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Autore: Wrong_And_Right    28/06/2015    3 recensioni
Dal primo capitolo
"Sei veramente un codardo, Draco Malfoy", si disse, mentre entrava dal cancello della scuola, dopo essersi assicurato che anche l'ultimo studente fosse già all'interno.
"Lo sei sempre stato. Credevi forse di essere cambiato, dopo la guerra?"
Può sembrare l'ennesima Dramione, ma ha un filo conduttore che rivela un lato del carattere di Draco che mi affascina particolarmente. I titoli dei capitoli e della storia stessa sono ispirati alla canzone Perfect dei Simple Plan e il loro significato si rivelerà solo nell'ultimo capitolo, quindi spero che possa interessarvi.
Buona lettura,
-E.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 5.

 

Il Natale era alle porte e Hogwarts stava affrontando quella festa, per la prima volta dopo la guerra, con la sua solita allegria. I dodici alberi addobbati occupavano già la Sala Grande e il professor Vitious aveva arruolato studenti per creare festoni nei corridoi e finti fiocchi di neve sulle finestre; il coro si riuniva ogni giorno per perfezionare i suoi canti e l'intero corpo docenti sembrava aver deciso di concedere un periodo di tregua agli studenti, in particolare a quelli che avrebbero presto affrontato gli esami.

Draco non sarebbe tornato al Malfoy Manor per le feste, dal momento che lì nessuno avrebbe celebrato niente; Narcissa aveva consigliato al figlio di rimanere dove l'atmosfera sarebbe stata più leggera e lui aveva colto l'occasione per non dover tornare nella sua casa vuota e piena di brutti ricordi.

La vita a Hogwarts era diventata molto più movimentata per lui, dal momento che passare tanto tempo con Hermione Granger era una continua e imprevedibile avventura.

<< Draco, vieni con me e Nott ai Tre Manici di Scopa oggi pomeriggio? >>, chiese Blaise, spuntando nella sala comune dei Serpeverde. Le lezioni erano terminate e gli studenti dell'ultimo anno avevano la libertà di andare da soli al villaggio di Hogsmeade in qualsiasi momento, approfittandone per comprare gli ultimi regali e passare del tempo insieme, prima che molti partissero per passare le vacanze in famiglia.

<< Non posso, ho già un impegno >>, rispose Draco, senza specificare di cosa si trattasse. Se l'avesse fatto, avrebbe dovuto spiegare il motivo per cui da giorni stava cercando di rimandare il momento in cui lei sarebbe partita, come temendo che la lontananza potesse rivelare che ciò che era accaduto era soltanto un'illusione.

<< Capisco >>, sogghignò Zabini che aveva comunque capito tutto << Divertiti con la tua Grifondoro, vorrà dire che ci divertiremo quando lei sarà partita >>.

 

Qualche settimana prima.

 

La sera stessa in cui si erano dati il primo bacio, Hermione aveva insistito affinché entrassero nella Sala Grande insieme, tenendosi per mano. Per Draco, si trattava solo di una sciocchezza sentimentale, opinione alimentata dal fatto che non aveva alcuna voglia di dare spettacolo davanti a tutta la scuola; tuttavia, la possibilità di prolungare il più a lungo possibile quel contatto, che continuava a dargli i brividi, lo convinse ad accettare.

Come previsto, non appena qualcuno notò la loro presenza, il solito chiacchiericcio rumoroso lasciò il posto a un silenzio stupito e poi a sussurri in parte arrabbiati, in parte sospettosi, in parte confusi.

<< Visto? Non è così male >>, disse la Granger, fingendo di ignorare gli sguardi di sbieco lanciati dagli altri Grifondoro.

<< Per me, forse, tanto l'unico che farà commenti sarà Blaise. Sei sicura che non vuoi andartene? La piccola Weasley non sembra contenta >>

<< Non preoccuparti >>, rispose decisa lei. << Piuttosto, ricorda quello che abbiamo deciso. Dopo cena, nella stanza delle necessità >>

Malfoy annuì, prima di lasciarle la mano per dirigersi verso il suo tavolo. Lo sguardo che scambiò con Hermione fu intenso, quasi quanto un bacio.

<< Vuoi spiegarmi? >>, domandò Zabini, non appena l'amico andò a sedersi accanto a lui, in un posto un po' isolato.

<< Non c'è molto da spiegare >>, disse Draco, servendosi una porzione di arrosto.

