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Autore: Kano_chan    12/06/2015    6 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 78
Capitolo 78


Quando anche Sigrid mi lasciò, nella tenda cadde nuovamente il silenzio. All’esterno potevo udire voci concitate abbaiare ordini in più d’una lingua, accompagnate da un costante sferragliare di uomini, elfi e nani che si affaccendavano in giro per il campo.
Era il suono di una lenta ricostruzione, che come ogni ricostruzione, iniziava lentamente dalle ceneri e dai tumuli.


-    Sei bella come quando ti ho sposata, ma devi riposare -

Kili attirò la mia attenzione e io lo fissai. I suoi occhi scuri mi scrutavano, sereni in superficie e sconvolti dalla tempesta in profondità. Il dolore che vi leggevo, anche se abilmente mascherato, era quasi impossibile da sopportare, ma non per questo distolsi lo sguardo.
Gli dovevo ogni singolo istante e non l’avrei più privato di niente, nemmeno di un semplice sguardo.


-    Si tratta solo di pochi giorni fa, Kee - risposi con un mezzo sorriso al ricordo di quella sera.
-    Sembrano passati secoli… e tuttavia il tempo che rimane non è sufficiente.. - replicò lui, sorridendo a sua volta in modo triste.

Volevo rispondergli, ma lui non me ne diede il tempo - E comunque non sviare la discussione, devi riposare - mi intimò serio posandomi una mano sulla guancia.

-    Lo farò, promesso - dissi coprendo la sua mano con la mia - ma tra poco - aggiunsi spostando lo sguardo oltre le sue spalle.

Kili si voltò, focalizzando nel suo campo visivo ciò che l’udito non era bastato a fargli notare. A qualche metro di distanza dal mio giaciglio, sostavano immobili le figure di Re Thranduil e di suo figlio Legolas.

-    Grazie - esordii rivolta ai due mentre Kili, lanciatami un'ultima occhiata di ammonimento, si faceva da parte.
-    Comprendo che tu possa avere una visione poco magnanima del nostro popolo, ma porgere gli ultimi saluti ad una persona morente è... - disse Legolas travisando il mio tono commosso. 
-    No - lo interruppi io - vi sto ringraziando per non averci lasciati soli - spiegai.
-    Per quanto noi Elfi possiamo apparire superbi… sappiamo riconoscere gli errori passati e provvedere affinchè non accadano più - rispose Thranduil, i cui occhi risultavano più cupi grazie al riflesso della sua veste blu notte.
-    Lo so, l’ho sempre saputo. Dopo tutto sono una di famiglia no? - replicai divertita.

Entrambi gli Elfi si concessero un sorriso che ne ringiovanì ulteriormente i lineamenti.

-    Chissà che non fosse nei piani di mio fratello cercare un ricongiungimento delle due razze tramite la tua nascita - commentò Thranduil quasi sovrappensiero.
-    Io credo che non fosse nei suoi piani.. ma che nonostante tutto, alla fine, se lo sia augurato - risposi, incatenando lo sguardo del Re, che alzò appena un sopracciglio in segno di tacita domanda.
-    Immagino che allora in parte ci sia riuscito... anche se non credo che avrò nuovamente occasione di dire una frase del genere.. - si intromise Legolas affiancandosi al padre.

Poi si portò il pugno chiuso all’altezza del cuore e mi fissò negli occhi.

-    È stato un onore combattere con te, Harerin figlia della Montagna. Harthon gerithach raid gelin a chwest adel thraw lín
- disse inchinandosi lievemente.                           (Spero che il tuo cammino sia verde e che la brezza ti sospinga)
-    Le hannon Legolas… Ta nae amin saesa
. E grazie anche per tutto ciò che hai fatto… - aggiunsi scrutandolo
           (Grazie Legolas... è stato un piacere mio)
negli occhi azzurri.
     
Lui mi rispose con un leggero cenno con il capo: aveva capito ciò a cui mi riferivo.

-   Ma non sono del tuo stesso avviso. Ho come la sensazione che in futuro avrai sicuramente un'altra occasione di relazionarti con il mio popolo... - dissi, facendogli inarcare entrambe le fini sopracciglia in un'espressione confusa.


Thranduil, nel frattempo, era rimasto perfettamente immobile al fianco del figlio, senza però mai smettere di osservarmi. Sapevo che lui aveva inteso qualcosa di più delle mie parole e onestamente non era mia intenzione celargli nulla.

-    Non vorrei risultare scortese… ma desidererei parlare per un attimo da sola con il Re - dissi rispostando lo sguardo sul padre - sempre se è d’accordo - aggiunsi.
-    A tal proposito non ho nulla in contrario - rispose Thranduil in tutta tranquillità.
-    Allora prendo congedo - disse Legolas, e lanciatami un'ultima occhiata cristallina, con passo leggero e pressoché inudibile se ne andò.

Osservando la figura del principe scomparire oltre la soglia, una parte di me realizzò che si trattava di un’altra persona che non avrei mai più rivisto. Il pensiero mi sconvolse e dovetti impiegare un certo sforzo per concentrarmi sulle parole che stavano nel frattempo uscendo dalla bocca di Kili.

