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Autore: CatWhiskers    18/06/2015    2 recensioni
"A volte ci si ferma a pensare a come la nostra vita avrebbe potuto andare diversamente se avessimo preso un’altra decisione. Ci si può pentire, oppure si sorride e si ringrazia il cielo di aver scelto quella strada"
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SEMPRE AL TUO FIANCO


Dan rimase con la bocca aperta, Phil si appoggiò le mani sulle guance e spalancò gli occhi incredulo. Le sue gote arrossirono all’istante, tradendo una certa ansia relativa alla domanda.

-Domanda un po’ scomoda, non trovate?- fece Jessy, facendosi sfuggire un risolino maligno e un’occhiata ironica.

Nessuno dei due rispose, anzi rimasero in silenzio, incapaci di proferir parola, visibilmente imbarazzati. Tutti si sarebbero stupiti nel vedere la loro reazione a una domanda che non era di certo nuova, seppur formulata in maniera diversa in passato. Più volte sul web si erano infatti imbattuti in immagini, forum, fanfiction, discussioni che li ritraevano come una coppia di “ragazzi nerd- gay”, ma entrambi avevano sempre liquidato la cosa con una grossa risata o un commento ironico. Era chiaro che tra di loro c’era un forte legame, ma nulla di ciò che l’intero fandom pensava.  Erano solo buoni amici, nulla più. Eppure, perché avevano reagito in quel modo? Per sciogliere il silenzio, Dan intervenne con voce chiara e seria:

-Tra me e Phil vi è solo una grande amicizia, nulla più. Mi dispiace tradire i sogni delle nostre fans, ma noi non stiamo assieme. Lui è il mio migliore amico.

Phil sentì la testa girare e la sua vista si annebbiò per un istante solo, ma a lui parve un’eternità. Non c’era cosa più dolorosa per Phil nel sentir pronunciare quelle parole dalla bocca di Dan: migliori amici. Sapeva benissimo che Dan non lo amava, eppure Phil si sentiva molto più di un migliore amico per lui. Da quando le loro strade si erano incontrare, non hanno smesso un secondo di stare insieme, fino alla grande decisione di vivere sotto lo stesso tetto. A Dan non dava assolutamente nessun fastidio condividere la casa con lui, e Phil si sentiva molto meno solo. Tuttavia, in cuor suo Phil sapeva che due ragazzi che vivono assieme avrebbero finito col combinare qualche casino, e così fu quando per sbaglio Phil baciò Dan. Non era un bacio come di quelli tra fidanzati: fu un bacio veloce, distratto, dato per sbaglio durante una festa tra amici. Forse nessuno se ne accorse neanche, e Dan non diede molto peso alla cosa inizialmente, eppure dal giorno successivo qualcosa cambiò. Sembrava come se Dan fosse più irrequieto, come se evitasse in tutti i modi di trovarsi nella stessa stanza di Phil, ed ovviamente era una situazione molto scomoda, dal momento che si erano già trasferiti insieme a Londra. Quella sera stessa, Dan bussò alla porta del coinquilino. Era da tutto il pomeriggio che Phil non usciva da lì.

-Hey Phil…- chiamò.

Per qualche minuto non ci fu risposta, finché si sentì armeggiare con la serratura e il viso di Phil fare capolino da dietro la porta.

-Sì?- sussurrò, cercando di nascondere gli occhi rossi di pianto con la manica della felpa.

-Posso… posso entrare un secondo?

Inizialmente Phil  fu titubante, poi si spostò ed aprì la porta, facendolo entrare. Dan entrò con le mani infilate nelle tasche dei jeans neri e la testa bassa, ammutolito dai sensi di colpa. Phil riprese posto fra la montagna di coperte del suo letto, e fece spazio anche per Dan, se mai avesse voluto sedersi. Passarono due minuti buoni prima che uno dei due aprisse bocca:

-Senti, mi dispiace per come ti ho trattato ieri… è che… non me l’aspettavo, tutto qua- cominciò il castano.

