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Autore: Read_This_Cookie_Dude    06/06/2015    3 recensioni
Erin Fitzgerald è un ragazzo molto pigro e svogliato nel fare qualsiasi cosa, per questo il padre lo costringe a cercare un lavoro estivo. E lo trova! Al nuovissimo e rimodernato Freddy Fazbear's Pizza, come guardia notturna! I sorridenti humanized animatronic, l'atmosfera gioviale, la pizza... il paradiso per Erin. Finché non scopre che la pizzeria nasconde un terribile segreto di cui il caro proprietario non gli aveva parlato (hehe... furbacchione...). Con un pizzico di comicità e thriller, dietro uno sfondo un po' demenziale, Erin racconta le sue spaventose cinque notti da Freddy. [TEMPORANEAMENTE SOSPESA/INCOMPLETA]
Genere: Comico, Demenziale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
BENVENUTO AL F-F-FREDDY’S!
 
Ore 4.15 PM Scarto l’ennesimo ghiacciolo buttando giù un sospiro e, con tutto l’entusiasmo che riesco a raschiare dal mio animo (pari a… ehm… zero), sfoglio il giornale in cerca di un lavoro. Ma che cavolo! Ho solo diciotto anni e mio padre già pretende che entri nel mondo del lavoro come “un uomo di mondo” invece di “sprecare l’intera estate attorno a quegli idioti che io chiamo amici!”. E mia madre gli da pure ragione!
Quindi ora mi ritrovo rinchiuso in camera mia mentre Harvey e Lolita sono a divertirsi al pub, a scorrere il dito sulla bacheca degli annunci in cerca di un lavoro decente e a schiattare dal caldo, dato che il ventilatore si è rotto.
Cercasi cameriere al Bridge Bistro. Dai sedici anni in su.
Mhn… Mettiamolo tra i forse.
Babysitter, possibilmente con referenze.
No. Già mi incavolo a tenere d’occhio la marmocchia, mia sorella Izzie. Non mi servono altri succhia-ciucci e lancia-bambole.
Bracciante Agricolo.
No. Non sono esattamente un palestrato, quindi… scarto.
Un annuncio attira la mia attenzione, con una grande scritta recitante “HELP WANTED”, cercasi aiuto, accompagnato dall’immagine di un orso con tanto di cilindro e papillon, e al suo fianco due ragazzi vestiti in modo semplicemente strabico: una ragazza con un grembiule da cuoca tutto merlettato su cui è scritto “LET’S EAT!” e un paio di pantaloncini corti sul ginocchio ai quali era stata incollata una coda di piume, e un ragazzo vestito più elegantemente con una camicia e un piccolo grembiule da cameriere legato in vita, brandisce una chitarra elettrica, ma due larghe orecchie da coniglio gli spuntano tra i folti capelli. E’ strano. Punto.
Comunque, leggo l’annuncio:
 
Freddy Fatzbear’s Pizza
Grande riapertura
Cercasi guardiano notturno
120 $ a settimana.
 
Centoventi dollari a settimana?? Per scaldare la sedia in una pizzeria di notte (perché, diciamocelo, chi verrebbe a rubare in una pizzeria?)? Mi ci butto a capofitto!
 
