei..non è stata colpa tua, okay?”
“Hai dimostrato una forza incredibile quel giorno. Sei stato il primo tra di noi a rivelare la tua forma animale.”
“Vorrei aver salvato il fiore. Ha causato solo dolore a molti di noi.”
“Io ed Alexis stiamo bene così. Ombroso ha accettato il suo nuovo aspetto e Ivo è felice di non essere la fotocopia di Kaito.”
Alexis sospirò.
Il fiore arcobaleno era, in seguito, stato usato per un esperimento che aveva coinvolto le gemelle.
Audace e il piccolo Ivo.
Gli ultimi due erano stati coinvolti per sbaglio, trovandosi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Si erano visti stravolti completamente ed era stato difficile guardarsi allo specchio.
Ivo era ancora piccolo e accettò il cambiamento con più facilità degli altri.
Ombroso, invece, solo recentemente aveva imparato ad accettarsi.
Si era spesso sentito a disagio.
“Ascoltami..quell'esperimento ci ha cambiati. Non è stato il periodo migliore della mia vita..ma..l'abbiamo superato. Non potevi immaginare quali fossero i piani di mio padre. Non è stata colpa tua. Guardami: sei stato grande. Hai fatto di tutto per fermare Terrorius e questa è la cosa pi importante.”
Akira fece per protestare ma Alexis gli tappò la bocca, letteralmente.
James spalancò il ritratto della sala grande e fece un gesto disgustato.
“Ma è mai possibile che vi trovi sempre io?!”




Angolo Autrice:


Quando ci siamo resi conto che il wi-fi non funzionava più perché il modem era rotto, il mio primo pensiero è stato questo sito.
Ma vi voglio bene.
Ho pensato ai doveri che mi legavano a questa storia e a chi legge.
Ho pensato a Gea che è riuscita a non perdermi del tutto e che rimase la migliore delle amiche perché c'è sempre se serve.
E' stata lei, dopotutto, ad avvertire le recensitrici più assidue del mio problema.
Sono tutt'ora fiera di lei e di tutto ciò che ha fatto e continua a fare per me, spero che non si sia messa a sfottermi con le altre (AliNicoKite, conoscendoti mi preoccupo).
Grazie a Roxy che nonostante i ritardi e le mie mancanze, da che la conosco non mi ha mai abbandonata.
Mai.
E' rimasta al mio fianco come un'ancora a cui aggrapparsi.
Quando la maggior parte delle recensitrici è scomparsa, ho sempre potuto contare su di te (E Gea).
Grazie a Malandrina, che ha scoperta questa storia grazie alla sorella, so che a differenza di Felix non mi ha abbandonata e sta dimostrando un entusiasmo sempre maggiore.
Grazie davvero.
E di a tua sorella, se vuole smettere di seguirmi, (o se ha già smesso) preferirei saperlo così non continuo a sperare.
Diglielo, per favore. 
Alexis <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: AlexisVictorie