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Autore: Black Echo    19/06/2015    0 recensioni
"Ma quel mondo aveva qualcosa di talmente affascinante che valeva la pena di soffrire: la Luna. Quell'enorme luce che mi aveva fatto uscire da sotto il letto, quella luce che mi guidava ogni notte nel mio viaggio, quella luce che mi faceva sentire vivo, quella luce che mi uccise in una notte d'autunno."
Più voi dite che noi non esistiamo più noi cresciamo sotto il vostro letto. più voi avete paura più noi diventiamo forti. più voi ci temete più noi vi vogliamo...più scappate e più divertente sara la vostra caccia per noi.
Genere: Erotico, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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*L'autunno precedente*

Era meno di un mese che avevo deciso di lasciare la mia casa ed era meno di un mese che vagavo senza meta in un mondo squilibrato e senza senso. Avevo incontrato persone e creature bizzarre che avrebbero venduto l'anima al diavolo solo per vivere nel lusso e nelle lingerie di una donna, persone e creature che vivevano leccando i piedi ad altri individui, e poi davano a quelli come me degli “schifosi”? Ormai il mondo è andato a puttane.
L'unica cosa che rimaneva pura sera dopo sera era la mia amica Luna; avvolte si divertiva a giocare con me nascondendosi dietro le nuvole altre volte, invece, faceva la scontrosa e non si faceva proprio vedere. L'unico posto in cui potevo vederla senza che lo sapesse era il vecchio lago poco fuori il paese.

“Sai, avvolte sei cattiva con me...perché non ti fai vedere? Ho fatto il bravo come mi hai detto tu.” dissi guardando il suo riflesso nell'acqua

“Sei stato cattivo invece! Continui ad andare alla sua finestra...lui ti ha dimenticato Jacopo.” disse con una voce un po' fastidiosa mentre la sua immagine scompariva e un fascio di luce si posava accanto a me. 
Mi girai un po contro voglia vedendo quel fascio di luce trasformarsi in una ragazza di nemmeno tredici anni con capelli bianchi cosi lunghi da accarezzarle il retro delle ginocchia.

“Non è colpa mia se ci sono affezionato” sbuffai allungando un piede e accarezzando la superficie cristallina del lago

“Sei sicuro che sia solo affetto mh? Ti ho visto come lo guardi sai? Sembra che sia la tua unica ragione di vita. E poi io ti voglio bene ma...tu sei rimasto un ragazzino infantile di sedici anni e lui è diventato un uomo di ventidue anni di molta fama. Che speranze puoi mai avere.” disse ridendo e penzolando le minute gambe color del latte dal masso su cui eravamo seduti.
Sbuffai ancora più forte e mi alzai guardando in basso vedendo la mia immagine riflessa: capelli castani arruffati, lentiggini qua e la, occhi marroni. Ero il riflesso della banalità sia esteriormente che interiormente...la Luna aveva ragione, che speranze ho io di stare accanto alla persona che più mi sta al cuore?

“comunque” disse alzandosi e abbracciandomi da dietro “nonostante la differenza di ceto, di età, di aspetto e soprattutto che lui è umano e tu una creatura malvagia e mortale forse, e dico forse, potrei aiutarti a stare insieme a lui” disse concludendo la frase con una risatina stridula e irritante stringendomi forte a se.
A quelle parole mille pensieri mi passarono per la mente, ma dove era l'inganno?

“Ti conosco bene Luna, tu vuoi qualcosa in cambio. Non ci casco. Stavolta non starò ai tuoi giochetti da bambina” dissi provando a staccarmi dal suo abbraccio quasi soffocante. Lei invece ridé più forte e con un saltello si allontanò da me e incominciò a girare in tondo con le braccia spalancate

“Ti fidi davvero cosi poco di me? Che cattivo che sei! E io che ti sono stata cosi vicina in questo mese” disse fermandosi per poi posare gli occhi suoi miei, occhi color ghiaccio che ti penetravano nelle ossa,
"Piccolo ingrato che non sei altro!” gridò mettendosi le mani nei capelli e tirandoseli.
Cominciò a delirare parlando in diverse lingue tra cui anche antiche, si tirava i lunghi capelli bianchi, si cercava di strappare il lungo vestito esageratamente grande per lei, cercava di farsi del male.

