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Autore: jarmione    29/06/2015    4 recensioni
[I Dalton]
[I Dalton]Mamma Dalton trova una bambina abbandonata e la tiene con se e i fratelli l'adorano.
divenuta grande la ragazza scompare e i fratelli, che si trovano al penitenziario, cercano un modo per trovarla.
tra rocamboleschi tentativi di evasione, nuovi amori e divertimento i quattro fratelli riusciranno a trovarla?
Genere: Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Buongiorno! Sono riuscita a fare un nuovo capitolo e spero di averlo fatto bene.
Per il terzo capitolo sono in alto mare (li scrivo prima a mano e poi al PC) continuo a cambiare idea e riscrivere perciò non so quando lo pubblicherò.
Come già detto nel primo capitolo:
Critiche, consigli e annotazioni più che ben accette e se avete curiosità basta chiedere.
Buona lettura ciauuuuuuu
 
 
 
 
“SPARITA!” esclamarono in coro i quattro fratelli, facendo girare mezzo parlatorio
“Come sarebbe a dire sparita?!” aggiunse Joe guardando Mamma Dalton, che era andata a trovarli…da sola
“Si è sparita” rispose la donna “due giorni fa e non riesco a trovarla da nessuna parte”
“Oh no povera sorellina” piagnucolò Averell, che ogni volta che la sorella veniva a trovarli aveva sempre qualcosa da mangiare per tutti e con lui era sempre molto affettuosa.
Jack e William si guardarono spaventati, a Jack tremavano le gambe. Non riusciva a credere che Evelyn fosse scomparsa.
Joe, dal canto suo, aveva un enorme voglia di uccidere qualcuno.
Se fosse capitato qualcosa alla ragazza tutto il mondo avrebbe fatto una brutta fine sotto di lui.
“La mia piccola Evelyn” piangeva mamma Dalton.
“Stai tranquilla mamma te la riportiamo noi!” disse Averell mettendo la mano destra sul cuore e con convinzione.
“E come farete? Siete qui dentro”
“Tranquilla mamma ho un piano” la rassicurò Joe “tu vai a casa al resto ci pensiamo noi”
Salutarono la madre e poi tornarono nel cortile.
Averell piangeva disperato e seguiva Joe e William mentre Jack era rimasto indietro e fissava il terreno a vuoto
“Jack muoviti!” lo chiamo Joe facendolo avvicinare “dobbiamo trovare un modo per uscire”
“Ma avevi detto di avere un piano in cui usavi lui” gli ricordò William indicando Everett.
“Si ma adesso non mi importa più, abbiamo nostra sorella da trovare e non voglio palle al piede”
“E se fosse le fosse successo qualcosa?” domandò Jack “non ci voglio pensare”
“Ecco bravo non farlo!” lo ammonì Joe, che dentro di se si sentiva peggio di tutti.
Adorava Evelyn e il solo pensiero che lei fosse sola chissà dove in quel mondo pericoloso lo faceva stare davvero male ma non voleva darlo a vedere, dopo tutto era il maggiore dei fratelli e doveva mostrarsi più calmo.
“Dobbiamo trovare Evelyn”
“Evelyn?” Everett, che prima era in un angolo, si era avvicinato “Evelyn Dalton?”
“E tu come conosci nostra sorella?” Joe stava già per scaldarsi
“Tutti conoscono la famiglia Dalton” disse il ragazzo “io la conosco”
“Uuh allora sai dove si trova!” Averell si era illuminato ma Joe gli tirò un ceffone per zittirlo e guardò Everett
“Spero per te che la conosci per motivi diversi da quelli che penso” si tirò su le maniche pronto a fare a botte
“Ehi…ehi calmati n-non è come pensi” Everett cominciava ad aver paura “la conosco…di vista”
“Prega per te che sia vero!”
“Joe calmati” lo fermò William
“Sai dirci dovè?” chiese Jack speranzoso
“L’ho vista oggi mentre mi portavano qui” rispose “girava attorno…alle terre indiane”
“Cosa?!” Joe rimase di sasso “si farà ammazzare! Dobbiamo uscire da qui!”
“Vi aiuto io” si offrì Everett “conosco bene le zone indiane”
Joe era completamente in disaccordo, non voleva che un perfetto estraneo li aiutasse.
Erano sempre evasi da soli e se proprio qualcuno voleva aiutarli doveva trovare un piano più geniale dei suoi, il che era impossibile a detta di Joe, per farli evadere.
Però le terre indiane non le conoscevano bene e sapevano essere piene di trappole per la cattura dei bisonti.
Si mise una mano al volto sbuffando “E va bene…verrai con noi” concluse lasciando di stucco i fratelli
“Grazie!” Everett fu felice di poter andare con loro “datemi un momento” si avvicinò al portone in ferro e lo osservò attentamente.
“Non si apre con la forza del pensiero tu ci stai…”
“Shh” lo zittì Everett
“Shh? Tu non fai Shh a me!!” venne tenuto da Jack e William così Evrett potè lavorare.
Dieci secondi dopo mise una mano sulla porticina più piccola e fece una piccola pressione facendola aprire
Joe si immobilizzò “Come diamine ci sei riuscito?”
“La porta è rotta” indicò la serratura che ballava “ma era talmente ben messa da sembrare integra, deve essere da ieri che è così”