Ore 4.45 PM – Pronto, Erin? Sei tu? – risponde Harvey dall’altro capo del telefono. – Qui al pub c’è poco campo… ma non eri a casa a cercare lavoro? –
- Infatti, e ho trovato l’annuncio perfetto! –
- Che dice? Che fa? – sento chiedere Lolita di sottofondo.
- Dice che ha trovato lavoro. – le risponde Harvey.
- Non ho trovato lavoro. – mi affretto a rispondere. – Ho appena chiamato il proprietario e ho chiesto se poteva ricevermi oggi e lui ha detto sì. Lo incontro tra un’ora al ristorante. –
- Aspetta, quale proprietario? Che ristorante?? Asp… Oh, che palle, Lola! Piantala di spingermi! –Sento il rumore di un pugno che batte sul tavolo. – Metti il vivavoce, cavolo! –
Lolita Hudson è la ragazza più virile (o, come dice Harvey, “immascolinita”) che il mondo conosca. Se alle ragazze piacciono i trucchi e lo shopping, a Lolita piace la kickboxing e le steack house. Sarà perché suo padre è insegnante in una scuola militare e lei è la sua copia sputata di quando era giovane, solo in versione femminile. In comune hanno: i capelli color grano, gli occhi chiari, lo stile militaresco e il carattere irascibile e comandante. Il piccolo carro armato di papà.
- Okay, ho messo il vivavoce. Contenta? – chiede stizzito Harvey.
- Ora sì. Ehi, Eri! Un lavoro, eh? Che figo! Dove? –Sospiro. – Al Freddy Fatzbear’s Pizza… -
- Quello che è rimasto chiuso dal 1987 per-non-so-quale-motivo? – dice Lolita.Io rispondo: - Sì… -
- Vuoi fare il cameriere? – chiede Harvey.
- NO!  La guardia notturna! Comunque, volete accompagnarmi al colloquio? –
- Ovvio! – rispondono in stereo. – Cinque minuti e siamo da te! Ciao! –
- Okay, ciao. – 

Ore 7.00 PM Siamo arrivati al ristorante con un quarto d’ora di ritardo, spero che il proprietario non sia un pignolo. Anche se… al telefono mi è sembrato simpatico. Forse chiuderà un occhio. O forse mi toccherà scaricare tutta la colpa sui miei due amici che si sono dimenticati di fare benzina e che hanno speso un’eternità per fare rifornimento al self service.
Il posto non è affatto male! Appena siamo entrati, un grande costume da orso dalla voce metallica, lo stesso che ho visto sul volantino, ci ha salutati con un gioioso “Benvenuti da Freddy! Wow! N-N-N-Non si vedono molti raga-raga-ragazzi della vostra età qui! Ma non è un problema: il Freddy Fatzbear’s Pizza è a-a-adatto a tutte l’età! Ahahah!”.
Appena l’ha visto, Lolita si è subito ritratta indietro, infatti detesta i pupazzi parlanti, ma io, dal canto mio, l’ho trovato simpatico.
Le stanze sono molto illuminate e profumano di pizza al formaggio e peperoni. Sento della musica provenire dalla stanza con il cartello Show Stage, una ragazza sta cantando. Mi piacerebbe fermarmi e magari ordinare un pizza, ma il proprietario mi ha detto di aspettarlo all’ingresso.
- Non male il posticino. – commenta Harvey.
- A me non piace. – sbuffa Lolita, appoggiandosi mollemente al muro. – è da marmocchi. E i pupazzi parlanti mi terrorizzano. –Io ed Harvey non ci tratteniamo e cominciamo a sghignazzare.
- Sul serio, voi due! – ribatte Lolita. – Non so cosa ci sia divertente in un peluche gigante dagli occhi vuoti e la voce sconnessa. – 

Ore 7.05 PM Un uomo di mezza età ci viene incontro, secco allampanato, ma con un gran sorriso stampato in faccia. Okay, un altro tipo da aggiungere alla lista nera di Lolita.
- Buonasera, ragazzi. Io sono il proprietario di questa meravigliosa pizzeria, Mike Goodman. Chi di voi è Erin Fitzgerald? – chiede gentile.Io mi faccio avanti più disinvolto. Bene, non se l’è presa per il ritardo. – Buonasera, signore. –
- Ah! Sei davvero molto giovane.- mi squadra dall’alto in basso per poi fulminarmi con lo sguardo. Cacchio, fa paura! - Perché desideri essere una guardia notturna? –.
- Sarà solo per questa estate, poi andrò all’università. - rispondo io tutto d’un fiato. -È possibile? Occupare questo posto solo per le vacanze, intendo. –
- Mhn… Sì, non penso ci siano problemi. Rimane comunque il piccolo neo sulla tua età. Hai almeno una qualche esperienza? –
- Ehm… no. - Potevo mentire, ma non ne ho il fegato. No, non ho esperienze. Per tutta la vita non ho mai lavorato, nemmeno a casa: so a malapena mantenere in stato decente la mia camera da letto.Mike sospira. – Sai, abbiamo urgentemente bisogno di una guardia notturna e, purtroppo, non posso permettermi di rinviare tanto. Se vuoi possiamo concederti cinque notti di prova. – mi dice. – Così alla fine potremo decidere se assumerti o meno. –
- Davvero?! Grazie! –
- Bene! – esclama Mike. – Allora puoi cominciare da stasera, se non ti dispiace. Il tuo turno inizia a mezzanotte in punto e finisce alle sei del mattino. Ricordati, ragazzo, per qualsiasi problema, non esitare a venire da me!–Sono entusiasta! Ho un lavoro! Ho un lavoro!