<< Ne sei sicuro? Perché Paciock e la Weasley hanno cercato la Granger tutto il pomeriggio e ora salta fuori che siete stati insieme. Non dirmi che avete studiato in biblioteca, perché non ti credo >>, non lasciò all'amico neanche il tempo di rispondere, perché riprese subito a parlare, abbassando la voce. << So che lei ti piace, si capisce da come la guardi. All'inizio credevo che fosse solo perché eravate diventati amici e lei ti stava aiutando, ma poi ho notato che nel tuo sguardo c'era qualcosa di diverso. Sorridi quando parli di lei, per davvero intendo, non il tuo solito ghigno... e la luce nei tuoi occhi... Quello che sto cercando di dire è che evidentemente c'è qualcosa tra di voi, ma devi fare attenzione. Lei ha un sacco di amici che potrebbero non apprezzare questa storia e tu hai già abbastanza problemi senza che lei te ne crei altri >>

Questa volta, Malfoy non provò nemmeno a ribattere, perché le parole dell'amico l'avevano colto di sorpresa: non si era mai accorto di guardare Hermione in un modo particolare.

<< Non preoccuparti per me >>, disse semplicemente, alzando appena lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro. Lei era lì, occupata in una discussione con Paciock, ma, come se avesse sentito di essere osservata, girò il volto verso di lui e rispose con un sorriso.

<< Capisco, lei è esattamente nella stessa situazione >>, sospirò allora Blaise, che aveva visto tutto. << Vi auguro buona fortuna, Dra. Solo, non è che adesso diventerai un santo che difende i più deboli e ama i Babbani e i cuccioli, vero? >>

Draco rise, scuotendo la testa. << Non c'è pericolo >>

<< No, l'unica Babbana che amerai sarà lei >>, ammise Zabini, ritrovando la sua usuale giovialità e prendendo un enorme boccone di patate al rosmarino.

La cena finì in fretta e Malfoy si allontanò dal tavolo dei Serpeverde, dicendo all'amico che l'avrebbe raggiunto in seguito. A testa alta, sebbene con qualche dubbio, si avviò verso la Stanza delle Necessità e, davanti al muro spoglio, pensò a quello che aveva concordato con Hermione. Insieme, avevano pensato a un luogo innocuo, arredato con un tavolino e alcune poltrone, tutto abbastanza semplice e, soprattutto, con colori lontani da quelli delle Case di Hogwarts. Tutto questo per spiegare agli amici della Granger quello che stava succedendo; il maggiore problema era che lo stesso Draco non sapeva bene cosa avrebbe dovuto dire. Si erano baciati? Provavano, forse, qualcosa l'uno per l'altro? C'era una sola certezza: nonostante avesse affrontato di peggio, quella situazione lo rendeva nervoso.

Aprì la porta, sperando di essere in anticipo, invece Hermione stava già chiacchierando con Luna Lovegood, Neville Paciock e Ginny Weasley, tutti dotati di espressioni confuse. Non appena sentirono che qualcun altro entrava nella stanza, si voltarono e, dopo pochi attimi di sorpresa, gli rivolsero sguardi in cagnesco.

<< Cosa ci fai qui, Malfoy? >>, ringhiò la Weasley.

<< E' una riunione privata >>, la appoggiò Paciock, che aveva acquistato coraggio con la guerra.

<< Esattamente >>, intervenne la Granger. << E' una riunione privata tra me, lui e voi >>. Dopo aver lasciato i suoi amici a dir poco confusi, gli sorrise e lo invitò a sedersi accanto a lei.

<< Cosa vuol dire? >>, domandò Ginny Weasley, la prima a riprendersi.

Hermione lanciò a Draco un'occhiata carica di aspettativa, ma lui scosse lievemente la testa, sussurrandole che non avrebbe saputo cosa dire. Allora lei gli prese una mano e cominciò a parlare: << Quello che voglio dire è che sappiamo tutti cos'è successo nel nostro passato, non è un segreto. Abbiamo tutti vissuto una guerra e ne siamo usciti cambiati in molti modi, tuttavia, se vogliamo dimostrare di essere cresciuti, dobbiamo cercare di capirci a vicenda. Sto dicendo questo, perché vorrei evitare ulteriori battaglie, da entrambe le parti >>, lanciò al Serpeverde uno sguardo molto eloquente. << Ora, come immagino avrete notato, io e Draco siamo diventati amici, ma non è finita qui. Oggi abbiamo parlato e... >>, arrossì lievemente << E ci siamo baciati. Non sappiamo ancora cosa significhi tutto questo, ma, per capirlo, dobbiamo poter stare insieme e vorrei che fosse possibile senza perdere i miei amici >>

Nella stanza, calò un silenzio imbarazzato e teso, interrotto solo dall'allegro canticchiare di Luna. << Mi sembra un discorso molto saggio >>, disse la bionda.

