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Autore: Kano_chan    03/07/2015    8 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 81
Capitolo 81


Mi ritrovai da sola, con Fili e un silenzio che per una volta non aveva nessun significato particolare. Lui stava fermo ad un paio di metri dal mio giaciglio senza guardarmi, ma non perché non volesse, piuttosto perché era perso in chissà quali pensieri o ricordi.
Ne approfittai per osservarlo. Se si tralasciava la gamba steccata e i vari ematomi che stavano affiorando sulla sua pelle abbronzata, godeva di ottima salute. Stava bene, esattamente come suo fratello e suo zio. Non giaceva in una pozza di sangue, non aveva il corpo trafitto da frecce... stava bene. Era provato e con i capelli per la prima volta scarmigliati, ma era vivo.


-    Non credo di averti mai visto spettinato - esordii, strappandolo con un sussulto al suo isolamento.
-    Cosa? - chiese, battendo le palpebre senza afferrare subito il senso della frase.

Io sorridendo gli indicai lo specchio poggiato lì vicino e lui si voltò a guardarsi.

-    Per Durin… credo che tu abbia ragione! - esclamò, prendendo tra le dita una ciocca di capelli ispidi e polverosi.

Dopo di che calò nuovamente il silenzio e Fili rimase girato di spalle verso lo specchio. Io sentii un'improvvisa folata di stanchezza inondarmi, la vista mi si appannò e mi portai una mano sulla fronte stropicciandomi le palpebre con l’indice e il pollice.

-    Vorrei tanto poter fare qualcosa… qualsiasi cosa! -

Tolsi la mano da davanti gli occhi e vidi che Fili si era voltato verso di me, i pugni stretti lungo i fianchi gli facevano tendere i muscoli delle braccia e gonfiare le vene.

-    Mi sento talmente inutile! - sbottò con espressione sconfitta.
-    Se vuoi essere utile... - replicai io e lui mi guardò subito attento - vieni qui - dissi, battendo con il palmo sul letto.

Fili sospirò e con un sorriso, facendo attenzione a non muovere troppo nè me nè la sua gamba, si sistemò al mio fianco.
Lasciai che la mia testa gli scivolasse sulla spalla.


-    Continuo a sentirmi dire quanto sia stato altruista il mio sacrificio.. ma io continuo a vederlo come un atto di egoismo. Non riesco a capire Fee… - gli confidai.
-    Credo… - cominciò lui solleticandomi il viso con la barba - che sia la stessa cosa che sta succedendo a noi. Continuo a pensare che avrei dovuto impedirti di fare un gesto simile ma... -
-    È stata una mia decisione! Ve l’ho tenuto nascosto apposta, non avreste potuto! - lo interruppi io.

Poi rendendomi conto di ciò che avevo appena detto, sollevai il viso per guardarlo in faccia: Fili, come supponevo, stava sorridendo.

-    Tu ti vedi egoista mentre per noi sembra esattamente il contrario. E noi ci vediamo ciechi e inutili di fronte ad una cosa che per te è ovvio che non potesse andare diversamente. Alla fine le due posizioni si annullano a vicenda. Siamo in torto da entrambe le parti a pensarla come la pensiamo. Ma siamo fatti così ed così che pensiamo… forse sarebbe più dura arrenderci all’evidenza che il destino fosse già scritto e impossibile da cambiare - spiegò.

Mentre parlava Fili guardava davanti a sé, concentrato su ciò che diceva, calmo nelle sue parole.

-    Sarai un ottimo re - dissi, dopo un momento che lui ebbe finito di parlare. 

Lui mi guardò sorpreso sgranando gli occhi azzurri.

-    Non è detto che lo zio… -
-    Fee.. ti capisco.. ma nelle sue condizioni non è possibile che salga sul trono di Erebor. Lo sai meglio di me - lo bloccai.
-    Non so come andranno le cose in futuro... per ora non ci voglio pensare, almeno non oggi - replicò con una nota di stanchezza nella voce - non penso però di averti fatto un discorso tale perché tu possa avere la certezza che sarò un re impeccabile - aggiunse con lungo sospiro passandosi una mano sul viso e sulla barba.
-    Dico che sarai un ottimo re perché assomigli incredibilmente a Thorin e senza nemmeno che tu te ne accorga. Non potrei pensare diversamente - replicai, battendogli affettuosamente sul braccio a riappoggiando la testa sulla sua spalla.
-    Onestamente ho sempre pensato che fosse mia madre quella col carattere più adatto ad impartire ordini - rispose facendomi ridere e unendosi a me.
-    Mi mancherà la tua risata… - aggiunse quando queste si spensero.


La sua frase riaccese in me i sensi di colpa, ma li scacciai capendo l'inutilità di continuare a tormentarmi.

-    E a me mancherai tu… non avrei mai potuto desiderare amico più sincero e leale di te, sei stato... - dissi ma ancora una volta le parole furono sostituite da altre lacrime.
-    Shhh.. va tutto bene Harin… - disse lui dolcemente baciandomi il capo.