Ore 7.15 PM Mike ci offre una pizza per festeggiare la mia assunzione, ma prima vuole farci fare un giro del locale per introdurmi le stanze che, mi ha detto, controllerò dall’ufficio attraverso le telecamere.
La prima stanza che visitiamo è la sala ristorante, probabilmente riservata a chi vuole semplicemente rilassarsi e mangiare senza intrattenimento; è molto ampia e c’è il pienone di gente. Poi ci mostra le due Party Room, riservate ai festeggiamenti e ai compleanni, molto colorate e piene di poster, festoni a forma di bambole e sui tavoli ci sono dei segnaposti e cappellini da festa a spirali arcobaleno.
Ho trovato il posto perfetto per il compleanno della marmocchia Izzie… sempre che non debba badare io a lei quel giorno.
Nel cuore del ristorante si trovano due vani, comunicanti attraverso una porta interna, il Kids Cove e il Pirate Cove. Sono entrambi dotati di un piccolo palco scenico circolare, ma, mentre nel Kids Cove ci sono palloncini blu, viola, rosa, rossi, gialli e verdi, pacchi regalo e disegni fatti dai bambini attaccati alle pareti, nel Pirate Cove l’atmosfera è più… marinaresca, con l’animatore vestito da pirata con tanto d’uncino, poster di navi, forzieri con monete d’oro e mappe del tesoro a decorare la parete e una grande bandiera nera con il teschio e le ossa incrociate che sventola in cima al palco, facendo a pugni con il sipario viola. L’animatore sta cantando Drunken Sailor.
Già, bella canzone per dei bambini… vabbe’, meglio dare un’occhiata nel Kids Cove.
Qui l’animatrice è una ragazza. Ha i capelli rosso ciliegia con la frangetta rosa che a dirla tutta sembra una parrucca, ma si abbina alla perfezione con la blouse bianca, il fiocco scarlatto che porta al collo e i guanti di raso bianchi. Mi dispiace un po’ per il cerotto sull’occhio sinistro. Probabilmente soffre di ambliopia.
Ad un certo punto il Pirata si sporge dalla porta comunicante e fa segno alla sua collega di raggiungerlo.
- Forza, bambini! Tutti al Pirate Cove! – esclama la Rossa. – Foxy ci sta aspettando per lo show! -
- Evviva!! – urlano i bambini precipitandosi oltre la porta.E così il pirata si chiama “Foxy”. Mhn… sarà sicuramente un attore o qualcosa del genere.
Una volta che tutti i bambini sono entrati nel Pirate Cove, la Rossa raggiunge Foxy sul palco, indossa veloce un cappello da pirata rosa con la piuma nera e insieme cominciano a cantare:
 
Andiamo a navigar, a fare i briganti del mar!
Tutti i marinai tremano al sol sentir il nome di Foxy,
il Re dei Pirati!
Guai a voi, mal capitati, siete finiti nelle nostre mani!
Foxy e Mangle e la loro ciurma
Vi daranno in pasto ai pescecani!
 
