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Autore: Ledy Leggy    12/06/2015    1 recensioni
2598: è l'anno della guerra più pericolosa mai vista, tra gli abitanti di Saturno e i terrestri.
La Terra è diventata inospitale e inabitabile, quindi il Governo decide di trovare una soluzione. Soluzione in cui sono coinvolte anche Aileen e Shay, due ragazze normalissime che dovranno affrontare strane situazioni per il bene dell'umanità.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Il primo ricordo del suo risveglio fu il dolore.
Gli occhi bruciavano, ancora bagnati dalle lacrime del giorno in cui era stata ibernata, le braccia le dolevano come se avesse sollevato una macchina e le gambe non la reggevano in piedi. In più si aggiungeva una forte nausea e un forte mal di testa.
Aileen sentì le gambe tremare mentre il sangue tornava a circolare e le sentì cedere sotto al suo stesso peso.
Fu presa al volo da un soldato che la guardava preoccupato.
"In che anno siamo?" Chiese Aileen appena riuscì a parlare, nonostante la gola asciutta e la bocca impastata.
Era stata ibernata, se lo ricordava bene. Congelata nel tempo, mentre tutto intorno a quel castello si muoveva.
"Sono passati solo pochi giorni." La calmò il soldato posandola a sedere in terra senza sforzo e porgendole una bottiglia di acqua pura.
Aileen bevve avidamente poi cercò di riordinare le idee.
"Dov'è la mia famiglia? E Shay? Che volete fare qui? Ibernare tutti? E se qualcuno non volesse?" Iniziò partendo dai primi dubbi.
Il soldato sospirò e si sedette di fronte a lei, iniziando a parlare.
"Dopo la seconda guerra interplanetaria il governo capì che la Terra e i suoi abitanti non sarebbero sopravvissuti a una terza. Perciò iniziò il processo di ibernazione. Scienziati e fisici hanno lavorato per quasi trent'anni a questo progetto. All'inizio del corridoio ci sono i primi tentativi, la maggior parte di essi è morta, gli altri sono deformi e vorrebbero essere morti.
Poi gli scienziati hanno trovato la formula finale pochi anni fa. Il modo di Ibernare davvero gli uomini e farli vivere per secoli senza funzioni vitali. Purtroppo perché ciò accada si viene trasformati in quelle figure nere incappucciate. Comunque il governo ha deciso che tutti i ragazzi e i bambini possono essere ibernati, mentre per adulti e anziani non c'è posto. Qualche giorno fa abbiamo iniziato a portare i ragazzi dalle scuole, così sono già separati dai genitori. Devo portarti dal capo ora." Osservò guardando l'orologio.
"No." Disse Aileen convinta alzandosi in piedi. "Dobbiamo svegliare Shay, era accanto a me. E devo trovare la mia famiglia. Sono fuori da qualche parte." Sì avviò in una direzione a caso, ma fu subito bloccata dal soldato.
"Non puoi cercare i tuoi genitori." Disse bloccandola.
"Invece sì. E inizierò ora. Dov'è l'uscita?" Chiese dirigendosi verso una finestra nella parete per guardare fuori.
La vista la bloccò.
Boccheggiò per qualche secondo come se le mancasse aria.
Il paesaggio era secco, la neve cadeva nonostante fosse marzo. Le piante erano state corrose e il cielo era un rosso uniforme.
"Che diavolo..." Imprecò Aileen sottovoce, le ginocchia che tremavano.
"Le radiazioni hanno distrutto tutto.” La voce del soldato interruppe i suoi pensieri.
Aileen ricacciò indietro le lacrime e si rizzò in piedi appoggiandosi al braccio del giovane uomo.
"Perché sono l'unica sveglia?" Chiese poi.
"Te lo spiegherà il capo." Disse il soldato.
Aileen gli prese la mano come a darsi forza e lesse il suo nome sul cartellino appuntato sulla giacca. Robert.
Robert la portò oltre corridoi e corridoi di comparti come quello dove lei era stata ibernata fino ad una stanza simile ad un ufficio, dove una donna con un caschetto nero sedeva dietro ad una scrivania.