-Tutto qua?!- disse con tono ironico Phil, -Hai presente che mal di stomaco ho da ieri sera? Che sensi di colpa sto provando anche adesso? Pensi che sia stato facile per me ieri tornare a casa, andare a dormire, svegliarmi e passare un’intera giornata cercando di evitare il mio coinquilino che la sera prima ho baciato? Pensi che la mia testa sia felice nel rivivere la scena mille e mille volte ancora, facendomi sentire ancora più idiota di quello che già penso di essere?

-Phil, non sto dicendo che sei un idiota, ma..

-Lo stai pensando vero?- lo interruppe, -Ebbene sì, sono un idiota! Non stavo nemmeno pensando a quello che stavo facendo, eppure sembra che sia successo un dramma per un bacio…

-Beh scusa se a me non piacciono gli uomini!- gli urlò contro Dan, rosso in viso dalla rabbia e dalla vergogna.

Phil ammutolì all’istante. Sbarrò quei suoi enormi occhi blu per osservare incapace di fare qualsiasi cosa il volto arrabbiato di Dan che lo fissava. Si sentiva esattamente come da piccolo: una nullità. Strinse più forte a sé il cuscino che teneva fra le braccia. Chinò la testa e sospirò.

-Certo, è chiaro. Sono un idiota, ecco tutto. Capirò se d’ora in poi non sarà tutto come prima e se mi eviterai- disse con un tono piatto, quasi sull’orlo delle lacrime.

In meno di due giorni, aveva rovinato tutto quello che più al mondo lo rendeva felice: la sua amicizia con Dan. E tutto per cosa? Per uno stupido bacio.
Non fece nemmeno in tempo di alzare la testa che sentì due braccia cingergli le sue e un corpo caldo contro il suo viso. Phil riaprì gli occhi: Dan lo stava stringendo forte a sé, tenendogli la testa poggiata sul suo petto. Poteva sentire il profumo della sua pelle salirgli fino al cervello, un profumo inebriante misto all’odore di pino. A Phil piaceva tanto quel profumo, l’aveva regalato a Dan per il suo primo compleanno passato insieme. E lui lo indossava ancora tutt’oggi. Phil sentì gli occhi colmarsi di lacrime, ma non voleva piangere, non voleva mostrare il suo viso tutto rosso e arruffato di quando piangeva. Voleva mostrarsi forte, ma essere forte non era da lui.

-Phil tu sei la persona più importante per me, sai che non ti lascerò mai da solo e sarò sempre accanto a te. Sei il mio più grande tesoro.

Dan pronunciò quelle parole nell’orecchio di Phil, che nel frattempo aveva già ceduto al pianto. Gli accarezzò lentamente i capelli corvini e sorrise. Le lacrime di Phil cadevano lente e roventi sul braccio di Dan, facendogli venire la pelle d’oca.

-Hey, non piangere ti prego, altrimenti piango anch’io- ridacchiò.

-Beh- cominciò Phil, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano, -È quello che ti meriti per avermi fatto piangere- concluse sorridendo.

L’abbraccio si sciolse solo perché Phil voleva guardare dritto negli occhi il suo amico e regalargli il sorriso più bello che mai aveva potuto fare.

-Dimentichiamo tutto ok?- propose Dan, tendendo la mano a Phil.

-D’accordo- rispose, serrando la mano sulla sua e stringendola, sigillando l’accordo.
 
°°°
 
Il cielo era già cambiato da quella mattina. Erano appena le 13 del pomeriggio che un diluvio universale aveva investito i due sfortunati amici nell’intento di tornare a casa in tempo per la nuova puntata di “Doctor Who”.

-Che ne dici se ci fermiamo a mangiare qualcosa in qualche fast food?- propose Phil.

-Ok, andata- accettò Dan, incamminandosi verso le affollate vie del centro.