Io scoppio a ridere assieme ai bambini, sono troppo ganzi! Ho sempre amato i pirati da bambino e questa scena mi sta facendo tornare indietro nel tempo, quando a carnevale mi mascheravo da Capitan Uncino e andavo in giro per casa dicendo: “Yarrgh! Yarrgh! Ti scoverò Peter Pan!”. Anche Mike e Harvey ridono, mentre Lolita accenna semplicemente ad un lieve sorriso. Oh, non le piace proprio questo posto!
- Erin, loro sono Foxy e Mangle, gli animatori dei “Coves”, come hai visto.- mi spiega Mike. - Sono molto attivi, ti consiglio di tenerli d’occhio più spesso. -Ah, okay…
Aspetta! Tenerli d’occhio? Perché? Dormono qui, per caso?
 
Ore 7.30 Finalmente arriviamo davanti allo Show Stage. C’è ancora della musica e la stessa ragazza di prima canta ancora a squarcia gola.
- Mi scusi, ma chi sta suonando? – chiedo. – La ragazza ha una bella voce. Fa parte di una band che avete ingaggiato o…? -
- No no! – mi interrompe Mike con un gesto della mano. – Noi abbiamo la nostra band personale. – a questo punto apre la porta e l’odore di pizza e supplì ci investono completamente, facendo sbavare me e i miei amici.Anche questa stanza è abbastanza grande, ma non quanto la sala ristorante, e tutti i tavoli sono disposti davanti un basso palcoscenico illuminato da luci al neon molto appariscenti. Là sopra si sta esibendo un duetto che riconosco come i due ragazzi che ho visto nella foto dell’annuncio e trovo che la cantante sia molto carina: ha un chioma corta ma sbarazzina di capelli biondi ad incorniciarle il viso tondo e indossa gli stessi pantaloncini che avevo visto nella foto, giallo crema, con la coda di piume da pulcino e ovviamente non manca il grembiule decorato coi coriandoli e merletti rosa. Accanto a lei suona la chitarra elettrica il Ragazzo-Coniglio”. I suoi capelli sono di uno strano viola, lunghi, legati in un codino. Le due orecchie sono ancora più grandi di quello che mi è sembrato nella foto! La camicia che indossa è molto trasandata, sgualcita, ma trova un equilibrio grazie al papillon rosso e al bel gilet nero abbinato, peccato per i pantaloni strappati sul ginocchio.
Appena i due finiscono di suonare, fanno un profondo inchino al pubblico.
- Grazie, bambini! Vi adoro tutti! – urla entusiasta la ragazza mandando baci.
- C’è qualcosa di strano nella sua voce, sembrava più melodiosa quando cantava, invece adesso pare abbia parlato attraverso un megafono mal funzionante. – mi dice Harvey all’orecchio.Scrollo le spalle. - Ma no! – dico. - Sarà sicuramente il microfono! - .
- Erin, quale microfono? –Passo velocemente lo sguardo da Harvey al duo. In effetti non hanno nessun microfono, l’unica cosa che tiene in mano è un cupcake di plastica rosa.
- Forse questo posto ha una buona acustica. – ipotizzo, anche se Harvey non sembra convinto.Il duo scende dal palco, pronti ad andare verso i minifan adoranti, ma Mike gli fa cenno di avvicinarsi.
Io mi irrigidisco quando i miei occhi incontrano da lontano quelli della cantante bionda. Oddio, è davvero carina! Sembra quasi una bambolina, una bella bambolina dallo sguardo materno. Credo che anche Harvey stia pensando la stessa cosa, perché sta fissando la ragazza con gli occhi sgranati e… ehm… sì, sta (letteralmente!) sbavando.
Lolita ha assunto la sua posizione di sfida (mani sui fianchi, sensualmente inclinati di lato) il che vuol dire che la biondina, che continua a sorridere apertamente sia verso di noi che verso i bambini, non le piace per niente.
- Ragazzi miei, permettetemi di presentarvi Chica e Bonnie. – dice Mike orgoglioso. – Sono animatronics. –
- Anima-che?! – Lolita fa una smorfia continuando a fissare il duo.Prima che Mike possa darci una spiegazione, Chica dice: - Ciao, cari ragazzi… ra-ra-ga… Benvenuti al Freddy Fatzbear’s P-P-Pizza! Vedo delle facce nuove tra di noi! Q-Q-Qual è il tuo nome? –
La sua voce è meccanica come prima e mi fa venire i brividi, come se qualcuno stesse graffiando una lastra di ferro. Dov’è finita la cantante di prima?
- Siamo felici di avervi qui! Sie-sie-siete pronti a fare della meravigliosa musica con noi? – canticchia Bonnie, stuzzicando con i polpastrelli le corde della chitarra.Lolita fa una faccia ancora più disgustata.
- Sono robot! – esclama Harvey tra l’eccitato e il terrorizzato.
- Esatto! – dice Mike. – Non ve ne siete accorti? Anche Mangle e Foxy sono animatronics! Ora qui li chiamiamo “humanized animatronics”. Animatroni umanizzati. –Tutti e tre impallidiamo all’istante. Sembravano così… reali! Come è possibile?
Lolita si avvicina a Chica e Bonnie con circospetto. Si china in avanti per guardare più da vicino per poi girarsi verso di noi annuendo. – Non c’è dubbio: è metallo plastificato. – dice. – Non lo notavamo a causa delle luci, oltre al fatto che questi cosi sembrano fatti a posta per un set cinematografico. Devono essere costati un fortuna! –
- Non esattamente. Non abbiamo fatto altro che sostituire i costumi da animali con quelli umani. – ribatte Mike.Harvey prende la parola alzando la mano (facepalm… ma credo faccia parte del suo istinto di nerd): - Mia madre mi ha raccontato che le mascotte del Freddy Fatzbear’s Pizza, prima che chiudesse, erano tutte animali. Perché li avete sostituiti? -
Mike si scura in volto. Mette le mani dietro la schiena e si incurva.
Non so perché, ma adesso l’atmosfera si è fatta tesa e ho una strana sensazione.
Dopo qualche secondo di riflessione, Mike fa un gesto improvviso della mano, come per scacciare una mosca fastidiosa, si schiarisce la voce e dice sbrigativo: - Abbiamo sostituito i costumi degli animali con quelli umani per ragioni di sicurezza. Nulla di cui preoccuparsi. E poi, ai bambini piacciono molto di più così! –
Sarà, ma la sua faccia non mi convince molto…
 