<< A me no >>, disse invece la Weasley. << E' Malfoy. Come puoi superare tutto quello che ti ha fatto? >>

<< Hermione, se non fossi tu, direi che sei impazzita >>, aggiunse Paciock. << O lui ti ha fatto un incantesimo... >>

Hermione impallidì, stringendo più forte la mano di Draco, cercando di trattenersi dal rispondere male ai suoi amici. A quel punto, allora, fu il Serpeverde ad alzarsi e parlare, dopo essersi appoggiato alla parete.

<< Non ho bisogno della vostra amicizia >>, disse, con voce dura. << Non mi interessa nemmeno, non è un segreto che nessuno di voi mi piaccia. Hermione però mi piace e credo che lei sia più intelligente di tutti voi messi insieme, quindi non accetterò che la trattiate male per una sua scelta >>. Non erano forse le parole più adatte a cambiare la situazione, ma era quanto di più sincero avrebbe potuto dire e, notò, la Granger ne fu comunque sollevata e gli sorrise, in parte incredula, in parte felice.

<< Quindi voi due state insieme? >>, domandò la Lovegood, che sembrava estranea a ogni ostilità.

Draco lanciò a Hermione un'occhiata dubbiosa, ma vide chiaramente che questa volta lei si aspettava una risposta da lui. Probabilmente, avrebbe voluto anche che un'affermazione arrivasse rapida e decisa, ma lui fu costretto a pensare per bene a ciò che stava per dire. Cuore e cervello suggerivano due soluzioni diverse e, fino al momento in cui pronunciò quel << Sì >>, non sapeva quale dei due avrebbe vinto.

A quel punto, la Grifondoro si alzò e si avvicinò al Serpeverde, che l'accolse tra le sue braccia come se quel gesto fosse perfettamente naturale.

<< Avete altri motivi per protestare? >>, domandò, fissando negli occhi gli amici, sfidandoli ad attaccare ulteriormente le sue scelte. Alla fine, Paciock scosse la testa, ancora incredulo e, probabilmente, confuso.

<< Falle del male e giuro che verrò a cercarti >>, disse invece Ginny Weasley. << Non sarebbe la prima volta che affatturo un membro della tua famiglia >>

Con quelle parole, venne firmata una specie di tregua, che vide un Serpeverde cominciare a passare molto più tempo con un gruppo di Grifondoro e una Corvonero con la testa tra le nuvole.

 

*

 

Dopo aver lasciato Zabini in sala comune, Draco si diresse verso il dormitorio dei Grifondoro. Già nei giorni precedenti, da quando gli studenti avevano cominciato a partire, lui e Hermione avevano preso l'abitudine a trovarsi nei rispettivi dormitori, sebbene l'atmosfera diventasse a volte un po' tesa. La Signora Grassa aveva accettato quell'intrusione e, su avviso della Granger, lo lasciava entrare ogni qual volta volesse, pur lanciandogli occhiate perplesse e piene di sospetto.

<< Sei in anticipo >>, sorrise la Granger, seduta davanti al fuoco del camino con un libro aperto sulle ginocchia.

<< E tu stai studiando, come sempre >>, rispose lui, sedendosi al suo fianco e respirando il suo profumo. Era uno dei gesti che gli venivano più naturali, da quando l'aveva stretta tra le braccia per la prima volta. Aveva uno strano effetto su di lui, come se poi, vagando per i corridoi, lo sentisse dietro agli angoli o lo cercasse come un alcolista ricerca il liquore.

<< Dovresti farlo anche tu >>, lei rise e, dopo aver chiuso con cautela il libro, si appoggiò sulla sua spalla, prendendogli la mano. << Sono partiti tutti >>, sospirò poi, lanciando un'occhiata alla sala comune deserta. << Neville ha preso il treno stamattina, Luna ha deciso di cavalcare un Thestral fino a casa. E' rimasta solo Ginny. Blaise cosa farà? >>

<< Lui rimane, come gran parte dei Serpeverde della nostra età. Molti di loro non hanno molto a cui tornare >>, spiegò con amarezza, giocando con i capelli ribelli della Grifondoro. << Credo che stia progettando di farmi ubriacare >>, aggiunse poi, ridendo.