“Hai visto Joe? Ha persino più intelligenza di te” Averelle si ritrovò la faccia piena di schiaffi e Joe con tanta rabbia e invidia da riempire il nucleo della terra.
Odiava quando qualcuno era più intelligente di lui.
Solo due persone erano più brave ma erano due persone che se lo meritavano di esserlo “Prima troviamo Evelyn prima ci liberiamo di questo saputello” borbottò mentre uscivano e correvano via.
L’allarme del penitenziario scattò
“Allaaaaarme!” gridò Peabody “i Dalton e Dalon stanno evadendo!”
“Bisogna fermarli, vanno verso la zona indiana” disse la signorina Betty preoccupata
“Emmet, Pit, seguiteli e se i Bracciarotte li prendono tornate indietro” e li fece andare
“Tornare indietro? Ma perché?” domandò la donna esterrefatta “li uccideranno”
“Non mi metto a trattare con gli indiani e poi i Dalton hanno la pelle dura e sapranno cavarsela. Torneranno implorandomi di riprenderli qui” rispose Peabody tornando dentro al penitenziario “godiamoci questi attimi di pace e serenitudine” chiuse il portone.
I cinque erano già avanti
“Joe, Emmet e Pit ci stanno seguendo” disse William
“Quei due sono degli stupidi, seguitemi!”
“No Joe non di là!” lo fermò Emmet “qui dentro svelto” li condusse in una grotta e vi si nascosero e quando videro le due guardie andare nella direzione opposta tirarono un sospiro di sollievo.
A quel punto Joe notò il perché li aveva portati lì dentro.
Si sentirono scatti di meccanismi e anche esplosioni. Poco dopo Emmet e Pit tornarono indietro completamente abbrustoliti.
“Caspita, ci hai evitato di saltare in aria” sorrise William insieme a Jack
“Everett sei il nostro eroe!” si aggiunse Averell
“Basta!” gridò invece Joe “la prossima volta devi seguire me! Sono il più grande ed io decido visto che si tratta di nostra sorella!!”
“Calma piccoletto non ti scaldare”
“Piccoletto?!” Joe andò su tutte le furie “te lo do io il piccoletto, sono solo diversamente alto!!” nuovamente venne tenuto fermo dai fratelli.
“E adesso che cosa facciamo?” chiese Averell ignorando le scenate del fratello
“E adesso aspettiamo”
“Come sarebbe a dire aspettiamo?!”
“Si aspettiamo Joe” continuò il ragazzo “appena calerà notte usciremo, i Bracciarotte disattivano tutte le loro trappole così potremo cercare meglio Evelyn”
“Tu non hai diritto di chiamarla per nome!” William e Jack facevano fatica a tenerlo quando era così furioso ma Everett era la loro unica speranza e dovevano essere forti in tutti i sensi.
Quando Joe si calmò poterono attendere.
Averell si lamentava dalla fame ma grazie ad Everett, che conosceva bene la zona, riuscì ad ottenere dei frutti per saziarsi e così anche gli altri.
William cercava di tenere calmo Joe mentre Jack si era rintanato in un angolo.
“Tutto ok?” chiese Everett avvicinandosi
“Si” rispose Jack giù di morale
“Ci tenete tanto a vostra sorella”
“Si e non oso immaginare cosa possa esserle accaduto” guardò Joe “lui è furioso non tanto perché è scappata senza conoscere i pericoli ma perché vorrebbe trovarla subito e invece deve aspettare…lo vorrei anche io ma tu conosci bene queste zone perciò mi fido e aspetto”
“Sono sicuro che sa cavarsela e che conosce bene le zone altrimenti non fuggiva…Gli vuoi molto bene?”
“Moltissimo…tutti le vogliamo bene” rispose sconsolato
“Lo dici come se fosse una tragedia”
“E’ lunga da spiegare, ma non ho mai voluto bene a nessuno come a lei… è diverso con Evelyn” e voltò la testa facendo capire che non voleva proseguire.
Il giorno passò e scese la notte.
I cinque uscirono dal loro nascondiglio, Emmet e Pit non si vedevano ma sicuramente non avevano perso un attimo.
“Via libera” Everett li condusse fuori, Joe si era arreso ma teneva tutto a mente e avrebbero fatto i conti più tardi.
L’avrebbe ringraziato solo se avessero trovato la sorella…e anche perché li aveva fatti uscire ma per il resto gliel’avrebbe pagata.
Passarono in mezzo ad un burrone e lo risalirono appena trovarono un passaggio.
Una volta fuori si ritrovarono nel villaggio dei Bracciarotte, che dormivano profondamente.
“Ci hai portati al campo indiano?!”
“Caro Joe Dalton qui ci sono armi, ci serviranno per difenderci” sorrise Everett
“So io contro chi usare le loro armi!”
“Ehi Joe guarda!” esclamò Averell ad alta voce e mostrando un acchiappa incubi “questo ti servirebbe a te!
“Sta zitto imbecille!”
All’improvviso si accese il fuoco al centro del campo e illuminò i volti furiosi dei Bracciarotte, svegliati dalla voce acuta di Averell.
Lupo Pazzo, il capo, si avvicinò “I visi pallidi pagheranno per averci svegliati dal sonno che il grande Spirito ci aveva concesso” li legarono e li portarono senza troppi complimenti in una tenda.
“Averell io ti uccido!”
  
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