Per fortuna che si erano portati un ombrello da casa, altrimenti sarebbero arrivati zuppi d’acqua da capo a piedi. Mentre camminavano, Dan ripensò alla sua risposta all’ultima domanda dell’intervista. Proprio non riusciva a credere che c’era davvero gente che tifasse per loro due come coppia. Erano davvero così adorabili lui e Phil assieme? Giusto una volta provò a pensare a come sarebbe stato diventare ufficialmente una coppia, ma scartò subito l’idea. Troppa tenerezza non faceva per lui. E poi, sarebbe stato troppo strano, lui vedeva Phil esclusivamente come il suo migliore amico. Non per questo, però, pensava che lui non avrebbe potuto diventare qualcosa di più importante: dalla prima volta che si erano incontrati ad oggi, il loro rapporto si è fatto molto più solido e profondo. Inizialmente, il tutto si basava sulla passione in comune per fare video su YouTube e qualche altra cosa in comune. Ora, invece, le loro vite si completano a vicenda, l’uno è sempre circondato dall’altro, e non vi era modo di dissolvere la loro solida amicizia. I viaggi più belli, le esperienze più importanti, le confessioni più ridicole, i momenti più difficili erano condivisi da entrambi. Insieme. La loro era molto di più che una semplice amicizia. Era amore, ma quell’amore che si può avere verso un fratello, l’amore incondizionato e puro verso un tuo familiare. Ecco cosa li legava.

-Questo ti va bene? Almeno siamo riparati dalla pioggia- esordì Phil, mostrando un piccolo localino con una grossa insegna luminosa gialla.

-Non ho la più pallida idea di che posto sia ma entriamoci, mi sto congelando le orecchie!- rispose Dan.

I due si sedettero ad un piccolo tavolino nell’angolo del locale, completamente buio eccezione la lampada che pendeva dal centro del soffitto e i faretti lungo le pareti che gettavano bagliori giallastri.

-Ma dove siamo capitati?- rise Dan, osservando il posto.

-Dev’essere uno di quei pub di cui ti parlavo l’altro giorno, quelli dove si dice che si aggirino i fantasmi dei vecchi proprietari- lo provocò Phil, preparandosi alla sua reazione.

-Fantasmi?! No Phil ti prego andiamocene!- esclamò Dan.

Subito Phil scoppiò a ridere e spiegò che si trattava solo di uno scherzo. Davvero non riusciva a trattenere le lacrime vedendo la faccia dell’amico impallidire all’improvviso. Dan dapprima lo picchiò sul braccio, poi rise anche lui. In fondo, gli scherzi di Phil lo distraevano dai suoi pensieri più bui. Era davvero una fortuna aver incontrato una persona così.. così…. Non c’era un modo preciso per definirlo.
Phil era un sacco di cose, sia positive che negative, ma l’unica cosa certa era che lo completava alla perfezione. Lui, occhi scuri e dall’animo oscuro aveva trovato in un ragazzo così solare che emanava luce propria.

La notte e il giorno, il bianco e il nero.

Mentre guardava distrattamente la pioggia che batteva sul vetro della taverna, la mano di Phil scivolò sotto il tavolo, incontrando quella di Dan. I due non si guardarono negli occhi, ma le loro dita si incrociarono, stringendosi saldamente.
Il castano sorrise imbarazzato, ma felice. Felice di avere un amico come Phil. Felice di avere Phil.

-Forse stasera ti lascio il permesso di dormire in camera mia- abbozzò Dan, guardando verso l’alto con fare vago.

Phil non rispose. Si limitò a sorridere, stringendo ancora più saldamente la sua mano con quella di Dan per poi lanciarsi su di lui in un grande abbraccio.

-Sei il migliore amico che potessi mai avere- sussurrò commosso nella felpa dell’amico.

-Anche tu, Phil- gli fece eco Dan, sorridendo.
 
   
 
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