"Capo Steel, lei è Aileen Shadow. Il numero 96."
La Steel lo guardò impassibile, poi puntò lo sguardo su Aileen, che la fissò di rimando, come in gesto di sfida.
Robert uscì dalla stanza lasciandole sole.
"Perché sono sveglia?" Chiese Aileen in cerca di una spiegazione.
"Ti inseriremo dei ricordi falsi che dovrai trasmettere alle generazioni future quando ti sveglierai." Disse la donna sintetica. Poi chiamò dei soldati con un cenno e gli indicò Aileen.
"Portate il 96 nella sua stanza, domani procediamo con l'intervento."
"E se io non volessi farlo?" Sì ribellò Aileen.
La Steel la congelò con lo sguardo.
"Sono io che do gli ordini qui."
"Ma sono i miei ricordi! Non ne voglio di falsi. Non saprei nemmeno come riconoscerli!" Protestò Aileen mentre le guardie la guardavano quasi affascinate.
"Non hai voce in capitolo." Disse la donna facendo un cenno annoiato alle guardie di portarla via. "Adesso ho da fare."
"Non puoi! Non lo farò!" Urlò Aileen mentre veniva trascinata via dai soldati.
La chiusero in una stanza senza finestre. Era uno stanzino molto stretto,con giusto un letto e un comodino. Un tavolo delicato era appoggiato ad una parete, con due libri impilati sopra.
Aileen si sdraiò, i muscoli ancora indolenziti dall'ibernazione. Passò qualche ora a letto, provò a rilassarsi, ma continuava a sentirsi tesa come una corda di violino.
Dopo un numero indefinito di ore sentì un rumore di passi e si schiacciò contro la parete più lontana dalla porta della stanza.
"Aileen, sono io." Disse una voce facendo scattare la serratura della porta. Robert apparve davanti a lei e le porse un piatto con del cibo dall'aria poco appetitosa sparso sopra. "Non ho trovato di meglio." Sì scusò il soldato.
Aileen prese il piatto e lo posò sul tavolo, iniziando a mordere una fetta di pane.
"Ho sentito del falso ricordo." Disse Robert piano. "Mi dispiace."
"Cosa faresti al posto mio?" Chiese Aileen sull'orlo delle lacrime.
"Non credo che tu abbia molta scelta. La Steel non cambia mai idea."
"Perché proprio io? Fra tutti..." Aileen si sdraiò sul letto rinunciando al cibo.
"Estrazione a sorte. È venuto il 96." Spiegò Robert.
"Voglio Shay. Lei sa quali dei miei ricordi saranno veri. Voglio che veda, così che possa crederci." Aileen si lasciò cullare dal silenzio e dalla mano di Robert stretta nella sua finché si addormentò.
Si risvegliò quando un soldato la scosse brutalmente la mattina dopo.
Robert non era più al suo fianco.
Aileen si alzò cercando di farsi coraggio e dopo una breve e cattiva colazione, venne condotta in un'altra stanza, al centro della quale c'era una poltrona simile a quelle reclinabili del dentista, ma con degli aghi all'altezza della testa.
Aileen fu fatta sedere sulla poltrona, mentre alcuni ufficiali venivano fatti accomodare intorno a lei per assistere all'intervento.
Aileen si sentiva un po' come un esperimento di laboratorio. Girò intorno lo sguardo alla ricerca di Robert, ma non lo vide.
La Steel invece stava comodamente seduta su una sedia e la guardava con aria di trionfo, come a dire che tutto ciò che voleva lei si realizzava.
Le braccia di Aileen vennero immobilizzate legandole alla sedia per impedirle di staccarsi gli aghi dalla testa.
Poi, dopo un forte antidolorifico, gli aghi iniziarono a girarle intorno alla testa e infilzarla per entrare nel cervello per impiantare ricordi.



Angolo dell'autrice
Ciao a tutti!!
Vorrei ringraziare tutti coloro che sono arrivati fino a qui e soprattutto coloro che hanno recensito. Spero di sentire le vostre opinioni, sia positive che negative.
A presto
Ledy Leggy
  
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