“Perché? Perché sono io La luna? Perché devo essere io a soffrire per questo enorme peso? Perché le creature viventi non possono semplicemente morire tutte?” disse borbottando un po' troppo ad alta voce

“Luna...cosa stai facendo fermati” provai a dire cercando di toccarla ma un enorme fascio bianco mi invase buttandomi a terra.
Era successo in un secondo, ero per terra gridando di dolore tenendomi una parte di viso mentre mi contorcevo

“Fa male vero? Ovvio che fa male...sei un ombra e le ombre soffrono alla luce troppo intensa” disse avvicinandosi a me e piegandosi sulle ginocchia facendo spuntare dal vestito i suoi piedi nudi, con un gesto lieve mi accarezzò la parte di viso ustionata che lentamente si stava auto guarendo
“sei un ragazzino cosi ingenuo che vuole rincorrere un sogno quasi impossibile...mi fai tanta tenerezza. Voglio aiutarti ma in cambio mi dovrai dare una cosa molto importante” disse alzandomi da terra con una forza innaturale per una bambina.
Ero davanti a lei e nonostante i centimetri di differenza che ci separavano era come se io fossi il più piccolo, la preda e lei la predatrice.

“Vuoi il tuo amato Marco eh Jacopo? Vuoi avere il suo amore? Il suo corpo? La sua tanto desiderata anima?” chiese sotto voce sulle mie labbra

“Si...lo voglio” dissi altrettanto sotto voce

un sorriso le si formò sulle labbra e con lentezza mi spinse contro il bordo della roccia e si alzò sulle punte dandomi un bacio leggero,
“Allora...morirai” vidi nei suoi occhi un male che non avevo mai visto prima, un male voluto e nato nel profonde della sua anima contorta e malata.
Lei non era buona, lei non era innocente, lei era un assassina.
Con una spinta mi lanciò nelle acque fredde del lago; provai in tutti i modi a risalire in superficie ma una forza misteriosa mi trascinava sempre più al fondo e tutto pian piano si fece buio.
Riuscivo a vedere solo la superficie e la Luna...si, era tornata nella sua vera forme lassù alta nel cielo intoccabile e irraggiungibile, la stessa forma che mi aveva cosi affascinato prima di scoprire che in realtà era una ragazzina pazza e fuori di testa. Dovevo uscire dall'acqua dovevo togliermi quel freddo dalle ossa.

                                                                                                ****

Appesi i miei abiti su un ramo d'albero e mi affacciai sullo specchio del lago, ero uguale a prima non ero cambiato...perché mai mi voleva morto?

“Pff quella ragazzina maledetta...non è cambiato nulla capito!?” gridai contro la sua luce abbagliante nel cielo “Non è cambiato nulla! Sono un ombra! Puoi ferirmi ma non uccidermi!” gridai più forte ma un dolore allucinante alla schiena, lo stesso dolore che mi aveva fatto il fascio di luce, mi fece cadere a terra

sssh Jacopo sssh, non metterti contro di me e non dubitare mai della mia parola. Sulla tua schiena sono comparse le nove fasi lunari. La prima luna nera e l'ultima del mese tu sarai in mio potere, dovrai salire sulla scogliera più alta e lanciarti nelle stesse acque dove ti ho tolto la vita. Se non lo farai non potrai più stare con il tuo amato Marco e toglierò sia la tua vita che la sua. Sono stata abbastanza chiara? Ahahahah”  la sua voce mi risuonava nel cervello e un grido mi lacerò la gola

“Sei un mostro!” gridai cercando di alzarmi

sssh Jacopo sssh fa il bravo” disse con voce lieve che sfumò lentamente nella mia testa. Un mostro, ecco cosa era. Un mostro come me.

 

*L'autunno seguente*

 

 

La lieve brezza fresca annunciava l'autunno e anche le foglie rosse, gialle e marroni che ricoprivano i viali facevano capire che sarebbe arrivato probabilmente in anticipo quest'anno.
Tutti erano già rincasati solo un pazzo come me poteva girare a quest'ora della sera.. ah no, anche quella pazza della Luna viaggiava con me.
Mi fermai davanti al portone che da tanto desideravo vedere e sospirando alzai un momento la testa al cielo

“Maledetta e pazza” bisbigliai e il suo risolino irritante fece spazio per un momento nella mia testa in risposta alla mia affermazione.

Bussai un paio di volte mentre mi stringevo al mio cappotto logorato dal tempo; sentii la porta aprirsi cigolando e due occhi neri e profondi si posarono su di me con aria interrogativa. Era lui, il mio bambino coraggioso.

 

 

 

NOTE AUTRICE:
eccomi con il secondo capitolo...mi sentivo in dovere di scriverlo perché il primo è corto e un po' banale ammettiamolo.

Mi appassiona questa storia.

Il protagonista si chiama Jacopo e spinto dall'amore per il suo bambino coraggioso (Marco) fa un patto con la Luna.

Continuerò questa storia proverò un giorno si e uno no.

Vi piace? Fatemelo sapere in recensione!

Vi amo A.xx

 

 

  
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