-    Harin? Hai sentito? - mi ripetè.
-    No Kee scusami, ero sovrappensiero - risposi cercando di mantenere un’espressione imperturbabile.
-    Sarò qui fuori se hai bisogno di me - disse.
-    Ti ringrazio - risposi semplicemente e con un’ultima carezza, e un’occhiata poco amichevole al Re di Bosco Atro, ci lasciò soli.

Per un istante regnò nuovamente il silenzio.

-    Se potesse, prenderebbe il tuo posto all’istante - disse d’un tratto Thranduil.
-    Lo so… e una parte di me vorrebbe sollevarlo all’istante da questo peso.. ma l’altra mi spinge a voler restare finchè mi è concessa questa grazia - replicai, gettando via la mia maschera per assumere un tono stanco e impregnato di dolore.
-    Lasciare andare le persone amiamo non è un compito semplice… nessuno ti biasimerebbe per questo tuo desiderio - rispose il Re ed ebbi la sensazione che parlass
e per esperienza.

Mentre Thranduil si sedeva con eleganza sul semplice scranno posto vicino al letto, io osservai cadere la neve della sua corona di rami, che si dissolse prima di raggiungere il tessuto lucente della sua veste. Ripensai alla prima volta che la vidi; allora era attorniata da tralci di vite rossa... sembrava appartenere ad un autunno molto più lontano di così.

-    Ebbene, di cosa volevi parlarmi - proseguì guardandomi interessato.
-    Quando sono caduta sul campo di battaglia, ho sognato e ho visto cosa ci riserverà il... - mi interruppi correggendomi - cosa vi riserverà il futuro. Un grande male sta crescendo sulla Terra di Mezzo... - dissi, ma l’espressione dell’elfo non mutò minimamente.
-    Sono già a conoscenza di ciò che si sta preparando all'ombra dei tempi futuri… - si limitò a rispondere e io a quel punto sorrisi.
-    Lo immaginavo… difatti la parte interessante per te è su chi mi ha concesso di vedere tutto ciò - replicai.

Finalmente lo sguardo di Thranduil divampò come i fuochi di Amon Dîn.

-    Di chi parli? - chiese con voce appena tremante.
-    Tu sai bene di chi parlo… - replicai - Lui voleva che sapessi che ha dovuto andarsene, lo aveva previsto, non ha potuto combattere contro il fato... ma ti ha sempre serbato nel suo cuore. A tuo fratello manchi molto e spera di poterti rivedere un giorno, quando l’era degli Elfi sarà giunta al termine - spiegai.

L’elfo seduto vicino a me chiuse gli occhi con un leggero tremolio delle palpebre e si lasciò sfuggire un sospiro dalle labbra sottili.

-    Non portargli rancore, non più... - aggiunsi.

Thranduil tornò a fissarmi e per un istante il suo scudo di algida compostezza sembrava scomparso.

-    Una volta tu mi dissi di non rimanere sordo al grido d’aiuto degli altri popoli, e adesso mi dici di non portare rancore ad un fratello che mi ha abbandonato - replicò, ma il suo tono non era di rimprovero - non pensavo che ci sarebbe mai stato un nano tanto… saggio - disse lasciandomi decisamente sorpresa delle parole appena udite.
-    Se può alleviarti il peso di questa ammissione, ricordati che dopo tutto siamo parenti - ribattei io, guadagnandomi un’occhiata divertita dal Re.
-    Harerin figlia di Thorin... immagino che tu sia stata avvertita di non proferire parola con alcuno di ciò che hai visto.. mio fratello avrà di certo avuto i suoi buoni motivi per farlo, ma ti ha affidato qualcosa che potrebbe sovvertire il regolare corso del tempo; potrebbe distruggere ogni cosa - mi avvertì con occhi seri.
-    Sono a conoscenza di questo rischio ed per questo che ho chiesto di restare sola con te per poterne parlare... - risposi - mi è stato concesso di sapere per capire… capire che non è la fine... - spiegai ritornando con la mente alle immagini che avevo veduto.
-    Bene - si limitò a commentare Thranduil alzandosi - che tu possa allora essere accolta nelle sale dei tuoi padri, e poterti ricongiungere con coloro che hai ingiustamente perso troppo presto. Addio figlia della Montagna -

Se le sue parole di poco prima mi avevano lasciato basita, questo superò di gran lunga ogni mia aspettativa...
In tutta la mia vita non avrei mai pensato di vedere un Re elfico inchinarsi.  



Spazio Autrice:

Ho veramente poco da dire, se non che ho fatto fatica a bilanciare la personalità di Thranduil e Legolas in questa particolare situazione.
Legolas di per sè non doveva assomigliare troppo all'elfo che stringerà amicizia con Gimli, nè essere del tutto indifferente come lo è stato nella pellicola cinematografica. Ne è uscito un elfo che, pur restando sulle sue posizioni, riconosce la forza di Harin.
In quanto a Thranduil.. beh, strano a dirsi, ma ho visto più "umanità" in lui che non nel figlio (sempre parlando di film), soprattutto nel capitolo finale. Quindi ne è uscito un pò più morbido del solito... ma non troppo (spero)!
Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo venerdì!
Un infinito grazie a tutti i lettori, a chi recensisce e a chi mi ha aggiunto tra i preferiti, ricordati e seguiti.

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta

  
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