Ancora non avevo compreso quanto difficile potesse essere dire addio… e proprio per questo apprezzavo ancora di più Fili, perché sapevo l’enorme sforzo che stava facendo per non mettersi a piangere a sua volta. Cosa che sicuramente stava facendo più per me che per lui.  

-    Non penso di averti mai ringraziato… - ripresi non appena riuscii a riprendere il controllo della mia voce.
-    Per cosa? - chiese Fili leggermente stupito nel tono di voce
-    Per tutto quello che hai fatto per me e Kee. Se non ci fossi stato tu in certe occasioni a spingerci l’uno verso l’altra, forse non saremmo mai arrivati a questo punto - spiegai con sincerità.

Sentii Fili scuotere la testa - Non ho fatto granchè. Eravate già follemente innamorati da tempo - replicò con modestia.

-    Hai fatto tutto invece. Mi hai donato la cosa più bella che potesse esistere su questa terra - controbattei io.
-    Allora sappi che è stato per me il più grande dei piaceri. Saperti felice è l’unica cosa che conta adesso - rispose, stringendomi con delicatezza al suo fianco.

Fu in quel momento che da fuori apparve il suddetto regalo, che non appena ci vide sorrise apertamente.

-    Mi sembra di essere tornato bambino a trovarti lì così - esordì rivolto a suo fratello.
-    Già… e mi ricordo quanto fossi geloso allora! Ti precipitavi subito ad occupare l’altro lato del letto - ricordò Fili - con buona pace di Harin, che per quanto fosse grande il letto restava sempre schiacciata tra noi due - aggiunse ridendo.
-    Erano le serate più belle. Mi sentivo così al sicuro che nemmeno un’orda di Orchi avrebbe potuto spaventarmi - dissi.

Kili si fermò al mio fianco, appoggiando una mano sopra la mia.

-    Siamo sempre stati i tuoi cavalieri, ti avremmo difeso da qualsiasi cosa - affermò con decisione.
-    Lo so… lo sarete sempre e lo siete stati fino all’ultimo - risposi afferrando anche la mano di Fili - grazie - conclusi.

Non c’era nulla da aggiungere. Nulla di più si poteva dire in quel momento, bastava il silenzio e la loro presenza. Restammo così per alcuni istanti, finchè non dovetti di nuovo stropicciarmi gli occhi per tenerli aperti, a quel punto Fili si alzò.

-    Ti lascio riposare - disse, chinandosi ancora un momento a lasciarmi un bacio sulla guancia.
-    Va bene... - assentii io guardandolo zoppicare fino al limitare della tenda. Lì Fili si fermò, tornando a voltarsi verso di me.
-    Harin, posso farti una domanda? - mi disse un po’ titubante e io annuii - la notte della festa di mezza estate, quando lasciasti la lanterna nel lago… cosa hai desiderato? -

Sorrisi.
Fili me lo aveva chiesto un milioni di volte nei giorni successivi l’evento, ma io non avevo mai voluto dirglielo.


-    Ho chiesto di potervi proteggere - risposi con tranquillità.

Fili corrugò la fronte evidentemente confuso - e da cosa? - chiese.

Il mio sorriso si allargò ancora di più - dal mondo intero - dissi.

Le rughe di perplessità sparirono dalla sua fronte e un sorriso mesto apparve sulle sue labbra.

-    Capisco… - replicò.

Senza proferire più parola, Fili uscì dalla tenda.
Lo avevo visto nei suoi occhi lucidi però, che non appena fosse stato abbastanza lontano, le lacrime per tanto trattenute sarebbero cadute come pioggia ad Aprile.


Spazio Autrice:

Vorrei azzardare a dirvi che questo è il capitolo che più mi ha rattristata durante la stesura.. non so se sia frutto di esperienze passate, ma l'idea di separare Harin da Fili mi è quasi insopportabile. Penso sia perchè riesco ad immedesimarmi meglio in questa situazione. Fili è la rappresentazione dell'amico che vorrei avere e perderlo attraverso Harin è molto doloroso. L'idea di un amico (quasi un fratello) che non c'è più è davvero devastante...
Faccio per ultimo un piccolo excursus sulla risposta che Harin da riguardo il desiderio espresso alla lanterna.
L'ho deliberatamente tratta da un film di animazione giapponese intitolato Hal, non sto a spiegarvi la trama, ma vi lascio un link qui di seguito se volete leggere di cosa si tratti. Hal - Trama
La protagonista, Kurumi, ad un certo punto del film esclama di aver voluto proteggere la persona che le era cara da tutto il mondo, ovvero da qualsiasi cosa esistesse che potesse fargli del male... e beh.. mi è rimasta talmente impressa che ho voluto inserirla anche qui.
Grazie a tutti coloro che leggono, recensiscono e mi aggiungono tra le preferite,seguite e ricordate.

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta


  
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