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Autore: fly90    04/06/2015    5 recensioni
Tre amici, un centro commerciale, un mistero...
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON PUO' ESSERE VERO.


CAPITOLO 2.



Serena non seppe dire da quanto tempo fosse stesa a terra e nemmeno ricordava come ci fosse finita in quella situazione.

Sollevò la testa e si guardò intorno senza scorgere nulla di particolare.

Con cautela si mise a carponi quindi, reggendosi allo scaffale accanto a sé, si tirò in piedi ma dovette appoggiarsi un momento prima che la sua testa smettesse di girare.

Più ci pensava e più rimaneva un mistero cosa fosse successo prima di ritrovarsi a terra.

Forse era svenuta?

Forse era caduta dopo aver preso una testata in qualche modo?

Si tastò il capo non trovando nessuna ferita.

Ancora confusa raccolse la maglietta per la mamma da terra e si diresse nel reparto scarpe in cerca di Brianna.

Girò il reparto in lungo e in largo ma dell'amica nessuna traccia.

Chissà dove diavolo si era cacciata quella piccola peste!

Ok, non era una piccola peste ma in certi casi Brianna sapeva essere davvero insopportabile.

Ma dove si sarà cacciata adesso?” Borbottò scrutando corsia per corsia.

Dopo averle girate tutte si arrese all'evidenza: nessuna traccia dei suoi amici.

Velocemente scrisse un messaggio a Ryan e uno a Brianna nella speranza che le rispondessero.

Erano già le sette passate ed il centro commerciale non sarebbe rimasto aperto ancora per molto.

Decise di comprare una confezione di patatine da sgranocchiare tornando a casa.

Stava scegliendo fra le varie tipologie quando si accorse di una cosa piuttosto strana.

Una donna era ferma al centro della corsia e guardava a terra come se volesse memorizzare ogni dettaglio della piastrella su cui aveva concentrato l'attenzione.

Serena non poté fare a meno di scrutarla per un momento, sembrava sperduta.

Cercò di lasciar perdere, doveva avere qualche problema.

Riportò l'attenzione sulle patatine optando per due sacchetti alla paprika quindi si allontanò velocemente, quella donna era sicuramente svitata.

Indispettita per essere stata ignorata provò a chiamare Brianna ma stranamente il numero risultava inesistente.

Ma che diavolo...?” Era così nervosa che si sarebbe mangiata il telefono.

Maledetti aggeggi! Quando ti servono veramente non funzionano mai.

Guardò il display: 19.30.

Si stava facendo tardi e la mamma avrebbe fatto una scenata se fosse rincasata tardi un altra volta.

Ok, proviamo con Ryan.” e si attaccò al telefono sperando in una risposta almeno dall'amico.

Al decimo squillo dovette arrendersi, probabilmente aveva impostato la modalità silenziosa e non lo sentiva come al solito visto che riceveva mille messaggi al minuto e la suoneria lo urtava.

Uffa! Ma dove cazzo sono??” Si lasciò sfuggire frustrata.

Non restava altro da fare che pagare e uscire, magari la stavano aspettando all'esterno o almeno se lo augurava.

Scusa? Ehi tu!”

Serena si fermò e vide un uomo corrergli incontro.

Sembrava un barbone con la camicia sgualcita e una barba folta così come i capelli.

Posso fare qualcosa per lei?” Gli chiese titubante.

Io...ecco credo di essermi perso...” Disse debolmente l'uomo guardandola affranto.

Ok, oggi capitano tutte a me!”Pensò guardando l'uomo con una certa apprensione.

Ehm...come sarebbe a dire che si è perso? Sta cercando qualche corsia specifica?” Tentò di capire.

L'uomo rimase in silenzio per qualche istante prima di ripetere che si era perso.

Forse soffre di qualche disturbo della memoria.” Pensò sospirando.

Cerca l'uscita?” Chiese facendo un debole sorriso come per incoraggiarlo.

Gli sarei grato se me la mostrasse. Voglio solo andare a casa, sono molto stanco.” Ammise guardandosi le scarpe come se si vergognasse di qualcosa.

Ok, mi segua la porterò all'uscita.” Lo rassicurò.

In fondo non sembrava una persona pericolosa, era solo un pover'uomo confuso e stanco che probabilmente aveva solo bevuto un po' troppo.

Con l'uomo alle calcagna pagò alla cassa e stava attraversando il corridoio verso l'uscita quando questo la fermò prendendola per una spalla.

Io mi sono perso...la prego mi porti via da qui.” Piagnucolò quasi il signore guardandola tristemente.

Si calmi, tra un paio di passi saremo fuori da qui e lei potrà tornare a casa o quanto meno telefonare alla sua famiglia cosicché qualcuno la venga a prendere.” Cercò di spiegargli dolcemente.

Sembrava un bambino mentre la guardava titubante.

Io non... non credo che questa sia la via giusta.” Balbettò lui scuotendo il capo.

Si fidi di me vedrà che tra poco tornerà a casa dove potrà riposare.” Dicendo ciò allungò una mano invitandolo a prenderla e seguirla ma l'uomo non fece un solo passo.

Immobile continuava a scuotere la testa guardando un punto dietro di lei.

Nei suoi occhi apparì un ombra di paura, disperazione.

No! No!” Urlò prima di allontanarsi di corsa nuovamente verso l'interno dell'edificio.

Di scatto si girò verso la porta automatica ma non vide altro se non il suo riflesso sfocato nel vetro.

A quel punto anche Serena si sentiva in ansia, un senso di disagio le oppresse il cuore stringendolo in una morsa fredda.

Qualcosa non andava se lo sentiva nel profondo.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ehilà ragazzi! Come va?

Ecco il secondo capitolo della storia... non è venuto come avrei voluto ma spero che i capitoli a venire siano più interessanti.

Mi piacerebbe sapere che idea vi siete fatti della trama.

Cosa ne pensate dell'uomo e della donna che si comportano in modo “strano”.

Dove possano essere Ryan e Brianna.

E come mai Serena si sente gelare il sangue nelle vene d'improvviso.

Se vi va ditemi la vostra.

Un bacione da Fly90.




  
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