<< Dovrei essere gelosa? Ho la sensazione che tu, ubriaco o no, non abbia problemi a trovare ragazze con cui passare i pomeriggi noiosi >>, Hermione alzò un sopracciglio, ma il suo sguardo sembrava nascondere qualcosa.

Draco fissò i suoi occhi in quelli di lei e ammise a se stesso che le altre ragazze avevano perso gran parte del loro fascino nei suoi confronti. Che quello significasse che la storia tra lui e la Granger fosse sempre più seria non era una certezza, ma, in ogni caso, lui sapeva molto bene che non avrebbe fatto nulla per interrompere ciò che si era creato.

<< Non temere, passerò i miei noiosi pomeriggi a studiare per i M.A.G.O. Potrei anche scriverti usando la posta Babbana... oppure no, i gufi sono più comodi >>, rise, sinceramente.

Hermione si risollevò e lo guardò in faccia, non nascondendo un sorriso limpido e felice. << Sono molto felice di sentirtelo dire, signor Malfoy, ma non credo che sarà necessario. Nemmeno io partirò >>, davanti all'espressione sorpresa di Draco, si sentì in dovere di spiegarsi meglio. << I miei genitori andranno a visitare dei loro amici in Australia, mi hanno chiesto di andare con loro, ma non me la sento di allontanarmi tanto >>

<< Credevo che ci tenessi, dopo quello che è successo l'anno scorso >>

<< Infatti, ma tengo anche a rimanere qui, con te. Non accetto proteste, il Natale a Hogwarts è bellissimo e ormai ho preso la mia decisione >>, la sua voce era ferma, così Malfoy, cercando di nascondere la felicità per quella notizia, la strinse ancora tra le braccia.

<< Ciò non vuol dire che non dovrai studiare >>, aggiunse Hermione, ridendo.

<< Poco male, studiare con te sarà meno noioso >>, sussurrò Draco, chinandosi su di lei per baciarla.

Era diventato molto più semplice il gesto di posare le labbra sulle sue, assaporando appieno il tiepido calore e il profumo che provenivano da quella ragazza apparentemente così delicata. Il futuro era lontano, il passato rinchiuso a chiave in un angolino della memoria, mentre anche l'assurdità del presente veniva lasciata da parte durante quei baci. Niente avrebbe potuto interromperli.

Niente, tranne qualcuno che entrò rumorosamente in Sala Comune proprio in quel momento.

<< Siamo tornati >>, annunciò una voce fastidiosamente familiare, prima di accorgersi della situazione in cui si era appena intromessa. Qualcun altro, poco lontano, imprecò rumorosamente e Draco ed Hermione, di malavoglia, si separarono.

<< Harry, Ronald, che piacere vedervi >>, esclamò la Grifondoro, ma con scarso entusiasmo, senza alzarsi dal divano. << Cosa ci fate qui? >>

<< Volevamo... fare una sorpresa >>, rispose Potter, con lo sguardo che vagava dall'amica al Serpeverde, cercando di capire qualcosa. Un'idea gli fece balenare una scintilla d'odio negli occhi, convincendolo a sfoderare la bacchetta.

<< La vera domanda è cosa ci fa qui lui >>, aggiunse Weasley, che già teneva il nemico sotto mira. << Se ti ha fatto qualcosa... >>

<< Forse dovreste ascoltare prima di saltare alle conclusioni >>, disse Draco, freddamente. Nei pochi minuti in cui aveva pensato a cosa fare con Blaise ed Hermione durante le vacanze, non aveva tenuto in considerazione un'improvvisa apparizione di San Potter e Lenticchia.

<< Sono d'accordo con Draco >>, aggiunse la Granger.

<< Hermione, forse ci siamo persi qualcosa >>, provò a dire Potter, dubbioso.

<< In effetti è così >>, confermò lei, poi prese un profondo respiro. << Io e Draco stiamo insieme >>
 

-.-.-.-.-.-.-.-.

Angolo dell'autrice.

Scusate tantissimo per il ritardo, sono stata via una settimana e non ho avuto modo di scrivere, anche se ho pensato tantissimo a uno dei prossimi capitoli. Questo è un po' di passaggio, serviva a introdurre Harry e Ron nella storia; fidatevi, con loro ne vedremo delle belle. Spero che vi piaccia e ringrazio chi ha inserito la mia fanfiction nelle seguite/preferite e chi la recensisce.

Alla prossima,

-E.

   
 
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