Ore 9.00 PM Dopo la visita allo Show Stage, abbiamo chiuso il tour con il Prize Corner, la cucina, il backstage e infine il mio ufficio. È abbastanza spazioso, ho a disposizione una scrivania, con  il ventilatore, e posso portare con me una bibita in caso mi venga sete durante la notte poiché, giustamente, non posso lasciare la mia postazione.
“È indispensabile che tu non abbandoni mai l’ufficio, Erin, mai!” mi ha detto Mike. Sembrava preoccupato, mi ha fatto anche promettere.
Più che altro mi incuriosisce un po’ questa storia degli humanized animatronics. Mike mi ha detto che devo controllare che non girovaghino per tutto il locale, dice che non possono spegnergli perché altrimenti i loro servomotori si romperebbero. Okay, ci sto, ma non ci ho capito molto, cioè, devo controllare che nessun ladro venga a svaligiare la pizzeria, o che gli animatronics non cerchino di fuggire?
Oh, mamma! Mi sento come in “Una Notte al Museo”.
In ogni caso, sono sicuro che imparerò sul lavoro. Non posso arrendermi alle prime difficoltà, papà me lo ripete sempre, devo stringere i denti ed affrontare. Solo sbagliando si impara. Farò del mio meglio stanotte.
La cena a base di pizza gratis è stata un sogno e infine Mike mi ha consigliato di tornare a casa e di riposare perché dovrò essere in piena forma, ed è proprio quello che ho intenzione di fare.
Sveglia alle 11.30.
Okay. Buonanotte.
   
 
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